Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile AL BALLOTTAGGIO NON CI SAREBBE STORIA,VINCEREBBERO I GRILLINI… SALVINI IN CADUTA LIBERA, PARISI TRAINA FORZA ITALIA
Il primo sondaggio di Emg-La7 se conferma da un lato che, in caso di elezioni politiche, la lotta per la leadership sarebbe un fatto privato tra M5S e Pd, certifica dall’altro che nel centrodestra si assiste a una novità : Forza Italia, grazie alle speranze riposte in Parisi, sale al 12% e la Lega di Salvini, come era già da mesi nell’aria, crolla all’11,3% e mette in discussione la stessa poltrona del segretario.
Non a caso, dopo mesi di silenzio, hanno cominciato a smarcarsi sia Bossi che Maroni che hanno avuto parole critiche sulla “lega lepenista” che non porta da nessuna parte.
Il sondaggio quota il M5S al 31,4%, incalzato dal Pd al 31,1%. Occorre però tenere presente che “l’effetto caos Raggi” non si era ancora manifestato in tutta la sua virulenza ed è probabile che questo porti i grillini a perdere qualche decimale.
Dietro M5S e Pd il vuoto.
Il centrodestra vede ora Forza Italia al 12% in aumento, Lega all’11,3% in caduta libera e Fdi stabile al 4,3%. Sinistra Italiana chiude al 3.3%.
In caso di ballottaggi il centrodestra perderebbe con il Pd 54% a 46%, con il M5S 57% a 43%. I grillini vincerebbero di 4 punti sul Pd.
Nel referendum un 41% è indeciso, i No sono avanti di un punto e mezzo, troppo presto per fare previsioni.
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile “L’EVENTUALITA’ DI UN AVVISO DI GARANZIA PER MURARO E’ UN’IPOTESI AL MOMENTO IRREALE, SE SI DOVESSE VERIFICARE VALUTEREMO”….VERGOGNA! SAPEVA DAL 19 LUGLIO E ANCHE GRILLO E DI MAIO ERANO STATI INFORMATI
«Trasparenza e onestà », era lo slogan di Virginia Raggi durante le “comunarie” per ottenere la
candidatura dei grillini.
«Trasparenza, trasparenza», la parola d’ordine ripetuta all’infinito agli elettori per distinguersi dalle ombre e dalle bugie della vecchia politica infettata dalla suburra romana.
A 80 giorni dal trionfo, oggi la sindaca ha ammesso che il suo assessore ai rifiuti, Paola Muraro, le aveva raccontato di essere stata iscritta nel registro degli indagati già lo scorso 19 luglio.
Il giorno prima l’assessora ne era venuta a conoscenza direttamente dalla procura di Roma, che l’ha indagata per abuso d’ufficio.
Il fatto è grave, non solo per l’indagine penale (siamo garantisti e speriamo che la Muraro possa dimostrare di essere totalmente estranea alle accuse). Ma soprattutto perchè la vicenda odierna ha dimostrato che la Raggi ha mentito alla stampa e ai cittadini romani.
Mentito sapendo di mentire: il 29 luglio, quando era consapevole già da 10 giorni dell’apertura del fascicolo sulla sua collaboratrice di punta, ha infatti detto: «Paola Muraro indagata? Non vorrei rispondere su supposizioni. Quando ci sarà qualcosa da dichiarare lo dichiareremo».
Nessuna “supposizione”: la sindaca era tra le pochissime persone a conoscere l’esistenza dell’indagine, ma ha preferito sviare.
L’assessora all’Ambiente sapeva di essere inquisita dal 18 luglio. Ma lo ha sempre negato. Facendo esporre, nella sua difesa, i vertici del M5S e la sindaca Virginia Raggi.
Per non aver comunicato di aver ricevuto un avviso di garanzia il sindaco di Parma Pizzarotti rischia ancora l’espulsione
Una settimana dopo, il 5 agosto, alla domanda di un cronista che gli chiedeva cosa avrebbero fatto i Cinque Stelle «nel caso Muraro fosse indagata», il capogruppo grillino in Campidoglio Paolo Ferrara ha ribadito con sprezzo e ironia: «”Se fosse, se fosse”. Qui andiamo avanti con i “se fosse”. Vediamo giorno per giorno, Roma ha bisogno di lavorare. Poi vedremo che succederà , ma non credo che questa cosa accadrà ».
