SECONDO I SONDAGGI FINI VOLA GIA’ AL 9%: I CONIGLI TREMANO E LE OCHE STARNAZZANO
E’ PIU’ CONIGLIO CHI HA IL CORAGGIO DEL DISSENSO O CHI SFUGGE AI PROCESSI CHE INVECE UN NORMALE CITTADINO AFFRONTA?….CHI CHIEDE LEGALITA’ O CHI PRETENDE LEGGI AD PERSONAM? …CHI AUSPICA IL CONFRONTO INTERNO O CHI MONOPOLIZZA LE TV PER MANIPOLARE L’INFORMAZIONE E NON DARE SPAZIO ALLE CRITICHE?
“Non posso accettare che qualcuno si svegli e voglia farmi opposizione nel mio partito”: dopo che Fini ha dimostrato che non tutti gli ex aennini sono in vendita, ieri è esplosa la rabbia di Berlusconi che, rivolgendosi ai suoi impietriti coordinatori, ha ordinato: “Per me Fini ha chiuso, pensate voi a come liquidarlo”. Figurarsi se qualcuno si può permettere di opporsi a lui: sono concetti che non rientrano nella sua concezione cesarista e aziendale e neppure in quella psicologica.
Il Pdl è un partito azienda, chi non si adegua alle tartarughine e ai tubini neri, alle barzellette e alla vacuità , deve solo togliere il disturbo.
Ma questa volta le telefonate di “avvertimento”, blandendo promesse e minacce, non sono servite.
Fini resiste: “Non me ne vado e sarà battaglia” e alla fine raccoglie sotto le sue insegne non i “quattro gatti” che Perdente Feltri e Mascella Volitiva Belpietro annunciavano da giorni, ma la bellezza di 39 deputati, 13 senatori e 5 parlamentari europei.
Gente coraggiosa che sa di rischiare il posto e che ha resistito ai bombardamenti da “fuoco amico”, quelli che, americani insegnano, fa più vittime.
Considerando che sono sufficienti 20 deputati e 10 senatori per far saltare qualsiasi provvedimento del governo, traete voi le conclusioni su chi ha vinto e chi ha perso.
Unendo altri due considerazioni: che Fini ha abilmente nascosto almeno 10 parlamentari ex Forza Italia che lo seguiranno e che tra i 75 ex An dichiaratisi fedeli a Silvio c’è chi “è d’accordo con me, ma ufficialmente non vuole che si sappia”.
Avranno modo e tempi per esprimersi insomma.
Ma lasciamo parlare altri dati di ieri, rivolti invece all’elettorato esterno: Ipr sondaggi conferma che la fiducia in Fini è alta, tocca il 63% complessivo, e il 59% tra gli elettori del Pdl.
Pagnoncelli ha sondato invece chi voterebbe un “nuovo partito” di Fini da subito: il 9% degli italiani, con un altro 9% interessato e possibilista.
Un dato in costante aumento da giorni, tanto da far tremare il lettone di Putin a Palazzo Grazioli.
Con possibilità di Fini di pescare non solo a destra, ma ovunque, anche tra chi non vota più per disgusto.
Se solo sottraesse il 9% al Pdl, questo scenderebbe al 23/25% al massimo e non sarebbe neanche più il primo partito italiano.
Non solo: la politica suicida filo-leghista del premier potrebbe portare a un plebiscito finiano al centrosud, con cifre impensabili.
Per un coniglio, come Fini è stato definito da Perdente Feltri, la prospettiva di finire in forno sembra piuttosto lontana.
Poi qualcuno dovrebbe spiegare agli italiani se è da ritenersi più coniglio chi ha il coraggio del dissenso o chi fa carte false per sfuggire ai processi, al contrario di quanto è invece costretto a fare il cittadino comune, se è più coniglio chi chiede legalità o chi pretende leggi ad personam, se è più coniglio chi auspica il libero confronto delle idee o chi monopolizza le Tv per manipolare e censurare l’informazione.
Per non parlare del carrello dei “bolliti” che ieri è sfilato con un’ampia scelta degli ex aennini che “tengono famiglia”: dai furbetti sociali ai destri protagonisti dagli sguardi bovini, dai nosferatu alle giovani identitarie invecchiate male, divisi tra ciambellani e musicanti di corte.
Vedremo come si svilupperà la vicend.
Certo che per un partito nato come liberale e pluralista, arrivare a reprimere il dissenso e a sostenere “o sta zitto o se ne vada” è proprio una triste fine da dittatura della repubblica delle banane.
O forse dei conigli.
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