EDITORIALE
Settembre 23rd, 2007 Riccardo FucileINDULTO E CARCERI …OGNUNO SIA CLEMENTE ( O SEVERO) A CASA SUA
Partiamo da una premessa: il 92 % dei processi che in Italia si concludono con una condanna prevedono una pena inferiore a quella che l’ indulto cancella. Ne deriva un paradosso, ovvero che gli sgangherati tribunali italiani, che già funzionano in maniera incivile, stanno svolgendo inutilmente la quasi totalità del proprio lavoro. In compenso abbiamo un ministro di Grazie e Giustizia, Clemente Mastella, che oltre a prendere in braccio Benigni in quel di Telese e a litigare quotidianamente con l’altro ministro Antonio Di Pietro, si distingue per chiedere al CSM di togliere dalla procura di Catanzaro chi stava indagando su lui stesso e su Prodi… se ci avesse provato Castelli a suo tempo chissa che fulmini e saette sarebbero scese dal cielo rubizzo.
Ma siamo obiettivi e ritorniamo agli ultimi due indulti.
Prima di quello dell’anno scorso infatti ne fu varato uno il 22 dicembre del 1990: allora nelle carceri c’erano 36.104 detenuti, il provvedimento ne rimise in libertà circa 10.000. A un anno di distanza da quell’indulto i penitenziari italiani ospitavano 35.485 persone. Il colpo di spugna non era servito a nulla: in dodici mesi la situazione era tornata al punto di partenza. Continua »