Destra di Popolo.net

GIRONE IN ITALIA E L’INDIA ANNULLA FORNITURA DI FINMECCANICA DA 300 MILIONI

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

ROTTO IL MEGACONTRATTO PER LA CONSEGNA DI SILURI STIPULATO SOTTO IL GOVERNO MONTI…. “AVREBBE DOVUTO ESSERE L’ITALIA A SOSPENDERE LE FORNITURE BELLICHE”

Nessuno sembra essersi accorto di una curiosa coincidenza di eventi riguardo alla conclusione della vicenda marò
Nelle stesse ore in cui la Corte Suprema indiana accettava, suo malgrado, di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone, il Ministero della Difesa indiano annullava un mega-contratto da 300 milioni di dollari con Finmeccanica (Leonardo) per la fornitura di siluri per i sottomarini di Nuova Delhi.
La perfetta coincidenza temporale di questa decisione — ufficialmente legata allo scandalo delle tangenti pagate dalla stessa Finmeccanica sull’appalto da 560 milioni per 12 elicotteri AW101 di AgustaWestland venduti all’India nel 2010 — alimenta il sospetto che sia stata presa come ritorsione verso l’Italia: la cancellazione dell’affare come prezzo da pagare per la restituzione definitiva dei marò all’Italia.
Un sospetto reso ancor più concreto dal fatto che l’accordo per questa importante fornitura all’India — un centinaio di siluri pesanti Black Shark prodotti dalla Wass di Livorno, azienda del gruppo Finmeccanica — era stato raggiunto nel marzo 2013 nelle stesse ore in cui il governo Monti prendeva la clamorosa e contestata decisione di riconsegnare alle autorità  indiane i due marò: un sorprendente voltafaccia arrivato solo pochi giorni dopo che il ministro degli Esteri Giulio Terzi aveva annunciato che i due militari non sarebbero più tornati in India. Marò che vanno, appalti che vengono.
In quei giorni, la perfetta coincidenza di tempi attirò sul governo il sospetto di aver barattato la libertà  dei due fucilieri in nome degli interessi economici e commerciali del gruppo industriale di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è il principale azionista (30,2 per cento).
La stessa perfetta coincidenza si ripete oggi, ma in senso inverso.
Marò che vengono, appalti che vanno.
Uno smacco per l’Italia, la quale, contrariamente all’India, ha sempre ritenuto prioritari gli affari legati alle forniture militari, rispetto alla vicenda dei marò.
Come ricorda Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi (Opal) di Brescia — “qualsiasi altro Paese, al posto dell’Italia, avrebbe sospeso le forniture belliche. Invece i governi Monti, Letta e Renzi non solo hanno continuato ad inviare all’India sistemi militari (per più di 328 milioni di euro) ma hanno addirittura autorizzato nuovi contratti (283 milioni): nei soli due anni del governo Renzi sono stati autorizzate esportazioni per quasi 145 milioni per forniture di armamenti di ogni sorta, aeromobili, navi da guerra, munizionamento e sistemi elettronici”.

Enrico Piovesana
(da “il Fatto Quotidiano”)

argomento: Esteri | Commenta »

SABRINA FERILLI: “DISOBBEDISCO AL PD, VOTO LA RAGGI”

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

“NON SONO GASTONE, RESTO PAPERINO. E IL PARTITO DELLA NAZIONE NON MI VA GIU’

“E alla fine mi son detta: ma non sarà  il caso di provare a votare questa ragazzetta esile, dalla faccia pulita, che fa per nome Virginia Raggi? Per la prima volta disobbedisco: non mi va giù questo partito della Nazione” .
Lo dice Sabrina Ferilli intervistata da ‘Il Fatto quotidiano’, in merito alle prossime Comunali a Roma, a cui è candidata come sindaco anche la 5 Stelle Virginia Raggi.
“I romani – dice l’attrice – hanno votato il marino scienziato, e abbiamo visto”.
“E prima di lui Alemanno lo screanzato, e ‘nun ne parlamo’. Perchè devo ritenere irresponsabile dare un voto all’unico movimento che cerca ancora la piazza come luogo di ritrovo, che chiede alla gente di interessarsi di politica, di prendere parte alle decisioni? Perchè lo sberleffo a sta ragazza e ai suoi compagni e tanti salamelecchi ai fetentoni che hanno ridotto la mia Roma a una fogna?”.
“E’ la prima volta che disobbedisco agli ordini discuderia. Mi domanderò: ma come, proprio adesso che al governo c’è il centrosinistra?. Non sono Gastone, resto Paperino. Non mi va giù questa forma di meticciato politico, questo partito della Nazione che raccoglie l’alto, il basso, il rosso, il nero, il buono e il cattivo”.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: elezioni | Commenta »