Se è possibile che Ferrara non fosse al corrente dell’indagine perchè anche lui come noi tenuto all’oscuro della faccenda, la Raggi smentisce l’esistenza di un avviso di garanzia anche il 10 agosto: «L’eventualità di un avviso di garanzia per Muraro è un’ipotesi al momento irreale. Se si dovesse verificare valuteremo». Una bugiarda impenitente, la neosindaca di Roma.
Che persino stamattina, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha confermato che l’assessore Muraro «mi ha garantito che non le è arrivato neanche un avviso di garanzia».
Mentire è un peccato. Per i politici è un peccato grave.
Ma per i politici che predicano trasparenza assoluta, rischia di essere un peccato capitale.
Emiliano Fittipaldi
(da “L’Espresso”)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile E LA RAGGI, PUR ESSENDONE A CONOSCENZA, L’HA NOMINATA ASSESSORE
L’assessore all’Ambiente Paola Muraro sa di essere indagata dalla Procura di Roma per reati ambientali dal 18 luglio.
E’ stata la stessa Muraro a comunicarlo alla commissione Ecomafie, alla Camera, rispondendo alle domande del presidente Alessandro Bratti.
L’assessore ha spiegato che attraverso l’avvocato ha fatto domanda al Palazzo di Giustizia secondo l’articolo 335 del codice penale per sapere se ci fossero inchieste a suo carico.
La Muraro, in particolare, è stata iscritta nel registro degli indagati dal 21 aprile ed è accusata di reati ambientali: la contestazione è di aver violato l’articolo 256 comma 4 del testo unico dell’ambiente (l’articolo 256 punisce l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata).
I fatti contestati risalgono a quando la Muraro era una consulente dell’Ama, l’azienda di rifiuti di Roma.
L’assessore Muraro si trova in commissione Ecomafie insieme al sindaco Virginia Raggi che ha anche introdotto i programmi per migliorare il ciclo dello smaltimento dei rifiuti nella Capitale.
“A Roma abbiamo trovato una situazione molto critica” ha detto la Raggi in audizione. “Il nostro modello è rifiuti zero”, ha aggiunto. “Ama non funziona in maniera egregia e non mira a questo obiettivo. Il nostro obiettivo è portare Ama a chiudere il ciclo: non solo la raccolta dei rifiuti ma anche il trattamento”, precisa.
“Per fare questo dobbiamo un po’ risanare i conti di Ama”.
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile ENNESIMA BRUTTA FIGURA, PER USCIRNE QUALCUNO PROPONE DI RESETTARE TUTTO
Il ruolo dell’avvocato Sammarco nella scelta di Raffaele De Dominicis come assessore al Bilancio
assesta un nuovo colpo al già precario equilibrio del Movimento 5 Stelle a Roma.
Il Direttorio M5S non parla ma le sue prime reazioni non ufficiali sono di smarrimento: per quanto incredibile possa sembrare, ancora una volta, come nel caso dell’assessore Marcello Minenna, il gruppo dirigente pare non sapesse nulla del ruolo al fianco della sindaca Virginia Raggi dell’avvocato Sammarco, legale dello studio che ha difeso Cesare Previti.
Luigi Di Maio a questo punto sarebbe pronto a pilotare un intervento drastico sul Campidoglio, una soluzione netta e immediata di tutti i problemi dell’amministrazione Raggi, per ripartire.
“Dobbiamo resettare tutto e subito – trapela dagli ambienti del Direttorio – per portare Virginia fuori dal cosiddetto raggio magico, di cui è evidente che faccia parte anche Sammarco”.
Oltre all’avvocato, i nomi più discussi sono quelli di Raffaele Marra, uomo vicino a Gianni Alemanno oggi vice capo di gabinetto, e di Salvatore Romeo, capo della segreteria
Il Direttorio, che dovrebbe sapere tutto e controllare tutto rispetto a Roma, sarebbe quindi caduto dalle nuvole mentre sulla terra, anzi in cima al Campidoglio, Virginia Raggi si muoveva secondo schemi e in ambienti lontani dal Movimento 5 Stelle.
