Destra di Popolo.net

ORA I SOVRANISTI LITIGANO TRA DI LORO, FELTRI CONTRO SALLUSTI: “LICENZIA I BRAVI E ANCHE IO GLI STO SUL GOZZO”

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

REGOLAMENTO DI CONTI A COLPI DI TWEET

Vittorio Feltri contro Alessandro Sallusti. Il cinguettio, a colpi di tweet, va avanti da ore.
I due direttori, l’ex e il nuovo, di Libero, uno contro l’altro. Argomento del contendere, i licenziamenti di Sallusti, in primis quello del professor Marco Becchi. “Il prof Becchi, uno dei pochi intellettuali che non fa escursioni sugli specchi, non è più un prezioso collaboratore di Libero. Non gli è stato rinnovato il contratto. Guai ai bravi” cinguetta Feltri che non si fa scappare un’occasione per rincarare la dose.
Per poi passare al caso personale. “Anche io a Libero sono considerato un peso morto, a Sallusti, che ho assunto tre volte sto sul gozzo. La gratitudine è il sentimento della vigilia. Mi aspetto il benservito con calma olimpica”.
E cita anche Costanza Cavalli, altra “licenziata” del nuovo corso e Azzurra Barbuto che, preconizza, sarà presto liquidata perché ricca di talento.
La guerra di potere a Libero comincia circa due mesi fa, pochi giorni dopo l’insediamento – il 17 maggio di quest’anno – di Sallusti che lascia Il Giornale. La prima freccia avvelenata è la scomparsa del nome di Feltri – che rimane direttore editoriale – dalla prima pagina. Anche se Feltri assicura: “Non mi ha spodestato, sono stato io a farlo prendere”. Ma le polemiche non s’arrestano. E i tweet scorrono.
(da agenzie)

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IL VIDEO-DENUNCIA GIRATO DALLA SEA WATCH: LA GUARDIA COSTIERA LIBICA SPARA AL BARCONE DI MIGRANTI E POI CERCA DI SPERONARLO

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

E IL GOVERNO DRAGHI CONTINUA A FINANZIARE QUESTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CON I SOLDI DEGLI ITALIANI… E LA MOTEVEDETTA LIBICA ERA UNA DI QUELLE REGALATE DALL’ITALIA

La guardia costiera libica ha esploso dei colpi, lanciato oggetti e cercato di speronare un barcone con a bordo circa 60 migranti che stavano tentando di raggiungere l’Europa.
A documentare quanto accaduto in zona SAR maltese sono i filmati girati dall’equipaggio del Seabird, l’aereo usato dall’Ong tedesca Sea Watch per monitorare il Mediterraneo centrale
“Ieri Seabird ha documentato un violento attacco della cosiddetta guardia costiera libica in zona SAR maltese”, si legge nel tweet pubblicato oggi da Seawatch, in cui si sentono anche i commenti sul velivolo e le comunicazioni via radio con la guardia costiera libica.
“I video realizzati dal nostro equipaggio mostrano gli spari, le pericolose manovre della motovedetta e il lancio di oggetti contro le persone a bordo”.
Nonostante le richieste dell’equipaggio del Seabird, che chiedeva di interrompere subito le condotte pericolose, la guardia costiera libica ha continuato nei tentativi di bloccare il barcone, mettendo in pericolo la vita dei migranti.
“Le 63 persone a bordo sono riuscite a fuggire all’attacco della motovedetta Ras Jadir, donata dall’Italia, e ad arrivare a Lampedusa”, si legge in un altro tweet dell’Ong. “La violenza a cui sono state sottoposte è inaccettabile e dimostra la necessità d’interrompere gli aiuti alla cd guardia costiera libica”
(da TPI)

