Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile
CONSOLE DELLA CULMV PER QUASI 30 ANNI, HA GUIDATO I PORTUALI DALLE LOTTE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE ALLA TRASFORMAZIONE IN IMPRESA… CONDOTTIERO DI GRANDI BATTAGLIE MA ANCHE UOMO DI MEDIAZIONE…COMUNISTA LEALE E COERENTE IN UN MONDO DI TRASFORMISTI
E’ morto Paride Batini, leader storico dei camalli del porto di Genova e console della Compagnia unica merci varie. Aveva 75 anni e da circa 30 era la guida carismatica dei portuali genovesi. E’ stato il leader delle lotte più dure e dei confronti più aspri contro il processo di privatizzazione del porto di Genova, ma è stato anche colui che ha condotto i portuali sulla strada dell’imprenditoria, trasformando una categoria che gestiva le operazioni portuali in regime di assoluto monopolio in un’impresa che fornisce manodopera ai terminalisti e che gestisce un terminal in proprio. E’stato il condottiero di grandi battaglie, giuste o sbagliate che fossero, ma anche uomo di trattativa e di mediazione. Sapeva tirare al massimo la corda delle richieste per poi trattare la soluzione più idonea per i suoi camalli. Era un uomo che veniva dalle case popolari di Molassana e ha saputo non dimenticare mai le proprie origini, intransigente con se stesso e con la stessa sinistra che spesso scavalcava. Era un comunista coerente e leale in un mondo di trasformisti, un battitore libero non omologabile, ostinato e acuto. Ha fatto qualche battaglia sbagliata, ha bloccato spesso il porto per tutelare una categoria privilegiata, ma ha sempre difeso con coraggio la sua gente. E quando all’attacco del porto si sono mossi tanti interessi privati, non sempre puliti, ha saputo porre un argine a chi avrebbe voluto cancellare una parte importante della storia di Genova. Ricordo che, da posizioni di estrema destra, fui il primo a volere un manifesto di solidarietà con i portuali in una fase dove lottavano per sopravvivere. Uscì così a Genova un manifesto del Msi che dava loro un appoggio morale, fu una svolta forse, arrivò indirettamente un suo ringraziamento. A dimostrazione che nella vita conta la coerenza e il rispetto delle idee, pur nelle diverse posizioni. E nelle finte lacrime di una certa sinistra che accompagnerà il suo ultimo viaggio di comunista leale e non riciclato, il popolo della destra sociale china il capo con rispetto a un avversario che ha saputo lottare per il suo popolo a testa alta e non tramando nei corridoi.
argomento: Batini | Commenta »
Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile
IN CASA CON LA MAMMA FINO A 34 ANNI… IL 30% DEI GIOVANI BRITANNICI VIVE COI GENITORI E NON PENSA DI METTER SU FAMIGLIA… MA NEL RESTO D’EUROPA NON VA MEGLIO
Sfatato il luogo comune che vede negli italiani il popolo più mammone: un esercito di bamboccioni si aggira per le strade di città cosmopolite come Parigi, Madrid, Berlino e soprattutto Londra. Significativi i dati in arrivo dall’Inghilterra dove nel 2008 ci sono stati ben 300.000 ragazzi in più tra i 20 e i 34 anni, rispetto al 2001, che hanno scelto di ritardare il momento del distacco familiare. Secondo l’ufficio britannico per le statistiche ( Ons), sono circa un terzo gli uomini britannici e un quinto le donne, tra i 20 e i 34 anni, che vivono ancora in famiglia.
Gli analisti dicono che le cause sono facili da inquadrare: crisi economica, ma anche tempi più lunghi di studio che portano ritardi nel raggiungimento dell’indipendenza economica e dei matrimoni.
Nel 2001, il 27% dei giovani uomini in questa fascia d’età viveva in famiglia, e il 15% delle donne. Nel 2008 le percentuali sono passate rispettivamente al 29 e al 18%.
Ma secondo l’Ons “c’è stata anche una riduzione del gap generazionale che ha cambiato i rapporti tra genitori e figli, e questo rende più facile per i figli adulti restare a casa dei genitori. Continua »
argomento: Costume | Commenta »
Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile
LA FINANZA CREATIVA NON HA PIU’ LIMITI: LA IERVOLINO LO CHIAMA CONTRIBUTO GIARDINAGGIO CIMITERIALE E SPERA DI INCASSARE 3 MILIONI DI EURO… INTANTO NE SPENDE 800.000 PER APPALTARE UN ELENCO DEI POTENZIALI CONTRIBUENTI
Visto che dai vivi non si poteva strizzare più nulla, il comune di Napoli, in perenne dissesto finanziario, ha pensato che fosse il caso di rivolgersi ai morti.
E gli uffici del sindaco Iervolino si sono messi subito all’opera, inventandosi una tassa in più, battezzata ( anche se sarebbe più il caso di parlare di esequie), con un dolce eufemismo, “contributo per giardinaggio, nettezza e decoro” negli undici cimiteri pubblici della città partenopea.
Ma i napoletani, che sono molto sarcastici, l’hanno già battezzata “la tassa sul morto”. Quantificando, si tratta di nove euro all’anno a loculo: il provvedimento si applica con effetto retroattivo dal 2006 e i funzionari hanno calcolato un’ipotesi di entrata nelle casse esangui del Comune di circa 3 milioni di euro.
Trattasi, infatti, di via molto ipotetica, in quanto un conto è fissare una tassa, altro è riscuoterla, soprattutto a Napoli.
Già nel 2006, infatti, il Comune ci aveva provato, ma senza cavarne un euro, tanto da appaltare poi il servizio per la modica cifra di 800.000 euro a una società esterna.
Ora ci si riprova ma già si parla di contenziosi con le Arciconfraternite della Curia, proprietarie del 90% degli immobili cimiteriali.
La cifra sembra minima, in effetti, ma chi ha una cappella che, per sua natura, è un condominio a più loculi, non risulta tanto irrisoria. Continua »
argomento: economia, Napoli, Politica | Commenta »