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LEGGE DI STABILITA’, VOTO DI FIDUCIA AL SENATO NELLA NOTTE

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

LE MISURE: PROVE DI REDDITO MINIMO, SALTA LA SANATORIA PER LE SPIAGGE, SGRAVI SU CAPANNONI E DETRAZIONI SULLA PRIMA CASA…CARTELLE EQUITALIA SENZA INTERESSI

Dal reddito minimo garantito agli interventi sulle pensioni d’oro. Dagli sconti per l’Imu sui beni strumentali per le imprese alle detrazioni sulla prima casa. Fino alle cartelle esattoriali di Equitalia senza interessi.
Le misure inserite nel maxiemendamento che riscrive la legge di stabilità¡, su cui sarà¡ votata nella notte la fiducia in serata al Senato, recepiscono le novità¡ annunciate nel corso della giornata dal Governo e dai relatori.
Restano fuori alcune voci rilevanti, come l’indicizzazione delle pensioni, su cui c’è l’impegno ad intervenire alla Camera.
LA DICHIARAZIONE
Il governo resta comunque «consapevole» che «ben più robusti interventi sarebbero stati necessari» nella legge di Stabilità¡, afferma il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, nella replica al termine della discussione generale.
L’ex finanziaria, rivendica comunque subito dopo, interviene in modo positivo sulle tasse, perchè «riduce la pressione fiscale su famiglie e imprese».
La discussione in commissione Bilancio, sottolinea, «è stata proficua e utile» grazie «all’apporto di tutte forze politiche presenti».
Le modifiche recepite nel maxiemendamento consentono di «irrobustire le due assi portanti», che sostengono la legge di Stabilità . «Da una parte viene dato ossigeno alla ripresa economica», attraverso le misure per gli investimenti e «dall’altra si sostengono i redditi delle famiglie e l’equità¡, che oggi sono le principali variabili macroeconomica per la ripresa».
Guardando al passaggio a Montecitorio, il governo auspica che si possano irrobustire ancora questi stessi due assi, puntualizza ancora il viceministro dell’Economia. Il maxiemendamento, come spiegato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, recepisce integralmente il lavoro della commissione Bilancio e lo integra con gli emendamenti di governo e relatori già  presentati in commissione. Ecco le principali novità  emerse:
CUNEO FISCALE
Secondo il testo approvato in commissione, ci sarà  una detrazione massima di 225 euro per i redditi tra i 15mila e i 18mila euro, e benefici a degradare fino ai 32mila euro di reddito, e non 55mila come inizialmente previsto dal governo.
Lo sconto verrà  effettuato mensilmente e non con un ‘bonus’ una volta l’anno.
IMU IMPRESE
Lo sconto Imu sui beni strumentali d’impresa sarà  del 30% per le deducibilità  relative al periodo d’imposta del 2013 (da utilizzare nel 2014), mentre scenderà  al 20% nei due anni successivi.
DETRAZIONI CASA
Le detrazioni sulla prima casa avranno un plafond di 500 milioni, che i comuni dovranno utilizzare per aiutare le famiglie meno abbienti.
REDDITO MINIMO
Arriva il fondo per il contrasto alla povertà¡, che andrà¡ a finanziare il reddito minimo garantito. Le risorse arriveranno dalle pensioni d’oro (a partire da 90.000 euro).
PENSIONI D’ORO
Il contributo sulle pensioni d’oro partirà¡ dal 6% per la parte eccedente quattordici volte il trattamento minimo Inps, (per gli assegni superiori ai 90.000 l’anno circa) e salirà¡ fino al 18%, per la parte eccedente trenta volte il trattamento minimo Inps (oltre 193.000 euro circa all’anno).
STADI
Stop alla possibilità¡ di costruire ‘insediamenti edilizì insieme agli stadi, da parte di privati, mentre è previsto l’incremento del fondo di garanzia per le strutture già¡ esistenti.
CARTELLE EQUITALIA
Saranno pagate senza interessi.
PATTO STABILITà€ INTERNO
Viene allentato il patto di stabilità¡ interno, per un miliardo di euro, consentendo ai comuni che ne hanno la possibilità¡ di far ripartire i cantieri. –
CALAMITà€ NATURALI
Saranno le risorse risparmiate dalla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti a finanziare il fondo contro le calamità  naturali.
SPIAGGE
Non ci sarà  alcuna misura le spiagge: non è prevista la sanatoria sulle pendenze nè la norma sulla sdemanializzazione delle aree marine.
PMI
Rafforzato il perimetro d’azione della Cassa depositi e prestiti per gli investimenti delle imprese, anche con la garanzia pubblica. Si prevede l’istituzione di un fondo per le pmi ed un fondo per i mutui prima casa delle famiglie, con priorità¡ per le coppie giovani, nuclei monoparentali e giovani con contratto di lavoro atipico.
EDITORIA
Arriva il fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria, con un plafond di 120 milioni nel triennio 2014-2016. Le risorse sono così divise: 50 milioni nel 2014, 40 milioni nel 2015 e 30 milioni nel 2016.
BUDELLI
Deroga alla normativa che consente allo Stato di esercitare il diritto di prelazione sull’isola stanziando i 3 mln di euro necessari. In base al provvedimento il diritto di prelazione viene esercitato dall’ente parco della Maddalena, che scade l’8 gennaio.
ELECTION DAY
Election Day solo la domenica a partire dal prossimo anno per ridurre le spese. A decorrere dal 2014 le operazioni di voto in occasione delle consultazioni elettorali o referendarie si svolgono nella sola giornata della domenica, dalle 7 alle 23.
PENSIONI
«Non siamo riusciti a intervenire, per migliorare indicizzazione delle pensioni. È un impegno che il governo conferma e che cercheremo di portare avanti alla Camera», afferma il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina.

