Febbraio 15th, 2010 Riccardo Fucile
DI “FRANCESCA” IN REALTA’ CE NE ERANO TRE AL “SALARIA SPORT VILLAGE”, ORA UNA E’ SPARITA… NELLE INTERCETTAZIONI EMERGE L’APPUNTAMENTO DI BERTOLASO CON LA BRASILIANA MONICA IN BIKINI A CENTRO CHIUSO…E NELLA TELEFONATA FINALE CON REGINA EMERGONO I DETTAGLI DELL’INCONTRO
Lo abbiamo scritto appena è stato possibile leggere qualche verbale relativo alla vicenda dei “rapporti tra Bertolaso e l’imprenditore Anemone”(vincitore di 5 grossi appalti gestiti dalla Protezione civile): non è concepibile che chi ha una responsabilità di tale livello, abbia dei rapporti di stretta amicizia con chi concorre agli appalti della struttura stessa.
Bertolaso avrebbe dovuto avere il buon gusto di rassegnare “dimissioni irrevocabili”, invece di continuare nel giochetto di vedersele respinte o del “me ne vado se me lo chiede Berlusconi”.
Nessuno mette in dubbio la sua competenza, ma in primo luogo aveva il dovere di controllare i suoi vice: non può cavarsela dicendo che “qualcosa mi è sfuggito”, quando da mesi determinate inchieste erano pubblicate su quotidiani e settimanali e di certe accuse era quindi perfettamente a conoscenza, senza peraltro aver denunciato alcuna anomalia procedurale.
In secondo luogo il suo comportamento personale, i rapporti con Anemone, i presunti favori sessuali, hanno gettato un discredito profondo su un sottosegretario dello Stato italiano e quanto emerge dall’inchiesta rende la sua posizione ogni giorno sempre più indifendibile.
Non ci è piaciuto il “massaggio” a reti unificate che ha fatto su tutte le Tv, presentando la ormai famosa Francesca come una attempata signora (e il premier ha sbulaccato ancora di più, ipotizzando che abbia 55 anni) dedita al suo mal di schiena.
Cerchiamo oggi di chiarire questo aspetto, perchè si gioca sull’equivoco.
In realtà esistono tre “Francesca fisioterapista” e tutte lavorano al “Salaria Sport Village”.
La prima è quarantenne, esperta in manipolazioni cervicali, che Bertolaso sostiene di aver frequentato per scopi terapeutici.
In questo periodo è ricoverata in ospedale per una discopatia e avrebbe confermato gli appuntamenti con Bertolaso.
La seconda Francesca è una sua collega, esperta in “massaggi ayurverdici” ed è anche la fisioterapista personale della moglie di Bertolaso.
Ma esiste la terza, misteriosa “Francesca del beauty” come la chiamano in codice i soci del circolo: si tratta di una ragazza sui 30 anni, scura di capelli e di carnagione, che si occupa della struttura Beauty, ovvero solarium, sauna e spogliatoi: è sparita, ufficialmente in ferie. Continua »
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Febbraio 15th, 2010 Riccardo Fucile
AL GOVERNO NEGLI ULTIMI SETTE ANNI SU NOVE, ALLA GUIDA DI MILANO DA OLTRE 15 ANNI, I LEGHISTI NON HANNO FAVORITO NE’ INTEGRAZIONE NE’ SICUREZZA….240.000 IMMIGRATI, AUMENTO DEL 10% NELL’ULTIMO ANNO, NESSUN CONTROLLO PERCHE’ MANCANO GLI AGENTI..SVEGLIA! IL MINISTRO DEGLI INTERNI SI CHIAMA MARONI, NON PEPPONE
Via Padova è uno stradone diritto lungo tre chilometri, da Piazzale Loreto
punta al Naviglio Martesana, una zona ad altissima densità di stranieri, le nazionalità censite sono oltre cinquanta.
