Marzo 28th, 2009 Riccardo Fucile
RIDURREBBE IL COSTO DEL LAVORO ED EVITEREBBE L’ESPLODERE DELLA DISOCCUPAZIONE NEL 2009… LE STIME PARLANO DI UNA PREVISIONE DI 333.466 NUOVI SENZA LAVORO, MA RIDUCENDO IL PRELIEVO CONTRIBUTIVO SULLE IMPRESE SI POTREBBERO DIMEZZARE
Servirebbero circa 15 miliardi di euro per ridurre almeno in parte il costo del lavoro ed evitare l’esplosione della disoccupazione nel 2009.
L’allarme occupazione è ormai una costante di tutte le analisi delle autorità nazionali ed internazionali ed è quindi interessante in tal senso uno studio dei ricercatori del Centro Studio Sintesi che ha ipotizzato quanto costerebbe ridurre il costo del lavoro per le imprese, ovviamente vincolando il taglio contributivo al mantenimento dei livelli occupazionali.
Considerando che ogni anno le imprese private spendono mediamente 100 miliardi per pagare i contributi ( la pubblica amministrazione utilizza altri tipi di versamenti posticipati) e che la stretta del credito ha portato anche le aziende ad una preoccupante mancanza di liquidità , l’intervento che da tempo si valuta è quello di ridurre il cuneo contributivo sulle imprese.
La crisi economica globale e i conseguenti reiterati allarmi sulla tenuta dell’occupazione, hanno riacceso l’interesse per forme di sostegno alle imprese.
Non a caso la polemica della Confindustria sulla necessità di “soldi veri”.
Il rischio è che il calo dei consumi faccia da volano ad un avvitamento della disoccupazione.
Le stime governative ipotizzano per il 2009 un aumento della disoccupazione pari a 333.466 nuovi senza lavoro. Altre fonti sindacali sono ancora più pessimistiche. Continua »
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Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
AVVIATA LA STRUTTURA PER RACCOGLIERE E TENERE UNITI I FORZISTI, MANTENENDO IL TIMONE DEL PARTITO… STANNO PER APRIRE SEDI IN TUTTA ITALIA… L’ASSOCIAZIONE DI MARIO VALDUCCI REGISTRATA DAL NOTAIO IL 27 FEBBRAIO… NIENTE TESSERE, STRUTTURA LEGGERA E CANDIDATI SCELTI VIA WEB: DIVENTERA’ IL VERO CENTRO DECISIONALE PER EVITARE MEDIAZIONI CON AN
Il nome è “Club della Libertà “, lo slogan indicativo della strategia “Inizia una
nuova storia, ma è sempre la nostra storia”. Firmato Silvio Berlusconi.
Da un lato si riunisce in Congresso il Popolo della Libertà , dall’altro il premier serra le file dei fedelissimi con lo scopo di preservare l’identità di Forza Italia nel nuovo partito. Recuperando lo spirito movimentista del 1994, anno della sua discesa in campo.
Lo strumento è l’associazione che il suo fedelissimo Mario Valducci ha fatto registrare dal notaio lo scorso 27 febbraio.
I “Club della Libertà ” diventeranno i custodi dell’ortodossia berlusconiana da eventuali contaminazioni esterne.
Da un lato si dovranno fare i conti con i nuovi soci di An, dall’altro li si spiazza con la nascita e la crescita, curata in modo capillare, provincia per provincia, dei nuovi circoli emanazione diretta del premier.
La nuova associazione avrà una struttura leggera, l’opposto del Pdl: niente tessere, niente nomenklature, considerate un retaggio dei partiti tradizionali e “sorpassati”.
In fondo fosse stato per Berlusconi, il Pdl lo avrebbe voluto così, senza classe dirigente, solo lui, il leader carismatico, e i cittadini.
Attraverso i club potranno avere un rapporto diretto con lui e dire on line la loro sulle scelte del governo, sulle future candidature del Pdl, sui temi al centro del dibattito politico. Continua »
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Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL RAPPRESENTANTE DEL NUOVO PARTITO AVRA’ PRATICAMENTE L’ULTIMA PAROLA SU OGNI DECISIONE… DALLA NOMINA DEI COLLABORATORI ALLE LISTE ELETTORALI
Non sarà una monarchia, ma Silvio Berlusconi sarà ugualmente un “superpresidente” con “superpoteri”, come il cavaliere mascherato di Striscia che ripete “sono invincibile”.