Le parole di De Dominicis al Corriere della Sera e al Fatto Quotidiano – “un amico, l’avvocato Sammarco, mi ha chiesto la disponibilità ” ammette l’ex magistato contabile – hanno fatto deflagrare quindi un nuovo caso all’interno del mondo pentastellato.
Un caso che i vertici questa volta non hanno intenzione di lasciar cadere nel vuoto.
Alla lettura dei giornali, parte un giro di sms e di valutazione tra i componenti del Direttorio e del mini-direttorio: “Ma tu lo sapevi di Sammarco?”.
La domanda che si rincorre è: “In qualità di cosa lo ha fatto?”.
Alcuni componenti del Direttorio, a taccuini chiusi, non nascondono il loro stupore che si somma alla rabbia per clima che c’è in Campidoglio e che ha portato Marcello Minenna all’addio: “Se De Dominicis lo ha detto, evidentemente sarà così. Mi sembra sia molto chiaro”.
A Palazzo Senatorio si rincorrono invece le voci di una possibile smentita, come se il neo assessore non avesse mai detto parole simili a due quotidiani. Ma la smentita non arriva.
Piuttosto interviene la stessa Raggi per difendere la scelta della sera prima e con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook dice che De Dominicis “è un magistrato che ha sempre lottato per la legalità e la trasparenza, siamo onorati di averlo”. Insomma, i 5 Stelle, sotto attacco dei dem, rilanciano la palla nel campo dell’avversario, mentre i vertici ragionano su come resettare e ripartire.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile DE DOMINICIS: “UN AMICO, L’AVV. SAMMARCO MI HA CHIESTO LA DISPONIBILITA’, LA RAGGI L’HO SENTITA SOLO DUE GIORNI FA”… DALLO STREAMING AGLI AMICI DEGLI AMICI
Nuova bufera sul Campidoglio dopo le dichiarazioni del neo assessore al Bilancio, Raffaele De Dominicis.
In una intervista, ha infatti ammesso di essere stato nominato al ruolo che fu di Marcello Minenna, dopo una telefonata dell’avvocato Pieremilio Sammarco, titolare di uno studio di diritto amministrativo e fratello di Alessandro, avvocato penalista già legale di Cesare Previti, presso il cui studio l’attuale sindaco di Roma ha svolto il proprio tirocinio.
Ce n’è abbastanza per alimentare un fuoco ininterrotto di comunicati e dichiarazioni via Twitter da parte di vari partiti, in primis il Pd.
Attacca il renziano Carbone: “l partito-movimento, che voleva dare insegnamenti di democrazia diretta rasparenza, subappalta la scelta per incarichi di primo piano al Comune di Roma al titolare dello studio legale dove Raggi faceva il praticantato. E’ la prova che Alemanno e Previti dettano legge nella giunta capitolina con buona pace dei grillini e delle loro ansie di presunto cambiamento».
Aguerrita anche la deputata Alessia Morani, che dei dem è anche vice capogruppo alla Camera: «In omaggio alla trasparenza, oggi dalle parole dello stesso neo assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis apprendiamo che la scelta è stata fatta su indicazione dell’avvocato Sammarco. Un’ulteriore conferma, dopo il caso Marra, che a Roma sta tornando indietro sia nei metodi di decisione, sempre i n circoli di potere ristretti e opachi, sia nei legami con quel mondo della peggiore destra che tanti danni ha fatto alla città . Nessun nuovo vento, nessun cambiamento, ma solo il perpetuarsi dei peggiori vizi della capitale», spiega Morani. “Dallo streaming agli amici degli amici”
Il senatore ultra renziano Andrea Marcucci sottolinea la mutazione repentina che sembra interessare il dna stesso dei Cinque Stelle: «Streaming? Referendum? Uno vale uno? Macchè, ora basta segnalazione di un amico di destra», scrive su twitter. Oggi in Commissione con Raggi
Alle 17:30 l’assessora sarà audita, insieme alla sindaca Virginia Raggi, dalla commissione parlamentare sulle Ecomafie, alla quale aveva chiesto di intervenire già qualche settimana fa, nelle ore successive alle dimissioni dell’ex amministratore delegato di Ama Daniele Fortini.