(da “il Corriere della Sera“)

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“RUBY VOLEVA COSTITUIRSI PARTE CIVILE CONTRO BERLUSCONI MA CI FURONO INTERVENTI ESTERNI”: LO RIVELA L’EX AVVOCATO CHE L’AVEVA ASSISTITA NELLE PRIME FASI DEL PROCESSO

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

“NON CAPISCO COME UN EX PREMIER   POSSA PARLARE IN QUESTI GIORNI DI MORALITA’ E DIGNITA’ QUANDO, DURANTE LA SUA CARICA, HA ASSUNTO COMPORTAMENTI IN VIOLAZIONE DELLA LEGGE”

Ruby voleva ”costituirsi parte civile” contro Silvio Berlusconi per il reato di prostituzione minorile, “ma poi ci sono stati degli interventi esterni, ovviamente intuibili da chiunque, e anche delle pressioni sul mio operato”.
L’avvocato Egidio Verzini, che è stato legale di Karima El Mahroug nelle prime fasi del processo, dichiara all’Ansa che la ragazza   che secondo i giudici di primo grado partecipò alle feste di Arcore e fece sesso con il Cavaliere, avrebbe voluto fare parte del processo.
La costituzione di parte civile avrebbe permesso alla giovane — individuata come unica parte offesa nel processo a Silvio Berlusconi – di chiedere un risarcimento danno.
Ruby aveva nominato il legale nel giugno del 2011 dopo essere stata tutelata da Luca Giuliante, Massimo Dinoia e infine da Paola Boccardi, che poi era stata nuovamente nominata e ha partecipato al processo.
Il 14 giugno 2011 Verzini rispondendo a una domanda sulla costituzione di parte civile aveva risposto: ”E’ un momento delicato, faremo una conferenza stampa a fine mese per parlare con i giornalisti”.
Conferenza stampa che poi era stata rinviata e poi annullata.
Alle domande dei cronisti che gli chiedevano se per caso la giovane marocchina avesse deciso di costituirsi parte civile nel processo e ci fosse stato un cambio di strategia rispetto al legale precedente Verzini si era limitato a rispondere: ”Non posso dire nulla”.
Poco prima che iniziasse l’udienza, sempre parlando con i cronisti, il legale del foro di Verona aveva anche risposto con un ”Vediamo”.
”Tale rinvio — scriveva il legale veronese in una nota il 5 luglio 2011 — era stato concordato” con la ragazza ”su suggerimento” dello stesso difensore, ”anche a fronte di necessità  organizzative stante la massiccia adesione dei media nazionali ed esteri che intendiamo accogliere adeguatamente”.
L’avvocato aveva quindi fatto sapere che sarebbe stata ”tempestivamente la nuova location che, in ogni caso, sarà  in Illasi’, in provincia di Verona.
Il 16 luglio successivo Karima El Mahroug, aveva lasciato Verzini per farsi assistere nuovamente da Paola Boccardi.
In quell’occasione il legale aveva spiegato che ”non essendo state condivise dalla cliente le impostazioni e le modalità  difensive proposte è venuto meno il rapporto di fiducia con conseguente interruzione del mandato”.
Ora l’avvocato Verzini, solo dopo il deposito delle motivazioni della condanna a 7 anni per Berlusconi, ossia a processo di primo grado concluso, ha deciso di chiarire che “Ruby mi aveva già  dato incarico per la sua costituzione come parte civile, in qualità  di persona offesa dal reato di prostituzione minorile”.
Successivamente però, ha aggiunto il legale, “ci sono stati degli interventi esterni, ovviamente intuibili da chiunque, e pressioni sul mio operato difensivo”.
Il legale ha spiegato, inoltre, di voler chiarire questo aspetto ora, perchè “non capisco come un ex presidente del Consiglio possa parlare in questi giorni di moralità  e dignità , quando durante la sua carica ha assunto comportamenti censurabili dal punto di vista sociale e soprattutto in violazione delle norme del nostro Ordinamento”.