E’ lo statuto del Popolo della Libertà a prevederlo: quello statuto sul quale il comitato di saggi, composto da Denis Verdini, Ignazio La Russa e Niccolò Ghedini, dopo settimane di tira e molla, ha finalmente trovato un accordo, salvo modifiche degli ultimi minuti.
E che sarà votato nei due giorni del Congresso alla Fiera di Roma. Il presidente del Pdl avrà poteri larghissimi: sua la nomina dei coordinatori, sua l’indicazione dei componenti dell’ufficio di presidenza, sua anche l’ultima parola sui candidati alle politiche, alle europee e per la presidenza delle Regioni, sua la possibilità di commissariare gli organi nazionali.
In nessun partito un tale potere è mai stato concentrato nelle mani di uno solo e la cosa destra parecchie perplessità , anche in vista del dopo-Berlusconi.
Rispetto alle prime bozze che circolavano, la versione definitiva della “magna carta” del Pdl prevede che il presidente sia eletto dal Congresso “con apposita votazione, anche per alzata di mano”.
Niente elezioni per acclamazione, quindi, ma neanche voto segreto. Continua »
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Marzo 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL PAESE HA BISOGNO DI CONTENUTI E DI CONFRONTO DIALETTICO O DELLA BAND DI MORSELLI PER INTRATTENERE LA PLATEA?… CHE SENSO HA RELEGARE IN SECONDA FILA I MINISTRI PER DARE SPAZIO A RAGAZZINE SEDICENNI? CI SI VERGOGNA DI LORO? …I DELEGATI DEVO PRENOTARSI PER PARLARE E ANTICIPARE I CONTENUTI DELL’INTERVENTO: MA SI FA POLITICA O SI RECITA UN COPIONE?
Oggi pomeriggio alle 17 si apre a Roma il Congresso costitutivo del Popolo della
Libertà , alla presenza di 6.000 delegati e di circa 4.000 tra invitati, giornalisti e addetti all’organizzazione.
Solo una parte dei delegati troverà accoglienza nel padiglione principale della Fiera, i meno importanti finiranno in un padiglione attiguo.
A seconda del colore del proprio badge, ognuno saprà in che zona stazionare. Il top è il pass rosso, quello che permette l’accesso al backstage, privilegio per pochi. Molti finiranno in un capannone dove potranno seguire il Congresso dai maxischermi televisivi. Stesso discorso per gli invitati.
Qui si innesta purtroppo una cafonata controproducente: nessun partito di opposizione è stato invitato.
Si viene meno a una prassi di educazione consolidata negli anni, giustificata dal fatto “che si tratta di un congresso fondativo e ci deve andare solo chi sta fondando il Pdl” e ancora “per gli altri sarebbe un disturbo venire di sabato mattina”.
Dato che non è mai avvenuto il contrario, farsi promotori di un’iniziativa del genere è veramente di dubbio gusto, ci stupiamo che Fini non abbia avuto nulla da ridire.
Se questa è la democrazia, iniziamo bene… salvo poi lamentarci quando governava la sinistra autoritaria. In politica ci vuole anche stile e classe. Continua »
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Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
IL TESTO PRESENTATO ALLE REGIONI, OLTRE AL PROBLEMA DELLA INCOSTITUZIONALITA’, PREVEDEVA NORME AMBIGUE ANCHE PER LE ZONE A PARCO NATURALE….GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE A CARICO DEI COMUNI E NON PIU’ DEI PRIVATI…UNA MARCIA INDIETRO CHE SA DI BRUTTA FIGURA E CHE SI SAREBBE POTUTA EVITARE
Il piano casa annunciato dal governo ha innestato la retromarcia: è arrivato il monito di Napolitano, le eccezioni di incostituzionalità minacciato da alcune Regioni, i rilievi dei tecnici e chi più ne ha più ne metta.
