Destra di Popolo.net

MUTI TORNA A VIENNA, DIRIGERA’ IL CONCERTO DI CAPODANNO DEL PROSSIMO ANNO

Gennaio 1st, 2017 Riccardo Fucile

OGGI SUCCESSO PER IL GIOVANE DUDAMEL… PER IL GRANDE MAESTRO NAPOLETANO SARA’ LA QUINTA VOLTA: CHE SIA L’OCCASIONE PER LA RAI DI TRASMETTERE IL CONCERTO IN DIRETTA?

Dopo il successo all’esordio del giovane Gustavo Dudamel, il ritorno del veterano, il più grande degli italiani, Riccardo Muti.
Sarà  lui infatti il direttore d’orchestra del concerto di Capodanno di Vienna nel 2018. L’annuncio è stato fatto dalla Wiener Philarmoniker.
Muti, 75 anni, direttore della Chicago Symphony Orchestra, ha già  diretto quattro volte il concerto di Capodanno.
Il rapporto tra Muti e i Wiener è d’altra parte di lunga data e molto forte. L’ultima collaborazione è solo di alcuni mesi fa quando insieme hanno portato le Nozze di Figaro di Mozart in tour in Giappone, con ovazioni e osanna.
“Sono 46 anni consecutivi che lavoriamo assieme — aveva detto Muti in quell’occasione in un’intervista al Messaggero — Ho visto tre generazioni: nel ’71 c’erano gli anziani che avevano suonato con Toscanini e Furtwà¤ngler. Dai Wiener ho imparato molto: il senso del fraseggio soprattutto nel loro repertorio, il timbro, il colore, la cultura mitteleuropea. Questo tipo di suono unito al mio concetto e alla mia cultura italiana, questa combinazione, è ciò che ho sempre inteso portare alle altre orchestre. I Wiener sono gelosi della loro tradizione e amano quei direttori in grado, in un modo che cambia, di riportarli al loro suono originario. Sono una delle poche orchestre riconoscibili per la particolarità  del loro suono e colore”.
Quest’anno alla Musikverein di Vienna il pubblico come sempre selezionatissimo — per le prenotazioni impossibili e per i prezzi stellari — ha apprezzato la prima conduzione del giovane venezuelano Gustavo Dudamel, 36 anni da compiere, una scelta che ha “rinfrescato” l’albo dei maestri che hanno salito il podio della sala da concerto di Bà¶sendorferstrasse.
Dudamel ha puntato su un approccio rispettoso anche nelle parti più “scherzose” del concerto, in cui da tradizione i direttori d’orchestra “giocano” con i musicisti e con il pubblico.
Peraltro il giovane direttore sudamericano ha diretto la famosissima An der schà¶nen blauen Donau, Sul bel Danubio blu, proprio a 150 anni dalla prima esecuzione.
“Ora posso morire felice — ha detto Dudamel dopo la prima prova del valzer — Ho diretto l’orchestra con il più bel valzer del mondo”.
Come si sa il Danubio blu — il più noto valzer di Johann Strauss jr — è insieme alla Marcia di Radetzky uno dei bis del concerto di Capodanno di Vienna, all’inizio del quale il maestro augura il buon anno alla platea.
E il venezuelano se l’è cavata anche con il tedesco.
Anche quest’anno la Rai ha trasmesso il Concerto di Capodanno di Vienna in differita su Rai2 per lasciare spazio alla diretta del concerto del teatro La Fenice di Venezia. Circostanza che ha provocato la protesta del senatore di Forza Italia Francesco Giro, ex sottosegretario alla Cultura: “Il prossimo anno sarà  Riccardo Muti a dirigere il concerto di Capodanno dei Wiener da Vienna. Speriamo che la Rai se ne accorga perchè anche quest’anno, come gli anni precedenti, si è consumata a viale Mazzini la vergogna del celebre concerto da Vienna trasmesso non in diretta su Rai Uno ma in differita su un canale minore. Vergogna! Con Muti su podio non dovrà  accadere”.

