Aprile 27th, 2009 Riccardo Fucile ALLA MADDALENA LAVORANO DA MESI CIRCA 1.000 OPERAI PER OPERE IL CUI COSTO E’ DI CIRCA 400 MILIONI CHE ANDRANNO PAGATI COMUNQUE.…. I NO GLOBAL A CONTESTARE CI SARANNO LO STESSO E QUINDI ANCHE LA POLIZIA… IN PIU’ I DISAGI PER I TERREMOTATI CHE NON AMANO LE FICTION TV
L’annuncio di Silvio Berlusconi di spostare la sede del G8 che vedrà , all’inizio di
luglio, riunirsi in Italia oltre 30 capi di Stato e di governo, dall’isola della Maddalena alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito, in Abruzzo, rientra sicuramente nei “colpi di teatro” che il premier ama particolarmente.
Non sappiamo se è andato a braccio o se prima ha fatto un sondaggio di conferma sul “gradimento” da parte dell’opinione pubblica, ma certamente ha rivendicato la scelta come “sua decisione”. Avvalorata dal fatto che ciò produrrebbe un risparmio per le casse statali pari a 220 milioni di euro che potranno così essere dirottati ai terremotati.
A parer nostro si tratta di una scelta economicamente sbagliata e i 220 milioni di risparmio ci potrebbero essere solo se lo Stato non pagasse le fatture per i lavori regolarmente svolti dalle imprese che da mesi operano alla Maddalena.
Invertendo il concetto espresso dal premier, ci chiediamo: se andava recuperata una somma da destinare alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal sisma, perchè non si è deciso di indire l’election day il 6-7 giugno, che ne avrebbe fatti risparmiare il doppio?
Se poi si tratta di cercare un effetto mediatico dell’evento è un altro discorso, anche se riteniamo che i 40.000 senza tetto abbiano bisogno di case più che di finire sulle Tv di tutto il mondo, a causa della disgrazia che li ha colpiti.
Fatta questa premessa, ragioniamo coi dati precisi e “fatture” alla mano.
Intanto chi partecipa al G8: oltre i capi di Stato, vi saranno 3.000 delegati, 4.500 giornalisti, 16.000 rappresentanti delle forze dell’ordine. Continua »
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Aprile 26th, 2009 Riccardo Fucile PRIMA SEMBRAVA UN DRAMMA TROVARNE ANCHE UNO, ORA SI DICE CHE SI SONO TROVATI “FOCALIZZANDO LA SPESA”…PER IL PRIMO ANNO IN REALTA’ BASTANO 1,5 MILIARDI, POI SI VEDRA’… LA RICOSTRUZIONE COSTERA’ MENO DEL PREVISTO E SI FARANNO LE SOLITE PARTITE DI GIRO
Otto miliardi di euro per l’Abruzzo, distribuiti nel quinquennio 2009-2013, per superare intanto l’emergenza e avviare la ricostruzione.
Questo lo stanziamento previsto da parte del Governo per far fronte alle conseguenze del sisma che ha colpito la zona aquilana. Cifra che dovrebbe trovarsi attraverso risparmi e spostamenti di voci di bilancio.
Mentre fino a pochi giorni fa si litigava persino per dove andare a cercare 200 milioni, improvvisamente la strada pare in discesa.
Niente più tasse o altre misure impopolari che avrebbero penalizzato il consenso dell’elettorato, si cercherà di fare qualche manovra di aggiustamento interno.
Intanto, come avevamo anticipato, i costi sono inferiori alle cifre sparate da Maroni che aveva parlato di 12 miliardi, qua siamo scesi già a 8, ma a nostro parere si calerà ancora.
L’unica cosa certa è che nell’arco di un anno la cifra che serve è di 1,5 miliardi per far fronte all’emergenza immediata, poi si vedrà . Continua »
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Aprile 26th, 2009 Riccardo Fucile UNA NUOVA LEGGE PUNIRA’ CHI FREQUENTA BANDE ORGANIZZATE, PREVISTO CARCERE E MULTE FINO A 45.000 EURO… POCHI GIORNI FA A PARIGI L’ULTIMO MORTO: UN RAGAZZO DI 17 ANNI ACCOLTELLATO DURANTE SCONTRI TRA BANDE RIVALI
La violenza cova sempre sotto la cenere nella banlieue parigina: pochi giorni fa
due gruppi di giovani, provenienti dalle turbolente periferie, si sono affrontati nei presi della gare de Lyon, la principale stazione ferroviaria della capitale francese.
Sono spuntati i coltelli e per terra è rimasto un ragazzo di 17 anni, ferito mortalmente.
Secondo il ministero degli Interni francese, esistono 222 gang, composte esclusivamente da giovani, il 79% delle quali si trovano nella regione parigina.
Fanno parte di questa bande, in modo permanente, 2.500 giovani, mentre altrettanti sarebbero occasionali. Di questi il 47% è formato da minorenni.
L’ultimo episodio giunge nel pieno del dibattito sul fenomeno delle gang giovanili.