Una cosa è certa: la bozza (definita tale dal Governo) o il testo definitivo ( secondo le Regioni) sottoposto all’esame della Conferenza delle Regioni era pieno di errori sia formali che sostanziali.
E’ indubbio che la materia sia competenza delle Regioni e il governo si poteva solo limitare a una legge cornice, ma il “colore del quadro” normativo e procedurale avrebbero dovuto poi comporlo le Regioni.
Di fronte a una “forzatura” da parte del governo, molte regioni, compresa la Lombardia di Formigoni, e la stessa Lega hanno tirato il freno a mano.
Si sarebbe dovuta evitare la solita “politica dell’annuncio” e predisporre prima un testo condiviso, lo andiamo dicendo da tempo anche su altri temi, ma ci sembra che il brutto vizio di vendersi mediaticamente le proposte, salvo poi doversele rimangiare nella prassi, continui a imperversare nel centrodestra.
Di fronte a rilievi tecnici, dal “costruire”quasi ovunque, si è passati a escludere le città e limitarsi alle abitazioni fuori città , mono o bifamiliari, riducendo di molto l’ampiezza e l’efficacia sperata dell’iniziativa a fini anticrisi.
Esaminando il testo originario erano palesi molte ambiguità che avrebbero favorito, di fatto, speculazioni. Cerchiamo di entrare nello specifico, parlando delle costruzioni nei parchi regionali liguri e non. Continua »
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Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
RACCONTA LE SUE EPICHE GESTA IN UN LIBRO DI CUI STAMPERA’ MIGLIAIA DI COPIE… MA UNA VOLTA NON ERA ROMA LADRONA?… INVECE CHE PAGARSELO DI TASCA E’ FORSE “FEDERALISTA” FAR PAGARE 10.000 EURO AL COMUNE DI TREVISO?
Si tratta di trecento pagine e migliaia di copie pronte per essere diffuse nella
Marca trevigiana dove il popolo si contenderà il racconto delle sue epiche gesta.
L’autore è lo sceriffo Giancarlo Gentilini, classe 1929, vicesindaco di Treviso, leghista doc, quello, per intenderci, che ha fatto togliere le panchine per impedire che chiappe non autorizzate ed extracomunitarie potessero contaminarne la vernice.
Quello famoso per le battute sui “culattoni” o sugli immigrati da travestire come “leprotti per consentire ai cacciatori di addestrarsi”.
Dopo vari tentativi, riuscirà a farsi pubblicare la sua “Enciclopedia”, il sacro testo delle sue iniziative e del lavoro fatto dalla Lega dal 1994 ai giorni nostri, con particolare attenzione all’epoca di Gentilini sindaco ( fino al 2003).
Dopo due mandati la legge gli ha impedito il tris e ora è vicesindaco.
Nella “Roma ladrona” forse qualcuno le proprie memorie le avrebbe fatte pubblicare a proprie spese, ma Gentilini ha pensato bene che l’esborso fosse invece a carico del comune di Treviso, ovvero del contribuente e l’ente locale ha stanziato la somma di 10.000 euro a tal fine. Continua »
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Marzo 26th, 2009 Riccardo Fucile
ALLA CAMERA PASSA UN ORDINE DEL GIORNO DELLA SINISTRA PER 249 A 243… ASSENTI 83 DEPUTATI DEL PDL, 5 DELLA LEGA E 1 DELL’MPA… OGNI VOTAZIONE E’ A RISCHIO, SPESSO SI PREVALE A FILO… BRUNETTA, I FANNULLONI SONO IN PARLAMENTO
Parole di un deputato del Pdl: non esiste una votazione alla Camera dove, nonostante un margine teorico di quasi 80 voti, la maggioranza non rischi di finire sotto. Questo a causa di assenze costanti e ripetute di ministri, sottosegretari in presunta missione o assenti senza motivo.
Nel giorno in cui Berlusconi indica agli italiani che la strada da seguire è di “lavorare di più”, il confronto è impietoso.
Secondo i dati Ocse relativi al 2007, le ore procapite lavorate in Italia in un anno sono in media 1.824. Cifra in discesa, rispetto al 1993 in cui ad es. le ore lavorate ammontavano a 1.862.
