Maggio 26th, 2010 Riccardo Fucile
LA MANOVRA TEDESCA SARA’ DI 10 MILIARDI DI EURO, QUELLA INGLESE DI 12, QUELLA SPAGNOLA DI 15, NIENTE AUSTERITY PER LA FRANCIA….ECCO I DETTAGLI DELLE LORO SCELTE
Dopo il doloroso via libera ai 750 miliardi destinati al salvataggio dei Paesi ad alto debito
di Eurolandia e mentre a Bruxelles si continua a discutere una riforma della Ue che vincoli i bilanci, nei vari Paesi europei si mettono a punto le manovre correttive per il risanamento dei conti.
Una prima cosa risulta evidente: se l’Italia predispone una manovra da 30 miliardi in due anni, in altri Paesi si lavora su cifre leggermente inferiori. Vediamo che accade altrove, esaminando caso per caso.
Germania Tagli ai trasferimenti ai Laender, abolizione delle esenzioni fiscali, riduzione di spesa per tutti i ministeri, tassa sulle transazioni finanziarie, tagli a sovvenzioni, probabilmente un leggero aumento delle tasse, ancora da valutare: sono questi i pilastri della manovra finanziaria che dovrebbe portare a un risparmio di 10 miliardi annui.
Un piano drastico di austerity che fa tremare alcuni elementi cardine del modello tedesco di welfare e che sta creando non poche polemiche.
Va in ogni caso considerato che le tutele sociali in Germania sono molto più estese delle nostre, quindi l’impatto di una contrazione delle stesse non è paragonabile ai riflessi che potrebbero avere nel nostro Paese.
Gran Bretagna Qui si lavora solo a sostanziosi tagli alla spesa pubblica per 6 miliardi di sterline per ridurre il deficit.
Sia la Banca d’Inghilterra che i tecnici del Tesoro hanno concordato che c’è bisogno di azioni immediate per tagliare gli sprechi del settore pubblico. Nessuno toccherà invece l’Nhs, la sanità pubblica e la scuola.
Nessun impatto sull’occupazione, solo un blocco delle assunzioni. Continua »
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Maggio 25th, 2010 Riccardo Fucile
TAGLIARE RISORSE AGLI ENTI LOCALI, BLOCCARE I RINNOVI DEI CONTRATTI, AUMENTARE I PEDAGGI, RITARDARE IL PAGAMENTO LIQUIDAZIONI, RIDURRE I FONDI ALLA SANITA’, INTRODURRE I TICKET, DETERMINERA’ UNA RIDUZIONE DEL POTERE D’ACQUISTO DEI CITTADINI…. MENTRE I CONDONI FAVORIRANNO I FURBI
La maxi-manovra varata da Tremonti che tra poche ore approda al Consiglio dei Ministri, punterà a rastrellare 28-30 miliardi in due anni, al netto della sanatoria catastale e della lotta all’evasione.
Occorre una visione d’insieme per capire queste misure chi andranno a colpire, come e in che misura.
Enti locali Per Regioni, Province e Comuni è previsto un taglio degli stanziamenti pari a 5,8 miliardi, compensati in teoria, e solo per il 33%, da eventuali utili della lotta all’evasione.
Per il resto gli enti locali dovranno fare cassa con tasse e vendite di quote di partecipazione nelle municipalizzate.
Se valutiamo la promessa di “non mettere le mani nelle tasche degli italiani”, appare evidente che si scarica “l’onere della prova” sugli enti locali.
Meno entrate statali, meno servizi e più tasse locali.
Quindi pagano sempre i cittadini.
Contratti Congelamento dei rinnovi contrattuali: per tre anni niente aumenti per tutti i settori del pubblico impiego, compresi magistrati, militari, polizia e docenti universitari.
Per la buonuscita o liquidazione che sia, uno dovrà attendere non più tre mesi, ma sei, però, caso strano, i dipendenti di Palazzo Chigi hanno firmato ieri in extremis il contratto relativo al biennio 2008-2009, con un aumento di 86 euro.
Osservazione: a parte che non sono paragonabili lo stipendio di un magistrato o di un prof. univ. con quello di un agente di polizia, resta il fatto che i contratti di cui si parla sono scaduti da tempo e il lavoratore si vede così sottratti circa 80-100 euro (arretrati compresi) al mese, per tre anni.
Sanità E’ previsto un taglio di 1,5 miliardi al fondo sanitario nazionale: le regioni in rosso poi dovranno tagliare i posti letto o aumentare le imposte locali (Irpef e Irap).