La deposizione sarà successivamente acquisita dalla procura.
(da agenzie)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile “NULLA E’ SCONTATO, NEMMENO CHE GLI ELETTORI DI CENTRODESTRA VOTERANNO NO”…”SE SI VUOLE IL LEPENISMO, ALLORA PER COERENZA BISOGNEREBBE VOTARE SI'”
«La partita è ancora tutta da giocare. Non bisogna dare nulla per scontato, nemmeno che gli elettori
di centrodestra andranno a votare per il No. Il quesito referendario è molto insidioso».
Roberto Maroni è un politico pragmatico e di lunga esperienza. In questa intervista lancia un allarme. Dice che la campagna elettorale può cambiare le sorti del risultato nelle urne.
Presidente Maroni, nel sondaggio pubblicato ieri dalla Stampa, Nicola Piepoli sostiene che Renzi deve parlare agli elettori di centrodestra se vuole vincere il referendum. E che l’elettorato moderato è in bilico sulla scelta. Condivide questa analisi?
«Sì. Il rischio è concreto. Renzi ha iniziato a separare le sorti del governo dal risultato referendario. E man mano che si entrerà nel vivo della campagna elettorale, il suo bombardamento mediatico, attraverso i tanti giornali e le tante televisioni amiche, aumenterà . Trovando sensibili una parte di elettori che hanno votato e votano centrodestra. Potrebbero essere convinti che veramente si ridurrà il costo della politica, verrà snellito il procedimento legislativo, saranno più veloci ed efficaci le decisioni del governo. Potrebbe far passare l’idea che in fondo è quello che aveva tentato di fare il governo Berlusconi».
Come farete a contrastare quello che lei chiama «bombardamento mediatico»?
«Intanto con una forte e capillare mobilitazione per smascherare il bluff, per dire ai nostri elettori di non farsi prendere in giro. Occorre mettere in guardia sindaci e amministratori sul fatto che questo referendum, con la modifica del titolo V, concentra tutto il potere in capo al governo, eliminando il sistema delle autonomie. Torneremmo agli Anni Settanta. Ecco perchè sabato 15 ottobre io e i presidenti della Liguria e del Veneto, Toti e Zaia, abbiamo organizzato a Milano una grande iniziativa con i sindaci e gli amministratori di centrodestra. Dobbiamo spiegare loro che se passa il referendum per noi è la fine».
Salvini non è venuto a Cernobbio, spiegando che i partecipanti al Forum Ambrosetti sono come i musicisti che continuavano a suonare mentre il Titanic affondava. Lei invece, non solo ha partecipato, ha pure detto di non volere un partito lepenista.
«Intanto io sono il presidente della Lombardia e se vengo invitato vado, a maggior ragione se si tratta di un’iniziativa che si svolge nella mia Regione. A Cernobbio vengo sempre volentieri. E’ un luogo di dibattito e di confronto. Salvini guida il partito di lotta, io quello di governo, e su alcune questioni abbiamo opinioni differenti. Sulla signora Le Pen, ad esempio: lei teorizza lo Stato Nazione, lo vuole rafforzare, mentre la Lega non è mai stata favorevole. Anzi ha sempre contrastato l’accentramento dei poteri del governo centrale. Noi siamo per l’Europa dei popoli e delle regioni. Tatticamente siamo alleati e va bene, ma il disegno strategico è diverso. Ora, se si vuole seguire il lepenismo e il rafforzamento del centralismo statale, allora per coerenza si dovrebbe votare Sì al referendum costituzionale».
Altre differenze con Salvini?
Maroni sorride. «Lui vuole azzerare il bollo auto che vale un miliardo di euro per la Regione Lombardia, io devo trovarlo questo miliardo».
Il 16 e il 17 settembre a Milano ci sarà la convention di Stefano Parisi. Ci andrà ?
«Non sono stato invitato ed è giusto che non vadano i soliti. Ad esempio se c’è gente come Albertini, che tra l’altro si era candidato contro di me alla Regione, o il solito giro degli amici, allora sarà difficile parlare di successo: sarebbe una delusione, un fallimento. Io mi auguro invece che Parisi abbia un grande successo, che allarghi il perimetro del centrodestra con energie e volti nuovi».
