Marzo 17th, 2009 Riccardo Fucile I DATI DELLA RAGIONERIA DI STATO SONO TROPPO VECCHI E BRUNETTA E’ COSTRETTO A CENSIRE I PRECARI….INVIATE MIGLIAIA DI MAIL A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI CON RISPOSTA A STRETTO GIRO PER CONOSCERE LA SITUAZIONE.….FINALMENTE PREVISTI CONCORSI RISERVATI GRAZIE A UN DECRETO AD HOC.….ORA ASPETTIAMO FATTI CONCRETI
La Pubblica Amministrazione è talmente sgangherata che non esistono altri metodi
per controllare il numero di dipendenti precari. Gli unici dati sono quelli della Ragioneria di Stato del 2007, troppo vecchi per prendere qualsiasi iniziativa in merito alla regolarizzazione dei precari: l’unico modo per avere dati precisi è quello di scrivere migliaia di mail a tutte le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato per monitorare la reale situazione, sperando di potersi fidare delle risposte. Brunetta ha iniziato tre giorni fa, con risposte che dovranno arrivare entro il 23 marzo in modo tassativo.
L’intenzione del ministro è di garantire un percorso di “chiarezza, equità e giustizia”, per i lavoratori che attendono, in presenza dei requisiti necessari, l’assunzione definitiva, alla quale si arriverà tramite concorsi riservati grazie a un decreto ad hoc.
Per la prima volta, se fosse così, si arriverebbe a un percorso corretto, lineare e trasparente. I concorsi pubblici devo essere pubblici e quelli interni, senza favoritismi e intrallazzi vari, nella massima tutela di tutti.
Brunetta ha precisato che lo scopo dell’operazione è la salvaguardia del lavoro: ” Non voglio licenziare nessuno, non sono un ammazza precari” e ha chiesto la collaborazione dei precari stessi nel monitoraggio della loro realtà .
Esso dovrebbe consentire di censire nelle amministrazioni il numero dei lavoratori flessibili, la loro modalità di assunzione, la durata del contratto e quindi l’idoneità alla stabilizzazione, oltre ai posti vacanti in organico. Continua »
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Marzo 17th, 2009 Riccardo Fucile LE IENE SMASCHERANO 40 AUTISTI DI POLITICI E MANAGER MANDATI A FARE LA CODA PER PROCURARSI UN BIGLIETTO… AUTO CON CONTRASSEGNI DELLA CAMERA, DEL SENATO E DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO IN CODA PER SEI ORE AL CONI PER UN SERVIZIO CHE NON RIENTRA NEI COMPITI ISTITUZIONALI
Il servizio è andato in onda su Italia1 nella trasmissione “le Iene”: Roma non doveva fare la stupida l’altra sera… la scorsa settimana grande attesa per la Champion, incontro Roma-Arsenal, finito purtroppo con la eliminazione ai rigori della squadra giallorossa.
Ma nel pomeriggio, le Iene si erano appostate, mimetizzate, presso il Coni: volevano sbirciare se qualche papaverone facesse il furbacchione mandando l’auto blu con autista a prendere il tagliando per lo stadio.
Ovviamente beccati: 40 auto blu erano in coda davanti alla sede del Comitato.
Fotografo con telecamere nascoste e una complice che si spacciava per giornalista di un’emittente locale. E’ bastata qualche ora per riempire il taccuino e il nastro della telecamera nascosta. Tutti smascherati.
Mentre Brunetta fatica per combattere gli sprechi nella pubblica amministrazione, i vari politici, burocrati, manager e dirigenti mandano gli autisti in auto blu a ritirare i biglietti di Roma-Arsenal. Alcuni autisti hanno cantato, altri si sono lasciati identificare.
Ma non erano i dipendenti della Pubblica Amministrazione i fannulloni?
Tra i politici in tribuna, con autista che ha ammesso chi lo aveva mandato a far la fila per il biglietto il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli e il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, quello di “Mi manda Rai3”, ora è lui che manda l’autista a fargli da maggiordomo.
Altri autisti hanno solo ammesso che “li mandava un deputato”, ma nessuno ha potuto nascondere i contrassegni sulle auto blu: “Servizio di Stato”, “Camera dei Deputati”, Senato della Repubblica”, “Palazzo Chigi, Presidenza del Consiglio”, “Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro”, “Presidenza del Consiglio Galleria Alberto Sordi”. Continua »
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Marzo 17th, 2009 Riccardo Fucile PER 11 GIORNI IN ITALIA SONO STATI SOSPESI I DIRITTI COSTITUZIONALI, LESO IL DIRITTO DI CRITICA E DI CRONACA, VIOLATA L’APPLICAZIONE DELLA NORMA VIGENTE… TUTTO PER AVER SEGNALATO ANOMALIE NEI CONCORSI IN PROVINCIA… ORA CHE POSSIAMO CONSERVARE GLI ARTICOLI NE TOGLIAMO 17 DI NOSTRA INIZIATIVA… SI CAMBIA STRATEGIA, SAREMO IMPREVEDIBILI
Molti amici, negli 11 undici lunghi giorni di “silenzio forzato” cui ci ha costretto
l’illecita chiusura del ns. sito da parte di Altervista, ci chiedevano come fosse possibile che in un mondo ( quello di internet) dove si contano a centinaia di migliaia i siti pedopornografici, a milioni quelli pornografici, a decine di migliaia quelli attraverso i quali si incita alla violenza razziale o al terrorismo e altrettanti quelli che spacciano droga, oscurassero proprio il nostro.
Dovete sapere che, al di là della illecita chiusura da parte di Altervista di cui qualcuno risponderà , siamo stati citati per due articoli sui concorsi, ma in un contesto, secondo la Provincia, di una serie di “pezzi tendenziosi che ledono il decoro, l’onore, l’immagine e la reputazione della Provincia”, “determinando il sorgere di un diritto al risarcimento del danno”.
Evidentemente il diritto alla cronaca in Italia è stato sospeso, quello alla critica messo agli arresti domiciliari, quello costituzionale al libero pensiero soggetto a corte marziale.
Ma quello alla satira, tanto caro alla Sinistra, cari amici e ex compagni ed ex sagrestani che correte ad abbeverarvi alla fonte della Guzzanti, di Crozza, di tanti valenti e ispirati censori del Silvio nazionale, che fine ha fatto?
Eh sì, perchè un valente stratega della Provincia ha messo sotto accusa anche alcuni nostri articoli dal titolo, pensate… “Repetto vale un Perù” ( su un viaggio di ampio respiro culturale del presidente), “Le vacanze bollenti di tre consiglieri prov. tra le bionde svedesi”, dove facevamo satira sulla partecipazione di un esponente di Forza Italia al convegno dei no global a Malmoe, “Lista nera di Brunetta sulle consulenze”, dove riportavamo un’agenzia Ansa, pensate un po’, sui dati trasmessi al Ministero della P. A. circa gli Enti locali che non avevano ancora proveduto. Continua »
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