(da “il Fatto Quotidiano”)

argomento: Muti | Commenta »

STRETTA SU ANZIANITA’ E CONTRIBUTIVO: ECCO IL PIANO DEL GOVERNO PER LE PENSIONI

Dicembre 2nd, 2011 Riccardo Fucile

NECESSARI 41-43 ANNI DI LAVORO PER POTER LASCIARE OPPURE SI AUMENTANO LE QUOTE…PREVISTO UN PAIO DI PUNTI DI AUMENTO PER LE ALIQUOTE DEGLI AUTONOMI

La riforma-Fornero è pronta. Il neo ministro del Lavoro ha annunciato ieri a Bruxelles che lunedì il Consiglio dei ministri dovrebbe varare un pacchetto organico di interventi sulla previdenza.
Ci sarà  l’estensione a tutti del sistema contributivo nella forma pro-rata per il calcolo della pensione e l’accelerazione dell’innalzamento dell’età  pensionabile delle donne dipendenti del privato, che dovrebbe passare già  dal 2012 da 60 a 63 anni per poi agganciarsi a quella degli uomini già  nel 2018 e non più nel 2026.
Aumenteranno di un paio di punti percentuali i contributi a carico dei lavoratori autonomi attualmente intorno al 20-21 per cento.
Ci sarà  il blocco – anche se i dettagli devono ancora essere definiti – dell’adeguamento degli assegni (con l’esclusione di quelli al minimo) alla dinamica dell’inflazione dal quale arriveranno quasi 5 miliardi di euro.
Il ministro punta al superamento delle pensioni di anzianità , ma questo è anche il capitolo non ancora chiuso.
C’è l’opposizione di tutti i sindacati e di una parte del Pd, mentre il Pdl e l’Udc potrebbero essere a favore.
La soluzione più hard, sulla quale si sono concentrati i tecnici del governo, è quella di prevedere per tutti un’unica soglia di età  contributiva a 41-43 anni per andare in pensione, con l’esclusione di coloro che hanno raggiunto 63 anni senza avere però quella anzianità  contributiva: a loro verrebbe concesso di lasciare il lavoro, ma con una penalizzazione.
In questo modo l’età  di uscita tenderebbe a coincidere con quella della pensione di vecchiaia.
Se dovesse passare questa ipotesi, salterebbe il meccanismo delle quote che associa l’età  con gli anni di contribuzione (fino alla fine del 2012 vale quota 96).
In alternativa potrebbe esserci un innalzamento immediato delle quote, per esempio a livello “100”.
Resta il fatto che la Fornero ha sempre criticato soluzioni a metà  che coincidono sostanzialmente con dei rinvii. Meglio interventi organici che unifichino le regole e non distinguano tra generazioni.
“Faremo una riforma incisiva – ha infatti detto – ma che rispetti il criterio di equità  tra generazioni”. Quello delle pensioni di anzianità , come tante altre volte nel passato (l’ultima con la Lega nel governo Berlusconi) sarà  comunque il terreno dello scontro. Ieri il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha ripetuto che “il 40 resta un numero magico”.
Un tetto invalicabile anche per Cisl e Uil. E va detto che ormai i due terzi delle uscite per anzianità  avvengono attraverso il canale dei 40 anni di versamenti contributivi. Nel 2010 – dati dell’Inps – su oltre 174 mila pensionati per anzianità , 116 mila avevano 40 anni di contributi.
Sono destinate a saltare anche le cosiddette “finestre mobili” per lasciare il lavoro che, nei fatti, sono servite a far slittare, di un anno per i lavoratori dipendenti e di un anno e mezzo per gli autonomi, l’accesso alla quiescenza.
Un allungamento della permanenza al lavoro che, tra l’altro, non ha alcun effetto positivo sull’importo del futuro assegno. Pare sia ormai fuori dal menù l’ipotesi di anticipare dal prossimo anno e non più dal 2013, come previsto, il meccanismo che fa crescere l’età  pensionabile con l’aumento della speranza di vita.
A partire dal primo gennaio del 2013 l’incremento sarà  di tre mesi.
Subito dopo le pensioni, il ministro Fornero ha annunciato che aprirà  il capitolo mercato del lavoro, con attenzione in particolare alle donne e ai giovani.
E, per quanto a titolo personale, ha voluto dire che punta pure all’introduzione del reddito minimo garantito.
Sferzante il commento del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: “Mi pare un tema ripescato da pubblicazioni degli anni ’70. Non so a chi serve, forse serve a mandare un messaggio a chi vuole essere suggestionato. Parliamo invece di pensioni e non lanciamo messaggi subliminali. Lasciamo il reddito minimo garantito a quando avremo più soldi”.

