Destra di Popolo.net

A BOLOGNA MANGANELLATE A CHI PROTESTA PER IL CARO MENSA, A GORINO NESSUNA DENUNCIA PER CHI HA COMMESSO REATI

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

IL “NON POSSIAMO CERTO MANGANELLARLI” NON VALE A BOLOGNA… L’IMPUNITA’ PER CHI DELINQUE E’ PERMESSA SOLO A GORO

Ora lo sappiamo: il principio esposto stamane dal prefetto di Ferrara secondo cui, di fronte a reati quali violenza privata, interruzione di pubblico servizio e blocco stradale (reati punibili fino a 5 anni e con multe fino a 10.000 euro), non si interviene con la forza perchè “non potevamo mica prenderli a manganellate per liberare la strada” vale solo nella repubblica autonoma di Gorino.
Poche ore dopo, a Bologna, non vale più. Qua una quarantina di studenti universitari di un collettivo protestano per il caro mensa all’Alma Mater.
Il collettivo, ironia della sorte, è il Link, lo stesso frequentato qualche anno fa dalla candidata sindaca leghista Borgonzoni, denominata la “sindachessa della fattanza” (lasciamo all’intelligenza del lettore comprenderne la ragione).
Un pasto costa 6 euro. Dopo essere stata presa di mira più volte dalle proteste di studenti e collettivi, la mensa universitaria di piazza Puntoni, gestita da Elior, ha ridotto la cifra a 5,80 euro, gli studenti insistono per ottenere 3 euro.
Quando sono arrivati davanti alla mensa gli studenti hanno trovato un cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa e quando il collettivo ha cercato di avvicinarsi con lo striscione ci sono state due cariche in rapida successione. A quanto risulta ci sono stati almeno sei-sette feriti tra i manifestanti.
Non abbiamo particolare simpatia per i centri sociali frequentati da ex leghisti, ma rimane il fatto che non era stato commesso, a differenza di Goro, alcun reato.
Diciamo che la polizia ha caricato e distribuito manganellate come “misura preventiva”?
Strano che non usi lo stesso metro nei casi in cui la somma dei reati è evidente.
Strano che nessuno sia stato identificato e denunciato all’autorità  giudiziaria a Goro.
Strano che i manganelli roteino sulle teste di chi chiede un “pasto a prezzo politico” e non su quelle dei razzisti che si vergognano ad ammettere di esserlo.
Strano Paese quello in cui un segretario di partito viene invitato alla pizza sociale di un sindacato di polizia a pochi chilometri da dove le forze dell’ordine permettono che vinca l’llegalità .
Strano Paese quello in cui dal ministero dell’Interno escono voci severe sugli “ignobili fatti di Goro”, ma nessuno rimuove prefetto e questore che non hanno difeso le leggi dello Stato.

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SOBRIETA’ IN AULA, POCA GENTE IN PIAZZA E LA RAGGI ROVINA LA GIORNATA AI CINQUESTELLE

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

RINVIATA IN COMMISSIONE LA PROPOSTA M5S TAGLIA STIPENDI… GRILLO ORDINA SERIETA’ IN AULA PER CONQUISTARE IL VOTO DEI MODERATI… L’INTERVISTA DI VIRGINIA CREA MAL DI PANCIA