Ma nell’ambito dei Paesi industrializzati, dati Ocse alla mano, siamo indicati tra i più stakanovisti nell’ambito europeo.
Dietro di noi ci sono il Regno Unito ( 1.670), la Francia (1.561), la Spagna ( 1.652), la Germania (1.433). Battiamo persino gli americani che lavorano 1.794 ore.
Semmai il problema è la produttività rispetto ad altri Paesi, visto che anche se lavoriamo di più produciamo di meno.
La stima del Pil per ora lavorata mostra tassi di crescita molto bassi, ogni ora di lavoro da noi produce 39,3 dollari contro i 52,4 degli Usa, i 44,5 della Gran Bretagna, i 49,6 della Germania e i 52,7 della Francia. Continua »
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Marzo 25th, 2009 Riccardo Fucile
IL NUOVO PARTITO “NON SARA’ DI DESTRA” E L’ELETTORE DI DESTRA NE PRENDE ATTO… BELUSCONI PRESIDENTE A VITA, FINI ANNUNCIA “OGNUNO PER SE'” E LUI PER TUTTI NEL DOPO NAPOLITANO.…I COLONNELLI PERDONO IL GENERALE MA SGOMITANO PER ENTRARE NELLO SPACCIO DELL”UFFICIO DI PRESIDENZA
Mentre calava il sipario sul congresso di scioglimento di An, Fini riceveva le
congratulazioni di Napolitano (siamo già in clima staffetta?) e Berlusconi cercava di spiegare al telefono a Gheddafi l’importanza del nuovo Pdl. Non ci è dato sapere il pensiero del leader libico su questa fusione, ma riteniamo non gli abbia turbato di certo il sonno nella sua mitica tenda.
Rimarchiamo solo il fatto che, in 13 anni di vita, An è riuscita a convocare appena 3 congressi, uno per la nascita, uno mediano e uno per sciogliersi: un record mondiale forse per un partito che ama definirsi identitario e che dovrebbe quindi fare del dibattito di idee e del confronto interno una costante del proprio modo di “fare politica”.
Un pensiero va al vecchio Msi dove si litigava su tutto, ma almeno i congressi si facevano ogni due anni, se non altro per trovare l’occasione per prendersi a seggiolate tra le varie anime interne.
Ora anche le anime non vanno più di moda, salvo mantenere il gioco delle parti: un classico di questi congressi è che uno fa il discorso per i reduci, uno per i modernisti, uno per quelli che sono entusiasti, uno per quelli che sono perplessi, e tutti si sentono contenti e rappresentati. Continua »
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Marzo 25th, 2009 Riccardo Fucile
I PROGETTI FINANZIABILI VANNO PRESENTATI ENTRO IL 30 GIUGNO… NONOSTANTE UNA PROROGA, L’ITALIA E’ LATITANTE… SI TRATTA DI FONDI EUROPEI DI CUI AVREMMO POTUTO USUFRUIRE SE AVESSIMO PRESENTATO I PROGETTI… LE REGIONI DEL SUD SUL BANCO DEGLI IMPUTATI
Si tratta di una somma equivalente agli stanziamenti messi in campo dal governo per finanziare la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali nel prossimo biennio.
Sono la bellezza di 10 miliardi di euro di fondi europei, denaro a disposizione, pronto a essere speso se solo l’Italia avesse messo sulla carta i progetti e li avesse spediti a Bruxelles.
Invece nulla: rischiamo di perdere una cifra grande come una finanziaria perchè il tempo concesso è praticamente scaduto: entro il 30 giugno bisognerebbe fare progetti validi e sottoporli al vaglio Ue per incassare le somme accreditate.
Ma si tratta ormai di una impresa quasi impossibile, considerando che avevamo già ottenuto una proroga di sei mesi, ma nulla è stato fatto.
Secondo L’Eurispes, infatti, mancano ormai le condizioni richieste per ottenere il via libera Ue e spendere i 10,3 miliardi di euro arretrati relativi al biennio 2006-2007.
Chiedere un’altra proroga non sembra una via praticabile, la Ue già ce ne ha concessa una. Continua »
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