Ottobre 22nd, 2008 Riccardo Fucile
IL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA NON SARA’ PIU’ REATO PENALE, MA SEMPLICE SANZIONE AMMINISTRATIVA… L’EUROPA, COME AMPIAMENTE PREVISTO, SMENTISCE MARONI… IL QUALE ORA SOSTIENE CHE E’ MEGLIO COSI’, SARA’ PIU’ FACILE L’ESPULSIONE… MA SE FOSSE COSI’, ALLORA PERCHE’ NON CI HA PENSATO PRIMA? ORA VUOLE ARRUOLARE PURE I MEDICI INVECE CHE PAGARE GLI STRAORDINARI AGLI AGENTI
Leggo un commento di un giornalista vicino alla Lega che sostiene che “la linea dura sull’immigrazione sta pagando in termini di consenso e anche di sicurezza percepita”. Non posso dargli torto, se evitiamo di guardare i fatti concreti, ovvio.
La sicurezza “percepita” non è quella reale: è quella sensazione che hai, ascoltando in Tv ogni sera l’apologia della “linea dura” del Governo, i petti gonfi di taluni che annunciano misure draconiane contro la criminalità , le “promesse” di misure severe contro i clandestini, nel vedere i parà della Folgore in tuta mimetica che pattugliano le città .
C’è chi si accontenta di sognare non solo la notte, ma anche a occhi aperti e l’uso dei media concilia le aspirazioni dei “creduloni”.
Poi c’è la realtà , per la quale sarebbe sufficiente ascoltare sempre gli stessi Tg e le relative notizie di cronaca per far comprendere che nulla è cambiato.
Abbiamo fatto, ad es., un accordo vergognoso con la Libia, calandoci le braghe, e qual’è il risultato? Nel 2008 il numero degli stranieri in Italia è aumentato di 493.739 unità , pari al 16,8% rispetto al 2007 e dalla Libia arrivano più clandestini di prima. Continua »
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Ottobre 22nd, 2008 Riccardo Fucile
ALLA VENDITA DI APPARTAMENTI CARTOLARIZZATI EX INAIL NON POTEVANO PARTECIPARE PER LEGGE AMMINISTRATORI PUBBLICI … UN PRESTANOME, LEGATO ALLA TESORIERA DELL’IDV, OFFRE 204.085 EURO, MA VIENE SCARTATO PER IRREGOLARITA’ FORMALE… PRESENTA RECLAMO AL CONSIGLIO DI STATO… ALL’UDIENZA STRANAMENTE NON SI PRESENTANO NEANCHE L’ASSEGNATARIO E L’AVVOCATURA DI STATO: IL PRESTANOME HA VIA LIBERA… AL MOMENTO DELL’ACQUISTO IL PRESTANOME SPARISCE E COMPARE DI PIETRO CON 5 ASSEGNI… IL NOTAIO FA FINTA DI NULLA
Corre il mese di luglio del 2004, quando uno dei co-fondatori dell’Italia dei Valori (immobiliari) diffida legalmente Antonio Di Pietro e Silvana Mura (tesoriera dell’Idv) dal continuare a usare fondi del partito “per fini diversi dalla comunione di scopo associativo”.
Passa solo un mese, siamo ad agosto 2004, e Di Pietro decide di servirsi di un prestanome per concorrere, senza apparire, all’acquisto dell’appartamento bergamasco in via Locatelli, 29 ( 9 vani, 178 mq) che rientra tra quelli “cartolarizzati” dalla società Scip-Inail.
La legge è chiara: a questa vendita “di favore” non possono partecipare gli amministratori pubblici, qual era, ai tempi dell’acquisto, Antonio Di Pietro, già europarlamentare, divenuto poi nel 2006 anche deputato e ministro.
L’11 aprile, giorno in cui Di Pietro era deputato da un giorno, il perfezionamento dell’atto di acquisto non aveva ancora terminato il suo iter, mancando ancora la trascrizione presso i pubblici registri immobiliari.
Se il notaio incaricato dall’Inail avesse controllato i requisiti di “legittimazione delle parti” avrebbe scoperto che Di Pietro non avrebbe potuto concorrere all’acquisto dell’immobile, in quanto pubblico amministratore. Continua »
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Ottobre 22nd, 2008 Riccardo Fucile
DA CURNO A BRUXELLES, DA BERGAMO A ROMA, DA MILANO A MONTENERO DI BISACCIA, … LE TANTE PROPRIETA’ IMMOBILIARI DI ANTONIO DI PIETRO, VALUTATE INTORNO AI 4 MILIONI DI EURO
Non si può dire che Antonio Di Pietro non ami gli appartamenti: sono passati i tempi in cui si aggirava per il Tribunale di Milano con abiti non propriamente “firmati”.
Oggi il suo patrimonio in mattoni spazia da Curno a Bruxelles, transitando per Bergamo, Montenero di Bisaccia e Roma ed è valutato intorno ai 4 milioni di euro.
Oltre all’immobile comprato a un prezzo scontato dall’Inail, di cui parliamo a parte, l’ex pm a Bergamo ha trovato casa per i suoi figli Anna e Toto: 190 mq in via dei Partigiani, più un immobile e un altro piccolo appartamento di 48mq ( entrambi comprati formalmente dalla moglie) in via Pradello.
A Milano, in via Felice Casati, Di Pietro possiede un appartamento di 190 mq, acquistato nel 2004 per 620mila euro dalla società An.to.cri, di cui è amministratore.
Sempre nel capoluogo lombardo l’ex pm ha comprato la scorsa primavera un appartamento di 60mq alla figlia in piazza Dergano.
Destino diverso per l’abitazione di 300mq a Busto Arsizio, girata al partito.
Anche a Bruxelles, durante il suo mandato di europarlamentare, Di Pietro ha pensato di fare un altro affare, acquistando un bilocale per una cifra non nota. Continua »
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