Destra di Popolo.net

PER IL G8 LA PROTEZIONE CIVILE SCELSE LA DITTA DI CATERING DEL GENERO DI GIANNI LETTA

Febbraio 25th, 2010 Riccardo Fucile

UNA AFFARE DI OLTRE UN MILIONE DI EURO PER IL COLOSSO ROMANO “RELAIS LE JARDIN” DURANTE L’EVENTO ALL’AQUILA… IL GENERO DI LETTA LAVORA ANCHE PER LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E IL QUIRINALE…NEL 2003 L’EX MINISTRO MANCUSO PRESENTO’ UNA INTERROGAZIONE E DEFINI’ IL TUTTO “UNA PUTREDINE”

Nell’elenco delle società  che si sono aggiudicate i lavori del G8 all’Aquila, per l’affidamento del servizio di catering, con compenso previsto di 1.065.600 euro, spicca la “Relais le Jardin”, colosso romano della ristorazione di proprietà  di Amedeo e Roberto Ottaviani.
Si tratta indubbiamente di una grande e qualificata azienda del settore, specializzata in grandi eventi, ma ovviamente non l’unica sul mercato con queste pecularietà .
Con una caratteristica ulteriore: Roberto Ottaviani è coniugato con la figlia del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, braccio destro del premier.
Non si trattava della prima volta che l’azienda di catering lavorasse per la Protezione civile, avendo ricevuto anche in passato delle commesse per altri eventi, passando attraverso il subappalto della Triumph, una società  di pubbliche relazioni che ricorre spesso negli affidamenti di incarichi per diversi milioni di euro da parte della Protezione civile.
In verità  la Triumph e la Relais sono anche in società  per servizi da sviluppare all’estero.
Il genero di Gianni Letta non ha solo curato la ristorazione delle riunioni del G8, ma nel settore delle commesse pubbliche lavora anche per il Quirinale e la Presidenza del Consiglio dei ministri. Continua »

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PER I CORROTTI NON SERVE UNA LEGGE, BASTA CACCIARLI DAI PARTITI, INVECE CHE PRESENTARLI E SALVARLI CON L’IMMUNITA’

Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile

IL CASO DI GIROLAMO (PDL), ACCUSATO DI ESSERE AL SERVIZIO DELLA ‘NDRANGHETA E COINVOLTO NELLO SCANDALO FASTWEB…NEL 2008 SI ERA INVENTATO DI RISIEDERE IN BELGIO, MENTRE VIVEVA IN ITALIA, PER ESSERE ELETTO NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERA…LA RICHIESTA DI ARRESTO FU RESPINTA DALLA GIUNTA DELLE IMMUNITA’ DEL SENATO

Nel giro degli affari sporchi e dei voti truccati, del riciclaggio e delle frodi ai danni dello Stato che stanno travolgendo Fastweb e Telecom, facendo   dichiarare ai magistrati che “siamo di fronte a un danno colossale per lo Stato”, un ruolo non secondario riveste Nicola Di Gerolamo, esponente del Pdl, che nel 2008 ha conquistato un seggio al Senato nella circoscrizione estera.
Lo ha fatto grazie alla manomissione delle schede bianche da parte degli emissari della ‘ndrangheta a Stoccarda, trasformate in altrettanti voti per lui (25.000 preferenze).
Il 7 giugno 2008 il Gip di Roma ne chiede l’arresto, in quanto non risulta affatto residente all’estero all’atto della candidatura: si era inventato una residenza in Belgio, mentre invece viveva in Italia.
Ma a settembre 2008 la Giunta per le immunità  del Senato non concesse l’autorizzazione all’arresto e il Di Girolamo continuò a farsi vedere poco al Senato, in quanto impegnato in altra attività .
La sua elezione infatti doveva servire alla ‘ndrangheta per spostarsi senza problemi nell’ambito delle attività  illegali transnazionali.
La cosca “Arena” lo aveva fatto eleggere e lui doveva rendere i servizi pattuiti. Il capoclan Mokbel, come risulta dalle intercettazioni finite sui verbali, lo apostrofava così: “Ricordati che devi pagare tutte le cambiali che sono state aperte, puoi pure diventare presidente della Repubblica, ma sarai sempre il portiere mio. A Fiumicino faccio passare quello che mi pare senza problemi, droga, brillanti.Se ti è venuta la “senatorite” è un problema tuo, ma stai attento…”
Un senatore che lavorava a tempo pieno per le cosche calabresi, faceva società  coi boss, girava il mondo per investire isoldi delle cosche, riciclando danaro sporco sui conti di banche estere di mezzo mondo. Continua »