ALBERTAZZI, DOTTOR JEKYLL E MR HYDE: DA SALO’ A PANNELLA, PER FINIRE CON GRILLO E RENZI

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

UNO SPIRITO LIBERO, MAGNETICO, INQUIETO, CREATIVO, CAMALEONTICO

Per tutta la vita, Giorgio Albertazzi — scomparso oggi all’età  di novantadue anni — ha dovuto fare i conti con quella fama di essere un po’ come il protagonista di uno dei romanzi più amati e conosciuti di Stevenson – Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde – tra l’altro, uno dei primi spettacoli da lui interpretati e trasmessi negli anni Sessanta dall’allora neonata Rai.
Del resto, quella pozione creata dallo scienziato dello scrittore scozzese, capace di separare le due nature dell’animo umano, è quella che da sempre dovrebbe bere un bravo attore prima di interpretare un ruolo, sia esso di teatro come di cinema.
Ci sarà , così, da un lato l’uomo e dall’altro l’attore e il nascere di una personalità  scissa in due metà  speculari e che, alternativamente, prendono possesso del suo corpo riuscendone a trasfigurarne anche l’aspetto.
Albertazzi ha applicato da sempre questa regola alla sua vita, nel pubblico e, a volte, anche nel privato.
Rispettabile e pulito, educato a principi morali, bastava poco —se così si può dire — per vederlo calcare i palcoscenici italiani e non solo (resta indimenticabile, tra le tante, il suo Amleto all’Old Vic Theatre di Londra diretto da Zeffirelli) interpretando personaggi malvagi e ben lontani dal rispetto delle regole civili e da quell’immagine di ‘bravo ragazzo’ che si era costruita nel tempo (“sarà  sempre per me un bravo ragazzo”, ci disse Gigi Proietti lo scorso anno alla conferenza stampa del Globe Theatre di Roma, nel presentare un suo spettacolo).
Questa sorta di ‘contraddizione professionale’, giusta e frequente, l’applicò a volte anche nella sua vita, quella stessa che amava come la sua professione, esercitata fino alla fine sempre con grande passione e spirito d’inventiva e d’avventura.
Inquieto, creativo, camaleontico e difficilmente catalogabile in un genere preciso, Albertazzi si portò dietro il ‘marchio’ di essere stato legato al fascismo in gioventù, cosa da lui mai rinnegata.
Andò a Salò come tanti ragazzi dell’epoca, si arruolò nell’esercito grigioverde della Repubblica Sociale convinto che lì si combattesse per l’Italia, “ma non fui mai di destra”, come dichiarò più volte.
Scelse la parte dei perdenti e lo fece più per un istinto anarchico che non per convinzione, ma per tutta la vita, quell’episodio rimase sempre un triste dramma personale.
Dopo Salò e dopo due anni passati in un carcere militare, capì di non essere fascista, tanto da dire un secco ‘no’ ad Almirante (che quando divenne un attore famoso lo ammirava molto) che lo voleva nell’ MSI.
Anni dopo, il suo avvicinamento ai Radicali e a Pannella, da poco scomparso, con cui manifestò per l’aborto, il divorzio e per Welby, ma l’eutanasia non riuscì mai a metterla in pratica con Anna Proclemer, la sua prima, amatissima, moglie.
Anni dopo, frequentò anche Berlusconi (“ma non diventammo amici”) e subito dopo Valter Weltroni, che ufficializzò le sue seconde nozze con Maria Pia Tolomei e che fu tra i suoi più grandi sostenitori per nominarlo direttore del Teatro Argentina di Roma. Nel frattempo, la giunta del centro destra della Regione Calabria, gli conferì la carica di direttore artistico del ‘Magna Grecia Teatro Festival’, e lui accettò di buon grado. Ancora politica, ancora un cambiamento: nel 2013 votò Grillo senza mai nasconderlo: “Gli voglio bene a prescindere, ma non so se lo voterei ancora. Ha perso quello smalto iniziale”, disse ai microfoni di Radio Due.