Amedeo La Mattina
(da “la Stampa”)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile AD AMATRICE SONO 70, LE STORIE DELL’ITALIA MIGLIORE
La parola magica è assistenza. E l’Anpas – cioè l’Associazione nazionale per le pubbliche assistenze – conosce di quella parola tutte le declinazioni.
Soccorritori, educatori, geologi, cuochi, logisti, elettricisti, psicologi.
Dall’inizio dell’emergenza si sono dati da fare nell’area del cratere 600 suoi operatori arrivati da tutt’Italia e oggi nel solo campo di Amatrice sono attivi in settanta.
Sono passati più di cento anni dalla fondazione, nel 1904, e molte migliaia di volontari. Oggi, da un capo all’altro dell’Italia, sono attivi in novantamila
Mariasilvia, la prof in movimento
Mariasilvia Cicconi ha la vita da insegnante a Parma e quella da volontaria dove capita. Veterana dell’assistenza, 44 anni, ciuffo color turchese, dice che è «cresciuta a pane e volontariato».
«Con il passare dei giorni vissuti in tenda è inevitabile che entri in scena la noia e la consapevolezza di non avere più un tessuto sociale. Ecco, quello che facciamo qui è provare a ricrearlo, quel tessuto sociale. Anche con piccole cose».
L’altro giorno, per esempio, le ha scritto via Facebook un tizio che aveva il carrettino dei gelati e voleva venire ad Amatrice a distribuirli. «Gli ho detto che per noi sarebbe stato fantastico e lui è arrivato». Un piccolo gesto che ha fatto grande la giornata al campo
Nunzio, sul campo da 35 anni
«È cominciata con lo scoppio della casa dei vicini, 35 anni fa. Ricordo che mi trovai a scavare fra le macerie in ciabatte. E scattò qualcosa che mi fece diventare quello che sono oggi».
Nunzio Antonio Ferrigno, 60 anni, in pensione, è un volontario Anpas, responsabile nazionale del settore sanità . Nell’infermeria del campo di Amatrice è lui l’uomo dei medicinali, di ogni piccola e grande esigenza sanitaria.
«A volte – racconta – soprattutto le persone anziane, vengono a chiedere di misurare la pressione o fare piccoli controlli. In realtà vogliono solo parlare un po’, raccontare la loro storia, condividere il dolore».
E Nunzio li ascolta sapendo bene che anche ascoltare è una terapia
Michela, la cuoca per caso
Michela Gaggero viene da Genova, ha 24 anni e un sorriso che conquista. Nel campo Anpas è responsabile della cucina e le sue giornate sono scandite da colazioni, pranzi e cene.
La sua prima esperienza è datata 2012, il giorno del suo ventesimo compleanno. Era volontaria Anpas da quattro anni e la chiamarono: partì per l’Emilia.
«Non avevo una cosa precisa da fare e mi hanno mandata in cucina. Io, che non sapevo cucinare nemmeno una pasta in bianco. Però, non so come, ha funzionato!». Un caso, come per caso Michela arrivò all’Anpas: «Una mia amica non era stata promossa, come punizione sua madre la mandò a fare volontariato. Io l’accompagnai ed eccomi qui»
Gianni: in pensione, poi autista
Un giorno del ’92 Gianni Marnoni andò in pensione. Faceva l’impiegato a Milano e improvvisamente la sua vita gli sembrò vuota.
«A un certo punto andai alla Croce Rosa Celeste vicino casa e dissi: avete bisogno di un vecchietto? Mi dissero: vieni giù. E così ho cominciato la mia seconda vita da volontario Anpas». Lo fecero provare come autista, funzionò. E così ancora oggi, a 78 anni, Gianni guida per ore senza stancarsi mai. «Non trasporto persone perchè a questa età … Ma porto materiali di ogni genere, mi arrangio come tutti e se servo dormo per terra».
Un ricordo speciale? «Quando ho trasportato un bimbo prematuro: era 4 etti e mezzo! Gli interventi con i bimbi non li scordi mai»
Martina e Mattia, innamorati nell’intervento in Emilia
Mattia ha 31 anni, Martina 24. Si sono conosciuti a Mirandola, in Emilia, dov’erano arrivati tutti e due come volontari Anpas: lui dal Veneto, lei dalla Toscana.