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BERLUSCONI TEME IL RISCHIO ASTENSIONE, VOTANTI SOTTO IL 60% E SBOTTA : “NON DOVEVO FARE IL PDL”

Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile

SI RIAPRE IL CONFLITTO CON FINI: “ERA MEGLIO TENERCI FORZA ITALIA”…E FINI RIBATTE: “IL PDL E’ SOLO BANDIERINE, VELINE E SLOGAN, NESSUNA STRUTTURA E RADICAMENTO SUL TERRITORIO, TROPPA COMMISTIONE TRA POLITICA E AFFARI: SOLO SILVIO E’ CONVINTO CHE VADA TUTTO BENE”

Scatta l’allarme in via del Plebiscito, a Roma: i report a disposizione del Cavaliere parlano di una quota di votanti sotto il 60% ed è noto che il centrodestra soffre terribilmente quando si abbassa la soglia degli elettori.
Gli stessi dati settimanali del sondaggista Ipsos vedono ora il Pdl al 36,6% (e la Lega ferma al 10,1%), sui livelli delle europee, ben lontano da quel 39,5% raggiunto sull’onda emotiva dell’aggressione al premier a Milano.
Il dilagare di episodi di corruzione che hanno investito il Paese, le notizie continue di arresti di esponenti politici collusi, la vicenda Protezione civile, le proteste dei cittadini dell’Aquila, stanno creando un rifiuto ad andare a votare in molti italiani, disgustati dalla Casta dei partiti e dalle promesse mancate del governo.
L’opposizione non gode certo di buona salute, è ancora in convalescenza, ma i campanelli di allarme si moltiplicano.
Riesplode la polemica tra Berlusconi e Fini, troppo distanti le rispettive concezioni del partito e dell’azione di governo.
Ieri il premier ha dichiarato ai suoi: “Era meglio tenerci Forza Italia, il Pdl è un esperimento fallito, avevo fatto male i conti”.
E sul presidente della Camera ha sbottato: “Pensavo di potermi fidare, non perde occasione per attaccarmi, è il momento di dire basta”.
L’ultimo distinguo è stato sui magistrati di Firenze che indagano sulla gestione della Protezione civile: “si dovrebbero vergognare” secondo il premier, l’opposto per Fini. Continua »

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SANREMO CERTIFICA: SIAMO IL PAESE DEI TAROCCHI, DAL FESTIVAL AI CONCORSI, DAGLI APPALTI ALLA POLITICA

Febbraio 24th, 2010 Riccardo Fucile

PUPO ERA IN TESTA A 4 MINUTI DALLA FINE DI 200.000 VOTI, ALL’IMPROVVISO NE ARRIVANO 220.000 PER IL VINCITORE… NEI CONCORSI E NEGLI APPALTI SI SA IN ANTICIPO CHI VINCE… AI GROSSI EVASORI FACCIAMO PAGARE SOLO IL 5% MENTRE I COGLIONI PAGANO IL 50%…IN POLITICA SI VIVE DI INTRALLAZZI