“La politica è così, quando entri là  dentro è come buttarsi in una vasca, inevitabilmente ti bagni. Lui portava lo spirito radicale, non nel senso pannelliano del termine, mi è piaciuta molto la sua operazione. Ma alla fine si è bagnato anche lui”.
Non a caso, poi, votò per Renzi (“è la prima volta che voto e che vinco”) e il premier, proprio questa mattina, all’inaugurazione della Biennale di Venezia, lo ha ricordato come “un grande artista italiano, classico e controcorrente”.
Proprio nella città  lagunare, Shakespeare decise di ambientare una delle sue più celebri commedie (Il mercante di Venezia) e Shylock, il personaggio protagonista, è stato più volte interpretato da Albertazzi a teatro.
Come lui, era testardo ed entusiasta della vita, era magnetico, irresistibile e perfettamente padrone di ogni avventura e sventura.
Amava molto anche l’Imperatore Adriano e lo spettacolo tratto dal libro della Yourcenar e diretto dall’amico Maurizio Scaparro (suo testimone di nozze) fu il suo cavallo di battaglia per più di venti anni (“sento, come lui, la fine della bellezza che si consuma”).
Intellettuale impegnato da un lato, tifoso incallito della Fiorentina dall’altro, assiduo frequentatore dei migliori salotti italiani come di quelli televisivi ultra pop, spesso trash, della D’Urso e di Costanzo, fino al cinema di Aldo, Giovenni e Giacomo (lo citano in un loro film, ‘Chiedimi se sono felice’) per poi tornare a L’Aquila, distrutta dal terremoto del 2009, per recitare, magnificamente, la Divina Commedia tra le macerie.
Era un convinto sostenitore dell’impegno in tutti i suoi aspetti, ma anche della leggerezza, ovvero “la caratteristica alla base della letteratura per il nuovo millennio, che quando la scopri ti sembra che tutto il resto diventi di pietra”, come scrisse Italo Calvino nelle sue Lezioni Americane (che Albertazzi portò a teatro), “quella libertà  del pensiero da stereotipi e convenzioni, il flusso cogitante senza ingombri e costrizioni”.
Amava ripetere spesso una frase non sua (“Per diventare giovani, veramente giovani, ci vogliono molti anni”) e non a caso, negli ultimi tempi, nel 2007, sposò, come già  ricordato, una donna di trentasei anni più giovane, Maria Pia Tolomei (parente dell’omonima ava descritta da Dante nel quinto canto del Purgatorio), tenendo ben presente un’altra frase da lui spesso ripetuta: “si ringiovanisce sempre, si invecchia di colpo”.
Le donne fecero sempre parte della sua vita, ma anche gli uomini: non nascose mai la sua avventura omosessuale con Luchino Visconti (“una volta ci scambiammo un lungo bacio, un’altra mi disse esplicitamente: “E se io ti chiedessi qualcosa di più di un’amicizia?”, raccontò a L’Espresso) a cui rimproverò sempre di non avergli dato la parte ne Lo straniero di Camus (data poi a Mastroianni) e in Senso (a Farley Granger). Al sesso, preferiva l’eros, tenendo ben presente che le donne hanno l’intelligenza del corpo, “una dote assente negli uomini”.
La morte fa parte della vita, disse più volte e amava scherzare facendo notare che in realtà , molti andavano ad applaudirlo teatro solo perchè quella poteva essere l’ultima volta che lo avrebbero visto vivo.
Non ci saranno funerali per celebrarlo, ma solo un incontro/funzione con i suoi amici più cari.
Niente ‘addio’, dunque, perchè lui in Dio non credeva, ma non lo negava, perchè “negarlo, è sbagliato, ma affermare che esiste, è gratuito”.
Ci mancherà .