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SONDAGGIO EMG: IL PARTITO DI CONTE QUOTATO TRA IL 10% E 15%

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

SOTTRARREBBE UN 8% ALLA SOMMA DI PD E M5S, IL RESTANTE LO PESCHEREBBE ALTROVE

La possibilità che Giuseppe Conte faccia un suo partito si fa sempre più concreta e anche dagli storici del M5S arrivano le avvisaglie di una possibile adesione.
A fare i calcoli su quanti punti guadagnerebbe questa nuova formazione è il il sondaggista Fabrizio Masia
“Un partito di Giuseppe Conte potrebbe ottenere il 10-15% di consensi, provenienti in buona parte da Pd e M5s. Conte ha infatti avuto e continua ad avere un grande apprezzamento dall’opinione pubblica. Ed è una persona molto stimata sia nel Movimento, che nel Partito democratico, che nell’elettorato centrista. E il consenso personale di un leader esprime il bacino personale di voti”, dice all’agenzia di stampa Adnkronos.
“Il M5s calerebbe di un 5% ed il Pd di un 3%. Conte potrebbe attingere anche qualche decimale dall’elettorato centrista ed anche il centrodestra potrebbe perdere circa un punto di percentuale”.
Determinanti nel quadro saranno tuttavia anche le alleanze che si formeranno: “In una colazione a tre, Pd-M5s-Partito di Conte è possibile che il Movimento trattenga più voti – spiega il sondaggista – mentre in un’alleanza a due tra Dem e Conte è probabile che i 5s perdano più voti, soprattutto se parliamo di legge elettorale di tipo maggioritario”.
(da agenzie)

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SONDAGGIO PIEPOLI: GLI ELETTORI M5S SI FIDANO PIU’ DI CONTE CHE DI GRILLO

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

LA FIDUCIA NELL’EX PREMIER E’ DELL’87%, QUELLA IN GRILLO APPENA DEL 48%

Gli elettori del Movimento Cinque Stelle hanno più fiducia nell’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel fondatore Beppe Grillo, almeno prima della crisi innescata tra i due leader. È quanto emerge da un sondaggio elaborato dall’Istituto Piepoli per Rai News 24.
La rilevazione condotta sulla base elettorale pentastellata il 22 giugno – prima che si consumasse il divorzio a cinque stelle tra Grillo e Conte – assegna all’ex premier una fiducia pari all’87 per cento, a fronte di un ben più magro 48 per cento raccolto dal comico genovese.
Alla domanda sulla possibilità che Giuseppe Conte fondi un proprio partito, il 37 per cento degli intervistati si è detto certamente propenso o comunque interessato a votare il nuovo soggetto politico.
Il partito dell’ex premier raccoglierebbe consensi soprattutto tra gli elettori del Movimento Cinque Stelle. Il 62 per cento degli intervenuti che si sono dichiarati grillini sarebbero infatti propensi a votare un movimento guidato dall’avvocato, a fronte di un 36 per cento degli elettori di centrosinistra e di un 25 per cento di quelli di centrodestra.
Addirittura, l’ex premier raccoglie la maggioranza relativa tra gli elettori di centrosinistra come candidato preferito a guidare un’ipotetica coalizione, superando con il 25 per cento il segretario del Pd, Enrico Letta, fermo al 21 per cento.
(da TPI)

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L’ITALIA DEL BASKET NON E’ COME LA NAZIONALE DI CALCIO: TUTTI IN GINOCCHIO CONTRO IL RAZZISMO

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

IL GESTO NEL TORNEO DI BELGRADO CONTRO IL PORTORICO

Gli atleti dell’Italbasket hanno deciso di inginocchiarsi. Un gesto simbolico di cui tantissimo si è discusso negli ultimi giorni, con la Nazionale di calcio a Euro 2020 che ha deciso di non inginocchiarsi contro il razzismo nei primi due match del girone (nella terza partita l’hanno fatto solo cinque giocatori su 11) e nell’ottavo di finale contro l’Austria: giovedì 1° luglio gli Azzurri dell’Italbasket hanno scelto invece di farlo prima dell’inizio di ogni gara al torneo preolimpico di Belgrado 2021, in sostegno al movimento Black Lives Matter.
I cestisti si sono inginocchiati prima della gara d’esordio, che vede l’Italia in campo contro Porto Rico (il 30 giugno l’Italia avrebbe dovuto giocare contro il Senegal, ma la nazionale africana è stata esclusa dal torneo a causa di alcune positività al Covid tra giocatori e staff).
Un esempio che questa volta, in occasione dei quarti di finale di Euro 2020 contro il Belgio, i calciatori azzurri seguiranno venerdì 2 luglio. Una decisione presa sulla scia di quella degli avversari, che finora si sono sempre inginocchiati in sostegno di Black Lives Matter
(da agenzie)