Pare sia destino dei Savoia perdere sul fino di lana: era successo con il referendum “monarchia o repubblica” 64 anni fa, si è ripetuto al festival di Sanremo con il televoto tre giorni fa, a danno di Emanuele Filiberto di Savoia. Secondo il “Secolo XIX” pare infatti che, a 4 minuti dalla chiusura della verifica dei voti, Pupo ed il principe fossero saldamente in testa, con un margine ampio di 200.000 voti su Valerio Scanu.
In quei 4 minuti si sarebbe verificato il miracolo, 220.000 sms tutti a favore di Valerio e il risultato si è ribaltato.
Diciamo che contestualmente il riconteggio finale ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai dirigenti Rai: dietro le quinte era scoppiato infatti il panico perchè nessuno avrebbe potuto gestire sul palco la eventuale vittoria del trio più contestato e fischiato del festival.
Non abbiamo creduto a una contestazione spontanea allora, come non crediamo ai risultati ufficiali ora.
Troppi lati oscuri delle votazioni, compreso il fatto che il televoto sia gestito da una società  che ha interessi nella gestione discografica di due dei tre finalisti e che non permetta a nessuno “supervisore neutro” di assistere al flusso dei voti e al loro computo.
Un giornalista del locale “Secolo XIX” che ci ha provato lo ha testimoniato. Mentre il Codacons fa la solita denuncia e le polemiche si sprecano, vale la pena fare una notazione più ampia.
Ovvero che l’Italia pare distinguersi sempre per essere il Paese dei tarocchi, ma non quelli di Sicilia solo.
Abbiamo i concorsi pubblici per i giovani dove molti neanche più partecipano perchè si sa già  chi deve vincere.
Abbiamo invalidi che corrono, assistiamo ad appalti pubblici dove le aziende sanno già  chi vincerà  e spesso anche il ribasso che offrirà . Continua »

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PER MARIA LUISA BUSI SCATTA IL PROCESSO AL TG1: GUAI A PARLARE DELL’AQUILA IN TERMINI NON ENTUSIASTICI

Febbraio 23rd, 2010 Riccardo Fucile

DOMENICA ERA STATA CONTESTATA DURAMENTE DAI TERREMOTATI PER I SERVIZI DEL TG1 CHE NASCONDONO LA VERITA’…SI ERA DIFESA DICENDO CHE “QUELLO CHE HO VISTO E’ MOLTO PIU’ GRAVE DI COME E’ STATO RAPPRESENTATO”… GLI “SCODINZOLINI”   VOTANO DA SOLI LA CENSURA ALLA GIORNALISTA

Ci sono fatti apparentemente di scarsa rilevanza, ma che è utile esaminare perchè ci fanno riflettere sul degrado della politica italiana: i partiti occupano la Rai, e questo è risaputo, come è altrettanto noto che paghiamo 109 euro per sentire la voce del padrone di turno.
Succede quando ha vinto Prodi, accade ora che governa Berlusconi, quindi qualcuno dirà  che sono cose normali.
Il guaio è che il popolo italiano ormai si è assuefatto a tutto, lo   scippo è normale, il furto in casa pure, le veline candidate anche, viva la normalità . Peccato che dietro la “normalità ” annunciata e subita, si sia perso il gusto della “verità ” che spesso sta a metà  strada tra due versioni.
E il giornalismo, attraverso la pluralità  delle testate, dovrebbe garantire il contraddittorio nel Paese e aprire spaccati di verità  attraverso le inchieste. Senza essere possibilmente a libro paga dei partiti di maggioranza del momento.
E’ già  grave per le vicende politiche, ma che si arrivi a verità  unilaterali anche per fatti di cronaca vuol dire che si sta oltrepassando il segno.
Nel caso specifico ritorniamo alla vicende del terremoto all’Aquila che la stessa opposizione ha gestito malamente.
Nei primi giorni, soccorsi efficienti a parte, si è capito subito che le due BB, Berlusconi-Bertolaso, avrebbero cercato un riscontro mediatico a qualsiasi iniziativa intrapresa.
Lo ripetiamo: è stato fatto un buon lavoro, non certo un miracolo.
Insieme a molti errori, di cui vi rimandiamo ai nostri numerosi articoli sull’argomento.
L’opposizione in quel momento era tutta presa dai regolamenti di conti interni e non ha avuto neanche l’intelligenza di smontare uno dei pilastri su cui fino a pochi giorni fa il governo mieteva consensi.
Per mesi dal Tg1 ( e non solo) abbiamo visto ed ascoltato servizi da far impallidire i tanto vituperati cineluce: tutto funzionava perfettamente, mai un errore, mai un problema, gente entusiasta e osannante, frigo con champagne, case che nascono come funghi. Continua »