«Ci siamo innamorati lì, fra le macerie emiliane del 2012, e l’anno scorso ci siamo sposati – racconta lui che nella vita fa il carpentiere -. Adesso viviamo a Rovigo e se c’è un’emergenza partiamo assieme».
Così è successo dopo le scosse che hanno distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata e le loro frazioni. Mattia e Martina si sono messi in marcia e sono arrivati fin qui a occuparsi, come sempre, di logistica, a distribuire cibo, a montare tende e a dare una mano ovunque serva.
Lui (che di cognome fa Prevelato) dice che poi, quando tornano a casa (come ieri), nei loro zaini ci mettono anche le storie raccolte fra la gente che soccorrono. Sono tante, quasi sempre drammatiche.
Raccontano vite in difficoltà di persone rimaste sole o senza più niente se non quello che hanno addosso. «Vederle sorridere dopo quello che hanno vissuto ci ripaga di ogni stanchezza» dice Mattia.
Che ripensa ai primi tempi del suo percorso da volontario: «Mi ci sono dedicato con impegno, ma a dire il vero non sapevo se mi sarei appassionato, se ce l’avrei fatta». Adesso lo sa: è stata una scelta felice.
(da “il Corriere della Sera”)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile E’ MORTO IL RIFUGIATO AFGANO RIMASTO SOTTO LE MACERIE DELLA SUA CASA AD AMATRICE…IL FRATELLO ATTENDEVA DA GIORNI E HA SPERATO FINO ALL’ULTIMO
Si sono spente nel pomeriggio di domenica le speranze di Zia, l’afgano arrivato dall’Austria ad
Amatrice: dopo il terremoto del 24 agosto scorso, l’uomo non aveva più avuto notizie del fratello e da giorni andava ripetendo da giorni che Sayed, rimasto sotto le macerie della casa dove abitava assieme ad altri afgani,
«Sarà vivo in qualche angolo là sotto, lo so». Invece Sayed non ce l’ha fatta.
Individuato il cadavere
I cani avevano segnalato la presenza di qualcuno sotto il cumulo di detriti della casa di Amatrice, crollata, scivolata in basso per molti metri e andata completamente distrutta, ma per i vigili del fuoco la situazione era molto precaria e le operazioni andavano a rilento. Fino al pomeriggio di domenica 4 settembre.
Quando gli operatori che lavorano alle ricerche hanno individuato il corpo di Sayed senza vita. Il cadavere è là , sotto le macerie e anche Zia ha dovuto arrendersi. Il numero delle vittime del terremoto ad Amatrice sale così a 296: l’afgano era l’ultimo disperso della cittadina in provincia di Rieti.
Il recupero del corpo
Il recupero della salma di Sayed è previsto nella giornata di lunedì: si tratta di un intervento delicato e difficile perchè quello che resta dell’abitazione è franato e rischia di scivolare in un dirupo.
In quella abitazione vivevano in 5 (quattro afgani e un interprete), la notte del terremoto era solo in 4 e sono riusciti a salvarsi tutti tranne Sayed: Adil si è buttato dal balcone; Sultan, l’interprete, è riuscito ad uscire da solo dalle macerie; Whaid è stato sbalzato fuori di casa dalla scossa e i soccorritori l’hanno recuperato in mezzo al prato.
La fuga dall’Afghanistan e il lavoro a Torino
«Era un ragazzo stupendo, solare, di una simpatia unica» dicono i ragazzi della cooperativa che si occupava di lui e degli altri afghani.
Sayed era un rifugiato: era arrivato dall’Afghanistan in fuga dalla guerra, a casa ha lasciato tre figli. Viveva ad Amatrice in una delle case Sprar, il sistema di accoglienza del Viminale diffuso in tutta Italia , che prevede la collocazione di piccoli gruppi di migranti e richiedenti asilo nei vari comuni, in modo da consentire una migliore integrazione.