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GAD LERNER CONTRO BONAFEDE: “IL SUO OPERATO? UNA MACCHIA SUL MINISTERO”

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

IL SILENZIO DAVANTI ALL’EVIDENZA DEI FATTI DI S.M. CAPUA VETERE

Il 6 aprile del 2020, quando nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si perpetravano sevizie contro i detenuti in protesta per i contagi da Covid nella struttura, Alfonso Bonafede era ministro della Giustizia del governo Conte bis.
«Le rivolte sono atti criminali davanti cui lo Stato non indietreggia», dichiarò l’allora guardasigilli riferendo in aula al Senato. Per quelle parole il giornalista Gad Lerner ha attaccato su Instagram proprio l’ex ministro, di cui, scrive, «non mi fiderò mai».
Perché quel post contro l’ex ministro?
«Davanti al video della mattanza nel carcere di Santa Maria Capua Vetere torna in mente il compiacimento di chi sostiene la teoria del “prenderli e buttare via la chiave”. È proprio quel “buttare la chiave” che permette a una questione di Stato di diventare una questione privata, come è accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma Bonafede verrà ricordato anche per il travestimento in divisa all’aeroporto di Ciampino, quando insieme all’allora vice premier Matteo Salvini trasformò in un evento il trasferimento in carcere di Cesare Battisti: un latitante, certo, un criminale condannato per i suoi crimini, ma anche un uomo che era già stato catturato. Quello spettacolo, insieme alle sevizie nel carcere campano, verrà ricordato come una delle pagine più vergognose delle nostre istituzioni»
Perché non si fiderà mai di Bonafede?
«Dietro la sua maschera sempre identica e sorridente abbiamo conosciuto personaggi diversi che con disinvoltura passavano da vanterie forcaiole a norme anti corruzione. C’è in lui un cinismo che gli ha consentito passaggi da alleanza con Salvini – con il quale gareggiava a fare il duro – fino alla coalizione col centrosinistra. Bonafede ha avuto occasione in queste ore di fare una riflessione pubblica, un passo indietro…Ma non l’ha fatto»
Qual è il significato delle parole dell’allora ministro Bonafede sulle rivolte sedate nelle carceri?
«Una macchia che rimane sul ministero della Giustizia per quanto accaduto nelle carceri di tutta Italia. In quel periodo ci furono nove morti a Modena, per esempio, e cercarono di spiegare la cosa dicendo che si trattava di tossicodipendenti che in infermeria avevano rubato e assunto farmaci. Tutto ciò senza considerare le ferite alle istituzioni e il fatto che dei cittadini privati della libertà abbiano perso la vita»
L’attuale ministra della Giustizia Cartabia ha invece rilasciato dichiarazioni forti sugli abusi a Santa Maria Capua Vetere
«Le posizioni apprezzabili della ministra provengono da una insigne giurista nonché ex presidente della Corte Costituzionale. Tuttavia porsi il problema di civilizzare le carceri è compito prioritario di chi amministra i luoghi di pena, e credo che una brava ministra, o un bravo ministro, in situazioni del genere debba essere disposto a fare scelte impopolari. Proporre un piano di civilizzazione per le strutture e di formazione professionale per gli agenti passa anche da punizioni esemplari. Che spesso, come per i fatti del G8 di Genova, non sono arrivate. Anche per ordini superiori».
Salvini oggi visita proprio quel carcere.
«È il percorso coerente di un uomo che non ha il senso dello Stato e che vuole soltanto impersonare le pulsioni di vendetta più basse».
La riforma della Giustizia targata Bonafede è costata molto a Giuseppe Conte…
«Sarò sincero: davanti all’inciviltà delle nostre carceri e alla passività di certi comportamenti, i nodi delle crisi della giustizia si rimpiccioliscono».
Dove pensa che andranno i grillini e il loro ex leader Conte?
«Conte non credo che andrà da nessuna parte. La crisi nel Movimento è di natura culturale: i Cinque Stelle hanno pensato di poter fare tutto e il contrario di tutto non solo sulla giustizia, ma anche di fronte a diritti fondamentali come quelli dei migranti. Un’altra frase che resterà scolpita nella memoria collettiva è quella dei “Taxi del mare” di Luigi Di Maio…».
(da Huffingtonpost)