(da “Huffingtonpost”)

argomento: radici e valori | Commenta »

“CIAO GIORGIO…”: CHI E’ STATO GRANDE LASCIA UNA SCIA E TI CONSEGNA UN SENTIERO

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

L’ORIZZONTE IGNOTO E MAGICO SUPERA E TRAVOLGE LA TRISTEZZA

Il tempo passa inesorabile. Consuma le sue storie. Scandisce i suoi “perchè”…
Un “metronomo” rigido ed inflessibile. Un “incedere” incessante…
Se “ne stanno andando via” i più grandi.
Una settimana fa, Marco Pannella. Oggi, Giorgio Albertazzi.
Persone che hanno lasciato il segno. Che hanno vissuto il sogno. Che non hanno mai trasmesso la paura “di cadere”.
Troppo “presi”, troppo innamorati di ciò che facevano, delle cose che amavano e di quelle in cui credevano.
Ognuno ha i propri riferimenti ed ama cose specifiche. Le sfumature fanno parte di un unico, grande spettacolo.
E’ proprio “questo” che rende affascinante il mistero dell’oggi ma anche (e soprattutto) quello del domani.
A chi ha contribuito a quel fascino, dire grazie, è quasi scontato.
Proprio come (scontato) è quel senso di vuoto che te ne deriva.
Un “vuoto ricco”, però, perchè chi è stato davvero grande, lascia una scia.
Lascia una “mappa”. Ti consegna, per sempre, indelebile, un sentiero.
“L’orizzonte” è sempre là . Un “incedere incessante”…
Ignoto. Magico.
Stimolante ed irrefrenabile.
Supera e travolge la tristezza…
Porgi un saluto. Anche alla malinconia…

Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale

argomento: radici e valori | Commenta »

NIBALI, COME UN UOMO PIEGA LA STORIA AL SUO VOLERE

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

DATO PER SPACCIATO, IN 48 ORE IL SICILIANO TORNA A VOLARE ED ENTRA NELLA LEGGENDA DEL CICLISMO

La differenza sostanziale è un’altra. E’ la biologia, è il passaporto, è la fatica.
Il momento magico che accade solo ad un certo punto e dura davvero un momento. La differenza la fa lo sguardo, l’occhiata fugace che calcola in un secondo millenni di storia della tecnica e della tecnologia.
Il rapporto, il cielo e l’asfalto che adesso si squaglia e adesso si gela. Il dettaglio, l’audacia, il senso stretto delle cose.
Tirare in salita, volare in discesa, spingere aria nei polmoni e sospirare per sospirare, come in un amplesso. Vivere e morire quando i due termini prendono lo stesso significato, dolce e amaro, cadere, rialzarsi per costringersi ad esistere.
La letteratura è un capriccio sdraiato in terra sul ritmo del ciclismo.
Ce l’eravamo scordata questa cosa, sospirata malamente nelle spine della memoria, piano piano, come una metafora maldestra che si recita davanti al mare all’innamorata. Oggi un uomo, definitosi tale da se stesso nel momento della caduta, ce l’ha ricordata. C’è un uomo nel mare che vale più di mille lire.
Un uomo che ha la faccia del colore della maglia che indossa.
Un meridionale, uno che ha aggiustato l’accento in Toscana, ma che ha i geni siciliani, quindi africani, un uomo che sa volare, e che è ciò che l’Italia è, un pezzo di Mediterraneo che unisce e non divide.
Perchè oggi Vincenzo Nibali ha vinto un Giro d’Italia con una prestazione epica, degna della migliore tradizione letteraria di scuola greca. Iliade, Odissea, e mettiamoci anche El Cid e Don Chisciotte.
Dato per spacciato da tutti, e per tutti si intende tutti, ha saputo pungere e piegare la storia al suo volere, al volere suo e di un altro uomo che ne ha viste di tutti i colori, Michele Scarponi, il Sancho Panza che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco nella vita e nello sport, che in questo caso è la stessa cosa.
La metafora comincia a prendere corpo, si ingrossa come il fegato dei tifosi cosiddetti “CanNibali”, Come Quando Fuori Piange un uomo.
Chi non segue il ciclismo, perchè lo trova noioso, statico, individuale, privo di emozioni non ha il senso della terra sotto ai suoi piedi, non è ancora, e dico ancora perchè c’è tempo per tutti, in grado di interpretare la vita, poichè ha fretta, non ha ancora capito come interpretare i dettagli.
Dettagli che in sole quarantott’ore si sono dipanati in questo Giro d’Italia.
Tre giorni fa Nibali era un perdente, forse a fine carriera, spacciato e derelitto. Poi fa l’impresa, dai quasi cinque minuti che perdeva nella classifica generale riesce a rimontare, a Risul, e, nella tappa di montagna che avrebbe dovuto consacrare in rosa un olandese o un colombiano, le dà  a tutti.
Ancora, cos’è il ciclismo? Uno sport che ha fatto della lotta al doping una missione, con regole che nemmeno il nazismo avrebbe saputo imporre, ed è per questo che i dopati escono fuori, ad impararla questa lezione.
Uno sport di letteratura; magiche sono le pagine di grandi scrittori che si ispirano alle fatiche dei ciclisti.
Ancora, il ciclismo fa la storia, ce lo siamo scordati Bartali che vince un Tour de France praticamente compromesso, dopo la disperata telefonata di Togliatti dal letto di ospedale per evitare la guerra civile in Italia?
E sempre lo stesso “Ginettaccio” che nascondeva i documenti falsi nella canna sotto il sellino per gli ebrei che cercavano una via di fuga?
I gesti. Michele Scarponi si immola per il suo capitano facendo una fatica da operaio vero, da lavoratore, come nemmeno Stachanov avrebbe potuto fare.
Il vincitore che non fa in tempo a posare gli scarpini rigidi sul bitume che va ad abbracciare i genitori di colui contro il quale ha appena vinto, Chaves.
Lo stesso uomo che, il giorno prima, piangeva come un bambino dopo l’impresa che lo ha coronato il più grande ciclista italiano di tutti i tempi e, per noi amanti di Pantani, non è facile ammetterlo, ma il Pirata è senza meno d’accordo.
Abbiamo vissuto un piccolo pezzo di storia oggi, e quando la storia la vivi in prima persona ha un sapore diverso. Puoi anche chiamarla presente.
Mi ha chiamato tanta gente oggi, forse perchè fra “i miei” ero l’unico inossidabile a credere nel miracolo laico di Nibali; la cosa più bella me l’ha detta Luigi, un calciofilo, il quale mi ha salutato dicendomi: “hai ragione tu, il ciclismo è lo sport più bello del mondo”.

