Maggio 3rd, 2008 Riccardo Fucile CITTA’ BLINDATA IL 17 MAGGIO: STATO LAICO O PRIDE LAIDO?
E’ di questi giorni una interessante inchiesta del Secolo XIX, quotidiano cittadino, sullo stato dell’Università di Genova: sono emersi dati inquietanti, come un “buco” nei conti di 40 milioni di euro, come il fatto che l’ex Albergo dei poveri, sede ora di alcune facoltà universitarie, sia costato 55 milioni di euro e già cada a pezzi ad appena due anni dalla fine dei lavori o come nel 70% dei palazzi universitari non siano rispettate le prescrizioni antincendio e in sei sedi vi siano tracce di amianto. Diversi giorni di inchiesta documentata e nessuna reazione: la sindaco Vincenzi dorme, il presidente Burlando sonnecchia, i docenti universitari fanno finta di nulla: cadono calcinacci sull’aula magna, ma fanno finta che sia un refolo di scirocco. Sono mesi che accade, ma nessuno ha mai denunciato la cosa. Che strana categoria questa dei docenti universitari genovesi, sempre sottotraccia, mai una “voce di dissenso”, mai “esporsi troppo”: qua vige il conformismo, incancrenito da decenni. Continua »
argomento: don Gallo, Genova, notte bianca, Papa, Politica, Università | Commenta »
Maggio 3rd, 2008 Riccardo Fucile DALLE FABBBRICHE MASSICCE ADESIONI ALLA UGL, SINDACATO DI DESTRA
Fa effetto vedere la bacheca di viale Sarca, roccaforte della Cgil, culla elaborativa di
Sergio Cofferati, convertita alla Destra sociale. E’ il risultato delle ultime elezioni della Rsu Pirelli Bicocca, luogo storico del sindacato massimalista, dove il 45% dei voti è andato alla Ugl, il sindacato di destra, guidato da Renata Polverini. E sulla prima pagina del “Manifesto”, viene pubblicata la lettera dei transfughi, col titolo ” Dalla Cgil all’Ugl: vi spieghiamo perchè”. Leggiamo l’analisi impietosa: ” Non rinneghiamo nulla, ma la realtà con la quale ci siamo spesso confrontati ha deluso gran parte delle nostre aspettative. Abbiamo trovato un distacco netto tra sindacato e lavoratori, molto pensiero politico, grandi aree di superficialità e improvvisazione, autoreferenzialità e difficoltà a capire i veloci cambiamenti del mondo del lavoro in questi ultimi anni. L’aspetto più deludente ha riguardato la contrattazione aziendale o di secondo livello, dove le Rsu dovrebbero essere protagoniste e avere ampia autonomia decisionale, mentre spesso ci è capitato di essere scavalcati da scelte prese dai vertici che ben poco sanno del vissuto quotidiano all’interno della azienda”. Continua »
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