Roberto Mania
(da “la Repubblica”)

argomento: governo, Muti | Commenta »

RICCARDO MUTI: “IO PAGO LE TASSE, MOLTI MIEI COLLEGHI RISIEDONO ALL’ESTERO E POI SPUTANO SULL’ITALIA”

Novembre 28th, 2011 Riccardo Fucile

IL DIRETTORE D’ORCHESTRA HA RICEVUTO IL PREMIO PAOLO BORSELLINO

«Non si può tenere la residenza fuori dall’Italia e poi sputare sul proprio Paese».
Il maestro Riccardo Muti, erede e massimo rappresentante della tradizione musicale italiana, si scaglia contro i suoi colleghi che polemizzano accodandosi a chi critica la classe politica, ma hanno residenza all’estero per risparmiare sulle tasse: «Ho la residenza in Italia e so che molti miei colleghi, direttori, registi e cantanti, non hanno la residenza in Italia – ha detto il direttore d’orchestra intervistato da Armando Torno su Radio24 -. È una loro scelta e ognuno è libero di fare quello che vuole. Però non sopporto chi poi polemizza contro la politica e i ministri».
Muti ha inaugurato la stagione dell’Opera di Roma dirigendo il verdiano Macbeth, trasposizione in musica della tragedia scespiriana.
Il teatro lirico della capitale qualche mese fa ha nominato Muti direttore onorario a vita del teatro.
Il maestro ha ricevuto in questi giorni il premio Paolo «Borsellino, eroe italiano», per «gli altissimi meriti artistici e morali».
Ed è stata questa l’occasione per discutere di chi rinuncia alla propria nazionalità  per pagare meno tasse: «È chiaro che questo premio verrà  tassato, ma sono comunque contento di avere la residenza fiscale in Italia».

argomento: Muti | Commenta »

RICCARDO MUTI RIFIUTA LA CITTADINANZA ONORARIA DI ROMA DAI PATACCARI DEL CENTRODESTRA CHE LUNEDI AVEVANO FATTO MANCARE IL NUMERO LEGALE PER LE LORO SQUALLIDE BEGHE INTERNE

Giugno 10th, 2011 Riccardo Fucile

“PATETICO E DESOLANTE, NO GRAZIE” : IL MAESTRO RIFIUTA L’ONOREFICENZA CHE L’ASSEMBLEA CAPITOLINA, AL SECONDO TENTATIVO, ERA RIUSCITA A CONFERIRGLI… IL PDL E’ RIUSCITO ANCHE QUESTA VOLTA A SPUTTANARE L’ITALIA NEL MONDO