Vincenzo Libonati
(da “Huffingtonpost“)

argomento: arte | Commenta »

NIBALI, IL TALENTO E L’ORGOGLIO DEL NOSTRO SUD

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

FA L’IMPRESA DELLA VITA: SI SCATENA IN SALITA, VOLA IN DISCESA E   CONQUISTA LA MAGLIA ROSA… SUPERATO IL COLOMBIANO CHAVES, 20.000 TIFOSI IN DELIRIO

Chi per vincere, chi semplicemente per sopravvivere.
Il Giro d’Italia è di Vincenzo Nibali dopo una penultima tappa che resterà  nelle memoria, un interminabile duello da film western, di quelli in cui gli uomini vanno a cercare l’ultimo filo di speranza a cui aggrapparsi.
Uomini con le pistole praticamente scariche: uno, al massimo due proiettili, se li usi e non uccidi, non ti resta che attendere un destino amaro.
Vincenzo Nibali lo sa, l’inferno lo ha già  visto da pochi giorni e gli è bastato: usa la cartuccia della vita quando mancano 2 km al Colle della Lombarda. Chaves per un po’ lo tiene, poi inizia il tormento.
I sogni del piccolo colombiano evaporano mentre lo Squalo vive l’estasi della carriera. Affronta una discesa da far paura planando come un condor, poi nella salita finale quasi non avrebbe più bisogno di spingere: basterebbe l’urlo del pubblico assiepato verso Sant’Anna di Vinadio.
Gente che sembra attendere lì da 15 anni, da quella tappa cancellata nel momento forse peggiore (robaccia doping) della storia del Giro. Ed è trionfo vero.
Da dicembre tutti dicevano che la maglia rosa per lui sarebbe stata una formalità , poi i demoni della crisi lo avevano attanagliato e per prendere quella rosa ha dovuto mettere in piedi lo spettacolo più fascinoso.
Forse più che al Giro di tre anni fa, quello dell’impresa nella bufera alle Tre Cime di Lavaredo.
Forse più del Tour di due anni fa: lì fu dominio, quasi tirannia, qui è lotta, sofferenza, rinascita.

Luigi Panella
(da “La Repubblica”)

argomento: arte | Commenta »

LA DENUNCIA DE “IL TEMPO”: “LA LEGA HA DATO ORDINE DI NON PARLARE PIU’ CON NOI, BAVAGLIO E CENSURA PER TUTTI”

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

“CHI SGARRA PAGA: DA ‘NOI CON SALVINI’ SIAMO ORMAI A ‘NOI A CORLEONE'”… E QUESTI SONO I CIALTRONI CHE DOVREBBERO GOVERNARE ROMA SE VINCESSE LA MELONI ?

Ci scusiamo coi lettori, ma per aver fatto il nostro lavoro (abbiamo pubblicato notizie scomode e politicamente imbarazzanti sulla Lega che evidentemente qualcuno voleva tenere riservate) non possiamo più darvi conto del pensiero diretto di Matteo Salvini, che come gli stessi lettori sanno proprio Il Tempo sdoganò quando nessuno a Roma – come dicono nella Capitale – se lo filava.
Facemmo una scelta lungimirante anche se da molti, nel centrodestra, contestata.
Ma per motivi (non solo) a noi facilmente comprensibili da qualche tempo è calata una vera e propria saracinesca che sa di censura, non sappiamo se dovuta a ordini superiori o a istruzioni di livello inferiore riconducibili alla brava e simpatica addetta stampa, la leghista de noantri – come la chiamano gli stessi leghisti romani che nonostante i divieti continuano a passarci incessantemente notizie – che da addetta stampa volle farsi politico.
Non sappiamo inoltre se sia vero quanto rimbalza da Roma a Milano, e cioè nulla si muove che lei non voglia. Non crediamo. Fatto sta che i ponti si sono interrotti e chissà  quanta acqua dovrà  passare ancora prima di rivedere Salvini intervistato su Il Tempo o qualche altro leghista di peso prendere coraggio e metterci la faccia sul giornale di Roma e dei romani senza timore di incorrere in sanzioni e ritorsioni.
Per un partito che cerca di sfondare nella Capitale, la strategia mediatica di non farsi notare sull’unico giornale di centrodestra romano è curiosa, autolesionista, insomma incomprensibile.
Salvini dovrebbe farsi leggere le chat interne dei suoi luogotenenti romani: ad ogni articolo de Il Tempo sulle beghe interne o autogol (come gli impresentabili messi in lista) volano giudizi offensivi, da querela (noi conserviamo tutto) reprimende per gli «infami» che violano la consegna al silenzio e ci chiamano ad ogni ora del giorno e della notte.
L’ordine è uno e non contestabile: con Il Tempo non si devono avere rapporti. Museruola e bavaglio per tutti.
E chi sgarra, paga. Più che Noi con Salvini, per dirla con un leghista calato al Sud, ormai «stiamo a Noi a Corleone».