Avrebbe dovuto partire per Torino dove lo attendeva un nuovo lavoro: era stato assunto come pizzaiolo. Ma aveva rimandato la partenza di qualche giorno per assistere alla sagra dell’Amatriciana, che era prevista per il weekend del 27-28 agosto. Un desiderio che gli è stato fatale.
Raffaella Cagnazzo
(da “Il Corriere della Sera”)
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Settembre 5th, 2016 Riccardo Fucile ACCORDO ILLECITO TRA IL CERRONI E L’ALLORA CONSULENTE PER SPARTIRSI LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Esisteva un accordo illecito tra l’ex dirigenza di Ama e il ras dei rifiuti Manlio Cerroni per spartirsi lo smaltimento della spazzatura.
Un patto segreto concluso grazie alla mediazione di Paola Muraro, che negli ultimi dodici anni è stata consulente dell’azienda municipalizzata ed era delegata proprio al controllo di quegli impianti.
È questo il sospetto che nei mesi scorsi ha convinto il pubblico ministero Alberto Galanti a iscriverla nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e violazioni delle norme ambientali.
Una scelta effettuata ben prima che fosse nominata assessore all’Ambiente del Campidoglio. I carabinieri del Noe guidati dal generale Sergio Pascali hanno già sequestrato la documentazione nella sede dell’azienda pubblica e acquisito atti e delibere negli uffici di Provincia e Regione.
Ora l’inchiesta prosegue e si concentra anche su altri filoni: la regolarità dell’incarico da oltre un milione di euro in dodici anni siglato dalla stessa Muraro e i suoi rapporti con Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, amministratori quando sindaco era Gianni Alemanno e ora imputati nel processo di «Mafia Capitale»
Il contratto bocciato.
Nel 2012 l’Ama sigla un contratto che la obbliga a «conferire per dieci anni» i rifiuti solidi urbani presso gli impianti di Cerroni.
Il consiglio di amministrazione lo boccia, ma quella strana intesa finisce comunque all’attenzione della Procura di Roma.
La copia del contratto è già nel fascicolo, così come il verbale del Cda che negò la ratifica. E adesso sarà proprio Muraro a dover chiarire chi propose di agire in quel modo e quale potesse essere il vantaggio per l’Ama.
I tre filoni investigativi – coordinati dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino – contemplano infatti la possibilità che ci fosse una vera e propria direttiva che aveva come obiettivo il coinvolgimento delle ditte di Cerroni.
La spartizione illecita.
Nella delega consegnata al Noe i magistrati chiedono di controllare, per ogni anno, i quantitativi di spazzatura trattati e prodotti.
Il motivo è ben spiegato nell’ordinanza di custodia cautelare che nel 2014 fece finire agli arresti lo stesso Cerroni per l’accusa di traffico illecito di rifiuti e fece emergere i problemi legati agli impianti Tmb (Trattamento meccanico biologico).
Il provvedimento specificava che l’allora prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro aveva mandato i carabinieri a controllare il funzionamento dei Tmb di Malagrotta accertando che «uno funzionava soltanto al 23 per cento del potenziale e l’altro al 57 per cento». Non solo.
Scriveva il gip: «La cosa interessante è vedere come, dei 4 impianti, i due di proprietà dell’Ama lavorano rispettivamente al 60 per cento e a pieno regime, mentre i due di proprietà di Cerroni fino a poco tempo fa lavoravano uno al 60 per cento, mentre l’altro era spento». Ed è questa circostanza ad aver alimentato il sospetto che si fosse deciso di andare a ritmo «ridotto» proprio per favorire una vera e propria spartizione.
L’audizione.
Oggi Raggi e Muraro sono convocate davanti alla commissione parlamentare Ecomafie. L’assessore ha fatto sapere che non si tirerà indietro, anzi rilancerà consegnando un dossier su tutti gli illeciti che, a suo dire, sarebbero stati compiuti durante l’ultima gestione affidata a Daniele Fortini.
Ai magistrati, che potrebbero interrogarla nelle prossime ore, dovrà invece chiarire quale fosse realmente il suo ruolo in Ama e soprattutto quali altri appalti e affari abbia seguito per conto di Panzironi e Fiscon visto che – almeno in un caso – fu delegata anche ai rapporti con Salvatore Buzzi.
Fiorenza Sarzanini
(da “il Corriere della Sera”)
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