Febbraio 11th, 2010 Riccardo Fucile
PERCHE’ FAR TACERE PROGRAMMI DI APPROFONDIMENTO ANCHE SE ORIENTATI A SINISTRA?…PERCHE’ ALLORA NON SI CENSURA PER 30 GIORNI ANCHE IL TG1 CHE E’ PEGGIO DEI CINELUCE DEGLI ANNI ’30?…UNA DESTRA SERIA NON HA PAURA DEL CONFRONTO DELLE IDEE, NON CENSURA E NON FA PERDERE TRE MILIONI DI PUBBLICITA’ ALLA RAI PER FAVORIRE LA CONCORRENZA
Nei corridoi del Parlamento, quando nessuno li può “censurare”, sono molti i politici del Pdl a definire “una minchiata” la decisione della Commissione di Vigilanza Rai di azzerare i talk show politici.
Che poi vuol dire mettere a tacere per i trenta giorni che precedono le elezioni regionali i programmi giudicati scomodi come Anno Zero, Ballarò, Report e compagnia cantando.
Trasmissioni che saranno sospese di fatto, in virtù di una norma bizzarra che assimilerebbe l’approfondimento giornalistico alla comunicazione politica.
A sinistra si parla di abuso di potere, nel centrodestra di una tempesta in un bicchiere d’acqua.
Berlusconi ha detto che “non si tratta di una decisione scandalosa di cui doversi preoccupare, anche perchè alcune sono trasmissioni pollaio e che per una questione di decoro credo sia un bene che siano diverse”. Nell’occasione, il premier ha ribadito che “la par condicio è una legge liberticida e assurda, la si deve abolire e stabilire presenze televisive proporzionali ai voti”.
Sempre in base alla norma approvata dalla Vigilanza le stesse tribune politiche sarebbero vietate a tutti quei partiti che alle Europee sono rimasti sotto la soglia del 4%, ovvero Rifondazione, Radicali, Verdi e la Destra, tra i principali.
A parte che svuotare della loro funzione di approfondimento politico e di fatto chiudere certe trasmissioni, oltre a essere ingiusto è anche incostituzionale (art 21), è ridicolo che tale divieto valga solo per la Rai, finendo di fatto per favorire la concorrenza.
Inoltre crea un danno economico alla Rai a causa del taglio delle entrate pubblicitarie: una mazzata da 3 milioni di euro che l’Ente non può certo permettersi di questi tempi.
E chi ha appena pagato il canone non avrà diritto a guardare quello che cazzo gli pare o qualcuno deve decidere per lui?
Come se non esistesse lo zapping e la capacità di analisi critica per farsi una idea propria.
Lo abbiamo già detto in autunno e lo ripetiamo: le trasmissioni vicine anche all’opposizione non devono subire pressioni, ricatti o censure. Continua »
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Febbraio 11th, 2010 Riccardo Fucile
GLI ITALIANI RIMPIANGONO I TEMPI IN CUI L’ESCORT ERA SOLO UN MODELLO DI AUTO…IN CAMBIO DI APPALTI, I CAPI DELLA PROTEZIONE CIVILE RICEVEVANO AUTO, RISTUTTURAZIONI GRATUITE, MOBILI, VIAGGI E SOGGIORNI, ASSUNZIONI DI FIGLI, PRESTAZIONI SESSUALI…. SU BERTOLASO INTERCETTAZIONI INEQUIVOCABILI
Indagato Guido Bertolaso, arrestato Angelo Balducci, suo braccio destro all’epoca
dell’organizzazione del G8 della Maddalena.
Si contano altri tre arresti e quaranta indagati, tutti con accuse pesantissime: corruzione, truffa, appalti truccati in cambio di tangenti sotto forma di auto di lusso, azioni, interventi edilizi gratuiti su case di proprietà degli indagati e prestazioni sessuali di escort di lusso.
Un vero terremoto che azzera il vertice della Protezione civile quanto a credibilità , ma ognuno rimane al suo posto.
