Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile IL CASO DI GIROLAMO (PDL), ACCUSATO DI ESSERE AL SERVIZIO DELLA ‘NDRANGHETA E COINVOLTO NELLO SCANDALO FASTWEB…NEL 2008 SI ERA INVENTATO DI RISIEDERE IN BELGIO, MENTRE VIVEVA IN ITALIA, PER ESSERE ELETTO NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERA…LA RICHIESTA DI ARRESTO FU RESPINTA DALLA GIUNTA DELLE IMMUNITA’ DEL SENATO
Nel giro degli affari sporchi e dei voti truccati, del riciclaggio e delle frodi ai danni dello Stato che stanno travolgendo Fastweb e Telecom, facendo dichiarare ai magistrati che “siamo di fronte a un danno colossale per lo Stato”, un ruolo non secondario riveste Nicola Di Gerolamo, esponente del Pdl, che nel 2008 ha conquistato un seggio al Senato nella circoscrizione estera.
Lo ha fatto grazie alla manomissione delle schede bianche da parte degli emissari della ‘ndrangheta a Stoccarda, trasformate in altrettanti voti per lui (25.000 preferenze).
Il 7 giugno 2008 il Gip di Roma ne chiede l’arresto, in quanto non risulta affatto residente all’estero all’atto della candidatura: si era inventato una residenza in Belgio, mentre invece viveva in Italia.
Ma a settembre 2008 la Giunta per le immunità del Senato non concesse l’autorizzazione all’arresto e il Di Girolamo continuò a farsi vedere poco al Senato, in quanto impegnato in altra attività .
La sua elezione infatti doveva servire alla ‘ndrangheta per spostarsi senza problemi nell’ambito delle attività illegali transnazionali.
La cosca “Arena” lo aveva fatto eleggere e lui doveva rendere i servizi pattuiti. Il capoclan Mokbel, come risulta dalle intercettazioni finite sui verbali, lo apostrofava così: “Ricordati che devi pagare tutte le cambiali che sono state aperte, puoi pure diventare presidente della Repubblica, ma sarai sempre il portiere mio. A Fiumicino faccio passare quello che mi pare senza problemi, droga, brillanti.Se ti è venuta la “senatorite” è un problema tuo, ma stai attento…”
Un senatore che lavorava a tempo pieno per le cosche calabresi, faceva società coi boss, girava il mondo per investire isoldi delle cosche, riciclando danaro sporco sui conti di banche estere di mezzo mondo. Continua »
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Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile SI RIAPRE IL CONFLITTO CON FINI: “ERA MEGLIO TENERCI FORZA ITALIA”…E FINI RIBATTE: “IL PDL E’ SOLO BANDIERINE, VELINE E SLOGAN, NESSUNA STRUTTURA E RADICAMENTO SUL TERRITORIO, TROPPA COMMISTIONE TRA POLITICA E AFFARI: SOLO SILVIO E’ CONVINTO CHE VADA TUTTO BENE”
Scatta l’allarme in via del Plebiscito, a Roma: i report a disposizione del
Cavaliere parlano di una quota di votanti sotto il 60% ed è noto che il centrodestra soffre terribilmente quando si abbassa la soglia degli elettori.
Gli stessi dati settimanali del sondaggista Ipsos vedono ora il Pdl al 36,6% (e la Lega ferma al 10,1%), sui livelli delle europee, ben lontano da quel 39,5% raggiunto sull’onda emotiva dell’aggressione al premier a Milano.
Il dilagare di episodi di corruzione che hanno investito il Paese, le notizie continue di arresti di esponenti politici collusi, la vicenda Protezione civile, le proteste dei cittadini dell’Aquila, stanno creando un rifiuto ad andare a votare in molti italiani, disgustati dalla Casta dei partiti e dalle promesse mancate del governo.
L’opposizione non gode certo di buona salute, è ancora in convalescenza, ma i campanelli di allarme si moltiplicano.
Riesplode la polemica tra Berlusconi e Fini, troppo distanti le rispettive concezioni del partito e dell’azione di governo.
Ieri il premier ha dichiarato ai suoi: “Era meglio tenerci Forza Italia, il Pdl è un esperimento fallito, avevo fatto male i conti”.
E sul presidente della Camera ha sbottato: “Pensavo di potermi fidare, non perde occasione per attaccarmi, è il momento di dire basta”.
L’ultimo distinguo è stato sui magistrati di Firenze che indagano sulla gestione della Protezione civile: “si dovrebbero vergognare” secondo il premier, l’opposto per Fini. Continua »
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Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile PUPO ERA IN TESTA A 4 MINUTI DALLA FINE DI 200.000 VOTI, ALL’IMPROVVISO NE ARRIVANO 220.000 PER IL VINCITORE… NEI CONCORSI E NEGLI APPALTI SI SA IN ANTICIPO CHI VINCE… AI GROSSI EVASORI FACCIAMO PAGARE SOLO IL 5% MENTRE I COGLIONI PAGANO IL 50%…IN POLITICA SI VIVE DI INTRALLAZZI
Pare sia destino dei Savoia perdere sul fino di lana: era successo con il referendum “monarchia o repubblica” 64 anni fa, si è ripetuto al festival di Sanremo con il televoto tre giorni fa, a danno di Emanuele Filiberto di Savoia. Secondo il “Secolo XIX” pare infatti che, a 4 minuti dalla chiusura della verifica dei voti, Pupo ed il principe fossero saldamente in testa, con un margine ampio di 200.000 voti su Valerio Scanu.
In quei 4 minuti si sarebbe verificato il miracolo, 220.000 sms tutti a favore di Valerio e il risultato si è ribaltato.
Diciamo che contestualmente il riconteggio finale ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai dirigenti Rai: dietro le quinte era scoppiato infatti il panico perchè nessuno avrebbe potuto gestire sul palco la eventuale vittoria del trio più contestato e fischiato del festival.
Non abbiamo creduto a una contestazione spontanea allora, come non crediamo ai risultati ufficiali ora.
Troppi lati oscuri delle votazioni, compreso il fatto che il televoto sia gestito da una società che ha interessi nella gestione discografica di due dei tre finalisti e che non permetta a nessuno “supervisore neutro” di assistere al flusso dei voti e al loro computo.
Un giornalista del locale “Secolo XIX” che ci ha provato lo ha testimoniato. Mentre il Codacons fa la solita denuncia e le polemiche si sprecano, vale la pena fare una notazione più ampia.
Ovvero che l’Italia pare distinguersi sempre per essere il Paese dei tarocchi, ma non quelli di Sicilia solo.
Abbiamo i concorsi pubblici per i giovani dove molti neanche più partecipano perchè si sa già chi deve vincere.
Abbiamo invalidi che corrono, assistiamo ad appalti pubblici dove le aziende sanno già chi vincerà e spesso anche il ribasso che offrirà . Continua »
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