Febbraio 6th, 2010 Riccardo Fucile E’ RITENUTO UN ATTO DI SOLIDARIETA’ IRRINUNCIABILE E UN DIRITTO INVIOLABILE: PERCENTUALE DELL’ 86% AL SUD, DEL 76-78% AL NORD.. I CONTRARI: “NON PAGANO LE TASSE E FANNO AUMENTARE I COSTI”, I SOLITI NOBILI MOTIVI LEGHISTI… MA GLI ITALIANI SANNO COSA VUOL DIRE AIUTARE I PIU’ DEBOLI
Secondo un’indagine del Censis, l’82% degli italiani ritiene che anche gli immigrati irregolari
debbano avere accesso ai servizi sanitari pubblici, nonostante da mesi sia stata messa in atto in Italia una campagna tendente a mettere in discussione questa possibilità per gli immigrati non in regola.
A schierarsi per la sanità pubblica anche per i clandestini è l’86,1% degli abitanti del Sud, il 78,7% del Centro, il 78,4% del Nord-est e il 75,7% del Nord-ovest.
In relazione al livello di istruzione e all’età , sono favorevoli l’85% dei laureati, l’83,1% dei 30-40enni e più dell’85% dei residenti nelle città con 30-100.000 abitanti.
E’ alta la quota dei favorevoli anche tra i più cagionevoli di salute e più bisognosi di cure: l’ 83,9% di loro auspica un’offerta sanitaria pubblica estesa anche a clandestini e irregolari.
Secondo il 65,2% degli intervistati dal Censis, la tutela della salute è un diritto inviolabile, quindi curare tutti è un atto di solidarietà irrinunciabile per un Paese civile.
Una scelta che prevale in modo trasversale nel territorio nazionale e nel corpo sociale.
E’ l’opinione soprattutto dei residenti nelle regioni meridionali (74%) e dei laureati (80%).
Risalendo la penisola, emergono anche coloro che sostengono che occorre assicurare la sanità agli irregolari per non correre il timore di epidemie.
La pensa così il 12% dei residenti al Sud, il 15,4% al Nord-ovest, il 15,8% al Nord-est e il 19% al Centro.
Sul fronte del no si schiera meno del 20% degli italiani. Continua »
argomento: Bossi, denuncia, emergenza, governo, Immigrazione, Politica, povertà, radici e valori, sanità | 1 Commento »
Febbraio 6th, 2010 Riccardo Fucile AL RICEVIMENTO IN SUO ONORE, I DEPUTATI FANNO LA FILA PER CONOSCERLO…LA PELOSI ESPRIME “GRANDE AMMIRAZIONE PER LA SUA LEADERSHIP E IL SUO FORTE IMPEGNO PER I DIRITTI CIVILI”… L’AMMINISTRAZIONE AMERICANA STA FACENDO UN INVESTIMENTO POLITICO SU QUELLO CHE POTREBBE ESSERE UN DOMANI IL LORO INTERLOCUTORE IN ITALIA
Fini sta ben attento a farsi sfuggire anche una mezza parola che possa sembrare una presa di distanza dal governo e quando esce dall’incontro con Joe Biden, il vice di Obama, ci tiene a far sapere che la “Casa Bianca ha apprezzato le parole di Berlusconi sull’Iran”.
Il presidente della Camera in questo mantiene il suo stile: “Quando un uomo delle istituzioni va all’estero i distinguo li lascia a casa: si va a rappresentare l’Italia”.
Lasciando quasi valutare ai giornalisti se anche altri si comportano così, tenendo distanti le polemiche politiche italiane.
Che Fini goda ormai di ampio consenso presso la Amministrazione americana lo dimostra anche qualche piccolo dettaglio: l’ultimo faccia a faccia tra Hillary Clinton e Franco Frattini è durato 10 minuti, quello tra Fini e Joe Biden si è protratto un’ora e alla fine sono dovuti entrare gli uomini dello staff di Biden a ricordargli che era atteso per un’altra riunione.
Ai democratici e in generale agli americani Fini piace: al ricevimento in suo onore alla Biblioteca del Congresso, i deputati hanno fatto la fila per conoscerlo personalmente.
Nancy Pelosi, la speaker democratica della Camera bassa, lo tratta ormai da amico personale e ha addirittura fatto tirar giù dal pennone di Capitol Hill la bandiera a stelle e strisce per fargliene dono, un privilegio riservato a pochi. John Kerry, presidente della Commissione esteri del Senato e padrino politico dell’ambasciatore a Roma, David Thorne, si è intrattenuto a lungo con Fini a colazione. Continua »
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