E’ in questo contesto che sabato scorso una rissa tra egiziani e sudamericani ha causato dapprima un morto ( un ragazzo di 19 anni, con regolare permesso di soggiorno) e successivamente gli atti vandalici che hanno determinato danni ad auto e negozi.
L’inefficienza dello Stato, sulla base di molte testimonianze, è risultata palese fin da subito: 47 minuti sono trascorsi prima di vedere un barlume di soccorso e di intervento.
E non è un fatto isolato, a giudicare da quanto è stato denunciato da molti abitanti, italiani e immigrati, sui media in queste 48 ore: chi in passato ha chiamato i vigili per segnalare anomalie ( tipo lavavetri agli incroci) si è sentito rispondere dai vigili “Non ce ne frega un cazzo”, chi ha segnalato una rissa tra stranieri alla polizia si è sentito buttare giù il telefono.
Storie di ordinaria follia e di abitudine a cui non si reagisce neanche più.
A differenza del quartiere di San Salvario a Torino, dove si è posta in essere una operazione di integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del quartiere, per porre rimedio al degrado che ormai si era sviluppato, a Milano nulla è stato fatto
La politica di sicurezza, egemonizzata dalla Lega, è fondata sull’ostilità ideologica verso lo straniero, qualsiasi forma di integrazione è vista in maniera ostile, inutile nascondersi dietro un dito.
Per la Lega il problema immigrazione è solo un problema di sicurezza e di ordine pubblico: ebbene i leghisti hanno dimostrato di aver fallito anche su questo.
Dati alla mano: a MIlano vi sono 200.000 immigrati regolari, più circa 40.000 clandestini, aumentati del 10% nel corso dell’ultimo anno.
Il che vuol dire circa 20/25.000 unità di cui nessuno si è evidentemente accorto.
L’importante era respingere a Lampedusa 10.000 profughi in un anno (molti aventi diritto di asilo) per lo spottone TV, ma farne entrare più del doppio nella sola metropoli lombarda è “normale”. Continua »
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Febbraio 15th, 2010 Riccardo Fucile
SI FISSANO DEI PRINCIPI GENERICI, MA LA SCELTA DELLE OTTO LOCALITA’ SPETTERA’ AGLI OPERATORI, OVVERO ALLE AZIENDE, POI DOVRA’ ESSERCI IL VAGLIO DEL MINISTERO…CON LE REGIONALI IN VISTA IL GOVERNO NON VUOLE RISCHIARE E RESTA NEL VAGO…PERPLESSITA’ SIA DI CONFINDUSTRIA CHE DEI COMUNI
Il nucleare ritorna in Italia, per adesso solo sulla carta e avvolto nel mistero: il governo ha dato il via libera ai criteri per l’individuazione dei siti per gli impianti.
Ma il decreto di Palazzo Chigi ha creato malumore tra le trecento aziende che partecipano al piano di lavoro allestito da industriali ed Enel.
Nessuna indicazione delle località nelle quali dovranno sorgere le centrali nucleari, per quelle bisognerà attendere le scelte degli operatori che poi dovranno passare al vaglio del Ministero dello Sviluppo economico e dell’Agenzia del nucleare.
Praticamente ci si è limitati a tratteggiare vagamente, attraverso regole di buon senso, le norme per localizzare le aree adatte per la produzione e lo stoccaggio, le procedure da seguire, gli incentivi economici alle popolazioni coinvolte.
Secondo il governo, i primi lavori per i cantieri partiranno nel 2013 e la produzione di energia nel 2020.
Caso strano anche i lavori del Ponte sullo Stretto dovrebbero iniziare nel 2013, data che coincide in pratica con scadenza della legislatura.
Promettere non costa nulla, insomma.
Il non aver accennato alle otto località dove dovrebbero essere costruite le centrali nucleari è da mettere in relazione alle prossime elezioni regionali, onde evitare di mettere in imbarazzo qualche candidato governatore che dovrebbe esprimersi sull’ipotesi di ospitare o meno l’insediamento.
Meglio glissare che perdere voti… Continua »
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