Chi rassegna le “dimissioni burla”, dopo esser certo che saranno respinte, chi in Consiglio dei ministri applaude la decisione del premier di confermare Bertolaso, senza neanche aver preso visione degli atti giudiziari (e relative intercettazioni) che lo accusano.
“Ego te absolvo, in nomine Silvio…” e tutti vanno in pace.
Stamane persino i giornali di centrodestra sono perplessi: la difesa che il premier ha fatto ieri di Bertolaso è penosa, in effetti.
I magistrati di Firenze sarebbero “pubblici dipendenti, pagati coi soldi dei contribuenti, che pensano solo a deprimere chi fa il bene del Paese”?
I soliti “magistrati di sinistra”, insomma: peccato che nell’inchiesta che ha originato il filone “lavori per il G8 alla Maddalena” e che inizialmente verteva su opere realizzate a Firenze, quei magistrati avessero invece inquisito due assessori di sinistra.
Le parole del premier non hanno avuto rispetto nemmeno del lavoro dei carabinieri che hanno indagato e intercettato Bertolaso, Balducci e Co., trovando evidenti riscontri alle accuse formulate.
Nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, ma come conciliare la permanenza in certi ruoli chiave di fronte a intercettazioni di un certo genere? Nell’ordinanza a carico degli imputati, per Balducci si parla di 5 appalti pilotati, dalla Maddalena al Foro italico, da Tor Vergata all’aeroporto di Perugia.
In cambio avrebbe ricevuto, dall’imprenditore Diego Anemone, auto di lusso, ristrutturazioni di immobili, assunzioni di domestici e figli, favori sessuali. Anemone è di casa nella sede della Protezione civile, sistema anche il figlio di Balducci, si preoccupa dell’inchiesta sugli appalti che segue il giornalista Gatti, parla al cellulare certo di non essere intercettato. Continua »
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Febbraio 11th, 2010 Riccardo Fucile
MESSE A CONFRONTO 154 EDIZIONI ITALIANE DI TG CON QUELLE DI ALTRI PAESI EUROPEI: NON C’E’ CORRELAZIONE CON IL NUMERO DI CRIMINI COMPIUTI REALMENTE…SI CREA COSI’ ALLARME SOCIALE UTIZZATO AL FINE DI OTTENERE CONSENSO POLITICO
Dal 2005 al 2009, nei sei telegiornali di prima serata delle reti Rai e Mediaset, abbiamo sentito parlare 858 volte del delitto di Perugia, 749 di quello di Garlasco, 497 di quello di Cogne e 457 di quello di Erba.
I Tg sono ormai da tempo un elenco di “noir” di provincia, di reati, delitti, violenze, abusi, omicidi, risse: sempre negli ultimi cinque anni abbiamo ascoltato 22.882 notizie di cronaca nera.
Solo nel 2009, ben tre per sera dalle reti Mediaset, due da quella del TG1. Un’enormità , in confronto al resto d’Europa.
Questi sono i dati ufficiali che emergono dal terzo rapporto sulla Sicurezza in Italia, realizzato da Demos PI. per la Fondazione Unipolis, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia.
I ricercatori hanno semplicemente monitorato e messo a confronto 154 edizioni dei Tg italiani con quelli andati in onda contemporaneamente sulle più importanti reti pubbliche e private d’Inghilterra, Germania, Spagna e Francia.
Ne emerge che l’Italia batte tutti.
In sole tre settimane, mentre il Tg tedesco della Ard ha trasmesso 3 notizie di cronaca nera, il Tg1 ne ha date 64, venti volte di più, il doppio della Tv pubblica spagnola e della BBC, anche se in Inghilterra si commettono più reati che in Italia.
Secondo i ricercatori, non c’è correlazione tra il numero di notizie di nera annunciate sul piccolo schermo e il numero di crimini perpetrati nella penisola.
E ascoltare queste storie contribuisce a renderci sempre più insicuri.
Ma le notizie vengono date perchè c’è un interesse del pubblico per il genere noir o per altre scelte strategiche? Continua »
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