TREMILA IMPRESE FALLITE IN TRE MESI A MILANO: E DA TRE ANNI PDL E LEGA TENGONO 8 MILIONI DI FONDO ANTICRISI NEL CASSETTO
ISTITUITA NEL 2007, LA FONDAZIONE “WELFARE AMBROSIANO”, CREATA DA ENTI LOCALI E CCIA, AVREBBE DOVUTO DISTRIBUIRE 8 MILIONI A 20.000 PICCOLI IMPRENDITORI E ARTIGIANI IN DIFFICOLTA’, ATTRAVERSO IL MICROCREDITO…DUE ANNI PER FARE UNO STATUTO, UN ALTRO ANNO DI LITIGI… ARTIGIANI, PARTITE IVA E PRECARI ABBANDONATI A SE STESSI
Secondo i dati di Unioncamere, nel 2010 la crisi non rallenta, soprattutto per i piccoli imprenditori e per chi lavora in proprio: sono quasi 300.000 i professionisti a rischio chiusura e con loro artigiani, partite Iva, lavoratori autonomi.
Tutti in grande difficoltà senza che nessuno li aiuti.
E’ significativo che le forze politiche (Lega, Pd, Pdl in primis) che avevano fatto tante promesse ora latitino.
Un esempio è a Milano la Fondazione, voluta da Comune, Provincia e Ccia, denominata inizialmente “Milano sociale” per poi divenire “Welfare Ambrosiano”, costituita tre anni fa per sostenere i lavoratori milanesi in condizioni di difficoltà .
Avrebbe dovuto aiutare 16.000 persone l’anno, attraverso iniziative di microcredito a tasso agevolato, a sostegno delle realtà territoriali.
Spesso sono proprio Lega e Pdl che parlano delle inefficienze nel Sud del Paese, come se il Nord fosse invece sinonimo automatico di efficienza, rapidità e organizzazione.
Quando si tratta di passare ai fatti però l’iter burocratico e i litigi politici fanno assomigliare certe realtà settentrionali degne del più arretrato e tanto vituperato meridione.
Creata nel 2007, la Fondazione, rivolta a coloro che si trovano sull’orlo della povertà come piccoli artigiani, partite Iva e precari, ha impegnato ben due anni per mettere per iscritto lun semplice Statuto, mentre un altro anno se n’è andato per assegnare i posti del consiglio d’indirizzo e di quello di gestione. Dopo tre anni qualcuno giustamente si chiede : “ma la sede dov’è?” .
Alla fine se ne trova una in periferia, a Quarto Oggiaro, di proprietà comunale, ma gli uffici non sono ancora approntati.
Comune e sindacati si scambiano accuse reciproche, mentre qualche Ente locale non ha neanche ancora versato interamente la somma che aveva deliberato.
Tre anni di inedia da parte della Casta, mentre la crisi faceva precipitare i penultimi tra gli ultimi, mentre centinaia di migliaia di famiglie sono prossime alla disperazione.
I soldi ci sarebbero stati, circa 8 milioni di euro, da destinare in aiuti di microcredito a tassi agevolati.
Avrebbero costituito un salvagente per circa 20.000 persone.
Emerge che i primi due anni sono stati spesi a litigare sullo Statuto, chi lo voleva in un modo, chi in un altro, chi voleva piazzare qualche suo amico e chi qualche altro.
Mentre le piccole aziendi, gli artigiani e i precari affogavano sempre di più, la politica “dell’efficenza” e della “buona amministrazione” si perdeva nei rivoli della burocrazia e degli interessi di parte.
Ora dicono di sperare di avviare l’iniziativa per l’estate e sostengono a giustificazione che “a volte il meglio è nemico del tempo”.
Peccato che i poveri non abbiano spesso i tempi dei politici e delle loro manfrine.
Leave a Reply