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SONDAGGIO CRESPI REGIONALI: IN LIGURIA IN TESTA BURLANDO (50%) , BIASOTTI AL 48,5%

Febbraio 23rd, 2010 Riccardo Fucile

TESTA A TESTA IN LIGURIA, MA IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA E’ AVANTI…TRA I PARTITI , RISPETTO ALLE EUROPEE, CALANO LEGA, IDV ED ESTREMA SINISTRA… REGGONO PDL, PD E UDC

La Liguria è una delle regioni dove si gioca la vittoria o il ridimensionamento delle ambizioni del centrodestra.
Ricordiamo due dati: alle scorse regionali, la sinistra, a livello nazionale, vinse in 11 delle 13 regioni che a marzo andranno al voto.
Era il momento migliore per il centrosinistra e quel risultato non fece che sancire un successo storico.
Un anno fa invece, alle elezioni europee, situazione capovolta: se fossero state elezioni regionali, il centrodestra avrebbe vinto 10 a 3.
A distanza di un anno da quel voto pertanto una “non conferma” o un cedimento assumerebbero il significato di un dissenso verso l’operato del governo.
Ecco perchè queste elezioni regionali rappresentano,a detta di tutti gli osservatori, un test importante e con palesi risvolti politici nazionali.
Sia per la coalizione di centrodestra che sembra arrancare, che per quella di centrosinistra che deve verificare gli effetti “dell’assestamento Bersani”. Senza contare il nuovo ruolo del’Udc di Casini che guarda in prospettiva al nuovo grande centro.
In questo quadro, la Liguria un anno fa sarebbe stata conquistata dal centrodestra.
Ora la situazione appare molto più difficile, tanto è vero che   nello stesso Pdl si tende ad accreditare la vittoria alla sinistra.
I cadidati in lizza sono Claudio Burlando, governatore uscente, per la coalizione di centrosinistra, e Sandro Biasotti, ex presidente della Regione, per quella di centrodestra .
L’ultimo sondaggio commissionato a Crespi Ricerche e pubblicato su “Clandestino web” danno Burlando al 50% contro il 48,5% di Biasotti.
Terzo incomodo il candidato radicale Silvio Viale con il suo 1,5%, sempre che i radicali riescano a raccogliere sul territorio le firme necessarie per presentarlo, il che non appare certo.   Continua »

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L’AQUILA: IL GROSSO AFFARE DEI PONTEGGI E DELLE MACERIE

Febbraio 23rd, 2010 Riccardo Fucile

ORA VA DI MODA “PUNTELLARE” TUTTO, ANCHE LE CASE DA DEMOLIRE, “TANTO PAGA IL COMUNE”….50.000 EURO PER UNA CASA PRIVATA, 500.000 PER UN PALAZZO IMPORTANTE: QUANDO SI DOVRANNO ABBATTERE, ALTRI 200.000 EURO   PER TOGLIERLI… AVEVA SENSO PUNTELLARLI SUBITO SEMMAI, NON DOPO UN ANNO.. E 4 MILIONI DI TONN. DI MACERIE FANNO GOLA A MOLTI

