L’ULTIMA TROVATA DEL GOVERNO: MANOVRA BIS PER CORREGGERE I CONTI SBALLATI, MA SOLO DOPO LE EUROPEE
PRIMA I COGLIONI DEVONO VOTARLI, POI CAMBIANO I CONTI E VI TOLGONO QUELLO CHE HANNO PROMESSO
Sfila via dall’aula poco prima di Giuseppe Conte, il ministro Giovanni Tria, e lascia cadere una battuta enigmatica – «le novità ci saranno quando ci sarà la trattativa» – che si iscrive nella foto della mano tesa che il governo vuole consegnare a Bruxelles per aprire un tavolo di confronto.
Una di queste novità sarebbe quella di manifestare la disponibilità a procedere in estate con una manovra correttiva se le circostanze lo rendessero necessario: ma solo dopo le Europee e chiedendo a Bruxelles di dilatare da tre a sei mesi – e calcolandoli da gennaio – i tempi di verifica della situazione previsti dal complicato processo della procedura di infrazione verso un paese che non rispetta i patti.
Tanto che Conte intende negoziare la procedura di infrazione con «tempi di attuazione molto distesi», come chiarisce alla Camera.
«Questo tempo ci servirà per consentire alla manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e grazie a questo di ridurre il debito pubblico». Poi si vedrà .
Il governo vuole provare a usare il primo semestre come laboratorio, puntando sul volano degli investimenti sbloccati in questi giorni.
Per placare le ire di Bruxelles, al Tesoro pare stiano studiando varie formule, come lo slittamento ad aprile di reddito di cittadinanza e pensioni: che farebbe ridurre di per sè il deficit al 2,1% lasciando immutata la cifra del 2,4 sulla carta per mantenere il punto almeno formalmente.
(da agenzie)
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