Sembrava aver raggiunto finalmente un lieto fine la vicenda Roma-Riccardo Muti.
Invece a sorpresa, il direttore d’orchestra non sarà  cittadino onorario della Capitale.
«No grazie» ha detto, anzi ha scritto, in un fax inviato al sindaco Gianni Alemanno da Salisburgo dove il Maestro si trova in questi giorni.
E al quotidiano romano “Il Messaggero” racconta che «gli echi che mi sono arrivati da Roma sulla questione li ho trovati patetici e desolanti».
«Mi ha fatto sorridere un’associazione di idee – afferma Muti – la vicenda della cittadinanza fa il paio con l’incredibile storia della laurea honoris causa conferitami diversi anni fa, ero ancora il direttore musicale della Scala, dall’università  La Sapienza di Roma».
Il maestro ricorda che in occasione del conferimento da parte del mondo accademico, dopo un concerto, nell’ateneo ci fu una diatriba tra gli studenti e il rettore e l’università  non portò a termine la cerimonia di conferimento della laurea.
«Dopo anni c’è stato un tentativo di allestirla durante le recite del marzo scorso all’Opera, in occasione del Nabucco: ho preferito, dopo tanto tempo, lasciar cadere la cosa».
Muti   spiega che la storia della cittadinanza onoraria di Roma «si è arenata in pastoie di un livello che ho definito basso solo per il mio ostinato spirito di collaborazione».
Lui che ha «ricevuto tante cittadinanze onorarie, in Italia e all’estero. Credo una quindicina. L’ultima, di poco fa, dalla città  di Trieste. Organizzazione e cerimonie di consegna sono tutte avvenute nel segno del rispetto, della felicità  e dell’amicizia».
L’ex sociale sindaco di Roma Alemanno, invece che andarsi a nascondere dall vergogna ha commentato: «Credo che quello che conta sia il voto unanime del Consiglio comunale che mostra il vero consenso attorno al maestro”.
Alemanno esclude uno smarcamento del maestro dall’Opera: «Direi proprio di no, l’episodio è stato enfatizzato, ma Muti ha solo detto che non vuole una cittadinanza onoraria contestata ed ha ribadito la sua collaborazione con l’Opera di Roma».
Il caso Muti era scoppiato lo scorso lunedì 6 giugno, quando l’Aula Giulio Cesare non aveva potuto votare perchè saltato il numero legale per il gruppo dei Rampelliani pidielllini che avevano lasciato l’Aula per le solite liti interne alla maggioranza.
Poche ore fa Muti ha fatto capire loro cosa significhi rispetto, serietà  e classe.
Quando non ci pensa direttamente il premier a sputtanare l’Italia a livello internazionale, c’è sempre qualche pataccaro locale del partito degli accattoni che riesce a farne le veci.

argomento: Alemanno, Costume, denuncia, emergenza, Muti, PdL, Politica, Roma | Commenta »

FIGURACCIA DEL CENTRODESTRA A ROMA: SALTA LA CITTADINANZA ONORARIA A MUTI PER MANCANZA DEL NUMERO LEGALE

Giugno 8th, 2011 Riccardo Fucile

SI E’ RAGGIUNTO IL FONDO IN CAMPIDOGLIO: LA GUERRA PER BANDE DEI PIDIELLINI FA UNA VITTIMA ILLUSTRE…I RAMPELLIANI ERANO FUORI DALL’AULA…L’IRA DI AIUTI: “MI DISSOCIO DA QUESTO MODO DI FARE POLITICA, SONO AMAREGGIATO”