Probabile il ticket di 7,5 euro sulla specialistica e la diagnostica.
Anche in questo caso la misura finirà per colpire tutti i cittadini indiscriminatamente.
Pensioni Il piano di Tremonti prevede di dimezzare nel 2011 le finestre di uscita, sia per l’anzianità (da 2 a 1) che per la vecchiaia ( da 4 a 2).
L’effetto sarà che i lavoratori che l’anno prossimo avranno maturato i requisiti della pensione di anzianità andranno a riposo a luglio 2012.
Chi quella di vecchiaia dovrà attendere sei mesi in più.
Non pensiamo sia un provvedimento anche questo che si tramuti in un vantaggio per il cittadino.
Condono E’ confermata una sanatoria delle case fantasma sfuggite al catasto che sarebbero circa 2 milioni.
L’ultima novità è che anche gli ampliamenti di cubatura, non dichiarati al catasto, potranno essere messi in regola.
Una sorta di condono mascherato che dovrebbe fruttare (in teoria) circa 5 miliardi.
Viene da porsi la domanda: come sia possibile che in Italia 2 milioni di edifici possano essere abusivi, senza che lo Stato se ne accorga e non intervenga a tempo debito, invece che condonare a posteriori. Continua »
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Maggio 17th, 2010 Riccardo Fucile
I MANCATI RINNOVI DEI CONTRATTI INCIDERANNO PER 60 EURO MENSILI IN BUSTA PAGA, IL TAGLIO DEI PREMI DI PRODUTTIVITA’ 30 EURO, ANCHE NEL SETTORE PRIVATO… IL 5% IN MENO AI PARLAMENTARI SARA’ SOLO SULLO STIPENDIO BASE, QUINDI APPENA 274 EURO: CONTINUERANNO A METTERSI IN TASCA 15.455 EURO AL MESE
Se ci sono cose che indignano gli italiani è essere presi per i fondelli dai politici:
soprattutto da coloro che vogliono apparire come i moralizzatori della vita pubblica italiana, esperti in falò fittizi e in inalazioni di fumo.
Di fronte alla grave crisi internazionale e al deficit pubblico italiano che non dà tregua, il ministro Tremonti preannuncia l’esigenza di recupare 25-30 miliardi di euro per rientrare nel 3% del Pil europeo.
Porte sbarrate per chi dovrebbe andare in pensione entro l’estate, con blocco delle finestre di uscita e risparmio per lo Stato di 1 miliardo di euro.
In secondo luogo i dipendenti pubblici dovranno rinunciare al rinnovo del contratto triennale, scaduto alla fine del 2009, fino alla fine del 2012.
Questa categoria di lavoratori è tutt’altro che ricca: con 26 anni di anzianità lo stipendio medio è di 1.300 euro netti al mese, tanto per chiarire.
Sgombrato il campo dagli equivoci, andiamo nel dettaglio: in pratica l’aumento contrattuale previsto era di di 60-70 euro al mese, già a partire da un anno e mezzo fa.
Costoro non vedranno un euro.
Il mancato rifinanziamento degli sgravi fiscali del 10%, riservato ai premi di produttività del settore privato (800 milioni di valore), colpirà poi non solo il settore pubblico.
Gli statali a loro volta si vedrebbero poi congelate le risorse del Fua (Fondo unico di amministrazione) con i quali vengono pagati i premi di produttività delle amministrazioni pubbliche.
Se si procedesse a taglio anche dell’indennità integrativa, la perdita media mensile sarebbe di 20-30 euro, con punte anche di 60-80 euro.
Risparmio previsto un altro milione di euro.
Ma il taglio, nella busta paga decurtata, arriverebbe a quasi 100 euro in meno.
Evitiamo qua di approfondire altri aspetti che tratteremo in successivi articoli e passiamo all’annuncio farsa di Calderoli, il ministro più inutile della storia italiana, colui a cui hanno dovuto inventarsi un ministero per semplificarne l’esistenza . Continua »
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Maggio 7th, 2010 Riccardo Fucile
LA DEBOLEZZA DELL’ITALIA DERIVA DALLA CRESCITA MINORE RISPETTO AI PAESI DELL’EUROAREA: CALA IL GETTITO MENTRE RESTA LA SPESA….CON UN DEBITO PUBBLICO AL 118% DEL PIL E’ INUTILE FAR FINTA CHE LA CRISI NON TOCCHERA’ ANCHE IL NOSTRO PAESE….CI VORREBBE UNA GRANDE INTESA NAZIONALE TRA POLITICA E FORZE SOCIALI PER CONCORDARE UNA LINEA COMUNE, COME AVVIENE IN ALTRI PAESI EUROPEI
Non ci sarà la Grecia dietro l’angolo, ma la crisi sta presentando il conto anche all’Italia,
al di là delle dichiarazioni rassicuranti che da due anni ci vengono propinati da troppo ottimisti.