Istituzionali in Aula e un po’ di calore fuori anche se gli attivisti M5S in piazza, secondo le adesioni registrate, sarebbero dovuti essere molti di più.
E la potenza di fuoco è assai lontana dai tempi di “Ro-do-tà -tà -tà “.
Beppe Grillo si siede in tribuna alla Camera quando nell’emiciclo di Montecitorio è appena iniziata la seduta che per la maggioranza ha come unico obiettivo quello di rinviare in commissione il prima possibile la proposta di legge 5Stelle sul taglio degli stipendi dei parlamentari.
Il leader pentastellato, giacca obbligatoria alla Camera ma niente cravatta, dice che l’ora della “sobrietà “. Che tradotto significa: niente striscioni e niente schiamazzi.
Poi ai cronisti dice pacatamente: “Oggi è il pace e bene day. Questa non è una legge per tagliare, tagliare è una parola violenta. È un atto di buona volontà  che faranno i parlamentari e io li ringrazierò, li accarezzerò e li abbraccerò uno per uno, anche quelli del Pd. Anche la Chiesa è contenta, figurati il Papa come sarebbe felice”.
Per il leader pentastellato, in questa circostanza, bisogna dare l’idea di voler vincere forti delle proprie ragioni per conquistare così gli italiani moderati.
Quindi non trattare in Aula l’argomento stipendi in maniera protestataria e agitatoria, ed evitare che l’aspetto spettacolare e guerresco finisca per sovrastare il merito della battaglia. E infatti non ci sono urla da stadio, nè cartelli o occupazione dei banchi del governo, a maggior ragione perchè la presidenza dell’Aula è toccata a Luigi Di Maio. Era stato anche preparato uno striscione che tuttavia viene srotolato soltanto in piazza, davanti a un centinaio di attivisti, quando Alessandro Di Battista inizia a urlare: “Lì dentro sono ignobili, il Pd è gentaglia pericolosa”.
Parlano in tanti, parla tutto il Direttorio, ci sono anche i senatori, come ha chiesto Grillo, che invece non si fa vedere per lasciare a loro la scena: “Adesso andiamo a vincere il referendum”, si sente tra gli urli: “Onestà , onestà , onestà ”.
In Aula i toni sono diversi ma si registra comunque qualche colpo di scena e qualche battibecco qua e là . Il Pd chiede l’inversione dell’ordine del giorno, cioè chiede che venga discussa prima la proposta di Roberta Lombardi sui costi della politica e poi l’altro argomento in programma.
Perchè? Due motivi di fondo. Il primo è perchè l’inversione dell’odg lo avrebbe chiesto il Movimento 5 Stelle e un “no” da parte della maggioranza avrebbe aizzato le prime proteste.
E il secondo riguarda il rischio di far slittare il provvedimento a mercoledì e ciò si sarebbe tradotto in un altro giorno di manifestazioni pentastellate contro i costi della politica.
Quindi, la parola d’ordine dei dem sembra essere: “Fare presto per disinnescare il protagonismo M5S”.
Così si inizia a discutere della proposta pentastellata e Lorenzo Dellai, capogruppo di Centro democratico, chiede di rinviare il provvedimento in commissione: “Votare ciò alla vigilia di un referendum che potrebbe modificare radicalmente l’assetto delle camere non ha molto senso”, dice.
Ma immediatamente replica Roberta Lombardi, prima firmataria della proposta: “Adesso capiamo fino in fondo l’osceno giochetto visto in comitato dei nove dove la maggioranza ha votato per non votare i pareri sugli emendamenti e poi ha mandato il sottopanza della maggioranza e del Governo a fare il lavoro sporco al posto del Pd”. Poi è il momento di Ettore Rosato, capogruppo dem, che tira in ballo Grillo invitandolo a recarsi in Campidoglio, e non solo nell’Aula di Montecitorio, “a controllare le auto blu”.
Parole che dagli scranni M5S sono accolte con un applauso ironico mentre Grillo, dal loggione, applaude e urla sarcastico: “Bravo, bravo!”. Anche in questo caso niente urla, come richiesto dal leader.
“Il rischio — più di un deputato grillino la legge così — era quello di finire sotto attacco del Pd sul caso Roma e di spostare l’attenzione sulla Capitale. Qualcuno ha anche citato Paola Muraro, meglio lasciar perdere…e poi proprio oggi, meglio di no”.
La giornata in casa 5Stelle è infatti iniziata male.
L’intervista di Virginia Raggi è stata per molti parlamentari un boccone indigesto a colazione, non solo per la gaffe sui frigoriferi ma anche perchè l’attenzione di oggi doveva essere tutta sulla proposta di legge targata M5S e invece così non è stato.
Per il Pd la proposta sul taglio degli stipendi è un capitolo chiuso ma per i 5Stelle no. Adesso sarà  chiesto di calendarizzare la proposto sul taglio degli stipendi durante la sessione di bilancio trattandosi di risparmi per lo Stato.

