Marzo 19th, 2009 Riccardo Fucile
QUELLI CON UNA OCCUPAZIONE IN ITALIA SONO SALITI DA 263.000 A 570.000 E GLI IMPRENDITORI ROMENI SONO 160.000… NONOSTANTE RICEVANO IL 40% IN MENO DELLE OPPORTUNITA’ DEGLI ITALIANI….IL PROBLEMA E’ QUELLA MINORANZA DEDITA INVECE AL CRIMINE, PRIMI PER OMICIDI, VIOLENZE SESSUALI, FURTI E RAPINE… CHE SI FA PER ALLONTANARLI PRIMA CHE COMMETTANO UN REATO?
Nell’affrontare il problema della presenza sul nostro territorio di stranieri, occorre
analizzare sempre i dati per avere un quadro obiettivo della situazione da monitorare.
Abbiamo avuto modo di segnalare che i romeni sono al primo posto in Italia tra gli stranieri denunciati per omicidi volontari, violenze sessuali, furti d’auto, rapine in abitazioni, violenze sessuali. In totale sono ben 2.729 quelli detenuti in Italia.
Questo a causa anche del fatto che il 40% dei romeni dediti a delinquere nel loro Paese si sono diretti, secondo i dati del Governo di Bucarest, verso l’Italia, forse attratti dal nostro sistema giudiziario che assicura più facilitazioni e clemenza rispetto a quello in vigore al loro Paese.
Siamo un Paese che ha delle attrattive insomma, una volta turistiche ora giudiziarie.
Ma sarebbe un grave errore se generalizzassimo.
Su un totale di romeni stimati presenti nel nostro territorio di circa 1.016.000 su circa 4 milioni di stranieri totali, sono saliti da 263.000 a 570.000 quelli che hanno una regolare occupazione e rappresentano un quinto di tutti gli immigrati al lavoro.
Secondo il Centro Studi Idos, i settori prevalenti di occupazione dei romeni sono l’edilizia per gli uomini e l’assistenza per le donne.
Non solo: gli imprenditori romeni sul nostro territorio son già ben 160.000 e i loro connazionali che lavorano in Italia hanno un reddito medio di 1.030 euro al mese. Continua »
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Marzo 19th, 2009 Riccardo Fucile
BACCHETTATO DA FINI, MARONI FARFUGLIA E NON SA PIU’ COME USCIRNE… PRIMA I MEDICI AVREBBERO DOVUTO DENUNCIARE GLI IMMIGRATI NON IN REGOLA CHE SI FOSSERO PRESENTATI IN OSPEDALE PER CURARSI… DOPO L’INSURREZIONE DEI MEDICI CHE MINACCIANO RICORSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE, MARONI PRECISA CHE NON E’ OBBLIGATORA: MA ALLORA CHE L’HA INSERITA A FARE NEL DECRETO SICUREZZA?
Il Centrodestra riesce da tempo a farsi del male da solo e spesso, nel ruolo di guastatore, c’e’ qualche strampalata proposta di un esponente leghista, in primis il ministro degli Interni Maroni.
Dopo aver compiuto la “grande operazione” con il governo tunisino di far rientrare in patria, nei prossimi sei mesi, appena 500 irregolari clandestini sbarcati a Lampedusa, mentre nel contempo ne sono arrivati in un mese quasi 1.000, e aver fatto la solita passerella uso telecamere, dimenticandosi del milione di romeni che sono ormai stanziati in Italia ( e di cui una minima parte delinque impunemente), ecco che ora riesce a far inimicare al Centrodestra anche la categoria medica.
Nel decreto sicurezza c’è un trucco, dicono i medici, che li obbliga a denunciare i clandestini che dovessero ricorrere alle loro cure.”Non siamo spie -dicono- abbiamo solo il dovere il curare, il Parlamento cancelli quella norma iniqua”.
In effetti, Maroni lo ha alla fine ammesso, in nessun Paese al mondo esiste una legge del genere anche se se ne esce con questa spiegazione: “Esiste una norma che prevede il divieto per i medici di segnalare all’autorità di P.S. un clandestino che va a curarsi. Noi aboliamo questo divieto, non vuol dire introdurre un obbligo”… Continua »
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Marzo 19th, 2009 Riccardo Fucile
BABY PENSIONATI A RITMO CONTINUO, C’E’ CHI E’ ANDATO IN PENSIONE A 42 ANNI CON 8.455 EURO AL MESE…PER 68 GIORNI AL SENATO C’E’ CHI PRENDE 3.108 EURO AL MESE…CHI PER UN GIORNO PERCEPISCE UNA PENSIONE DI 1.733 EURO NETTI AL MESE….ECCO QUALCHE NOME
Mentre il governo e il parlamento si scervellano per capire come e dove tagliare la
spesa pensionistica per recuperare risorse da destinare al welfare e al rilancio dell’economia, c’è qualcuno che sperpera, incurante dei conti degli istituti previdenziali.
Il paradosso è che a mangiarsi i conti pubblici sono gli ex colleghi di quelli che oggi promettono riforme pensionistiche agli italiani.
Lo sperpero più imbarazzante arriva, infatti, proprio dal Parlamento che continua a sfornare baby pensionati a ritmi industriali.
A riproporre una selezione di nomi noti e no ci ha pensato il quotidiano Affari Italiani.
Ricordiamo che la vecchia legge per gli eletti prima del 1997, prevede che un parlamentare possa andare in pensione a 60 anni se ha fatto almeno una legislatura, anche se non è durata 5 anni.
Il che significa che grazie allo scioglimento anticipato delle Camere e al versamento volontario dei contributi, l’età si abbassa fino all’inverosimile.
L’ex onorevole della Rete, Giuseppe Gambale, entrato a 28 anni nel 1992, è andato in pensione nel 2006 a 42 anni. Ora prende 8.455 euro al mese, malgrado sia stato colpito recentemente da un provvedimento di custodia cautelare, accusato di corruzione, abuso d’ufficio e associazione a delinquere per l’inchiesta sulla tangentopoli napoletana.
Appena 3.108 euro si porta invece a casa il banchiere varesino Giovanni Valcavi dal 1992: volete sapere quanti giorni è rimasto al Senato? 68, poi si dovette dimettere per incompatibilità . Continua »
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