TRENITALIA BUTTA 4 MILIONI DAL FINESTRINO
Giugno 30th, 2008 Riccardo FucileLE FERROVIE, PER RIDURRE IL PERSONALE, SPENDONO 4 MILIONI DI EURO IN STAMPANTI ELETTRONICHE, ALLA FINE SONO COSTRETTE A RITORNARE AI “FORMATORI” UMANI.
Le Ferrovie dello Stato, oggi Trenitalia, sono riuscite in un qualcosa che si credeva impossibile: dimostrare che il personale costa meno delle macchine costruite appositamente per sostituirlo. Una vittoria dei lavoratori in carne ed ossa che avrebbe fatto piacere a Ned Ludd, l’operaio inglese che nel ‘700 ruppe un telaio e così diventò il simbolo del movimento contro l’uso delle macchine da lavoro. Veniamo ai fatti. Nel 2001-2002 in un piano di riorganizzazione aziendale della gestione Cimoli viene deciso di spingere “sull’innovazione tecnologica” ( termine che nelle Ferrovie significa sempre un esborso economico incredibile). Viene così deciso di abolire il ruolo del cosiddetto “formatore” ( coloro che consegnano materialmente al capotreno prima della partenza la scheda con le specifiche del locomotore e della tratta da percorrere, cioè i “documenti di viaggio” del treno) per sostituirlo con le stampanti elettroniche, le Urmet Srp960, collegate a un apposito software. Per i dirigenti Trenitalia di allora una operazione vantaggiosa che avrebbe potuto far licenziare o prepensionare centinaia di dipendenti. Continua »