Manca il numero legale, in aula Giulio Cesare al momento della votazione della delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria al maestro Riccardo Muti.
A far cadere il numero, poco prima della votazione della delibera, è stato il gruppo dei rampelliani, interno alla maggioranza, che con il consigliere comunale Federico Mollicone (Pdl) si era detto in disaccordo con la decisione di «votare a conclusione di una seduta di assemblea capitolina e senza un adeguato dibattito, una delibera così importante, che meriterebbe una discussione appropriata e allargata anche al futuro del teatro dell’Opera».
A conclusione del suo intervento, Mollicone ha comunque sottolineato di essere «favorevole al conferimento della cittadinanza onoraria al maestro Muti».
Dopodichè, ha fatto sapere di non voler partecipare al voto della delibera e ha annunciato di lasciare l’aula.
Lo hanno seguito i rampelliani Andrea De Priamo e Lavinia Mennuni, oltre ad altri consiglieri di maggioranza e opposizione.
«Come uomo di cultura e scienza mi sento amareggiato per la pessima figura fatta dal Consiglio comunale di Roma nei confronti del maestro Muti. C’era una proposta del sindaco Alemanno per dare la cittadinanza onoraria al maestro, ma il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone, non era d’accordo. L’opposizione ha quindi chiesto la verifica del numero legale che alla fine è mancato».
Lo afferma il presidente della Commissione consiliare Speciale Politiche Sanitarie del Comune di Roma. «Ritengo che non su queste cose – aggiunge – si debba consumare la lotta intestina del Pdl. Io mi dissocio da questo modo di fare politica».
E pensare che Muti è osannato in tutto il mondo: solo a Roma la sciatteria politica della nostra classe dirigente può arrivare al punto di esporre l’Italia a una figuraccia internazionale

argomento: Alemanno, Costume, Muti, PdL, Politica, radici e valori, Roma | Commenta »

MUTI: “IO RIBELLE DAL PODIO, UN URLO PER SALVARE LA CULTURA”

Marzo 14th, 2011 Riccardo Fucile

INTERVISTA A RICCARDO MUTI: IL MAESTRO CHE HA TRIONFATO ALL’OPERA DI ROMA RACCONTA COME E’ NATA L’IDEA DI FAR INTONARE “VA PENSIERO” AL PUBBLICO… “UN GRIDO CHE INVOCA IL RITORNO ALLE RADICI DELLA NOSTRA CULTURA”

Riccardo Muti in prima fila contro i tagli alla cultura.
Contro “la riduzione al nulla” della nostra cultura.
La serata di sabato, per la prima di Nabucco all’Opera di Roma, si è trasformata in una straordinaria manifestazione sulle note del “Va pensiero”.
Maestro Muti, una serata davvero speciale…
“Veramente fuori dalla norma, non preparata, ci tengo molto a dirlo. Io penso che i direttori d’orchestra non dovrebbero parlare dal podio, ma ieri, dopo l’intervento del sindaco di Roma, era necessario, importante, che anche il musicista prendesse la parola. Per un musicista come me che poi ha la fortuna di girare il mondo e vedere la realtà  italiana dalle altre nazioni, e quindi soffrire per la situazione. Era doveroso parlare. Ma pensavo di aver terminato lì, dopo aver detto: ‘Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all’unità  ed all’identità  dell’Italia. Oggi, 12 marzo 2011 non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e della musica’. Perchè una nazione che perde la propria cultura perde la propria identità ”.
