«IN UN ANNO LIQUIDATI BERSANI E LETTA: MATTEO SARÀ LA NOSTRA TERZA VITTIMA»
INTERVISTA A ELEONORA CIMBRO (PD): “NON SO CON QUALE CORAGGIO MI PRESENTERO’ NEL MIO CIRCOLO DOMENICA”
Che succede?
«Sono tutti infuriati, disorientati, mi scrivono mail piene di delusione. Hanno ragione. Questa di Renzi è una scelta difficile da giustificare».
La solitudine della deputata bersaniana Eleonora Cimbro, 35 anni, insegnante di lettere nella scuola media di Bollate («quella del video della ragazza picchiata postato su Facebook»), si manifesta in un divanetto del Transatlantico.
Sospira: «Che cinismo! Alla fine tocca a noi peones metterci la faccia».
Il cinismo della sua corrente che liquida in quel modo Letta?
«Sono allibita, schifata per come l’hanno trattato, umanamente dico. Con quanta fretta poi hanno voluto sostituirlo: e adesso sono già tutti lì a trattare sui posti di sottogoverno, in una eterna partita di potere».
Perchè non ha votato per la mozione Renzi?
«Ero ospite, senza diritto di voto. Quel che ho visto mi ha disgustata. Non giriamoci attorno: è stata la minoranza a innescare il cannibalismo interno».
Il Pd divora i suoi leader?
«In un anno abbiamo fatto fuori il segretario e il premier: Renzi rischia di essere il terzo cadavere».
Pensa che l’hanno scelto per logorarlo?
«Ho paura di sì».
Renzi l’ha delusa?
«Lui ha un passo che gli altri non riescono a tenere. Ma ha spiazzato i suoi stessi sostenitori: arriva a palazzo Chigi con una manovra di palazzo».
Ora è uguale agli altri?
«I suoi sostenitori mi scrivono: era un jolly per le elezioni, non lo volevamo così».
Letta non ha dimostrato di non crederci più?
«Ma andava sostenuto, noi parlamentari l’abbiamo visto solo in un paio di fugaci occasioni. Il Pd così gli ha trasmesso la sensazione di non sostenerlo. Perchè ha prevalso il partito del non voto. Nessuno vuole tornare a casa».
Nemmeno lei?
«A me converrebbe stare qui fino al 2018, ho tre figli. Ma credo che tutto questo abbia poco a che vedere con il Paese reale. Penso alle madri di quegli alunni di Bollate, non sanno dove sbattere la testa perchè i sussidi del welfare si sono assottigliati ».
Lei si sente ancora della minoranza?
«Non lo so più. Ho sostenuto Cuperlo alle primarie, ma provo delusione. In Direzione m’è piaciuto Civati».
Passa con lui?
«È stato bravo, ha detto che c’era un’alternativa a Renzi. In generale quel che è accaduto mi fa riflettere sull’opportunità della mia funzione di parlamentare».
Che dubbi ha?
«Mi domando: “Cosa ci faccio qui se non riesco a risolvere i problemi? Quelli veri, della gente”».
Concetto Vecchio
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