LE DOMANDE A CUI LA RAGGI NON RISPONDE: SAPEVA DA GIORNI DEL NUOVO REATO CONTESTATO ALLA MURARO E HA TACIUTO
PERCHE’ LA SINDACA NON PUO’ FARE A MENO DELLA MURARO? CHE INTERESSI LI LEGA?
La nuova iscrizione nel registro degli indagati per abuso di ufficio dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro ripropone alla sindaca Virginia Raggi un problema che è insieme politico e di trasparenza.
Accade infatti che della nuova contestazione la Muraro sia al corrente da giorni.
Da quando il suo avvocato, Salvatore Sciuto, ha dovuto rinunciare al mandato perchè difensore anche dell’ex dg di Ama, Giovanni Fiscon, accusato con lei dello stesso reato e per gli stessi fatti (le consulenze ‘onnicomprensive’ affidate alla Muraro da Ama).
Tanto al corrente che la Muraro ha nominato giorni fa quale suo nuovo difensore l’avvocato Riccardo Olivo.
Stavolta, quindi, non ci sono tartufismi che tengano.
Non c’è spazio per i “sapevo, forse no”, per “un conto è l’iscrizione, un conto è l’avviso di garanzia”, e tutto lo sciocchezzaio che ne consegue, già proposto in occasione della prima iscrizione dell’assessora per reati ambientali.
Detta altrimenti e per venire al sodo: la sindaca Raggi è stata messa al corrente da Muraro della novità giudiziaria? O lo ha letto stamattina su Repubblica, il Corriere della Sera, il Messaggero?
E se lo ha saputo, quando? Ne ha messo al corrente la giunta? Ha mandato una mail a Luigi Di Maio facendo in modo che la notizia questa volta gli risultasse chiara?
Ha trovato il tempo di discuterne con lo studio associato Casaleggio?
E chi ha informato “l’elevato” Beppe Grillo?
In attesa che a queste domande venga data risposta, e senza alcuna certezza che questo accadrà (al sindaca è tenuta al vincolo del silenzio imposto dal ‘capo politico’ del Movimento), resta la questione fondamentale: la Raggi dimostra di non poter fare a meno di Paola Muraro per ragioni che evidentemente non può rendere pubbliche. Anche a costo di trasformare l’assessora e la sua complicata situazione giudiziaria in una pietra al collo della sua già annaspante giunta.
(da “La Repubblica”)
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