EMERGENZA ROM: CHI CI GUADAGNA
DUE MILIONI DI EURO PER GESTIRE QUATTRO CAMPI ROM A ROMA, DIVISI TRA OPERA NOMADI, ONLUS E COOPERATIVE….I ROM NON VEDONO UNA LIRA, MA OGNI NOMADE COSTA 424,82 EURO ALLA COLLETTIVITA’… UNA GESTIONE FALLIMENTARE
Una delle emergenze più gravi che ha determinato la sconfitta elettorale della Sinistra a Roma è stata sicuramente quella relativa alla gestione della vicenda campi nomadi, percepita dai cittadini come una realtà affrontata in modo del tutto inadeguato. Ma la questione non ha solo risvolti in termini di sicurezza e microcriminalità : all’ombra dei quattro grandi campi rom della Capitale si nascondono anche interessi economici, favoriti da bandi e determinazioni dirigenziali generose ed omissive di controlli, attraverso una fitta costellazione di enti, sigle improbabili, onlus, enti di volontariato ( a pagamento) che hanno sempre “gestito” l’affare Rom.
Nel solo 2006, per gestire quattro strutture, il Comune di Roma ha speso qualcosa di più di due milioni di euro, diviso tra Opera Nomadi, due Onlus e una Cooperativa. Tanto per non fare nomi, l’Arci ha percepito, per occuparsi del campo di Via Candoni, di un contributo di 100mila euro. Sempre oltre due milioni sono stati stanziati anche per il 2008, con deludenti risultati peraltro, per la scolarizzazione dei giovani rom, la loro igiene personale e per accompagnarli a scuola, mentre ne sono stati elargiti 3.600 per coprire voci vaghe come “corsi di formazione” o “borse lavoro”, un vero è proprio business della (finta) solidarietà .
In pratica questi soldi i rom non li vedono neanche, in quanto vanno a coprire le parcelle delle varie associazioni. In un incontro recente con la nuova Giunta di Alemanno, sono stati gli stessi nomadi a lamentarsi “ Noi di questi soldi di cui tanto si parla non vediamo i benefici”. Queste associazioni, secondo l’assessore alla Scuola di Roma, Laura Marsilio, “ hanno un approccio sbagliato, agiscono senza una visione d’insieme e si sovrappongono spesso tra di loro all’interno dello stesso campo”.
Il clima di scarsi controlli all’interno di molti campi è imputabile in larga parte alle mancate verifiche da parte del Comune che aveva lasciato tale compito a queste associazioni, col risultato ben noto, l’anarchia completa. I controllati sono diventati controllori di se stessi. Questi Enti a fine mese presentavano una fattura dei servizi prestati e, senza alcun altro riscontro, ricevevano i pagamenti.
Secondo alcuni “l’unico interesse è aggiudicarsi l’appalto. Per il resto regna l’approssimazione, vengono inviati operatori inesperti, di regola molto giovani, ad occuparsi di situazioni delicatissime”. Da parte di taluni si strumentalizzerebbe il disagio per un mero calcolo economico. Da questo deriverebbe il fallimento delle politiche di scolarizzazione ( in certe classi, i Rom hanno frequentato la scuola una volta al mese…), la mancata integrazione sociale e il disagio manifestato dagli stessi Rom per una struttura di assistenza inadeguata.
L’unica cosa certa è che ciascun nomade è costato alla collettività 424,82 euro, finiti però a chi lo avrebbe dovuto “integrare”, non certo a lui. Un problema a cui il neo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dovrà saper porre rimedio, non solo per l’aspetto “sicurezza”.
Un suggerimento potrebbe arrivare dalla decisione del Comune di Milano che non ha più rinnovato la convenzione per l’insegnamento ai Rom da parte delle mediatrici culturali dell’Opera Nomadi e delle altre no profit, preferendo assumere direttamente 13 maestre, inserite negli organici delle scuole frequentate dai bimbi nomadi.
Certamente nel nostro Paese c’e’ un esercito, in vari settori, di “buoni fasulli”, una pletora di “associazioni di volontariato” che tali non sono, altrimenti presterebbero un servizio gratuito e non si farebbero pagare a colpi di centinaia di migliaia di euro.
Domanda: non sarebbe l’ora di mettere un po’ di ordine nel settore? Anche perchè in Italia siamo stati capaci di beatificare anche chi, rapita e rilasciata all’estero ( con lauto riscatto pagato dallo Stato), aveva la patente di “volontaria”….ma a 12mila euro al mese. Anche alla presa per i fondelli ci dovrebbe essere un limite…
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