VOGLIONO COSTRUIRE NUOVE CARCERI, MA SONO 40 QUELLE ULTIMATE E LASCIATE IN STATO DI ABBANDONO
UN ENORME SPRECO DI DENARO PUBBLICO: PENITENZIARI COSTRUITI CON TECNICHE DI AVANGUARDIA E ANCHE ARREDATI NON SONO MAI STATI APERTI…. DA GELA A MORCONE, DA BUSACHI A CASTELNUOVO, DA BOVINO A MINERVINO MURGE, DA MONOPOLI A CROPANI, DA VALENTINO A LICATA, DA REVERE A CODIGORO , L’ITINERARIO DELLA VERGOGNA
Nel panorama dell’edilizia penitenziaria italiana non manca nulla: cattedrali nel deserto, carceri nuove e mai ultimate, altre abbandonate e in rovina, sprechi di Stato di cui nessuno risponde mai.
Attualmente in Italia abbiamo 206 tra case di reclusione (38), case circondariali (161), e istituti per le misure di sicurezza (7).
Un dato significativo: l’80% delle galere italiane ha oltre un secolo di vita.
In pratica il nostro sistema carcerario è quello dell’Italia prefascista.
Una prigione su cinque poi risale addirittura a un periodo compreso tra il 1.200 e il 1.500, è detto tutto.
Nei giorni scorsi il ministro Alfano ha annunciato un nuovo piano che dovrebbe portare i posti letto dai 43.000 attuali (dove attualmente sono costretti a vivere 63.000 detenuti) a 80.000: abbiamo già scritto in altro articolo che con lo stanziamento previsto in Finanziaria ( 500.000 euro) al massimo se ne potranno disporre 5.000 nuovi.
Ma Alfano non ha dato spiegazioni sul caso degli istituti di pena nuovi di zecca, vuoti o non finiti, abbandonati e lasciati al degrado
Un quadro di questo scandalo di edilizia carceraria inutilizzata, per cui lo Stato ha speso vagonate di milioni di euro, è stato tracciato recentemente dal portale Gr-Net.it , organo di informazione per il comparto sicurezza e difesa . Sono 40 in tutta Italia i penitenziari pronti, magari anche arredati e dotati di accorgimenti tecnici di avanguardia, ma mai utilizzati e in completo stato di abbandono.
Un vergognoso sperpero di denaro pubblico che in altri Paesi, avrebbe visto in manette una bella fetta della classe dirigente preposta alla materia, ma che in Italia passa quasi come se nulla fosse.
Alcuni istituti di pena non hanno mai aperto, come l’enorme e nuovissimo carcere di Gela o come quello di Morcone (Benevento) che dopo essere stato costruito e abbandonato, è stato di nuovo ristrutturato e arredato, per poi lasciarlo ancora a se stesso.
Nemmeno un giorno di funzionamento anche per il carcere di Busachi, in Sardegna, costato 5 miliardi di lire e per quello di Castelnuovo della Daunia (Foggia), arredato inutilmente da 15 anni.
In Puglia sono diverse le strutture pronte e mai inaugurate: come il carcere di Bovino (Foggia) che ha 120 posti, di Minervino Murge (Bari), di Orsara (Foggia), di Monopoli (Bari) che ora è abitato da sfrattati che hanno occupato le celle abbandonate da 30 anni.
In quello di Cropani (Catanzaro) ci vive invece il custode comunale, in quello di San Valentino (Pescara) sono ospiti cani, pecore e mucche, dopo che per 15 anni nessun detenuto vi ha mai alloggiato.
Mai collaudato il carcere di Licata, anche se ultimato da tempo, stesso discorso per quello di Codigoro (Ferrara) che, dopo lunghi lavori di messa a punto, avrebbe dovuto aprire nel 2000.
Sono passati 10 anni e tutto è rimasto com’era .
A Revere (Mantova) ci hanno lavorato 17 anni e dal 2000 tutto è fermo, tanto che i locali sono stati saccheggiati.
Nessuno ha mai risposto di questo spreco di denaro pubblico, nessuno ha mai rivelato ai cittadini il costo di questi atti criminali di sperpero, nessuno ha mai pagato.
Alfano , prima di spendere altri quattrini, farebbe prima a dare spiegazioni su dove sono finiti i fondi precedenti.
Per rispetto alla intelligenza degli italiani.
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