SCANDALO SLOT MACHINE: CON I 98 MILIARDI DOVUTI DALLE CONCESSIONARIE AVREMMO PAGATO 4 MANOVRE
DAL 2007, PER IL MANCATO COLLEGAMENTO DELLE SLOT AI TERMINALI DEL MINISTERO, 10 CONCESSIONARIE SONO STATE CONDANNATE DALLA CORTE DEI CONTI A PAGARE 98 MILIARDI….DIETRO LE SOCIETA’ GLI INTERESSI DELLA POLITICA CHE HA PIU’ VOLTE CERCATO DI INSABBIARE..SAREBBE BASTATO RISCUOTERE UN 25% E NON CI SAREBBE STATA NESSUNA MANOVRA
Ritorniamo su una vicenda che abbiamo trattato a lungo e nei dettagli, ricordando il merito del quotidiano “il Secolo XIX” e del suo giornalista Marco Menduni nell’aver sollevato a suo tempo il coperchio, con una inchiesta precisa e documentata, su uno dei più grossi scandali del dopoguerra.
Tutto inizia nel maggio 2007, quando il Gat, il Gruppo antifrodi tecnologiche della GdF chiude gli accertamenti sulle storture e le anomalie del grande business dell slot machine, le macchinette infernali che iniziavano a riempire i bar del nostro Paese.
I finanzieri mandano il rapporto alla Corte dei Conti: le dieci società che avevano ricevuto la concessione di Stato per le slot, tra tasse evase, contratti non rispettati, penali, multe e interessi, devono allo Stato la bellezza di 98 miliardi di euro.
In pratica il sistema di controllo telematico delle giocate e delle imposte dovute ha fatto cilecca per anni.
Anni nel corso dei quali non sono stati versati i corrispettivi dovuti allo Stato mentre i concessionari hanno intascato miliardi a palate.
Nel silenzio generale dei media (salvo “Striscia la notizia”), l’inchiesta del “Secolo XIX” va avanti e il 4 dicembre 2008 inizia il processo.
I difensori delle concessionarie contestano la competenza della Corte dei Conti e si rivolgono in Cassazione: un anno fa la Cassazione decide che il processo può invece andare avanti e inizierà a ottobre 2010.
Nel frattempo abbiamo assistito a numerosi tentativi di colpi di spugna in Parlamento da parte di varie forze politiche, tutti stoppati grazie all’intervento del quotidiano che li ha regolarmente denunciati.
In pratica le forze politiche, invece che essere felici di far incassare allo Stato 98 miliardi, hanno cercato di favorire gli evasori.
E’ ormai evidente il gioco: le concessionarie tendono ad allungare i tempi, convinte che prima o poi la politica riuscirà a piazzare il condono.
In Italia il giro di denaro delle slot è di circa 2 miliardi al mese, 25 miliardi l’anno, tanto per capire che interessi si nascondono.
Alcune società risultano essere collegate ad esponenti dei partiti.
Non è un mistero che la più grande, Atlantis, che deve 30 miliardi allo Stato, vedeva a quei tempi, come suo legale rappresentante, l’on.Amedeo Laboccetta, parlamentare Pdl.
Successivamente si è dimesso, come ama ricordare, ma la cosa cambia relativamente.
In quelle 10 società sono interessati esponenti di vari partiti, inutile negarlo: le aziende avevano dei referenti nel potere politico, non a caso hanno avuto le concessioni.
Ma gli italiani si interrogano: perchè dobbiamo fare un manovra da 25 miliardi di euro, lacrime e sangue, quando basterebbe che lo Stato incassasse quanto dovuto per fronteggiare l’equivalente di ben 4 finanziarie?
E se anche si volesse scendere a un compromesso e accontentarsi del 25% di 98 miliardi, la cifra coprirebbe l’intera manovra.
Perchè chi ha sottratto miliardi non deve pagare e il cittadino comune sì?
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