(da “il Fatto Quotidiano”)

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COPPI: “NON E’ DETTO CHE CHIEDEREMO LA REVISIONE”, LA “TESTIMONE CHIAVE” ORA NON E’ PIU’ TALE: “NE ABBIAMO ALTRE SETTE PIU’ PREGNANTI”, MA GHEDINI NON DICE CHI SONO

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

DOPO UNA DISPERATA DIFESA DELLE BUGIE DI MISS APPLEBY, I DIFENSORI DI BERLUSCONI APPAIONO IN DIFFICOLTA’ E CHIEDONO UN TIME OUT

“Abbiamo sempre sostenuto che risultava una assoluta regolarità  nelle compravendite. Da parte della difesa non c’è stata alcuna giravolta”. L’avvocato Niccolò Ghedini replica così agli articoli di stampa in cui si è spiegato che ieri, di fatto, Silvio Berlusconi, puntando il dito contro mister Gordon e mister Agrama, ha cambiato posizione rispetto alla difesa sempre sostenuta.
Nel corso di un incontro con i giornalisti alla stampa estera riferendosi alle carte presentate dall’ex premier per chiedere la revisione del processo (dodici nuovi testimoni e documenti in arrivo dalle rogatorie, ndr) il difensore ha spiegato che “ci sono stati dirigenti infedeli che hanno messo in piedi meccanismi fraudolenti per ottenere dei vantaggi”.
In verità  i legali del premier avevano invece sempre sostenuto strenuamente che i prezzi d’acquisto dei film Paramount, comprati da Mediaset con la mediazione di Agrama, fossero di puro mercato e non «gonfiati» per frode fiscale.
Di colpo ieri, 4 mesi dopo la condanna definitiva, ecco che la ricostruzione della Cassazione (e in origine della Procura) diventa esatta anche per Berlusconi: davvero i prezzi venivano «gonfiati» dall’interposizione di Agrama tra Paramount e Mediaset.
Solo che – rivela – accadeva ai suoi danni e insaputa, perchè per truffare Mediaset si erano accordati Agrama, Lorenzano e Bruce Gordon, allora presidente della distribuzione estera di Paramount.
Dopo la prima brutta figura, passiamo alla seconda.
Il leader di Forza Italia ieri aveva fatto parlato in particolare di una nuova testimone, Dominique O’Reilly-Appleby, una manager che ha lavorato per quasi sette anni nella casa di produzione cinematografica statunitense Harmony Gold di Frank Agrama.
La signora, che avrebbe appreso dell’inchiesta nello scorso giugno, in un affidavit ha garantito che “Silvio Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama, Gordon o Lorenzano nè da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti”.
Ebbene i giornali hanno spiegato che la top manager non poteva essere rimasta scioccata dalla notizia dell’indagine perchè la conosceva in quanto, tra l’altro, si era opposta una rogatoria.
Sentite la tesi di Ghedini : la Appley non avrebbe mai dato mandato all’avvocato che si era opposto alla rogatoria della Procura di Milano in Svizzera e non era affatto cointestataria insieme ad Agrama di un conto corrente svizzero sul quale, tra il 1995 e il 1997, erano transitati 4.292.000 di dollari erogati — secondo l’ipotesi, in nero — da Wilthire Trading e da Harmony Gold, le due società  dello stesso produttore americano (come si evince da una consulenza della Kpmg per la Procura di Milano). Anzi di essere stata in qualche modo esautorata dalla titolarità  di quel conto.
Tradotto: l’avvocato che in Svizzera ha rappresentato la Appley avrebbe agito “a sua insaputa” (come per la casa di Scajola al Colosseo, insomma). E ancora: non era cointestataria del conto con Agrama (come sostiene la procura di Milano) ma per esserne esautorata vuol dire che prima lo era, o no?
Andiamo alla foto con Gordon che non avrebbe mai conosciuto Berlusconi, secondo la testimone.
Qua si cambia versione. Dice Ghedini: ”Quello che in italiano è stato tradotto come ‘conoscenza’ in realtà  va tradotto con ‘familiarità ‘”.
E dunque, Dominique Appleby “ha detto che non c’è alcuna relazione o familiarità  tra i due”.
Ghedini ora   ammette che si conoscevano, ma non avevano familiarità , ormai siamo ai distinguo grammaticali.
L’avvocato-parlamentare ha anche spiegato “che la fotografia agli atti del processo Mediaset che ritrae Berlusconi e il presidente della distribuzione Paramount Bruce Gordon è una ‘photo opportunity’ e dunque non si tratta di una foto tra due persone che si conoscono”.
Ovviamente lo dice lui.
Photograph Opportunity vorrebbe dire “opportunità  di fare una foto con uno o più di uno degli ospiti presenti ad un evento”.
Ghedini ha ridotto il presidente della distribuzione Paramount Bruce Gordon a un povero imbucato che ha approfittato di un evento ad Arcore per farsi immortalare a fianco di Berlusconi, insomma.
Alla fine, incalzato dai giornalisti, Ghedini sbotta: “quella testimonianza non è quella più importante tra quelle nuove che dovrebbero permettere la revisione del processo”. Amen.
Addio teste chiave Dominique Appleby in pratica, avanti gli altri (di cui non si sa peraltro nulla).
A una domanda di una giornalista straniera che, infierendo, chiedeva come mai le nuove carte sono arrivate solo ora e nonostante un lunghissimo processo (sei anni solo per il primo grado, ndr) l’avvocato Franco Coppi, entrato nel collegio difensivo del processo Mediaset solo in Cassazione,   ha risposto con eleganza che “il processo deve avere un termine ma questo non significa che si sia raggiunta la verità ”.
Poi il colpo di scena: Coppi spiega che allo stato la difesa non è neanche certa che verrà  presentata la revisione: “La stiamo studiando. Stiamo facendo molta attenzione. L’idea revisione va coltivata. Prima di presentarla passerà  “realisticamente qualche mese”.
Ma come, se ieri Berlusconi aveva detto che è pronta per essere presentata?
Poi il grande Ghedini precisa: ” Solo le carte di Hong Kong sono 16mila pagine, alcune sono in cinese” dice Ghedini che definisce “eccezionalmente rilevanti i documenti”.
Che Ghedini conosca il cinese e se le sia già  lette tutte?
Coppi è un signore e spiega di non credere “alla persecuzione” di Berlusconi da parte dei giudici, “ma ritengo che la sentenza Mediaset sia ingiusta”.
Riecco Ghedini che ama farsi del male: ” “È stata una iniziativa di Dominique Appleby far conoscere quanto sapeva, appellandosi alla sua coscienza”.
Magari sei anni di tempo per appellarsi alla coscienza sono un po’ troppi, visto che la lettera è di 6 giorni fa…
Ci eravamo chiesti: perchè Berlusconi parlava già  un mese fa delle “carte americane”, quando la lettera è stata formalizzata solo sei gioni fa dalla Appleby?
Ghedini non sa stare zitto: ha stabilito   un contatto diretto con Berlusconi, la lettera l’ha scritta alla fine.
Diciamo che la sua coscienza ci ha riflettuto qualche settimana prima di mettere nero su bianco?
Meglio fermarsi qua.