(da “Huffingtonpost”)

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RENZI SI SVEGLIA: “ITALIA PRONTA A METTERE VETO SUL BILANCIO UE SE I PAESI DELL’EST NON ACCOGLIERANNO I PROFUGHI”

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

MEGLIO TARDI CHE MAI: CI SONO PAESI CHE GRAZIE AI CONTRIBUTI UE COPRONO UN TERZO DEL PIL NAZIONALE E POI RIFIUTANO LA SOLIDARIETA’

L’Italia è pronta a mettere il veto sul bilancio Ue se i paesi dell’Est non accoglieranno i migranti: “Assolutamente sì”, dice il premier Matteo Renzi rispondendo ad una domanda durante la registrazione di ‘Porta a Porta’.
“Vorrei che tutti insieme, maggioranza e opposizione, senza dividerci, dicessimo a questi paesi che il meccanismo è finito. Vorrei che tutti dicessero che la posizione del governo è la posizione dell’Italia”, ha aggiunto Renzi.
“Il governo Monti ha stabilito che diamo 20 miliardi e ne riceviamo 12, ma se Ungheria e Slovacchia ci fanno la morale sui nostri soldi e poi non ci danno una mano sui migranti non va bene”.
E ringrazia Marina e Guardia Costiera: “Sono orgoglioso delle nostre forze armate e sono orgoglioso della Marina, della Guardia costiera e di tutti coloro che si prodigano per salvare vite. L’Ue dovrebbe fare un monumento a questa gente, altro che discorsi. Prima o poi il premio Nobel della Pace lo dovrebbero dare a loro”.
Ma per il premier il flusso di migranti va bloccato prima possibile. “Ora siamo in grado di gestirlo, arriva l’inverno, le condizioni del mare peggiorano, ma abbiamo tempo sei mesi massimo. Bisogna bloccarli in partenza. O blocchiamo il flusso entro il 2017 o l’Italia non riesce a reggere un altro anno come quello passato”.
E su questo “chiedo che tutti gli italiani stiano con noi, che non ci si divida”.

(da agenzie)

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L’EUROPARLAMENTO REVOCA L’IMMUNITA’ A BORGHEZIO: “IL RAZZISMO NON PUO’ ESSERE STRUMENTO DI LOTTA POLITICA”

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

FINIRA’ COME QUANDO E’ ANDATO A PIAGNUCOLARE CON GLI ZINGARI PER EVITARE UNA CONDANNA SEVERA, OFFRENDOSI PER I SERVIZI SOCIALI

“Un membro del Parlamento Europeo che manifesta disprezzo e odio in ragione del colore della mia pelle, non ha offeso solo me, ma i valori delle Istituzioni Europee e di tutti coloro che non riconoscono differenze e discriminano tra le persone per motivi di razza, religione o sesso”.
Lo ha detto l’eurodeputata Cècile Kyenge (S&D-PD) oggi a Strasburgo, dove il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha deciso di non difendere i privilegi e le immunità  di Mario Borghezio, accusato di aver propagandato, nel corso del programma di Radio 24, La Zanzara, il 29 aprile 2013, idee fondate sulla superiorità  e sull’odio razziale o etnico, nei confronti dell’ex-ministro per l’integrazione Cècile Kyenge, commentando la sua nomina a ministro.
Incompatibile con il compito di rappresentanza.
“Ogni espressione razzista e di incitamento all’odio è per sua natura incompatibile e oltraggiosa dell’alto compito di rappresentanza democratica che siamo chiamati ad assolvere come parlamentari europei”, ha sottolineato Kyenge che ha poi concluso: ”Il processo davanti al tribunale di Milano era attualmente sospeso in attesa della decisione del Parlamento europeo. Per questo, la decisione del Parlamento europeo oggi dà  un segnale importante che va ben oltre la mia persona: il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica, chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità ”.
Ora a Borghezio non resta che replicare la sceneggiata di quando, per evitare una condanna severa per frasi contro i rom, piagnucolò che non era sua intenzione offenderli e offrendosi di svolgere servizi sociali presso i campi rom.
Neanche le palle di andare in galera per coerenza.