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IL RADICALE MAGI ATTACCA BONAFEDE: “DENUNCIAI LE SEVIZIE SI SANTA MARIA CAPUA VETERE, DISSE CHE AVEVANO RIPRISTINATO LA LEGALITA'”

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

LE ACCUE DEL PARLAMENTARE A BONAFEDE

Il deputato di +Europa Radicali aveva presentato a ottobre un’interpellanza urgente sulle violenze nel carcere campano all’allora ministro della Giustizia Bonafede
«A ottobre feci un’interpellanza al ministro della Giustizia Bonafede ottenendo una risposta abbastanza sconcertante da parte del sottosegretario di Stato Vittorio Ferraresi, delegato dal ministro.
Parlavano di “perquisizione straordinaria” e soprattutto di una “doverosa azione di ripristino della legalità e agibilità dell’intero reparto” del carcere di Santa Maria Capua Vetere».
A parlare a Open è Riccardo Magi di +Europa Radicali che lo scorso ottobre ha presentato un’interpellanza urgente all’allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per far luce su questa controversa vicenda.
Tutto comincia il 5 aprile 2020 quando, a seguito di un caso di positività al Covid nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), scoppia una rivolta dei detenuti che, a gran voce, chiedevano mascherine e disinfettanti. Il giorno dopo, il 6 aprile, secondo chi indaga, è scattata la spedizione punitiva degli agenti della Polizia penitenziaria contro i reclusi. Una vera e propria «mattanza».
Le immagini, ottenute dal quotidiano Domani, mostrano detenuti fatti inginocchiare, con le mani dietro la nuca, percossi mentre si trovano a terra, inermi e indifesi. Manganellate alle gambe, testate coi caschi e persino un uomo, in sedia a rotelle, colpito alle spalle. Sono 52 gli agenti finiti nella bufera: ora sono stati tutti sospesi. Il Dap, tra l’altro, sta valutando ulteriori provvedimenti anche nei confronti di altri indagati, non destinatari di iniziative cautelari, e ha disposto altresì un’ispezione straordinaria nell’istituto del Casertano, confidando nel pronto nulla osta dell’autorità giudiziaria
«Bonafede ha sbagliato, carcere come discarica sociale»
«Dobbiamo dire che quello che è accaduto è raccapricciante, non è degno di un Paese europeo, di una democrazia. In gioco c’è il delicatissimo e preziosissimo rapporto di fiducia tra cittadini e forze dell’ordine – continua Magi -. In questo modo il rapporto viene minato».
Quella del carcere di Santa Maria Capua Vetere – continua Magi – è stata «una spedizione punitiva». Il ministro della Giustizia dell’epoca, che era Alfonso Bonafede «ha certamente sbagliato, andava fatta un’ispezione».
«Avrebbe dovuto dire “se fosse vero il pestaggio, sarebbe di una gravità inaudita” e, invece, niente. Dovevano dirci che chi compie questi gesti “non è degno di portare la divisa”, e invece niente. Il ministro evidentemente era schiacciato da una parte dalla gestione della pandemia nelle carceri, dall’altra subiva la pressione della destra che lo accusava di voler svuotare le carceri, ormai divenute discarica sociale e piene di detenuti per reati di droga. Poi in estate diventano forni crematori».
«Tante le segnalazioni che avevamo ricevuto»
Ma il fatto più grave è che, probabilmente, senza l’intervento della magistratura non si sarebbe arrivati a una verità: «Non ci sarebbe stata alcuna attività interna di verifica da parte dell’amministrazione penitenziaria».
Anche perché le segnalazioni pervenute erano state tantissime:« familiari dei detenuti, avvocati, Garante, associazioni». «C’era la sensazione che qualcosa di straordinariamente grave fosse accaduto. Erano numerose e forti le segnalazioni che ci arrivavano ma la politica pensava ad altro. Ai provvedimenti anti-Covid da prendere nelle carceri e anche a Salvini che intanto urlava che, con gli italiani chiusi in casa in lockdown, c’era il rischio di svuotare le carceri. Quello era il tenore del dibattito».
«Poche mele marce o casi ricorrenti?»
«Chi compie questi atti non è degno di portare la divisa. Bisogna condannare chi infanga il lavoro di migliaia di agenti che svolgono questo lavoro in condizioni estremamente difficili. Bisogna capire adesso se si tratta davvero di casi isolati. Poche mele marce o casi ricorrenti? Sembra quasi che ci sia la tendenza a coprire determinati fatti che, dunque, non vengono isolati e che danneggiano tutta la Polizia penitenziaria», conclude Magi che si unisce al coro di chi chiede all’attuale ministra della Giustizia Cartabia di «riferire in Parlamento».
(da agenzie)