Daniele Di Mario
(da “il Tempo”)

argomento: Roma | Commenta »

ALBERTAZZI: “SCELSI LA PARTE DEI PERDENTI, LA RSI. PIAZZALE LORETO? FU MACELLERIA MESSICANA”

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

L’INTERVISTA AL “FATTO” UN ANNO FA: “ANDAI COME TANTI RAGAZZI, CONVINTO CHE SI COMBATTESSE PER L’ITALIA, MISI IN SALVO 19 EBREI”

Riduttivo chiamarlo col suo nome e cognome, Giorgio Albertazzi, con tutto quello che comporta essere nati a Fiesole, sulle colline del Rinascimento.
Meglio maestro, perchè è quello che è sempre stato.
E a 93 anni è più lucido di sempre, uno dei più grandi intellettuali che l’Italia ha avuto, anche se l’adesione alla Repubblica sociale certi ambienti della sinistra non gliel’ha mai perdonata.
“Neanche io, se è per questo, me la sono mai perdonata. Ma scelsi la parte dei perdenti, quella della Rsi, e lo feci più che per un istinto anarchico che non per convinzione. Fu un mio dramma personale, ma senza rinnegarlo o cercare scorciatoie. Poi a me il pentitismo non piace”.
Lui non l’ha mai ammesso, ma gli viene imputato di aver partecipato a fucilazioni, anche se nel 1989 venne assolto perchè “costretto, ma non estraneo ai fatti”.
Attore, regista, scrittore. Grande seduttore. È tutto Albertazzi.
Seduce solo a sentirlo parlare, anche attraverso quella distanza che un telefono non può colmare. Seduce perchè l’uomo è vero, senza fronzoli. Non ne ha tempo.
È il teatro che, a differenza del cinema, fronzoli non ne permette. Seduce la voce, seduce tutte le sere che si apre il sipario.
E l’età  è un problema accessorio, per chi come lui sul palcoscenico è nato.
Lo chiamiamo per sapere di piazzale Loreto. Del luogo come epilogo di una guerra civile che andava a finire un ventennio di fascismo. Albertazzi non era a piazzale Loreto, ma aderì alla Rsi, gli ultimi fascisti. Come lui Dario Fo, ma anche Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Marco Ferreri e molti altri.
Maestro, per lei cosa fu piazzale Loreto? Era l’epilogo naturale di una rivoluzione?
Piazzale Loreto fu solo macelleria messicana. Niente altro. Fu uno schifo, per chi l’ha voluto e chi l’ha portato a termine quel disegno. Ma non poteva essere evitato, non nel senso politico del termine, ma perchè l’uomo è quella cosa lì.
Un animale?
Il peggiore degli animali. E quello che accadde a piazzale Loreto mi ripugna, mi angoscia e mi fa rabbrividire ancora il ricordo. Peserà  come una macchia indelebile. E tutti gli altri piazzali Loreto che abbiamo dimenticato e che ci sono ancora oggi, in mondo apparentemente lontani come la Siria, la Libia, l’Iraq.
Lei aderì alla Repubblica sociale. Ma era a piazzale Loreto la notte che venne portato il cadavere di Mussolini?
Non ero in Italia. Io ero a combattere. Paradossalmente contro i tedeschi che erano i nostri alleati. Ma nella confusione di quei giorni ci trovammo a sparare ai tedeschi, in Austria, tra le montagne innevate. Senza più niente.
E cosa dice a quelli che a Milano c’erano alle 3 di notte?
Dovevano portare il peso della vergogna per quello che fecero, come lo fecero. Come io ho portato la vergogna di essermi schierato coi fascisti.
Abbiamo capito il concetto. Ma l’uomo è migliorato o è sempre quello?
Siamo all’età  del ferro. Siamo regrediti, peggiorati. L’uomo è barbaro. Ha ucciso nel nome di Dio, e continua a farlo. Quale aberrazione è ? Ma non credo ci sia profonda differenza tra le crociate dei cristiani e quelli che ammazzano nel nome di Allah. Tutte le guerre hanno sempre trovato una miccia religiosa. La pretesa di sostenere che il mio Dio è migliore del tuo.
Le sue parole, maestro, sono quelle di chi ha perso la speranza.
No, io non ho perso nessuna speranza, sono sempre convinto che l’amore e la leggerezza ci salveranno, alla fine. Quando la discesa al degrado un giorno si fermerà . Perchè dovrà  fermarsi. Purtroppo abbiamo vissuto in tempi irrespirabili. Ma la bontà  dell’amore quella non può togliercela nessuno, è come l’equazione di Einstein applicata alla leggerezza.
Lei è un uomo di destra?
Non lo sono stato a vent’anni, figuriamoci se posso esserlo oggi.
Però aderì alla Repubblica di Salò, la domanda è lecita.
La fama di fascista non me la sono mai scrollata di dosso. Andai a Salò come tanti ragazzi, convinto che lì si combattesse per l’Italia, ma con altro spirito, e soprattutto consapevole che in quel momento stavo dalla parte di chi già  aveva perso. Come dissi in un’intervista all’Espresso nella sentenza del Tribunale militare che mi ha assolto in istruttoria dopo due anni di carcere preventivo, c’è scritto che ho messo in salvo 19 ebrei. Ma non l’ho mai raccontata questa cosa. Non mi andava. le mie responsabilità , seppur di ventenne, me le prendo tutte. Senza vittimismo o pentitismo. Ma ripeto che quello che avvenne a piazzale Loreto fu un teatro dell’orrore, inutile, anche per l’epilogo della rivoluzione civile.
Oggi cosa vede?
Vedo quello che non vorrei, la violenza che come diceva Shakespeare, manda l’uomo fuori dai cardini. Gli toglie l’intelligenza, il ragionamento. È tutto molto violento, la vita quotidiana è violenta. Lo siamo noi, uomini, e tutto quello che poi creiamo, a eccezione della poesia, è di una violenza inaudita.
L’ultima battaglia politica è quella contro i rom.
Questo siamo. Inaudito, per questo le dicevo in apertura che siamo all’età  del ferro senza nessuna possibilità  di svoltare. Fare tesoro degli errori senza farsi il segno della croce e così sia.
E la salvezza dove va cercata?
Nella leggerezza, nel sorriso, come diceva Calvino.
E il maestro Albertazzi la salvezza dove l’ha trovata?
Nella poesia. Invocherei la morte se non ci fosse la poesia, l’amore. Il teatro.