Cos’è accaduto allora?
“E’ chiaro che il ‘Va pensiero’, al di la delle assurdità  che si dicono dell’inno nazionale, è un canto che esprime in maniera intensa l’animo degli italiani, una nostalgia, un senso di preghiera, una profondità  mediterranea che Verdi attribuisce al popolo degli ebrei schiavi ma che gli italiani hanno scelto come bandiera del loro Risorgimento. E quando l’ho diretto la prima volta ho sentito, quando il coro ha cantato “oh mia patria si bella e perduta”, che quel momento fosse carico della situazione drammatica non solo per le istituzioni ma anche per la vita delle persone chiamate a studiare nei conservatori, nelle accademie, nelle università . Ho sentito che quel grido veniva dal profondo dell’animo, un grido vero da parte di chi sta vivendo questo dramma, uomini e donne che producono cultura nel nostro Paese. E lo fanno nel disinteresse sempre più grande da parte di chi deve preservare la cultura, non solo per rispetto del paese ma anche per il rispetto del mondo verso l’Italia. Il mondo non guarda a noi per le tecnologie, facciamo cose importanti ma quando si pensa all’Italia si pensa ai poeti, ai pittori, ai musicisti, ai nostri musei e teatri, a ciò che l’Italia   rappresenta. È pieno di italiani — ricercatori, studiosi, medici — che sono nelle grandi università , come quelle americane, e fanno ben parlare di sè. Giovani che si fanno stimare fuori dall’Italia, perchè da noi trovano difficoltà . Noi non possiamo vedere questa barca affondare, sabato sentivo che il ‘Va pensiero’ era questo grido”.
E ha deciso di sorprendere tutti
“Dovevo decidere: faccio il bis come viene chiesto, una ripetizione consolidata nell’abitudine, oppure offro a questa ripetizione un carattere nuovo, aderente alla situazione? ho pensato, il coro ha cantato, ‘Oh mia patria, si bella e perduta’ e sicuramente se perdiamo al cultura andiamo in questa direzione, facciamo che questo grido sia contro questa operazione di riduzione al nulla della nostra cultura. Allora ho invitato, dato che il discorso doveva essere globale, tutti a cantare. Non mi aspettavo che l’intero teatro si unisse, tutti sapevano il testo. Poi, come in una situazione surreale, dal podio ho visto le persone alzarsi a piccoli gruppi, per cui tutto il teatro alla fine era in piedi, fino alle ultime gradinate. Era una specie di coralità  straziata e straziante, un grido che invocava il ritorno alla luce della cultura che è la colonna portante dell’Italia, sono le nostre radici”.
E il pubblico si è commosso.
“Si, ho visto nelle prime file diverse persone con le lacrime agli occhi. E’ la dimostrazione di un popolo che si sente fortemente unito, al di la dei proclami. E della straordinaria attualità  di Verdi, valido anche per il futuro, con la sua grande universalità . Verdi parla all’uomo dell’uomo e resterà  sempre collegato alla nostra realtà , sempre assolutamente attuale”.

