Maggio 22nd, 2008 Riccardo Fucile SCANDALO MENSOPOLI: DALLE INTERCETTAZIONI EMERGONO GRAVI RESPONSABILITA’ DEI POLITICI DIESSINI GENOVESI ARRESTATI. APPALTI PILOTATI E PRESUNTI APPOGGI DEL CARDINAL BERTONE. CITATI ANCHE IL MARITO DEL SINDACO E MOLTI POLITICI
Sta in 607 pagine dell’ordinanza che ha disposto l’arresto di Stefano Francesca ( portavoce del sindaco), Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni ( ex cons. com. Ds) , Roberto Alessio (imprenditore) e Giuseppe Profiti (direttore del Bambin Gesù, agli arresti domiciliari) il duro atto di accusa dei magistrati genovesi nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti delle mense genovesi.
Mentre gli arrestati sono stati suddivisi tra le carceri di Marassi, Pontedecimo e Chiavari con divieto di contatti con l’esterno, nessun rapporto tra di loro e negazione di giornali e Tv, sono state formalizzate le accuse: corruzione, turbativa d’asta, associazione a delinquere “allo scopo di commettere delitti di corruzione, turbativa d’asta e utilizzo e registrazione di fatture per operazioni inesistenti”.
Per Profiti l’accusa è solo di turbativa d’asta, indagati ma liberi il direttore della Asl 2 savonese Alfonso Di Donato e gli assessori Massimiliano Morettini e Paolo Striano. Indagato anche il noto imprenditore calabrese ( più volte oggetto di attenzione da parte della Dia) Gino Mamone. Continua »
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Maggio 22nd, 2008 Riccardo Fucile COSA SI DICEVANO I POLITICI DIESSINI INTERCETTATI
Nella vicenda “Mensopoli” genovese, che vede coinvolti vari esponenti della Sinistra,
assumono rilevanza le intercettazioni telefoniche e ambientali che mettono a nudo, secondo la GdF, la prassi di “studiare accordi e modalità per l’emissione di fatture false, a copertura dei trasferimenti di denaro a fini corruttivi, grazie all’abile regia di Fedrazzoni e Casagrande. L’imprenditore Alessio forniva il suo apporto, con l’intento di sottoscrivere un contratto fittizio di pubblicità e nel registrare fatture per operazioni inesistenti effettuate da Francesca ( il portavoce del sindaco n.d.r.) attraverso la Wam & Co. srl “.
23 maggio 2007 -Alessi parla con Casagrande ” Ho parlato con Francesca, per dire che le modalità erano quelle, se riusciva a farmi dei contratti di sponsorizzazione”
Il “comitato di affari” si trovava nei migliori ristoranti genovesi, definiti ” eventi gastronomici” in cui pianificavano il sistema tangenti.
17 maggio 2007 .- Casagrande, Fedrazzoni, Morettini, Alessio e Francesca si riuniscono al ristorante “Saint Cyr” e discutono delle modalità di emissione della fatture false. Alessio dice “Per voi la cifra non sarà importante, per noi lo è. Continua »
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Maggio 22nd, 2008 Riccardo Fucile NELLE INTERCETTAZIONI CITATO SPESSO IL CARD. BERTONE…ALESSIO VANTAVA LA SUA AMICIZIA PER APPOGGI PRESUNTI….IL RUOLO DI PROFITI
Nelle risultanze dell’inchiesta sulla Mensopoli genovese, emerge ripetutamente nelle conversazioni degli inquisiti ( ben 40 volte), la citazione del cardinal Bertone, ex arcivescovo di Genova e attualmente Segretario di Stato vaticano. Appuntamenti, interessamenti, favori che gli indagati dicevano di aspettarsi da lui. Protagonisti sia Giuseppe Profiti, direttore del Bambin Gesù di Roma, ora agli arresti domiciliari, ricevuto sabato a Savona dal Papa in visita privata, sia l’imprenditore Roberto Alessio (in carcere) che vantava l’amicizia del cardinale. Ecco l’intercettazione della conversazione tra Alessio e Mario D’Antino, presidente della Corte dei Conti…
D’Antino: ” Vede, caro, per noi è molto importante che ci sia sempre una copertura del cardinale…se poi va allo sbaraglio e non è coperto…lei ha tanta bella esperienza”.
Quale sarebbe stato il fine di ripetuti contatti tra i due? Secondo l’accusa il D’Antino si adoperava, attraverso alcune amicizie all’interno del Consiglio di Stato, affinchè il ricorso sulla gara d’appalto della Asl2 si risolvesse a favore dell’Alessio Spa (appello contro il Tar che aveva tolto ad Alessio l’appalto da 14 milioni di euro). Continua »
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Maggio 22nd, 2008 Riccardo Fucile VIVI COME SE TU DOVESSI MORIRE SUBITO… PENSA COME SE TU NON DOVESSI MORIRE MAI
Venti anni fa si spegneva a Roma Giorgio Almirante, esattamente un giorno dopo la
morte di Pino Romualdi. Come quattro anni prima Almirante, sorprendendo tutti, si recò a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer, altrettanto fecero Nilde Jotti e Giancarlo Pajetta nei suoi confronti, segnando la fine di trenta anni di odio e di contrapposizione feroce. Il dopoguerra era finito, iniziava una nuova fase della politica italiana. Migliore o peggiore non spetta a noi dirlo, certamente diversa.
Scrivere queste righe per me, come per tanti della mia generazione, vuol dire ricordare una parte essenziale della propria vita, fatti che l’hanno segnata, marchi indelebili nella mente e nel cuore di uno dei tanti ragazzi che “voleva cambiare l’Italia” in nome di un Ideale politico. La prima volta che vidi Almirante… avevo 15 anni, era un 19 aprile di tanti anni fa, andai al mio primo comizio, piazza Verdi a Genova, tante bandiere tricolori, Almirante parla, una ventina di comunisti alla spalle, fatti avvicinare troppo dalle forze dell’ordine, lanciano sassi e bottiglie, Almirante non si muove di un millimetro mentre i sassi lo sfiorano, una bottiglia piena di sabbia colpisce sotto il palco Ugo Venturini, un giovane operaio, militante del Msi…morirà dopo una lunga agonia il 1 maggio, festa del lavoratori. Nessuno verrà mai condannato per il suo assassinio. Continua »
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