Per evitare scosse ai conti pubblici, l’Italia dovrà trovare 24,8 miliardi nei prossimi 18 mesi e vi sarà una prima serie di misure già a luglio, per un importo di 8-10 miliardi, come avevamo già preannunciato prima delle elezioni regionali.
Allora tutti avevamo smentito per basso interesse di bottega, altri non volevano crederci o vedere la realtà , ora è scritto anche nella Relazione Unificata sull’economia e la finanza pubblica: per rispettare gli impegni presi a Bruxelles per il rientro del deficit e per far quadrare i conti, ci sarà bisogno di “una manovra correttiva pari all’1,6% del Pil”.
Le cose stanno andando peggio del previsto, la ripresa è troppo fiacca e il 2010 si chiuderà con un deficit al 5% del Pil rispetto all’obiettivo del 3%.
La prima contromisura sarà una manovra estiva intorno agli 8-10 miliardi decisa per decreto dal governo e di cui si comincerà a parlare nel Consiglio dei MInistri di oggi, mentre i tecnici del Tesoro sono al lavoro già da settimane.
Tremonti vorrebbe intervenire solo con tagli alla spesa, altri propongono misure più incisive a cominciare dalla previdenza.
Da un lato quindi chi vorrebbe tagliare sui bilanci dei ministeri in termini di beni e servizi, dall’altra chi vorrebbe ridurre da due a una le finestre di uscita annuale delle pensioni di anzianità . Continua »
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Giugno 29th, 2009 Riccardo Fucile
ANCHE I RICCHI PIANGONO?… A CAUSA DELLA CRISI, FLESSIONE DEI PAPERONI DEL 15% NEL MONDO, DEL 20% IN ITALIA… LA CINA SALE AL QUARTO POSTO, DIETRO USA, GIAPPONE E GERMANIA… L’ITALIA E’ OTTAVA CON 163.700 RICCONI
Non sappiamo se i ricchi piangano o meno, ma sicuramente calano di numero. In Italia, nel 2007, erano 206.700, alla fine del 2008 sono scesi a 163.700, il 20% in meno.
Nel 2006 invece erano cresciuti del 3% e dell’1% nel 2005. Insomma pare che la crisi colpisca anche loro: nel mondo, il calo dei Paperoni è stato del 15%, con la Cina che ha tenuto meglio degli altri Paesi ed è così salita al 4° posto nella classifica di cittadini che detengono un patrimonio superiore al milione di dollari.
I dati arrivano dalla ricerca annuale condotta da Capgemini e Merryl Lynch sulla ricchezza mondiale che sottolinea per l’Italia anche un netto taglio del valore del patrimonio dei ricchi, rifluito di fatto ai livelli del 2004-2005.
I primi segnali del 2009 pare non siano confortanti anche se, come sottolinea la ricerca, “chi detiene grandi cifre è più attento degli altri e interviene maggiormente nella gestione del proprio portafoglio”.
Prendiamo atto quindi che ora i ricchi nel mondo sono solo 8,6 milioni e che scalano la vetta sempre più imprenditori dei Paesi emergenti. Continua »
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Gennaio 4th, 2009 Riccardo Fucile
PER LA PRIMA VOLTA DA 17 ANNI, IL 50% DEGLI IMPRENDITORI DENUNCIA LA PRESENZA DI OSTACOLI ALL’ATTIVITA’ DI ESPORTAZIONE… CINA E GERMANIA I PAESI PERCEPITI COME MAGGIORI CONCORRENTI
La crisi spaventa sempre di più anche gli imprenditori italiani. Dopo la forte espansione registrata a novembre, risulta stabile a dicembre la quota di imprese che ritiene peggiorate le condizioni di accesso al credito ( 43%).
Lo ha comunicato l’Isae nell’indagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere che “confermano le difficoltà di accesso al credito, già evidenziato a novembre”.
Circa il 13% delle imprese che ha avuto contatti recenti con le banche non ha ottenuto il finanziamento sperato. Il mancato finanziamento è dovuto, nell’11% dei casi, al rifiuto da parte della banca.