Ernesto Assante
(da “La Repubblica“)

argomento: arte, Costume, denuncia, emergenza, governo, Muti, Napolitano, Politica, radici e valori | 1 Commento »

UN GRANDE RICCARDO MUTI TRASCINA IL PUBBLICO A CANTARE “VA PENSIERO” INSIEME AL CORO DEL NABUCCO

Marzo 13th, 2011 Riccardo Fucile

IERI SERA, ALL’OPERA DI ROMA, PUBBLICO IN DELIRIO PER IL GRANDE MAESTRO, ALLA PRESENZA DI NAPOLITANO… MUTI PRIMA CHIEDE CHE   I TAGLI ALLA CULTURA VENGANO REVOCATI E POI AL TERZO ATTO DECIDE PER IL BIS DI “VA PENSIERO”….TUTTI IN PIEDI A CANTARE “PERCHE’ ANCHE L’ITALIA OGGI RISCHIA DI ESSERE BELLA E PERDUTA”…POI DIECI MINUTI DI APPLAUSI E GRIDA DI “W L’ITALIA”

Un Nabucco pervaso di spirito risorgimentale.
Ieri sera all’Opera di Roma l’obiettivo contro cui manifestare non era l’Austria imperiale, ma i tagli ai fondi per la cultura decisi dal governo.
E’ il maestro Muti, già  sul podio con la bacchetta in mano, che si rivolge al pubblico e svolge questo paragone: “Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all’unità  ed all’identità  dell’Italia. Oggi, 12 marzo 2011, non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e della musica”.
Parole accolte da applausi e da una pioggia di volantini dalla balconata, che dicevano: “Italia risorgi nella difesa del patrimonio della cultura”, e ancora, in una diversa versione:   “Lirica, identità  unitaria dell’Italia nel mondo”.
Poi è cominciato lo spettacolo.
Ma l’episodio più inedito doveva ancora svolgersi.
Giunto al famoso coro del terzo atto, quel “Va’ pensiero” che ha fatto tremare il cuore dei patrioti di un secolo e mezzo fa, la   domanda era nell’aria: ci sarà  un bis?
Ma Muti, una volta finito il celeberrimo coro, fa di più.
Si gira verso il pubblico e dice: “Sono molto addolorato per ciò che sta avvenendo, non lo faccio solo per ragioni patriottiche ma noi rischiamo davvero che la nostra patria sarà  ‘bella e perduta’, come dice Verdi. E se volete unirvi a noi, il bis lo facciamo insieme”.
E come ad un comando tacito tutti gli spettatori si sono alzati in piedi e   hanno cantato insieme ai cento coristi rimasti sul palcoscenico.
Un fatto assolutamente inedito, arricchito ulteriormente da un nuovo lancio di volantini pseudo risorgimentali, che dicevano: “Viva Giuseppe Verdi”, oppure “Viva il nostro presidente Giorgio Napolitano”; ma anche: “Riccardo Muti senatore a vita”.
Da lì lo spettacolo ha imboccato la dirittura d’arrivo fino alle ultime note e ad una pioggia di oltre dieci minuti di applausi.
“Dico al coro, all’orchestra e ai tecnici di resistere nel portare avanti il loro lavoro, ma gli stipendi non permettono neanche di pagare le bollette alla fine del mese” ha detto poi il conduttore chiacchierando con i giornalisti nei camerini alla fine dell’esibizione.
“La cultura è vista come una specie di bonus aristocratico da troppi politici” ha concluso Muti.

argomento: Costume, denuncia, governo, Muti, Politica, radici e valori | 2 commenti presenti »

MUTI BACCHETTA LA LEGA: IL “VA’ PENSIERO” DI VERDI E’ UN CANTO DEI PERDENTI, NON PUO’ ESSERE UN INNO

Giugno 15th, 2010 Riccardo Fucile

“NON C’ENTRA NULLA CON LO SPIRITO ANTI-AUSTRIACO, HANNO SCELTO L’OPERA SBAGLIATA PER L’ORGOGLIO LOMBARDO”… “FARNE UN INNO E’ UN AUTOGOL, SI PARLA DEGLI EBREI CHE PIANGONO LA LORO SCONFITTA”… RISPECCHIA UN POPOLO ESULE, SCHIAVO E PERDENTE: LA SOLITA PATACCA LEGHISTA

La famosa cancellazione dell’inno nazionale nel corso della cerimonia di inaugurazione della scuola in Veneto, sostituito dal verdiano “Va’ pensiero”, non ha dato luogo solo a polemiche politiche e a pesanti considerazioni sull’operato del leghista Zaia, ma, grazie a una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, a qualche riflessione sul testo stesso, da parte del grande direttore d’orchestra Riccardo Muti, spirito libero e fuori dagli schemi, oltre che orgoglio italiano nel mondo.
Il maestro ha subito precisato: “Il Va’ pensiero di Verdi innanzi tutto non può essere un inno, lo dissi a suo tempo anche a Bossi: avete scelto l’opera sbagliata per il vostro orgoglio lombardo. Il Va’ pensiero è un canto dei perdenti, forse i leghisti non hanno ascoltato bene le parole e sono caduti in un grosso equivoco”.
Spiega Muti che “per il Nabucco, da cui è tratto, Verdi si ispirà  alla Bibbia, a un episodio carico di dramma in cui gli ebrei piangono la loro sconfitta. Non pensò certo a fomentare lo spirito rivoluzionario che serpeggiava nel nord Italia contro gli Austriaci: era il canto accorato di un popolo esule, schiavo e perdente”.
Il maestro va oltre nell’analisi e spiega : “Di Verdi, allora, meglio scegliere “l’Attila”, “La battaglia di Legnano”, “L’Aroldo”, che hanno un chiaro messaggio politico, o “I Lombardi alla prima crociata” che parla di prati e ruscelletti lombardi”. Continua »

argomento: Bossi, Costume, denuncia, governo, LegaNord, Muti, Politica, radici e valori | Commenta »