(da agenzie)

argomento: LegaNord | Commenta »

EGITTO NEL CAOS, SCARSEGGIANO ZUCCHERO, FARINA E OLIO

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

LA CRISI VALUTARIA NON PERMETTE DI ACQUISTARE SUI MERCATI MONDIALI…SI AVVICINA LA RESA DEI CONTI ANCHE PER GLI ASSASSINI DI REGENI

La crisi economica egiziana inizia ad avvitarsi in maniera pericolosa per il governo del generale Abdel Fatah al Sisi.
Il regime negli ultimi giorni ha dato ordine ai militari di sequestrare tonnellate di zucchero nelle fabbriche dolciarie e nei depositi dei distributori alimentari.
Questo perchè il primo fra gli alimenti sovvenzionati che inizia a scarseggiare nel paese è proprio lo zucchero.
La crisi valutaria che sta paralizzando le finanze dello Stato egiziano non permette di acquistare con velocità  sui mercati mondiali i quantitativi necessari al fabbisogno del paese.
Ieri sera il primo ministro Sherif Ismail si è dovuto presentare in televisione per confermare che l’esercito ha fatto razzia di zucchero in fabbriche e nei depositi privati. Il premier ha detto che “gli interventi nelle fabbriche sono stati necessari ma saranno limitati, ora abbiamo zucchero per tre mesi”.
Una delle fabbriche in cui i militari hanno fatto irruzione è uno stabilimento di produzione della Pepsi Cola. Un’altra è una delle quattro sedi della Edita, principale produttore di cioccolata e dolci vari del paese, a cui sono state sequestrate duemila tonnellate di zucchero.
Da settimane in tutti i negozi e supermercati del paese lo zucchero ormai è scomparso, mentre iniziano a verificarsi fenomeni di accaparramento anche di farina e olio per friggere.
Sono tutti beni di prima necessità  sovvenzionati dallo Stato, che però ormai non ha più fondi sufficienti in dollari per rifornirsi liberamente sui mercati internazionali e soprattutto ha iniziato ad alzare i prezzi su richiesta del Fondo monetario internazionale.
Un grossista privato di alimentari, Abdel Abdou, intervistato dalla Associated Press, conferma che l’esercito è stato anche nei suoi depositi: “Ci hanno sequestrato 45 tonnellate di zucchero, mi hanno trattato come un trafficante di droga”.
“Stanno perdendo la testa” ha dichiarato ieri Hani Berzi il presidente della Edita, “se il governo aveva un problema doveva venire da noi e negoziare una soluzione, ma venire qui, sequestrare lo zucchero e trattarci come contrabbandieri è vergognoso”.
Molti analisti ritengono che il governo Sisi sia entrato in una fase di vero e proprio panico: per avere un prestito di 12 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale, il governo si è impegnato a tagliare i sussidi ai beni alimentari, che dissanguano le casse dello Stato.
Ma prima che i tagli iniziassero è iniziato l’accaparramento, a cui hanno fatto seguito le prime proteste, soprattutto su Internet, come quella del tassista di “tuk tuk” del Cairo che per giorni ha monopolizzato l’attenzione nel paese.
A questo si aggiunge il fatto che sfruttando l’ondata di proteste contro il governo per la situazione economica, per l’11 novembre è stata organizzata una giornata di mobilitazione nazionale.
Una protesta che secondo il governo viene sobillata dai Fratelli Musulmani, dichiarati fuorilegge dal colpo di Stato militare del 2013.
La crisi dello zucchero è soltanto l’ultimo episodio del disastro economico che sta facendo crollare l’Egitto del generale Sisi: l’inflazione è al 14 per cento, il massimo da 7 anni.
Il cambio in dollari è stato contingentato, per cui la lira egiziana da un cambio ufficiale di 1 dollaro per 8,8 viene venduta al mercato nero a 1 dollaro per 15,5 lire.
In questo contesto la polizia ha già  iniziato a fare arresti in vista della manifestazione dell’11 novembre. Almeno 70 persone sono finite in carcere, quasi tutte accusate di legami con i Fratelli Musulmani che vengono definiti dal governo militare semplicemente “terroristi”.