Il calo di fiducia è imputabile, secondo l’Isae, “al peggioramento delle condizioni sul livello corrente degli ordini e della domanda in generale; gli imprenditori sono pessimisti anche per quanto riguarda il livello atteso della produzione”. Continua »
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Ottobre 11th, 2008 Riccardo Fucile
PREVISTI ALMENO 35.000 TAGLI NEL SETTORE PRIVATO, AUMENTERA’ LA DISOCCUPAZIONE… ECCO I CASI A RISCHIO IN ITALIA, IN CUI I POSTI DI LAVORO SONO IN PERICOLO
Secondo gli esperti economici internazionali, in Italia ci aspettano due anni di recessione economica, con il debito pubblico che tornerà a salire e il tasso di disoccupazione in netto rialzo. Questo significherà non solo crisi finanziaria, ma anche aziende destinate a chiudere, posti di lavoro a rischio e in Italia almeno 35.000 esuberi previsti.
Un futuro a tinte fosche che contagerà gran parte dei Paesi europei certo, ma che vede nell’Italia uno degli anelli più deboli della catena.
Il bollettino delle vittime di questa crisi deflagrante è in costante aggiornamento.
Puntuale, come le vecchie cambiali, la notizia della Fiat che metterà in cassa integrazione per due settimane dal 3 al 16 novembre tutte le linee a Mirafiori, fatta eccezione di quella della Mito.
Il provvedimento interessa anche dal 3 al 9 novembre, gli addetti alla produzione di ponti e cambi della Powertrain Stura di Torino e quelli della Powertrain Verrone nel Biellese. Continua »
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Ottobre 6th, 2008 Riccardo Fucile
ORIGINI E RUOLO DELLE BANCHE CENTRALI…NON DOVREBBE ESSERE IL POPOLO IL VERO PADRONE DELLA MONETA?
Siamo tutti economisti! Nei bar, a casa, sugli autobus, in ufficio, col cassiere della
propria banca, il tema della catastrofe economica coinvolge l’immaginario collettivo e se poi si ha anche un congruo gruzzolo da parte o se ci si è azzardati in piccole speculazioni, il dramma pare dietro l’angolo.
Vabbè ma, quel che è peggio,” money makes the world go round “— è il denaro che fa girare il mondo — e ora anche la testa della gente.
Qui da noi, oltre ai discorsi da strada, solo alcuni, i più avveduti, si lanciano a parlare a mezza voce di una scarsa trasparenza del sistema finanziario. Ma più in là non si va. Purtroppo. Perchè se solo si volesse approfondire la questione, senza accontentarsi dell’informazione corrente, effimera e faziosa, si scoprirebbero cose molto, ma molto interessanti.
Perchè il male sta alla radice e precisamente in quell’anno di grazia , in cui fu fondata la Banca d’Inghilterra, prototipo di tutte le banche centrali oggi esistenti al mondo. Di tutte le centrali di usura, direbbe Pound, ma, per non essere tacciati di partigianeria, lasciamo da parte l’autore dei Cantos e facciamo parlare Karl Marx : “La banca trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla … Fin dalla nascita le grandi banche, agghindate di denominazioni nazionali, non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipare loro denaro”. Continua »
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Ottobre 4th, 2008 Riccardo Fucile
LA CRISI ECONOMICA UNA CAUSA DELL’AUMENTO… IL 50% DEI FURTI OPERA DEI CLIENTI, IL 28,4% DEI DIPENDENTI, IL RESTO DI BANDE ORGANIZZATE… OGNI ANNO SPARISCE MERCE PER 3 MILIARDI DI EURO
Ormai siamo di fronte a un allarme non solo prezzi, ma anche furti. Le “differenze
inventariali”, come sono chiamate dalle grandi catene distributive, ovvero gli ammanchi dagli scaffali stanno raggiungendo cifre vertiginose, pari a 3 miliardi di euro l’anno, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
Secondo una stima della Ceckpoint System, l’agenzia internazionale che studia le soluzioni contro i furti dei negozi, è un fenomeno sicuramente collegato alla crisi economica, a cui è quasi impossibile far fronte. E’ poi una catena, in quanto le perdite che subisce la grande distribuzione a causa dei furti, viene dalla stessa recuperata, aumentando i prezzi dei prodotti.
E’ stato calcolato che ogni famiglia spende circa 157 euro l’anno in più per ammortizzare i costi dei furti subiti dal supermercato sotto casa.
In pratica il cliente onesto paga la perdita derivata da quello disonesto, queste sono ormai le regole del mercato. Continua »
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