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BERLUSCONI ANNUNCIA BATTAGLIA IN PIAZZA, INTANTO OCCUPA LE TV

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

FORZA ITALIA PASSA ALL’OPPOSIZIONE, LUI DA CANALE 5, ITALIA UNO E IN RAI DA VESPA… LA DECADENZA SI VOTA DOMANI SERA ALLE 19… IL TESTE TAROCCO SMENTITO DALLA POLIZIA DEL PRINCIPATO DI MONACO

Il dado è tratto. Forza Italia si prepara a passare all’opposizione del governo Letta. E lo farà  sulla legge di stabilità .
La decisione è stata presa poco fa nella sala della Regina di Montecitorio durante la riunione congiunta dei gruppi parlamentari.
Le avvisaglie della rottura con l’esecutivo ci erano state già  in mattinata. Con le dichiarazioni dei forzisti Renato Brunetta e Augusto Minzolini che non lasciavano dubbi sulle intenzioni del partito del Cavaliere.
Inoltre è già  pronto il fuoco di fila di proteste e ostruzionismo per il voto sulla decadenza di Berlusconi previsto per mercoledì sera.
Tanto che proprio il diretto interessato, intervenendo a Studio Aperto, avverte che, nonostante “la manifestazione di domani sarà  assolutamente legittima e pacifica”, si tratta “solo di un inizio”.
E spiega: “Domani scendono in piazza tutti i cittadini che sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e che hanno a cuore il futuro del nostro Paese e scendono in piazza non per difendere Silvio Berlusconi ma perchè hanno a cuore la democrazia del Paese”.
“Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi”, è l’allarme di Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico, per dire che “invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico”.
Di più, osserva il dirigente Pd, “è una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-Stato”.
Proteste e ostruzionismo contro la decadenza. Intanto tutto è pronto per mercoledì sera, quando, salvo sorprese, l’aula di palazzo Madama voterà  intorno alle 19   la decadenza del Cavaliere dal seggio di senatore.
Il partito del Cavaliere promette battaglia, con proteste e ostruzionismo. Berlusconi stamattina, alla Telefonata di Maurizio Belpietro, ha ribadito di non avere nessuna intenzione di fare alcun passo indietro prima del voto. “Gli italiani che mi hanno dato la fiducia – ha spiegato – guardano a me come leader del centrodestra”.
E ha annunciato che domani sera sarà  ospite da Vespa in Rai.
Nel frattempo il teste chiave delle “carte americane” esibite ieri dall’ex premier si rivela sempre più un bluff.
Non solo era a conoscenza del coinvolgimento nell’inchiesta Agrama di Berlusconi da sei anni (nella dchiarazione consegnata ai legali del Cavaliere sostiene di essere rimasta “choccata” quando pochi mesi fa ne sarebbe stata informata per la prima volta), ma ha mentito sul fatto che il manager Gordon non conoscesse Berlusconi.
La foto che i media hanno pubblicato stamane dimostra l’opposto.
Bruce Gordon ci teneva a far sapere al mondo di essere un manager al top e così ha realizzato un depliant, anche con dei fumetti. Ma anche con le foto.
Una di queste diventa importante in questa fase della politica perchè dimostra, senza ombra di dubbio, che Gordon e Berlusconi si conoscevano (abbracciati e rilassati). Mentre il teste chiave annunciato da Berlusconi ha sostenuto che non si conoscevano. Quindi, la domanda è: ma che teste hanno prodotto Berlusconi e lo staff   legale? Dettaglio investigativo da notare: questa documentazione, in arrivo da Monaco, è stata raccolta dall’efficiente polizia del Principato e autonomamente inviata alla magistratura milanese.
Domani alle 19 inizieranno le votazioni dell’Assemblea di palazzo Madama, sugli ordini del giorno relativi alla decadenza di Silvio Berlusconi.
A partire dalle 19 verranno votati gli ordini del giorno alla relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità  parlamentari sulla decadenza si Silvio Berlusconi da senatore.
Secondo quanto stabilisce il regolamento di palazzo Madama non sarà  votata la relazione, ma saranno le votazioni sugli odg a stabilire la decadenza o meno di Berlusconi dalla carica di senatore.
L’assemblea, si legge nel regolamento del Senato, “discute e delibera sulle proposte della giunta delle elezioni e delle immunità  parlamentari” riguardanti le proposte di “sopravvenuta incompatibilità ” della carica di senatore.
Fino alla chiusura della discussione in Assemblea, almeno venti senatori possono formulare proposte in difformità  dalle conclusioni della giunta, mediante la presentazione di ordini del giorno motivati, “in mancanza dei quali l’assemblea non procede a votazioni, intendendosi senz’altro approvate le conclusioni della giunta”.