(da “La Repubblica”)

argomento: Esteri | Commenta »

“FRIGORIFERI, FRIGORIFERI OVUNQUE”: L’IRONIA SOCIAL SUL SINDACO RAGGI

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

“E’ FRIGOGATE” … “ANCHE LE LAVATRICI STANNO REMANDO CONTRO”

Roma vittima di un complotto dei frigoriferi, tanto che qualcuno parla già  di ‘Frigogate’: scoppia l’ironia sui social per una frase del sindaco, Virginia Raggi, sull’emergenza rifiuti nella capitale. “E’ un pò strano, ci sono frigoriferi che invece di essere portati all’isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti e non è mica un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano – dice il primo cittadino intervistato da Repubblica – però il frigorifero è già  tutto sfondato e graffiato.
Mi sembra strano”.
E nel giro di poche ore l’hashtag #frigoriferi diventa trendtopic di Twitter.
“Virginia Raggi gela tutti” scrive un utente, mentre un altro si aspetta ora “l’inchiesta sui “pedalini e sui palloni rimasti sui tetti”.
“Ecco perchè avevo quella strana sensazione che il frigo, stamattina, mi guardasse strano” scherza Federico Mello.
I Poteri Forti avvertono “dal #frigorifero all’#ordigno il passo è breve…”.
Qualcuno suggerisce di “istituire anagrafe dei frigoriferi e l’obbligo di microchipparli in modo da risalire a chi li abbandona per boicottare il Sindaco #Raggi”.
Mentre un altro utente la mette in guardia: “Anche le lavatrici stanno remando contro”.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: Grillo | Commenta »

COMICHE CINQUESTELLE: DAL COMPLOTTO DEI FRIGO ALLA CONGIURA DEI MATERASSI

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

MURARO: “DOVE VIENE FATTA PULIZIA NE SCARICANO UN ALTRO”

“Sì. In questi due giorni ad esempio hanno pulito piazza Giureconsulti e stamattina c’era un materasso. Sembra ci sia una volontà , perchè dove trovano pulito là  scaricano materassi”.
Così l’assessore capitolino all’Ambiente Paola Muraro ha risposto a chi le chiedeva se anche lei, come sostenuto in un’intervista dalla sindaca Virginia Raggi, avesse notato i rifiuti pesanti per strada.
Parlando con Repubblica, la prima cittadina della Capitale ha sollevato dei dubbi sulla presenza di rifiuti ingombranti per le strade della città : “Devo dire che non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano”, ha affermato il sindaco.
“È un po’ strano, ci sono frigoriferi che invece di essere portati all’isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti e non è mica un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano. Però il frigorifero è già  tutto sfondato e graffitato. Mi sembra strano”
L’assessore all’Ambiente Muraro ha quindi affermato che “a fine novembre ripartirà  il servizio ‘RiciclaCasa’. Sono stati fermi da maggio in poi perchè c’era stata una gara, andata infruttuosa secondo Ama, per cui hanno dovuto ribandire”.
“Ci sono varie gare su Ama che vanno attenzionate – ha aggiunto Muraro – Alcune nel 2015 erano andate deserte, e sono state ribandite, per la gestione di altre frazioni. Su Ama c’è molto da fare”.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: Grillo | Commenta »

LA RAGGI SI LAMENTA: “MAI COSI TANTI GRANDI RIFIUTI NELLE STRADE”. PER FORZA, LA RACCOLTA E’ SOSPESA DA GIUGNO, SE NON LO SA LEI