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INTERVISTA ALLO SCRITTORE ERRI DE LUCA: “IL PROBLEMA DEI CARCERATI E’ CHE NON PARTECIPANO AI SONDAGGI”

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

“SALVINI CHE SI RECA A CAPUA VETERE PER SOLIDARIETA’ AGLI AGENTI? ATTO OSCENO IN LUOGO PUBBLICO”

“I pestaggi di detenuti da parte di squadre in divisa non sono episodi isolati e indipendenti”. Quello che è successo il 6 aprile 2020 a Santa Maria Capua Vetere non è un fatto inusuale nei penitenziari italiani.
Ne è convito lo scrittore Erri De Luca, che conosce il carcere perché spesso invitato negli istituti di pena.
È stato, tra l’altro, tutor del premio Goliarda Sapienza, destinato ai detenuti. Huffpost lo raggiunge qualche giorno dopo le misure cautelari destinate a 52 membri della polizia penitenziaria della struttura campana.
“Le mura di una prigione sono isolate, l’abuso è più praticabile”, sottolinea lo scrittore. Un isolamento che non è solo fisico: i penitenziari sono ai margini della società e raramente appaiono tra le priorità della politica, se non quando si parla di costruirne di nuovi o di criticare legittime scarcerazioni. Per De Luca il disinteresse dalla politica si spiega fin troppo facilmente: quella dei detenuti ”è popolazione che non partecipa ai sondaggi”.
Della decisione di Salvini di solidarizzare con gli agenti e presentarsi nella città campana dice: “Un atto osceno in luogo pubblico”.
Ma non risparmia asprissime critiche alla ministra Cartabia, che però all’epoca del pestaggio non era ancora in via Arenula: “Finge di ignorare cosa succede nei luoghi sottoposti alla sua amministrazione”, sostiene.
Eppure, in questo panorama desolante De Luca riesce a essere ottimista per il futuro: il sistema attuale, dice, sarà superato “da una visione che renderà fertile la terra bruciata”. Difficile immaginarlo ora, ma pur sempre possibile.
La vicenda di Santa Maria Capua Vetere negli ultimi giorni ha scosso molte coscienze. In questo caso, con la diffusione del video, nessun può negare che delle violenze sono state messe in atto. Eppure, soprattutto negli ultimi tempi, i detenuti di vari istituti hanno denunciato violenze e maltrattamenti, nel caso di San Gimignano c’è stato un rinvio a giudizio per tortura. Lei che ha frequentato i penitenziari, perché spesso viene invitato a fare attività con i detenuti, crede che l’episodio di S. M. Capua Vetere sia solo la punta dell’iceberg?
I pestaggi sistematici di detenuti da parte di squadre in divisa non sono episodi isolati e indipendenti. Sono autorizzati e coperti dalla catena di comando che comprende anche il personale sanitario. Godono di approvazione e di impunità fino a prova contraria. A Santa Maria Capua Vetere si è manifestata questa prova contraria, questa eccezione all’impunità dello squadrismo carcerario. Lei afferma che la scoperta scuote le coscienze. Non credo. Svergogna pubblicamente delle istituzioni che si premurano di dissociarsi dalle responsabilità. È una lezione utile agli autori di queste mattanze: sappiano che saltano le coperture.
A breve sarà il ventennale del G8 di Genova. I fatti si S. M Capua Vetere ricordano ciò che accadde alla scuola Diaz e poi a Bolzaneto. Vittime diverse, stessa storia di abusi di potere. Come si spezza questa catena?
A Genova venti anni fa le forze dell’ordine vennero mandate all’assalto alla luce del giorno di una immensa folla considerata pubblica nemica e trattata con odio e disprezzo. Morì abbattuto da un proiettile Carlo Giuliani, poi schiacciato dalle ruote del mezzo dei carabinieri. Si consumò un’aggressione notturna con torture poi perseguite e risarcite. Genova non passò liscia e non fu possibile ripeterla. Le mura di una prigione sono isolate, l’abuso è più praticabile.
Come impedire che si ripetano le violenze e le umiliazioni poste in essere dalle forze dell’ordine nei confronti di soggetti che hanno in custodia?
