Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
IL TESTO PRESENTATO ALLE REGIONI, OLTRE AL PROBLEMA DELLA INCOSTITUZIONALITA’, PREVEDEVA NORME AMBIGUE ANCHE PER LE ZONE A PARCO NATURALE….GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE A CARICO DEI COMUNI E NON PIU’ DEI PRIVATI…UNA MARCIA INDIETRO CHE SA DI BRUTTA FIGURA E CHE SI SAREBBE POTUTA EVITARE
Il piano casa annunciato dal governo ha innestato la retromarcia: è arrivato il monito di Napolitano, le eccezioni di incostituzionalità minacciato da alcune Regioni, i rilievi dei tecnici e chi più ne ha più ne metta.
Una cosa è certa: la bozza (definita tale dal Governo) o il testo definitivo ( secondo le Regioni) sottoposto all’esame della Conferenza delle Regioni era pieno di errori sia formali che sostanziali.
E’ indubbio che la materia sia competenza delle Regioni e il governo si poteva solo limitare a una legge cornice, ma il “colore del quadro” normativo e procedurale avrebbero dovuto poi comporlo le Regioni.
Di fronte a una “forzatura” da parte del governo, molte regioni, compresa la Lombardia di Formigoni, e la stessa Lega hanno tirato il freno a mano.
Si sarebbe dovuta evitare la solita “politica dell’annuncio” e predisporre prima un testo condiviso, lo andiamo dicendo da tempo anche su altri temi, ma ci sembra che il brutto vizio di vendersi mediaticamente le proposte, salvo poi doversele rimangiare nella prassi, continui a imperversare nel centrodestra.
Di fronte a rilievi tecnici, dal “costruire”quasi ovunque, si è passati a escludere le città e limitarsi alle abitazioni fuori città , mono o bifamiliari, riducendo di molto l’ampiezza e l’efficacia sperata dell’iniziativa a fini anticrisi.
Esaminando il testo originario erano palesi molte ambiguità che avrebbero favorito, di fatto, speculazioni. Cerchiamo di entrare nello specifico, parlando delle costruzioni nei parchi regionali liguri e non. Continua »
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Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
RACCONTA LE SUE EPICHE GESTA IN UN LIBRO DI CUI STAMPERA’ MIGLIAIA DI COPIE… MA UNA VOLTA NON ERA ROMA LADRONA?… INVECE CHE PAGARSELO DI TASCA E’ FORSE “FEDERALISTA” FAR PAGARE 10.000 EURO AL COMUNE DI TREVISO?
Si tratta di trecento pagine e migliaia di copie pronte per essere diffuse nella
Marca trevigiana dove il popolo si contenderà il racconto delle sue epiche gesta.
L’autore è lo sceriffo Giancarlo Gentilini, classe 1929, vicesindaco di Treviso, leghista doc, quello, per intenderci, che ha fatto togliere le panchine per impedire che chiappe non autorizzate ed extracomunitarie potessero contaminarne la vernice.
Quello famoso per le battute sui “culattoni” o sugli immigrati da travestire come “leprotti per consentire ai cacciatori di addestrarsi”.
Dopo vari tentativi, riuscirà a farsi pubblicare la sua “Enciclopedia”, il sacro testo delle sue iniziative e del lavoro fatto dalla Lega dal 1994 ai giorni nostri, con particolare attenzione all’epoca di Gentilini sindaco ( fino al 2003).
Dopo due mandati la legge gli ha impedito il tris e ora è vicesindaco.
Nella “Roma ladrona” forse qualcuno le proprie memorie le avrebbe fatte pubblicare a proprie spese, ma Gentilini ha pensato bene che l’esborso fosse invece a carico del comune di Treviso, ovvero del contribuente e l’ente locale ha stanziato la somma di 10.000 euro a tal fine. Continua »
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Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
ALLA CAMERA PASSA UN ORDINE DEL GIORNO DELLA SINISTRA PER 249 A 243… ASSENTI 83 DEPUTATI DEL PDL, 5 DELLA LEGA E 1 DELL’MPA… OGNI VOTAZIONE E’ A RISCHIO, SPESSO SI PREVALE A FILO… BRUNETTA, I FANNULLONI SONO IN PARLAMENTO
Parole di un deputato del Pdl: non esiste una votazione alla Camera dove, nonostante un margine teorico di quasi 80 voti, la maggioranza non rischi di finire sotto. Questo a causa di assenze costanti e ripetute di ministri, sottosegretari in presunta missione o assenti senza motivo.
Nel giorno in cui Berlusconi indica agli italiani che la strada da seguire è di “lavorare di più”, il confronto è impietoso.
Secondo i dati Ocse relativi al 2007, le ore procapite lavorate in Italia in un anno sono in media 1.824. Cifra in discesa, rispetto al 1993 in cui ad es. le ore lavorate ammontavano a 1.862.
Ma nell’ambito dei Paesi industrializzati, dati Ocse alla mano, siamo indicati tra i più stakanovisti nell’ambito europeo.
Dietro di noi ci sono il Regno Unito ( 1.670), la Francia (1.561), la Spagna ( 1.652), la Germania (1.433). Battiamo persino gli americani che lavorano 1.794 ore.
Semmai il problema è la produttività rispetto ad altri Paesi, visto che anche se lavoriamo di più produciamo di meno.
La stima del Pil per ora lavorata mostra tassi di crescita molto bassi, ogni ora di lavoro da noi produce 39,3 dollari contro i 52,4 degli Usa, i 44,5 della Gran Bretagna, i 49,6 della Germania e i 52,7 della Francia. Continua »
argomento: Berlusconi, Brunetta, Esteri, governo, Lavoro | 1 Commento »