Siamo tra i pochi siti (probabilmente l’unico di destra) che sull’Aquila ha scritto verità  scomode e sempre in anticipo sui fatti, raccogliendo anche testimonianze locali.
Qualcuno ora si mostra preoccupato per quanto sta accadendo tra i terremotati e comincia   a capire che non tutta la verità  è stata detta dal governo e dai media, che la vicenda è stata utilizzata da molti per godere di un consenso popolare in Italia che non marciava di pari passo con la verità  dei fatti.
Quindici giorni fa, 300 aquilani hanno protestato in piazza, domenica scorsa sono diventati 1.000, per l’appuntamento annunciato per il prossimo fine settimana   saranno ancora di più: un motivo c’è, ed è evidente.
La ricostruzione è ferma, l’ordinanza che autorizza a sistemare anche le case con lievi danni non è mai stata emessa perchè mancano i soldi, le macerie sono rimaste quelle di un anno fa.
Non solo: emerge che le C.a.s.e. sono costate un’enormità , 2.400/2.700 euro a mq, una cifra doppia di quella di mercato.
Abbiamo ascoltato in Tv un imprenditore che quelle case (identiche, con gli stessi criteri) si era offerto di erigerle con uno sconto del 40%, ma la sua offerta non è stata neanche considerata, essendo fuori dal giro.
Abbiamo ascoltato architetti denunciare l’errore di non aver voluto subito optare per le casette di legno che sarebbero costate a metro quadro un terzo di quanto si è speso per le altre, salvo poi dover ordinare anche queste perchè i calcoli sulle prime erano stati sbagliati.
Queste casette di legno sono perfette, coibentate e le opere di urbanizzazione più rapide: a quest’ora tutti avrebbero una casa, invece di dover assistere ancora 10.000 terremotati in albergo e altri sparsi tra case in affitto e caserme.
Tutti segnali cui avevamo accennato in tempi non sospetti e che ora stanno diventando di pubblico dominio.
Per questo oggi parliamo del miracolo dei “progettisti del puntellamento”.
I proprietari di case danneggiate all’Aquila sono da giorni incalzati da aziende che vogliono puntellare ad ogni costo la loro casa, sia che abbia subito danni leggeri, sia che sia da demolire. Continua »

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SI TAGLIANO GLI ASILI, MA LE AUTO BLU SONO AUMENTATE DEL 3,1%: ORA SONO 626.760

Febbraio 22nd, 2010 Riccardo Fucile

ALTRO CHE TAGLI ALLE SPESE: NEL 2007 ERANO 574.000, NEL 2008, 607.918…UNA VERGOGNA ITALIANA: NEGLI USA SONO 72.000, IN FRANCIA 61.000, NEL REGNO UNITO 55.000, IN GERMANIA 54.000…. ALTRO CHE CHIACCHIERE DI TREMONTI E BRUNETTA: 172.204 PER LO STATO, 54.219 PER LE REGIONI, 51.783 PER LE PROVINCE, 72.468 PER I COMUNI, 137.942 PER GLI ENTI PUBBLICI E COSI VIA

Era una delle promesse del governo di centrodestra appena insediato: la riduzione dei costi della Casta, un sano giro di vite al vergognoso vortice di auto blu, consulenze, sprechi, enti inutili, portaborse che ammorbano l’aria della prima e della seconda Repubblica.
Abbiamo ancora i ritagli di giornale delle dichiarazioni dei ministri Tremonti e Brunetti di oltre un anno fa: taglieremo le consulenze (sono aumentate quest’anno come da ns. articolo di qualche settimana fa), elimineremo le Provincie (mai osato, causa opposizione della Lega che deve distribuire poltrone in similpelle ai boiardi dela padagna del magna magna), elimineremo gli Enti inutili (alla fine abbiamo creato invece solo un Ministero inutile, quello della Semplificazione, per le chiappe di Calderoli).
Ma la madre di tutte le battaglie era il “taglio alle auto blu”, uno dei privilegi più   odiosi della casta politica e più odiati dagli italiani.
Vedere spesso una pletora di anonimi sfigati contendersi un’auto “di rappresentanza” non per una reale utilità , ma solo come status symbol: volete mettere il politico con autista, segretaria sculettante e magari anche scorta al seguito che impatto ha verso il cittadino comune, che soggezione può creare?
Magari il politico dice delle stronzate, ma un conto è sostenerle da un’auto blu, un altro dal marcapiede.
C’è chi si faceva accompagnare con l’auto di rappresentanza persino dai trans, il massimo della libidine insomma.
Ed ecco ora i dati ufficiali della “riduzione” promessa: se nel 2007 le auto blu erano 574.000, nel 2008 sono arrivate a 607.918, nel 2009 hanno toccato il record di 626.760 unità .
Un numero incredibile, diviso tra Stato, enti locali ed enti pubblici che corrisponde a un record mondiale.
Negli Stati Uniti infatti sono appena 72.000, in Francia 61.000, nel Regno Unito 55.000, in Germania 54.000, in Portogallo 22.000.   Continua »