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REGIONE PIEMONTE: SCOPPIA LA RISSA TRA I CONSIGLIERI

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

LA SEDUTA DIVENTA UN INCONTRO DI WRESTLING: DOPO LO SCANDALO DEI RIMBORSI SPESE SAREBBE ORA CHE ANDASSERO TUTTI A CASA

A sorpresa il presidente inquisito della Regione, Roberto Cota, si e’ presentato in aula alla vigilia della partenza per il Giappone e la seduta si è trasformata in un incontro di wrestling.
Cota sottolinea di voler «onorare il Consiglio regionale che in questi giorni è sotto attacco, prima della partenza per il viaggio istituzionale in Giappone».
Nessuna intenzione di farsi da parte ma il clima e’ teso, tesissimo che arriva anche al placcaggio e allo scontro fisico quando il capogruppo inquisito di Fratelli d’Italia affronta minaccioso l’ex presidente inquisita Mercedes Bresso uscendo dall’aula.
A difendere Bresso intervengono Reschigna (paonazzo) e Placido.
Nel giro di un attimo la seduta si trasforma in un incontro di wrestling con i tre consiglieri che si sono avvinghiati e poi sono rotolati per terra.
Tutto era iniziato con l’intervento di Cota che ha parlato di «attacco diffamatorio contro la regione, ricordo che ci sono tre gradi di giudizio e la presunzione di innocenza. Ma non esiste alcuna delegittimazione verso chi guida il Piemonte. Giusto che la magistratura indaghi ma noi abbiamo il dovere di continuare a lavorare».
Non la pensa l’opposizione che chiede a gran voce le elezioni anticipate a maggio.

(da “la Stampa“)

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PAPA FRANCESCO AMMONISCE I POLITICI: “LA POVERTA’ NON PUO’ ATTENDERE, QUESTA ECONOMIA UCCIDE”

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

“PREGO DIO DI DARCI DEI POLITICI LUNGIMIRANTI E ATTENTI AI PROBLEMI”

Non ha parlato a braccio.
Papa Francesco ha scritto e tracciato i contorni del suo pontificato con l’Esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’, pubblicata oggi .
Un lungo documento. Una serie di puntualizzazioni, richieste. Sfide.
Tra queste il Papa non ha tralasciato l’attuale sistema economico che è “ingiusto alla radice”. “Questa economia uccide”, fa prevalere la “legge del più forte, dove il potente mangia il più debole”.
La cultura dello “scarto” ha creato “qualcosa di nuovo”: “Gli esclusi non sono ‘sfruttati’ ma rifiuti, ‘avanzi'”.
C’è la “nuova tirannia invisibile, a volte virtuale”, di un “mercato divinizzato” dove regnano “speculazione finanziaria”, “corruzione ramificata”, “evasione fiscale egoista”.
Quella di Bergolio è una chiesa aperta. Pronta a cambiare per prima,
“Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anche pensare a una conversione del papato”, ha scritto. Poi ha cominciato a chiedere.
L’appello è alla politica. “Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo. La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità , perchè cerca il bene comune”, ha scritto Francesco.
“Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato”.
“La crescita in equità  esige qualcosa di più. Lungi da me il proporre un populismo irresponsabile, ma l’economia non può più ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività  riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi”.
“La necessità  di risolvere le cause strutturali della povertà  non può attendere: finchè non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri non si risolveranno i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. La ‘inequidad’ è la radice dei mali sociali”. Secondo il Papa “i piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie”.
Mentre “la dignità  di ogni persona umana e il bene comune sono questioni che dovrebbero strutturare tutta la politica economica, ma a volte sembrano appendici aggiunte dall’esterno per completare un discorso politico senza prospettive nè programmi di vero sviluppo integrale”.
La ricchezza. I poveri, che Francesco vuole al centro del suo pontificato e della sua Chiesa. La loro “inclusione sociale”.
“Ascoltare il grido dei poveri” è una raccomandazione che il Pontefice fa propria accogliendola dalle indicazioni di molti episcopati al Sinodo.
“E’ un messaggio così chiaro, così diretto, così semplice ed eloquente, – ha sottolineato il Papa latinoamericano – che nessuna ermeneutica ecclesiale ha il diritto di relativizzarlo. La riflessione della Chiesa su questi testi non dovrebbe oscurare o indebolire il loro significato esortativo, ma piuttosto aiutare a farli propri con coraggio e fervore. Perchè complicare ciò che è così semplice?”.
“L’opzione per gli ultimi, per quelli che la società  scarta e getta via”, ha continuato Bergoglio citando la critica di san Paolo agli stili dei vita dei pagani, ha “una notevole attualità  nel contesto presente, dove tende a svilupparsi un nuovo paganesimo individualista; la bellezza stessa del Vangelo – ha concluso – non sempre può essere adeguatamente manifestata da noi, ma c’è un segno che non deve mai mancare”, e questo segno è l’opzione per gli ultimi.
Tra loro anche “i migranti”. “I più deboli, i senzatetto, i tossicodipendenti, i rifugiati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli e abbandonati”.
“Nelle nostre città  – ha denunciato – è impiantato questo crimine mafioso e aberrante della tratta e molti hanno le mani che grondano sangue, a causa di una complicità  comoda e muta”.