MUTI INCANTA I TERREMOTATI, LO STATO LI DEPISTA

Settembre 8th, 2009 Riccardo Fucile

UN GRANDE MAESTRO DA’ DIGNITA AI TERREMOTATI, MENTRE IL GOVERNO BALBETTA E NASCONDE GLI SFOLLATI…..TRA TENDOPOLI, ALBERGHI E 4.500 CASETTE, SI SONO GIA’ SPESI 838 MILIONI PER AVERE 16.000 POSTI LETTO A FINE DICEMBRE.….CON GLI STESSI SOLDI, CON CASETTE DI LEGNO E MODULI DI LUSSO, CI SAREBBERO STATI 39.000 POSTI LETTO A SETTEMBRE

“L’inno di Mameli va lasciato così com’è”: parola e musica di Riccardo Muti che due giorni fa ha tenuto uno straordinario concerto all’Aquila, presente il presidente Napolitano e 9.000 terremotati commossi.
Muti loda “quest’Italia di cui spesso non si parla bene, ma che nel dolore e nella tragedia dimostra qualità  umane straordinarie” e trasmette a tutti la “sensazione che siano le anime delle vittime a ispirare i musicisti”.
Muti dirige 300 musicisti, tutti abruzzesi, ha voluto così, che fossero di quella terra, e ha riunito le forze musicali della regione, per un concerto che ha creato un phatos incredibile.
Iniziato con l’inno di Mameli, il maestro, con un fuori programma, l’ha concluso nuovamente con l’Inno nazionale, alla faccia della Lega.
Una esecuzione da brividi, veloce come lui la vuole, cantavano i coristi, cantava la platea dei 9.000 aquilani, tra lacrime e ovazioni.
Non c’era nulla di mondano, niente arie di passerella, solo il fremito del nostro popolo.
Il giorno dopo si ritorna però alla normalità , ai tentativi di nascondere una verità  ormai scomoda per le autorità . Continua »

argomento: governo, Muti, Politica, terremoto | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.600)
    • criminalità (1.406)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.538)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.333)
    • elezioni (3.305)
    • emergenza (3.081)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (825)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (292)
    • Futuro e Libertà (518)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (546)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.816)
    • governo (5.806)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.942)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.397)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.417)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (358)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (17.684)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.695)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.522)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.126)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Marzo 2023 (422)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (578)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (632)
    • Settembre 2019 (618)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (564)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (548)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (572)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (455)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (337)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (403)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (395)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (448)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (261)
    • Dicembre 2011 (228)
    • Novembre 2011 (270)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (214)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Marzo 2023
    LMMGVSD
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031 
    « Feb    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • INTERVISTA A ELVIRA VIKHAREVA, L’EROICA ATTIVISTA ANTI-PUTIN AVVELENATA DAL CREMLINO: “QUESTO E’ UN REGIME DI ASSASSINI, MA LA COLPA E’ DI TUTTI NOI”
    • I VELENI DI ARCORE
    • MENTRE IL GOVERNO PENSA A FARE LA GUERRA ALLE ONG, IN UNA NOTTE A ROCCELLA IONICA SONO ARRIVATO 650 MIGRANTI
    • MARTA FASCINA STA CERCANDO UNA CASA CON RIFUGIO ANTIATOMICO E HA UNA LISTA DI PERSONE DA SALVARE IN CASO DI ATTACCO NUCLEARE
    • I SOLITI ITALIANI: SCENDE LA FIDUCIA NELLA UE, MA IL 70% NON VUOLE USCIRE DALL’EUROPA
    • L’EX CAPO DELLA POLIZIA GABRIELLI CRITICA IL GOVERNO: “PIANTEDOSI SU CUTRO? IO NON LO AVREI DETTO”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA