Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
AVVIATA LA STRUTTURA PER RACCOGLIERE E TENERE UNITI I FORZISTI, MANTENENDO IL TIMONE DEL PARTITO… STANNO PER APRIRE SEDI IN TUTTA ITALIA… L’ASSOCIAZIONE DI MARIO VALDUCCI REGISTRATA DAL NOTAIO IL 27 FEBBRAIO… NIENTE TESSERE, STRUTTURA LEGGERA E CANDIDATI SCELTI VIA WEB: DIVENTERA’ IL VERO CENTRO DECISIONALE PER EVITARE MEDIAZIONI CON AN
Il nome è “Club della Libertà “, lo slogan indicativo della strategia “Inizia una
nuova storia, ma è sempre la nostra storia”. Firmato Silvio Berlusconi.
Da un lato si riunisce in Congresso il Popolo della Libertà , dall’altro il premier serra le file dei fedelissimi con lo scopo di preservare l’identità di Forza Italia nel nuovo partito. Recuperando lo spirito movimentista del 1994, anno della sua discesa in campo.
Lo strumento è l’associazione che il suo fedelissimo Mario Valducci ha fatto registrare dal notaio lo scorso 27 febbraio.
I “Club della Libertà ” diventeranno i custodi dell’ortodossia berlusconiana da eventuali contaminazioni esterne.
Da un lato si dovranno fare i conti con i nuovi soci di An, dall’altro li si spiazza con la nascita e la crescita, curata in modo capillare, provincia per provincia, dei nuovi circoli emanazione diretta del premier.
La nuova associazione avrà una struttura leggera, l’opposto del Pdl: niente tessere, niente nomenklature, considerate un retaggio dei partiti tradizionali e “sorpassati”.
In fondo fosse stato per Berlusconi, il Pdl lo avrebbe voluto così, senza classe dirigente, solo lui, il leader carismatico, e i cittadini.
Attraverso i club potranno avere un rapporto diretto con lui e dire on line la loro sulle scelte del governo, sulle future candidature del Pdl, sui temi al centro del dibattito politico. Continua »
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Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL RAPPRESENTANTE DEL NUOVO PARTITO AVRA’ PRATICAMENTE L’ULTIMA PAROLA SU OGNI DECISIONE… DALLA NOMINA DEI COLLABORATORI ALLE LISTE ELETTORALI
Non sarà una monarchia, ma Silvio Berlusconi sarà ugualmente un “superpresidente” con “superpoteri”, come il cavaliere mascherato di Striscia che ripete “sono invincibile”.
E’ lo statuto del Popolo della Libertà a prevederlo: quello statuto sul quale il comitato di saggi, composto da Denis Verdini, Ignazio La Russa e Niccolò Ghedini, dopo settimane di tira e molla, ha finalmente trovato un accordo, salvo modifiche degli ultimi minuti.
E che sarà votato nei due giorni del Congresso alla Fiera di Roma. Il presidente del Pdl avrà poteri larghissimi: sua la nomina dei coordinatori, sua l’indicazione dei componenti dell’ufficio di presidenza, sua anche l’ultima parola sui candidati alle politiche, alle europee e per la presidenza delle Regioni, sua la possibilità di commissariare gli organi nazionali.
In nessun partito un tale potere è mai stato concentrato nelle mani di uno solo e la cosa destra parecchie perplessità , anche in vista del dopo-Berlusconi.
Rispetto alle prime bozze che circolavano, la versione definitiva della “magna carta” del Pdl prevede che il presidente sia eletto dal Congresso “con apposita votazione, anche per alzata di mano”.
Niente elezioni per acclamazione, quindi, ma neanche voto segreto. Continua »
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Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL PAESE HA BISOGNO DI CONTENUTI E DI CONFRONTO DIALETTICO O DELLA BAND DI MORSELLI PER INTRATTENERE LA PLATEA?… CHE SENSO HA RELEGARE IN SECONDA FILA I MINISTRI PER DARE SPAZIO A RAGAZZINE SEDICENNI? CI SI VERGOGNA DI LORO? …I DELEGATI DEVO PRENOTARSI PER PARLARE E ANTICIPARE I CONTENUTI DELL’INTERVENTO: MA SI FA POLITICA O SI RECITA UN COPIONE?
Oggi pomeriggio alle 17 si apre a Roma il Congresso costitutivo del Popolo della
Libertà , alla presenza di 6.000 delegati e di circa 4.000 tra invitati, giornalisti e addetti all’organizzazione.
Solo una parte dei delegati troverà accoglienza nel padiglione principale della Fiera, i meno importanti finiranno in un padiglione attiguo.
A seconda del colore del proprio badge, ognuno saprà in che zona stazionare. Il top è il pass rosso, quello che permette l’accesso al backstage, privilegio per pochi. Molti finiranno in un capannone dove potranno seguire il Congresso dai maxischermi televisivi. Stesso discorso per gli invitati.
Qui si innesta purtroppo una cafonata controproducente: nessun partito di opposizione è stato invitato.
Si viene meno a una prassi di educazione consolidata negli anni, giustificata dal fatto “che si tratta di un congresso fondativo e ci deve andare solo chi sta fondando il Pdl” e ancora “per gli altri sarebbe un disturbo venire di sabato mattina”.
Dato che non è mai avvenuto il contrario, farsi promotori di un’iniziativa del genere è veramente di dubbio gusto, ci stupiamo che Fini non abbia avuto nulla da ridire.
Se questa è la democrazia, iniziamo bene… salvo poi lamentarci quando governava la sinistra autoritaria. In politica ci vuole anche stile e classe. Continua »
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