La misura che scoraggia soprusi e prepotenze da parte di pubblici ufficiali è la loro identificazione, la visibilità del loro numero di matricola. In Italia se ne parla a vuoto da decenni, come negli Stati Uniti si parla di controllo nella vendita di armi.
Salvini oggi è a S. M. Capua Vetere per solidarizzare con i poliziotti. Come commenta questa scelta?
Un atto osceno in luogo pubblico.
Dopo una riunione al ministero, ieri, è stato stabilito che per evitare che si ripetano episodi come quello in questione bisognerà riattivare il sistema di videosorveglianza in tutte le carceri e intensificare la formazione della polizia penitenziaria. Bastano queste iniziative per assicurare che pestaggi come quello del 6 aprile 2020 non si ripetano più?
La video sorveglianza permette di identificare colpevoli all’aperto, va benissimo istallarla all’interno, ma insisto sulla identificazione attraverso il numero di matricola leggibile.
Ieri la ministra Cartabia ha detto: “Nelle carceri c’è un pezzo della nostra Repubblica”. Affermazione inconfutabile. Eppure si tratta di un pezzo di Repubblica dimenticato da decenni, non trova?
La ministra finge di ignorare cosa succede nei luoghi sottoposti alla sua amministrazione. Non è più nelle stanze ovattate della Corte Costituzionale, sta in prima linea. Per i fatti di Santa Maria Capua Vetere una persona dotata di coscienza avrebbe offerto le dimissioni.
I politici, e gran parte dell’opinione pubblica, intervengono sulle carceri solo, di raro, per commentare indignati provvedimenti del tutto leciti come le scarcerazioni per Covid o per fine pena di condannati eccellenti. Dimenticando, quasi sempre, l’umanità che dietro quelle sbarre vive. Perché questo disinteresse?
Nelle carceri non ci stanno i loro elettori, i loro soci in affari che alla peggio si trovano trattenuti nei loro sontuosi domicili. Le prescrizioni favorite da lentezze giudiziarie garantiscono larghe impunità. In prigione ci sono stranieri, tossici e delinquenza spicciola con ridotte capacità di pagarsi una difesa. È popolazione che non partecipa a sondaggi.
Dal sovraffollamento alla carenza di attività rieducative, fino alla difficoltà di reinserimento nella società degli autori di reato. Il sistema carcere fa acqua da tutte le parti, ma da decenni. Lei che ha frequentato gli istituti di pena, da dove pensa si debba ripartire per rifondare il sistema?
C’è un meraviglioso volontariato che fa supplenza alle carenze e c’è anche un personale penitenziario con alcuni ottimi direttori d’istituto che deve essere valorizzato e ascoltato. Dove operano questi funzionari la recidiva è al minimo. Basta premiare il loro lavoro in base a questi risultati. L’affollamento oggi punito da sanzioni europee e da obbligo di risarcimenti è un poco più contenuto.
In un’intervista al Dubbio del 2018 disse che in futuro le carceri saranno abbandonate e diventeranno musei. Lo pensa ancora?
Ho visto campi di concentramento diventare luogo di pellegrinaggio, svuotarsi prigioni sulle isole, chiudere l’infame stabilimento penale dell’Asinara. Le carceri saranno rimpiazzate da altre misure dissuasive. Ne propongo una a esempio a costo zero: la sospensione dei diritti civili, privazione di documenti, di disponibilità di conto bancario, riduzione allo stato di richiedente asilo. A fianco di questa dissuasione si utilizzi molto di più il tempo sostitutivo della pena con lavori socialmente utili. Roma sarebbe uno specchio
Un mondo che non ghettizzi, e reintegri davvero nella società, chi ha commesso un reato è possibile?
Una comunità guidata da progetto e non da sondaggi investe nel recupero delle sue energie , delle sue risorse. Le persone sono immensamente capaci di trasformarsi, di rinnovarsi, di migliorarsi. L’attuale condizione di spreco delle vite condannate sarà superata da una visione che renderà fertile la terra bruciata.
(da Huffingtonpost)

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TASSA COVID SULL’ESTATE, TUTTI I RINCARI AI DANNI DEI CONSUMATORI

Luglio 1st, 2021 Riccardo Fucile

COSI’ LE AZIENDE RIENTRANO DALLE PERDITE DELLA PANDEMIA

“I rincari sono sotto gli occhi di tutti e accomunano diversi settori. La sensazione che abbiamo è che sia stata applicata una sorta di ‘tassa Covid’ che grava sulle spalle dei consumatori”.
Sono queste le parole di Giovanna Capuzzo, vicepresidente di Federconsumatori, la quale delinea ad HuffPost un quadro degli aumenti ai quali andremo incontro durante questa estate.
“Stiamo raccogliendo segnalazione di rincari sui generi alimentari, come frutta e verdura di stagione, rincari in bar e ristoranti, nei servizi alla persona, nel settore dell’energia, in quello turistico e così via. La nostra preoccupazione è che si cerchi di rientrare così delle perdite avute durante la pandemia. Per questo, in molti casi, stiamo inviando segnalazioni alle autorità competenti”.
Ma quali sono i settori nei quali i rincari saranno più forti? Ne abbiamo raccolti alcuni.
Luce e gas
Scattano dal 1° luglio i rincari in bolletta per il prossimo trimestre. L’Arera, l’Authority per l’Energia, ha comunicato le nuove tariffe che rappresentano una vera e propria stangata per i consumatori: +9,9% per la luce e +15,3% per il gas. In una nota l’Arera spiega che “il forte aumento delle quotazioni delle materie prime – in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia – nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20% della bolletta dell’elettricità, se il governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre”.
In termini di effetti finali per il prossimo trimestre, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021) sarà di circa 559 euro, con una variazione del +12% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° ottobre 2019 – 30 settembre 2020), corrispondente ad un aumento di circa 62,4 euro su base annua. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia-tipo per la bolletta gas sarà di circa 993 euro, con una variazione del -1,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad una riduzione di circa 13 euro su base annua.
Secondo Coldiretti, l’aumento delle tariffe non pesa soltanto sui conti delle famiglie, ma anche sui costi delle imprese e rende più onerosa la produzione in un momento difficile per il Paese. Si tratta di oneri particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’estate che riguardano dai servizi di refrigerazione degli alimenti al raffrescamento di stalle e locali di lavoro oltre al funzionamento di linee di produzione e dei macchinari per la mungitura.
Magra consolazione per le famiglie in stato disagio economico: da luglio è definitivamente attivo l’automatismo che consente a chi ne ha diritto (nuclei con Isee non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli) di trovarsi accreditato in bolletta, in modo automatico nei prossimi mesi, il bonus sociale di sconto per elettricità e gas, che comprenderà le agevolazioni già conteggiate dall’inizio dell’anno. In ogni caso, si tratta di una “stangata quasi record”, secondo Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori. “Per il gas – afferma – mai da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali stabiliti dall’Authority, ossia dal gennaio 2003, si sono verificati rialzi così elevati, mentre per la luce si tratta del terzo maggiore rincaro di sempre. Ora speriamo, però, in una riforma complessiva degli oneri di sistema per ridurre in modo permanente le bollette”.
Benzina
Anche il prezzo della benzina è alle stelle. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia, in modalità self sale a 1,628 euro/litro, per il diesel il prezzo medio praticato è a 1,489 euro/litro, valore massimo da gennaio 2020. Secondo il Codacons, c’è un aggravio di spesa di 270 euro all’anno per ogni famiglia. “Oggi un litro di benzina costa il 16% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 . afferma il presidente Carlo Rienzi – mentre per il gasolio si spende il 15,5% in più. Questo significa che per un pieno di benzina un automobilista spende oggi 11,2 euro in più rispetto allo scorso anno, +10 euro per un pieno di gasolio”. Un rialzo rispettivamente del 16,1% e del 15,6%”.
A risentirne maggiormente sono le vacanze degli italiani. Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi denuncia: “Dopo un anno di limiti a viaggi e partenze i prezzi alla pompa registrano un forte incremento in concomitanza con la ripresa degli spostamenti degli italiani. Una situazione che renderà particolarmente ‘salate’ le vacanze estive degli italiani, perché la corsa dei carburanti determinerà maggiori spese sia per i rifornimenti di carburante, sia per tutta una serie di beni e servizi i cui prezzi risentono in modo diretto dell’andamento di benzina e gasolio”. Assoutenti chiede, dunque, al Governo Draghi di intervenire “per sanzionare qualsiasi speculazioni legata alle partenze degli italiani, e studiare misure per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia”.
Autonoleggio
Sarà un’estate salatissima per chi deciderà di noleggiare un’automobile, in vacanza e non. I prezzi sono in rialzo: secondo il monitoraggio di Federconsumatori, in media, nella settimana di giugno esaminata, il noleggio di un’automobile (berlina di media grandezza a benzina) costa, senza assicurazione supplementare e costi accessori, circa 380 euro. La stessa auto, nella settimana centrale di luglio presa in esame, costa circa 737 euro, con un aumento del +84% rispetto a giugno. Ad agosto, infine, nella settimana dal 16 al 22, il costo per il noleggio ammonta mediamente a 707 euro, più 77% su giugno. Stando al suddetto monitoraggio, i costi più elevati vengono applicati a Bari, Palermo, Catania e Olbia. I rincari maggiori rispetto a giugno ci sono nelle stazioni di Milano Centrale, Torino e all’aeroporto di Napoli a luglio (con aumenti che raggiungono il +310%). Anche rispetto allo scorso anno gli aumenti sono decisamente fuori controllo, prosegue l’associazione: ammontano in media al +45% ma con picchi del +227% se si noleggia l’auto nella settimana centrale di agosto.
Secondo Giuseppe Benincasa, direttore generale Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, ”è del tutto fisiologico un incremento dei prezzi nel mondo del turismo nei periodi di cosiddetto picco. Si pensi ad hotel, villaggi, aerei, ecc”. Il rincaro, nel caso del noleggio, potrebbe essere legato anche a una “carenza di flotta dovuta alla crisi del settore auto che non produce veicoli a sufficienza (carenza dei microchip e chiusura di alcune fabbriche in Europa) che riduce, conseguentemente, la capacità di offerta al pubblico”: “L’industria automobilistica, che negli ultimi 18 mesi ha subito il pesantissimo impatto della pandemia – afferma – è ora alle prese con una non prevista carenza di chip a livello globale, che ha forzato i costruttori a pianificare chiusure temporanee di stabilimenti, cancellando o riprogrammando in molti i casi la produzione di vetture e furgoni”.
Divertimenti (parchi acquatici, piscine)
Rispetto al 2020, nel secondo anno segnato dall’emergenza epidemiologica, si registra un forte aumento delle prenotazioni nei parchi acquatici, con picchi del +21%. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato i costi di una giornata presso un parco acquatico, rilevando le differenze con i dati relativi al 2020. Il costo dei biglietti è calato rispetto allo scorso anno, sia per i biglietti interi (-7%) che per quelli ridotti (-10%), nel tentativo probabilmente di incentivare le presenze. Gli aumenti, invece, sono nascosti all’interno del parco: riguardano i generi alimentari e i servizi di cui i visitatori possono usufruire (+3% per caffè e gelati). Complessivamente una giornata in un parco acquatico per 4 persone, 2 adulti e 2 ragazzi, costa nel 2021 ben 202,20 Euro, l’1,6% in più rispetto al 2020.
Stabilimenti balneari
Il desiderio di ripartenza, insieme alla previsione di una maggiore affluenza sulle spiagge italiane ha prodotto un abbassamento generale delle tariffe presso gli stabilimenti, che si sono attrezzati ad accogliere i clienti con diverse proposte. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato, infatti, il consueto monitoraggio sui prezzi dei servizi balneari, che nel 2021 rilevano costi più simili a quelli dell’estate 2019. Crescono però i costi dell’abbonamento stagionale e di quello mensile (da 780 si passa a 800 con una variazione del 3%), oltre all’affitto del pedalò. Si tendono a incentivare con offerte e promozioni, invece, soprattutto in questa fase, gli abbonamenti giornalieri. Tra i nuovi servizi crescono i costi per la dog area e il lettone x2.
(da agenzie)

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