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BIANCOFIORE: “ALFANO? IL PRIMO DEI RUFFIANI CON LA LINGUA APPICCICATA A BERLUSCONI”

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

A “PIAZZA PULITA” L’AMAZZONE DI “FORZA ITALIA” ACCUSA I “LECCHINI” INGRATI

“Alfano è il primo dei ruffiani, il più grande ruffiano che io abbia mai visto. E’ la persona con la lingua più appiccicata a Berlusconi che io abbia mai visto nella vita“.
E’ lo sfogo di Michaela Biancofiore durante la diretta di “Piazzapulita”, su La7.
“Alfano ha ottenuto tutto da Berlusconi, salvo, nel momento di più grossa debolezza, abbandonarlo” — afferma — “Mi viene il disgusto se ci penso. Io ho sempre contestato Alfano, perchè ho notato questi suoi atteggiamenti, e infatti mi ha fatto fuori dal governo“.
E aggiunge: “Il giorno dopo la sentenza della corte di Cassazione Alfano piangeva davanti ai gruppi parlamentari e a Berlusconi.
Bisognava capire per cosa.
Per paura di lasciare il governo o per commozione nei confronti di Berlusconi?
Comunque” — prosegue — “io l’ho visto in ogni dove e in ogni momento blandire Berlusconi, anche poco prima della scissione, durante le riunioni, diceva: ‘La nostra vita è intrecciata con la sua, Presidente.Non la lasceremo mai’. Questi sono i ruffiani“.
Ovviamente rimangono i dubbi da che pulpito arrivi la predica…

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LAVITOLA PARLA, ORA BERLUSCONI RISCHIA GROSSO

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

VALTER LAVITOLA HA DECISO DI COLLABORARE CON I PM DI NAPOLI… PER IL CAVALIERE C’E’ IL RISCHIO DI NUOVE ACCUSE SUL FRONTE PANAMA

Da qualche giorno Valter Lavitola ha cambiato strategia, iniziando a collaborare con i pm di Napoli.
È stato lui stesso, tramite il suo nuovo legale (l’ex parlamentare Pdl Maurizio Paniz) a chiedere ai pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock di essere sentito.
Dell’inchiesta su Lavitola è rimasto aperto il filone che porta a Impregilo a Panama.
In particolare, ci sono alcune intercettazioni telefoniche in cui è lo stesso Silvio Berlusconi a parlare.
Il timore, per il Cav, è che l’apertura di questa “falla a sud” possa risultare in nuovi guai giudiziari.
In particolare, l’ipotesi è concorso in corruzione per gli affari di Impregilo a Panama.
Come scrive oggi La Stampa, la collaborazione di Lavitola consente alla procura di Napoli di scavare nel ruolo che Silvio Berlusconi ebbe negli affari inconfessabili di Lavitola,, così come sui suoi rapporti con Gianpi Tarantini (l’imprenditore pugliese che portava le escort a Palazzo Grazioli) e sulla reale portata della cosiddetta “operazione libertà ” (che potrebbe aver coinvolto nella compravendita di senatori nel 2006-2008 anche altri oltre a Sergio De Gregorio).
È da Panama, però, che il Cavaliere teme la maggiori grane. Il 2 agosto 2011 l’ex premier telefonò al presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini.
“Ciao Silvio, tutto bene?”. “No bene, no, sto proprio male ma comunque andiamo avanti. Senti una cosa, ti telefono perchè mi chiamano da Panana e dicono che devo contattare i vertici di Impregilo e dire che sulla questione ospedali dovete trovare l’accordo con Panama altrimenti il presidente Martinelli rilascerà  alle 19:30 di questa sera ora panamense una dichiarazione per bloccare l’opera di Impregilo sullo stretto, con un grave tracollo pensano conseguente per Impregilo in Borsa. Ti passo l’informazione come me l’ha lasciata scritta Lavitola, amico del presidente di Panama… Ho fatto l’ambasciatore che non porta pena”.