Emiliano Liuzzi
(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: arte | Commenta »

CIAO GIORGIO, MAESTRO E GRANDE INTELLETTUALE, “PERDENTE DI SUCCESSO”

Maggio 28th, 2016 Riccardo Fucile

IL PASSATO NELLA RSI, IL CARCERE, LA VITA SUL PALCO… LA PASSIONE PER SHAKESPEARE, MILLER E YOURCENAR PORTATI SUI PALCOSCENICI DI MEZZO MONDO

Giorgio Albertazzi, il “perdente di successo”, è morto la scorsa notte a 92 anni. Faceva l’attore Albertazzi, in un’accezione così ampia del termine che forse nessuno mai in Italia è riuscito.
Recitava Albertazzi, recitava ogni opera, ogni autore, ogni cambio di scena. Si chiama “arte del palcoscenico”. Significa essere nati per vivere sopra un palco.
L’architetto Albertazzi, la tesi su Frank Llyod Wright, “gli occhi di Burt Lancaster”, due anni di galera per aver combattuto tra i repubblichini.
Episodio mai negato (“ho pure salvato 19 ebrei”), ma nemmeno mai schifato, il ragazzo di Fiesole, classe ’23, depone nelle retrovie fez, pugnale e moschetto e diventa attore.
“E’ mancato un grande italiano — ha detto Matteo Renzi durante la cerimonia di inaugurazione della 15/ma Biennale Architettura — che ha fatto la storia del teatro e parzialmente del cinema, Giorgio Albertazzi. Vorrei che arrivasse un messaggio di affetto a questo artista che è stato contemporaneamente classico e controcorrente”. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la scomparsa dell’attore, “uno dei massimi interpreti del teatro e del cinema italiano contemporaneo. Attore versatile e innovativo — prosegue il Capo dello Stato -, ha saputo unire nella sua lunga carriera tradizione e modernità . Le sue interpretazioni dei grandi classici restano una pietra miliare nella storia dello spettacolo. Albertazzi, che ha dedicato al teatro l’intera esistenza, è stato punto di riferimento e maestro per generazioni di attori e registi”.
Per Albertazzi — come per molti altri — è sempre il caso a determinare le traiettorie della vita. Un bus, un incontro fortuito, le belle forme di un’amica teatrante, il provino per un teatrino di Settignano.
La battuta: “Signora marchesa, c’è l’ambasciatore del Perù che vorrebbe essere ricevuto”. “La recitai da doppiatore e senza accento fiorentino”, spiegò all’epoca l’attore. Tracciato il solco si cominciano a gettare le sementi.
Shakespeare, Sofocle, Arthur Miller. Le rappresentazioni in oltre 50 anni di carriera non si riescono più a contare da quante sono diventate.
Albertazzi è divo fin da subito. Star in bianco e nero che imposta morbidamente la voce e ne modula timbro e ritmo come forse soltanto due sobri ed eleganti animali da palcoscenico come Vittorio Gassman ed Enrico Maria Salerno.
Fateci comunque caso, anche chi tra gli under 40, o addirittura gli under 30, non è mai stato a teatro ad ascoltare Albertazzi, ne riconosce la voce, il canto, la modulata sinfonia di pause, accelerazioni e sottolineature.
A differenza di Gassman e Salerno, però, Albertazzi non devia deciso per la strada del cinema. Percorso e palco che avrebbe voluto seguire, si sa.
L’amico Zeffirelli che lo presenta a Visconti, i brividi erotici e le scintille tra i due, con Luchino che lo insegue con eleganza aristocratica e lui che si lascia sedurre e poi rifiuta.
L’ha sempre dichiarato Albertazzi che le parti di Farley Granger in Senso e di Mastroianni in Vaghe stelle dell’orsa dovevano essere sue.
Eppure qualcosa non va nel libertino Giorgio. La scuderia viscontiana non fa per l’amatore dannunziano che mise in fila muse, mogli, amanti e fan, tra petali di rosa e notte infuocate con le strofe del Vate. Bianca Maria Toccafondi, Elisabetta Pozzi, Mariangela D’Abbraccio.
Discorsi a parte per il sodalizio affettivo e professionale con Anna Proclemer e con la nobildonna Pia de Tolomei sposata nel 2007 con rito civile, più di trent’anni di differenza tra i due.
Nel 1959 è il principe Myskin in tv ne L’idiota di Dostoevskij diretto da Giacomo Vaccari. La faccia diventa popolare oltre la voce.
Alain Resnais, o meglio Alain Robbe-Grillet che scrisse la sceneggiatura, lo vogliono come protagonista de L’anno scorso a Marienbad (1961). Film chiave per comprendere tanti sperimentalismi anni sessanta, ma anche notevole insuccesso di pubblico che decretò subito la parabola discendente cinematografica dell’attore fiorentino.
Una piccola parte in Eva di Joseph Losey (1962) e il ritorno definitivo al teatro e al teatro sceneggiato per la tv: la regia di Jekyll nel 1969   tratto in modo originalissimo e anticonvenzionale da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson; di nuovo sul palco per la consacrazione internazionale al Royal National Theatre di Londra; ancora sul primo canale La vita di Dante.
Instancabile, irrefrenabile, Albertazzi non hai mai fatto pause di riflessione dal palcoscenico.
Nessuno anno sabbatico ma l’anelito divertito della morte in scena (“come Moliere”). Destra o sinistra, un po’ più di centrodestra a dire il vero come quando si candidò al Parlamento perdendo nel ’96 a Tradate per il Polo delle Libertà , ma sempre un teatro, un teatrino, quattro assi di palco da salvare.
Veltroni o Alemanno, nessuna differenza. C’era da tenere in vita l’arte.
E in questo si spese sempre, comunque, senza indietreggiare di fronte a nessuno.
Poi chissà , forse per un afflato di vanità , a quasi 90 anni saltella e danza a Ballando sotto le stelle. Alla terza puntata abbandona per i troppi impegni teatrali. Già  previsti, disse la Carlucci.
“Avrei vinto io”, spiegò lui.
Perdente di successo, Giorgio Albertazzi.

Davide Turrini
(da “il Fatto Quotidiano”)

argomento: arte | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.800)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (98)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Maggio 2016
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  
    « Apr   Giu »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO
    • C’È QUALCUNO CHE NON DICE TUTTA LA VERITÀ SULL’EMENDAMENTO CHE AUMENTA I PEDAGGI DELLE AUTOSTRADE, POI RITIRATO
    • UN PO’ DI NARCISISMO AIUTEREBBE
    • LO STORICO FRANCO CARDINI E LA SINDROME IRAN
    • NON CI RESTA CHE PIANGERE
    • DAL MEDITERRANEO ALLE ALPI, ULTIMA CHANCE PER IL CLIMA: ECCO COSA DICONO I DATI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA