IL PDL HA PERSO 2,5 MILIONI DI VOTI, IL PD 1 MILIONE, LA LEGA 200.000 VOTI: NON HA VINTO NESSUNO
DA PAGNONCELLI ALL’ISTITUTO CATTANEO, EMERGONO DATI PRECISI, MA I MEDIA FANNO PASSARE UN MESSAGGIO FALSO…. IN ITALIA NON SOLO NON C’E’ UN GOVERNO, MA NEANCHE PIU’ UNA OPPOSIZIONE… L’UNICO FENOMENO NUOVO SONO I GRILLINI
L’immagine che passa sui media è questa: chi ha perso 7-6, dato che temeva di essere sconfitto 9-4, anche se un anno fa avrebbe vinto 10-3, si permette di dire: “Dopo questa vittoria avanti con le riforme” (ne avessero fatta una in due anni…).
Il fatto di avere perso 2.500.000 di elettori e il 5,6% in percentuale è del tutto trascurabile, che volete che sia.
In Gran Bretagna un premier si dimetterebbe, da noi basta veicolare il messaggio “abbiamo vinto” e ci credono pure a sinistra.
Chi ha vinto 7-6, dato che sperava di prevalere per 9-4, anche se un anno fa sarebbe risultato sconfitto 10-3, si convince di aver perso, anche perchè la minoranza interna ha interesse a sostenerlo.
In realtà il Pd ha perso ben 1.000.000 di voti, ma in percentuale appena qualche decimale ed è intorno al 26%, riducendo nella corsa dei gamberi la distanza dal Pdl, dato al 26% senza liste dei governatori e attualmente valutabile intorno al 30%, a essere buoni.
Poi c’è il “travolgente successo” di chi ha perso 195.000 voti rispetto al 2009 e 117.000 rispetto al 2008, di chi in Piemonte ha preso meno voti di un anno fa, come pure in Lombardia, ma si salva grazie al regalo di Babbo Natale Silvio in Veneto e con qualche spruzzata di voti emiliani e toscani.
La Lega diventa così la “travolgente armata padana” che ha vinto le elezioni, guadagnando un misero punto in percentuale rispetto a un anno fa, ma, con tutti i gamberi in giro, anche un’acciuga ormai diventa un branzino e un condannato da Tangentopoli per finanziamento illecito un pio cardinale. Anche Fini e Di Pietro diventano “riflessivi”, pur potendo vantare chi i successi in Calabria e in Lazio, chi una sostanzale tenuta del partito.
Nei dibattiti televisi nessun giornalista indipendente che si alzi e dica, a nome dei milioni di italiani rimasti a casa, una semplice verità : “Ma dove cazzo avete vinto?”.
Forse anche perchè non esistono giornalisti e politici indipendenti, tutti hanno un “badrone” o un “secondo fine”.
Avanti col teatrino delle riforme da fare, del dialogo da riallacciare, dell’interesse del popolo: quello che ormai, per il 45%, neanche più li vota, tra astensionisti, schede bianche o nulle.
Il quadro reale è questo, non certo quello che ci propina Minzolini, il quale , temendo che dall’espressione dei conduttori del Tg possa forse emergere la verità , decide di cambiare pure quelli.
Siamo in balia di un grande esperto di campagne elettorali che riesce a far apparire vincenti anche quelle dove perde, salvo rivelarsi pessimo governante nel quotidiano incedere della politica, di una opposizione che non sa farla, in preda a troppo rapide accellerazioni alternate a brusche frenate, senza un progetto a lunga scadenza e senza neanche la capacità di sottolineare le perdite dell’avversario, ma solo di autoflagellarsi in attesa della annunciata “fine del mondo” berlusconiana.
E in questo grottesco teatrino non a caso l’unica novità è rappresentata dagli epigoni dell’unico vero comico dichiarato, il buon Grillo, che finisce alla fine per essere, tra tanti politici di professione, quello che appare come l’unico politico vero.
E viene premiato con percentuali tra il 3% e il 7% che dovrebbero far meditare sia a destra che a sinistra, se non fosse che la politica nostrana è incapace di comprendere la valenza trasversale di certi temi sollevati dai grillini.
Non parliamo poi della “presunta destra” attuale e della sua coerenza, cui diamo un esempio giornalistico.
Oggi su “Libero” viene evidenziato il fatto che ci sono più donne in Parlamento nel Pdl che nel Pd, 39 a 23, e si legge “a sinistra blaterano di donne e poi le ghettizzano”.
Bene, pensiamo, forse un’analisi seria per una volta.
Poi leggiamo il sovratitolo “compagni machisti” e alla fine il titolo “Ai democratici non piace la gnocca”, profonda e raffinata analisi “non machista”. La capacità di certa destra di essere ridicola non ha limiti, anche quando vorrebbe apparire seria.
Si sono già dimenticati dei 2.500.000 di italiani che sono rimasti a casa.
In fondo che gliene frega.
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