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BERLUSCONI VUOLE “PIU’ PULIZIA NELLE LISTE”: PER QUELLO CANDIDA LA SUA IGIENISTA?

Febbraio 22nd, 2010 Riccardo Fucile

SPAZIO IN LOMBARDIA A NICOLE MINETTI, IGIENISTA DENTALE E SHOWGIRL, MA ANCHE AD   ALTRI 4 NOMI A RISCHIO..PURE IN LIGURIA CADE NEL VUOTO L’APPELLO A LISTE PULITE: TROPPA IPOCRISIA E DISTINGUO NELLA SCELTA DI CHI NON CANDIDARE:   E ORA SIAMO GIA’ ALLA RETROMARCIA

I suoi collaboratori fidati (figuriamoci gli altri..) gli hanno fatto capire di essersi spinto troppo avanti: sia nell’annunciare un provvedimento contro la corruzione quando il testo non era stato neanche abbozzato, sia nel considerare “fuori dal partito e dalle liste” quelli che non hanno la fedina pulita in politica.
Alla fine il premier ha espletato il solito “proclama-aborto” che vuol dire tutto e l’incontrario di tutto: “nelle nostre liste non inseriremo alcun personaggio che sia compromesso, in modo certo”.
Quel termine “certo”, destinato a qualsiasi interpretazione soggettiva, permetterà  di candidare chiunque, salvo forse un ergastolo con sentenza passata in giudicato da anni.
Al grido di “noi siamo garantisti, non forcaioli, non inseguiamo la sinistra sul suo terreno”, le truppe cammellate dei “chiacchierati del Pdl” hanno prevalso, come sempre.
Alla fine verranno emarginati solo i “Pennisi”, ovvero coloro che si sono fatti beccare con la mazzetta in tasca, chi invece l’ha trovata in auto potrà  sempre sostenere di averla parcheggiata con i finestrini aperti.
Per assurdo, le preoccupazioni pidielline al nord derivavano dal fatto che, senza forti dichiarazioni anti-corruzione, a beneficiare elettoralmente degli scandali che hanno colpito alcuni esponenti del Pdl sarebbe stata la Lega. Ovvero l’unica forza politica che si presenta con un segretario condannato con sentenza definitiva per aver intascato ai tempi di Tangentopoli 300 milioni di mazzetta come finanziamento illecito al partito.
Da un lato chi ha paura di tagliare teste corrotte, dall’altro chi oggi dice “Fuori chi mette le mani nel sacco”, salvo aver intascato a   suo tempo un bel sacchettone.
Contraddizioni della politica italiana e degli elettori dalla memoria corta?
In ogni caso non si può dire che Berlusconi non sia stato coerente con la sua dichiarazione: “C’ è un gran bisogno di pulizia nelle liste”.
Infatti ecco che ha imposto in Lombardia la sua igienista dentale nel listino bloccato di Formigoni.
Si tratta di Nicole Minetti, una carriera rapida e improvvisa: prima di portare a termine il suo corso di igiene dentale (finito a novembre), era una ballerina di Colorado Cafè su Italia Uno. Continua »

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