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

DAL 18 GIUGNO LA PARALISI DELLA RACCOLTA PORTA A PORTA, FORSE RIPRENDERA’ A NOVEMBRE

I sospetti della sindaca per i frigoriferi lasciati nelle strade, la maleducazione di molti ma anche un problema concreto: a Roma il servizio di ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti è sospeso dallo scorso 18 giugno.
Virginia Raggi nell’intervista a Repubblica ha spiegato di “non avere mai visto tanti rifiuti pesanti abbandonati per strada”.
Divani, vecchi mobili e frigoriferi ormai inservibili vengono spesso gettati accanto ai cassonetti o in mini-discariche improvvisate.
Perchè
Da una parte c’è l’inciviltà  di chi preferisce mollare poltrone ed elettrodomestici dove capita, senza trasportarli in uno dei 14 centri di raccolta di Ama, la società  ambientale capitolina.
Dall’altra lo stallo che per quasi cinque mesi ha paralizzato la stessa Ama. Con la sospensione di “RiciclaCasa”, il servizio di ritiro a domicilio di questi rifiuti ingombranti.
Prima delle ferie estive, la gara per il rinnovo del servizio non è stata conclusa: la commissione valutatrice ha riscontrato inidoneità  nella documentazione presentata dai concorrenti, con l’effetto di interrompere la raccolta porta a porta.
Questo per “l’indisponibilità  del precedente gestore a continuare l’attività  in attesa della nuova assegnazione”.
«La raccolta a domicilio riprenderà  entro novembre», spiegano ora da Ama.
La data di scadenza per presentare le offerte per il bando per l’affidamento del “servizio di raccolta, trasporto, selezione/valorizzazione, trattamento e recupero dei rifiuti ingombranti da effettuarsi su appuntamento presso le abitazioni dei cittadini o le sedi delle attività  lavorative ubicate nel territorio di Roma” era fissata al 5 ottobre. Il giorno seguente sono state aperte le buste.
Ora si attende solo il nome dell’azienda vincitrice. Incrociando le dita: l’esito della gara (che vale quasi due milioni di euro per 24 mesi) può sempre essere sempre impugnato al Tar del Lazio da chi non è riuscito ad aggiudicarsi il servizio.
Nel frattempo, però, l’azienda sostiene di avere potenziato da luglio il servizio per la pulizia delle strade dai rifiuti ingombranti: le squadre a disposizione sono salite da 5 a 24.
Una task force che — sempre secondo l’Ama – si interfaccia con gli agenti accertatori, pronti a multare chi getta frigoriferi, armadi e divani. Mentre si sottolinea come i 14 centri di raccolta nel 2015 hanno avviato al riciclo oltre 47mila tonnellate di rifiuti.
Stando alle parole della sindaca, però, queste misure non sembrano bastare.
Ma per i cittadini romani adesso l’alternativa è tenersi arredi ed elettrodomestici in casa oppure trovare un modo per traslocarli fino alle isole ecologiche.
In attesa che — come avviene in tutte le altre città  italiane — riparta il servizio di raccolta a domicilio. Che riguarda non solo i rifiuti domestici ma anche gli scarti prodotti dalle attività  artigianali o dai cantieri di ristrutturazione.

(da “La Repubblica”)

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GABRIELLI NON STRINGE LA MANO A SALVINI: A POCHI KM DA FERRARA L’INVITO DEL SINDACATO DI POLIZIA AL LEGHISTA SUSCITA MALUMORE TRA LE FORZE DELL’ORDINE

Ottobre 25th, 2016 Riccardo Fucile

IL COISP A CHE TITOLO HA INVITATO SALVINI? FORSE PER PRENDERGLI LE IMPRONTE DIGITALI E PORTARSI AVANTI?

Uno è il capo della Polizia, l’altro è il capo della Lega Nord. I loro nomi non possono non spiccare. e anche con una certa sorpresa, nel lungo elenco di presenti alla convention annuale organizzata dal Coisp.
La pizza   “Al Mattone” di Maerne di Martellago. Circostanza che ha già  creato non poco stupore se non addirittura suscitato reazioni a metà  fra la disapprovazione e la polemica.
Il collegamento va alla vivace diatriba a cavallo di Ferragosto, per usare un eufemismo, quando Salvini chiuse la festa del Carroccio a Ponte di Legno indossando la maglia ufficiale della polizia, concedendo il bis anche a Pontida.
Una mossa che ha scatenato la durissima reazione di un altro sindacato il Sap.
Ed ora ecco che il Coisp, 7.500 iscritti, con una netta leadership in laguna, lo chiama ben sapendo che Salvini è un personaggio in grado di accendere i riflettori della ribalta.
Una provocazione? Franco Maccari respinge il rilievo, pur ammettendo che ha fatto della provocazione una sorta di modus operandi per «combattere il partito dell’antipolizia e costringere i media a occuparsi di noi e dei nostri problemi».
Ieri sera comunque niente stretta di mano e foto ricordo tra Matteo Salvini e Franco Gabrielli : almeno questo le forze dell’ordine ce lo hanno risparmiato.

(da agenzie)

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