LA GENIALATA DI BERLUSCONI: ORGANIZZARE UN MATRIMONIO IN CUI NON CI SI SPOSA
IL RITO, PREVISTO A MARZO SARA’ UNA SORTA DI “MATRIMONIO MORGANATICO”: ALLA BADANTE DEL CAV ANDRA’ UNA RICCA DOTE MA NON CI SARA’ ALCUN VINCOLO NE’ DIRITTO EREDITARIO… I FIGLI DI VERONICA LARIO TREMANO ALL’IDEA CHE POSSA ESSERCI UNA NUOVA “MOGLIE” A SPARTIRE IL PATRIMONIO
La notizia arriva al mattino come una bomba, sfuggita al ferreo controllo dei guardiani di Arcore, forse per forzare su un evento che si voleva celebrare.
Quel che è certo è che l’indiscrezione pubblicata ieri sulla prima pagina di Libero, con l’ipotesi di un imminente matrimonio tra Silvio Berlusconi e la sua compagna, Marta Fascina, ha prima trovato conferme in Forza Italia – nonostante le bocche ufficialmente cucite -, poi nell’entourage dell’ex premier.
Ma a sera è stata smentita, dopo ore molto concitate. «Il rapporto di amore, di stima e di rispetto che mi lega alla signora Marta Fascina è così profondo e solido che non c’è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio – scrive il Cavaliere -. Le indiscrezioni comparse oggi sugli organi di stampa non rispondono dunque a verità».
Ma «proprio perché si tratta di un legame così profondo e così importante, assieme a lei sto progettando per un prossimo futuro di festeggiarlo come merita, con un appuntamento che coinvolgerà i miei figli e gli amici».
Non ci sarà nessun matrimonio tradizionale insomma, ma il cosiddetto «matrimonio simbolico», rito diffuso in America, che rappresenta la volontà di suggellare un’unione, con un rituale che non ha valore civile, né giuridico. Una sorta di fidanzamento ma senza necessario sbocco nel matrimonio.
Per il 19 marzo è previsto un «party all’americana», per il quale sono già stati contattati i fornitori, dove è ancora da stabilire.
Ma cosa è successo tra la pubblicazione dell’indiscrezione su Libero e la smentita serale? «Affari di famiglia», dicono i bene informati. Già, la grande, complessa, onnipresente, ramificata famiglia del Cavaliere, che ha avuto sempre un ruolo importante nelle sue scelte – perfino le più politiche – e figurarsi in questo passaggio della vita del fondatore di uno dei più grandi imperi economici europei.
L’ipotesi di un matrimonio vero e proprio è stato solo un fraintendimento? Difficile dirlo, considerando l’escalation di segnali negli ultimi mesi, dai servizi sui giornali di famiglia dalla Sardegna o la Svizzera, ai post su Instagram per festività, compleanni, San Valentino e perfino un bacio sotto gli occhi di Adriano Galliani nella tribuna dello stadio dell’amato Monza.
Però, il matrimonio di un uomo come Silvio Berlusconi prevede complesse conseguenze sul piano patrimoniale, non di facile soluzione.
A quanto risulta la giovane Fascina, nonostante i 53 anni che la separano dal compagno, viene apprezzata per il ruolo che ha saputo ritagliarsi e i limiti che ha scelto di porsi, in pubblico ma anche in privato.
Piace soprattutto, dicono, a Marina e Piersilvio, che la vedono come la donna giusta per dare tranquillità e serenità al padre. Ma un problema c’è. I tre figli di Veronica Lario – Barbara, Eleonora e Luigi – sono eredi dell’impero paterno così come lo sono i due figli del primo matrimonio, Marina e Piersilvio.
Se si celebrassero vere nozze, con i diritti che acquisirebbe la Fascina, la suddivisione cambierebbe, con la quota legittima che spetterebbe alla nuova moglie. Un passaggio delicatissimo. Quindi, ogni voce e accelerazione è stata bloccata.
Berlusconi resta impegnato sul fronte politico e intanto omaggia la sua compagna. Perché la vita per lui è quella che arriverà e non quella che già c’è stata.
Il matrimonio morganatico è una forma di matrimonio sviluppatasi già in età feudale, per la quale il marito concedeva una donazione (detta morganatica) alla moglie di secondo letto, subordinata al patto esplicito che a essa (e agli eventuali figli) non sarebbe spettato alcun diritto sui beni del marito in concorrenza con gli altri figli. Il matrimonio morganatico era utilizzato anche nell’unione di un nobile con una donna di rango inferiore, e garantiva che né lei né gli eventuali figli acquisissero la posizione giuridica del marito. Per la legge salica, i figli nati da matrimonio morganatico erano esclusi dai diritti di successione
(da il Corriere della Sera)
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