(da “Huffingtonpost”)

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MEDIASET, LA VERSIONE DI BERLUSCONI SMENTITA DAGLI ATTI DEL PROCESSO

Novembre 26th, 2013 Riccardo Fucile

LA TESTIMONIANZA DI FRANCO TATO’, DI SILVIA CAVANNA, DI GORDON BRUCE DELLA PARAMOUNT, DI SANDER WILLIAM DELLA FOX: TUTTI RACCONTANO COEME FOSSE IL CAVALIERE A GESTIRE TUTTO

Dodici testimoni di cui sette nuovi.
Uno almeno, l’ex top manager di alcune società  del gruppo di Frank Agrama, avrebbe negato in un affidavit qualsiasi coinvolgimento di Silvio Berlusconi nella maxi frode Mediaset che gli è costata una condanna a 4 anni. Ma il Cavaliere, che ha chiesto il rinvio del voto sulla sua decadenza e confermato la richiesta di revisione del processo, ha dimenticato l’esistenza di una lunga lista di testimoni che hanno dichiarato che era lui a gestire i prezzi dei diritti.
Prezzi che fino al giudizio di Cassazione erano “giusti” secondo la difesa e che ieri, a sentire il Cavaliere, sarebbero stati il risultato di una combutta tra mister Gordon e mister Agrama.
Berlusconi: “Nuova teste”, ma la signora conosceva già  l’inchiesta.
È Dominique O’Reilly-Appleby che viene citata da Berlusconi come testimone-chiave che potrebbe, insieme ad altri e a migliaia di atti in arrivo da Irlanda e Hong Kong, portare alla revisione del suo processo.
E’ una manager che ha lavorato per quasi sette anni nella casa di produzione cinematografica statunitense Harmony Gold.
Tra il settembre del 1989 e l’agosto del 1996, però, anche stando a quanto riferito da Berlusconi durante la conferenza stampa, Appleby ha avuto un ruolo di primo piano in molte società  della Harmoy Gold Usa, gruppo fondato nei primi anni Ottanta da Agrama, il produttore statunitense ritenuto dai giudici il socio occulto dell’ex capo del governo.
“Silvio Berlusconi non ha mai ricevuto nessun pagamento da Agrama, Gordon o Lorenzano nè da qualsiasi altra persona loro connessa. Berlusconi non ha mai partecipato allo schema da loro ideato per spartirsi i profitti” si legge nell’affidavit della Appleby.
Secondo il Cavaliere la manager non avrebbe saputo niente dell’inchiesta sui diritti Mediaset fino al giugno scorso. E la revisione può essere chiesta solo in presenza di novità .
Ma la top manager non può essere rimasta scioccata, come ha dichiarato il leader del Forza Italia, nell’apprendere dell’inchiesta.
La signora era cointestataria insieme ad Agrama di un conto corrente svizzero sul quale, tra il 1995 e il 1997, sono transitati 4.292.000 di dollari erogati — secondo l’ipotesi, in nero — da Wilthire Trading e da Harmony Gold, le due società  dello stesso produttore americano (come si evince da una consulenza della Kpmg per la Procura di Milano).
E il conto denominato “Ragtime” e poi “Gander” è uno di quelli al centro della rogatoria svizzera avviata nel 2005 dal pm Fabio De Pasquale e alla quale, Dominique O’Reilly-Appleby, come Agrama, si era opposta nel 2007.
Non si sa cosa diranno i nuovi testi, ma agli atti del processo ci sono le testimonianze di altri che hanno dichiarato che era Berlusconi a gestire i diritti.
Tra le molte testimonianze c’è quella di Franco Tatò (amministratore delegato Fininvest 1993-1994) e quella di Silvia Cavanna (addetta alla gestione contratti).
C’è poi un resoconto di Gordon Bruce (presidente distribuzione internazionale della Paramount), di Saunders William della Fox.
Tutti a verbale hanno raccontato di come fosse il Cavaliere prima con Carlo Bernasconi, poi con Daniele Lorenzano a gestire tutto.
E mister Gordon disse: “Prima di accettare i prezzi Agrama ne parlava con Berlusconi”.
Ma è proprio lo stesso mister Gordon, come lo ha chiamato più volte Berlusconi nel corso della conferenza stampa, che ricordava perfettamente il ruolo del padrone di Mediaset nella negoziazione dei diritti cinematografici per i film che dovevano essere trasmessi sulle reti del Biscione.
E di quanto Berlusconi fosse vicino a Farouk “Frank” Agrama: ”Negoziavo i prezzi indifferentemente con il signor Lorenzano o con il signor Agrama.Quest’ultimo, prima di accettare, ne parlava sempre con il signor Berlusconi. Non so se il Sig Lorenzano consultava il signor Berlusconi prima di accettare però era lui a dire se gradiva o no il package”.
Anche su il produttore americano Gordon aveva ricordato passaggi importanti: “Ha sempre detto che era il suo migliore amico, che poteva chiamarlo senza problemi. Ha detto che aveva chiamato il signor Berlusconi per congratularsi con lui quando fu nominato Presidente del Consiglio… Preciso che il signor Agrama ci diceva che continuava a riferire al signor Silvio Berlusconi sulle negoziazioni per l’acquisto dei film anche dopo la sua nomina alla Presidenza del Consiglio… Diceva che il Sig. Silvio Berlusconi era impegnato per giustificare il suo ritardo nel fornirci una risposta nell’ambito di queste negoziazioni”.
Ieri il Cavaliere ha detto di non conoscere mister Gordon, eppure agli atti dell’inchiesta c’è una foto in cui i due sono abbracciati. E mister Berlusconi sorride.
I testi Tatò, Cavanna e Sauders: “Bernasconi rispondeva a Berlusconi”.
A conferma che era Berlusconi a sovraintendere a tutto c’è anche la testimonianza Tatò. Il manager aveva spiegato di aver avuto una conoscenza solo indiretta dell’area diritti tv, nonostante la sua carica da amministratore delegato e pur trattandosi di un’area molto rilevante in quanto la responsabilità  era di Bernasconi: “… Ognuno dei vertici delle operative aveva un rapporto diretto con Berlusconi il quale, in definitiva, aveva l’ultima parola su tutte le questioni di certa rilevanza. Non c’era la presenza fisica del dr. Berlusconi, era diventata una cosa occasionale, non era più una cosa regolare… ma si sapeva era raggiungibile tutti i giorni ad Arcore”.
E che il defunto Bernasconi rispondesse solo al padrone viene testimoniato da Silvia Cavanna: “…. Rispondeva solo a Berlusconi, a cui riferiva andando in via Rovani, a Milano, o ad Arcore. Ed era quando tornava da tali riunioni che le diceva” di caricare i prezzi. Anche dopo la quotazione in Borsa di Mediaset, nel 1996, Bernasconi si occupava dei diritti e continuava ad andare dal Cavaliere. Nei primi anni ’90 Berlusconi trattava personalmente con gli uomini delle majors e “Lorenzano era sempre al suo fianco . era più l’uomo da assalto che andava a trattare … Bernasconi era più sulle condizioni di pagamento … sulla parte amministrativa ma di dilazione di pagamenti”. E “quando Lorenzano in Italia” rientrava “veniva in ufficio e poi andava ad Arcore, sempre”.
E a dimostrazione che i prezzi venivano gonfiati la Cavanna aveva raccontato che i diritti che venivano da Agrama “erano il doppio, ci venivano fatturati al doppio delle altre società , dei costi che venivano fatturati dalle altre società ”.
William Saunders aveva raccontato addirittura il suo incontro con Berlusconi in persona: ”È al MIP di Cannes (uno dei mercati più importanti, ndr) che ho incontrato il sig. Berlusconi. Voleva comprare dei film, serie … il sig. Berlusconi voleva soprattutto fare concorrenza alla RAI ed era quindi un acquirente molto ‘aggressivo’”. Il dirigente Fox aveva spiegato che era il Cavaliere a negoziare, che poi era subentrato Bernasconi (“Per me era il braccio destro del sig. Berlusconi”) e infine Lorenzano “… un compratore per conto di Berlusconi Silvio. Ho trattato con Lorenzano però è un’altra persona che ha firmato i contratti per conto del sig. Berlusconi … Conosco Alfredo Cuomo (produttore romano deceduto) lavorava per il sig. Berlusconi; si recava a Los Angeles, visionava i prodotti, negoziava con me; tornava da Berlusconi per ottenere approvazione; era quindi molto vicino a Berlusconi”.
La lettera confessione di Agrama
Oltre a queste testimonianze, richiamate con grande rilevanza nella motivazione della sentenza, ci sono altri elementi. Uno dei più importanti è lettera-confessione di Agrama del 29 ottobre 2003 diretta ai vertici di Fininvest per lamentarsi che a fronte dei 40 milioni di dollari promessi ne erano stati sottoscritti solo 14. Agrama pretendeva che l’accordo venisse messo per iscritto ricordando di aver lavorato per il gruppo sin dal 1976, sottolineando la collaborazione prima “con il dott. Silvio direttamente“, poi con Bernasconi e facendo notare che tutti i contratti venissero stipulati in realtà  dagli uomini “del gruppo a partire dal Lorenzano”.
La truffa impossibile ai danni di Berlusconi.
L’ipotesi poi che il Cavaliere possa essere stato raggirato dai suoi manager e dal produttore americano, come ha fatto intendere il leader di FI ribaltando di fatto quella che era stata la difesa fino in Cassazione, è stato ampiamente smentito dai giudici di primo, secondo e terzo grado.
Per i magistrati è “inverosimile” che Berlusconi abbia subito un raggiro da uomini di cui si fidava, con cui lavorava, che dipendevano da lui e che a lui rispondevano: “…. una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi (proprio in quello che è il suo campo d’azione e nel contesto di un complesso meccanismo da lui stesso strutturato e consolidato) da parte di personaggi da lui scelti e mantenuti, nel corso degli anni, in posizioni strategiche e nei cui confronti non risulta essere mai stata presentata alcuna denuncia“.
“La qualità  di Berlusconi di azionista di maggioranza e dominus indiscusso del gruppo — sottolineavano i giudici nelle motivazioni – gli consentiva pacificamente qualsiasi possibilità  di intervento, anche in mancanza di poteri gestori formali”.
Lo shell game per frodare il fisco.
C’è poi una lettera del 12 dicembre 1994 indirizzata da un contabile al presidente della distribuzione internazionale della Fox, Mark Kaner, per spiegare come mai era ancora in attesa di un milione di euro dall’Italia: “In due parole — scriveva Douglas Schwalbe che citava come fonte l’addetto dell’ufficio acquisiti di RTI e poi Mediaset — l’impero di Berlusconi funziona come un elaborato shell game. È un gioco che consiste nel prendere tre gusci di noci vuoti e nascondere sotto uno di essi il nocciolo di una ciliegia. Chi gioca deve indovinare dove il nocciolo è stato nascosto — con la finalità  di evadere le tasse italiane“.
Spiegando il meccanismo, il contabile rivelava anche che “i profitti vengono tenuti in Svizzera”.

Giovanna Trinchella

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