“La violenza non rimarrà impunita”, ha promesso in un’intervista al Figaro, Christian Estrosi, deputato della maggioranza e sindaco di Nizza, scelto come relatore di un’imminente legge “anti-bande”.
Il dispositivo è stato sollecitato con forza dallo stesso presidente Sarkozy e prevede misure drastiche: la partecipazione a una gang, secondo una prima bozza, diventerà un reato, punibile con il carcere fino a tre anni e 45.000 euro di multa. Continua »
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Aprile 25th, 2009 Riccardo Fucile I DATI DI UNIONCAMERE: MAI COSI’ NEGATIVO IL SALDO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI… EMERGENZA CASSA INTEGRAZIONE IN LIGURIA E AUMENTO DELLE APERTURE DEI PROCEDIMENTI FALLIMENTARI
Mai così negativo, negli ultimi dieci anni, il saldo delle imprese italiane.
Un evidente segnale di una crisi che, secondo l’analisi delle Camere di commercio, fa paura anche se, chi è adesso sul mercato, sta facendo di tutto per sopravvivere dignitosamente, resistendo alla tentazione di abbassare la saracinesca, mentre chi vorrebbe avviare un’attività preferisce prendere tempo.
Il risultato è che tra gennaio e marzo in Italia, si è registrato un saldo negativo di 30.706 unità , pari a una riduzione dello stock delle imprese dello 0,5%.
Il quadro emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre di quest’anno, fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Unioncamere, la società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane.
Il bilancio del trimestre è frutto della differenza tra le 118.407 imprese che hanno aperto i battenti (contro le 130.629 del primo trimestre dello scorso anno) e le 149.113 che invece li hanno chiusi (contro le medesime 152.443 dell’anno scorso).
Lo stock delle imprese a fine marzo ammonta pertanto in Italia a 6.065.232 unità . Continua »
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Aprile 25th, 2009 Riccardo Fucile LA STORIA DIMOSTRA COME IL BOOM DEI COMBATTENTI AVVENNE QUANDO ORMAI LE TRUPPE ALLEATE ERANO ALLE PORTE… SENZA I PARTIGIANI, GLI AMERICANI CI AVREBBERO MESSO QUALCHE MESE IN PIU’ A VINCERE LA GUERRA, MA SENZA GLI ALLEATI LA RESISTENZA NON AVREBBE POTUTO NEANCHE INIZIARE.
“Piaccia o non piaccia, i partigiani sono stati fondamentali” dice il presidente Giorgio
Napolitano.
E’ il momento di rispondere, visto il timore dei politici a essere tacciati di simpatie verso il fascismo, con dati ufficiali di sinistra, che tanto determinanti non sono affatto stati.
Ma quanti erano in realtà i partigiani?
Una stima ufficiale la fece nel 1944 il loro stesso comandante Ferruccio Parri, per conto del Clnai e Giorgio Bocca, nella sua “Storia dell’Italia partigiana”, mai contestata, ha dato cifre precise nell’arco degli anni bellici.
Il 18 settembre 1943, secondo le stime di Bocca, i partigiani in tutto sono 1.500, a novembre 3.800, il 30 aprile 1944 salgono a 12.600.
A luglio c’è la stima ufficiale di Parri: sono arrivati a 50.000, di cui 25.000 delle Brigate Garibaldi del Pci, 15.00 per Giustizia e Libertà del Partito d’Azione, 10.000 autonomi di area di centro, 2.000 tra socialisti delle Brigate Matteotti e repubblicani delle brigate Mazzini e Mameli.
Si arriva ad agosto 1944 a 70.000 unità , a ottobre a 80.000, poi si cala a dicembre a 50.000.
A marzo 1945 sono 80.000, il 15 aprile si arriva a 130.000 uomini e quando tutti possono dichiararsi tali, perchè l’alleato è entrato nelle città , ecco l’escalation fino a 300.000 partigiani o sedicenti tali.
Riepilogando, secondo i dati di Bocca, solo 1 partigiano su 23 ha combattuto almeno un anno; 5 su 6 hanno preso le armi negli ultimi 4 mesi e quasi 4 su 5 negli ultimi 2 mesi.
Addirittura 1 su 2 negli ultimi 10 giorni. Continua »
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Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile IL DECRETO SICUREZZA LIMITATO ALLO STALKING, ELIMINATE PER FORTUNA LE RONDE, IL PASSAGGIO DA DUE A SEI MESI DI PERMANENZA DEGLI IMMIGRATI NEI CENTRI E LA DENUNCIA DA PARTE DEI MEDICI… LA LEGA SI CALA LE BRAGHE: L’IMPORTANTE ERA BOICOTTARE IL REFERENDUM CHE AVREBBE MESSO A RISCHIO LE CADREGHE
Un voto quasi unanime dell’aula del Senato ha accompagnato la conversione in legge del decreto sicurezza, contenente le nuove norme sullo stalking e le violenze sessuali.
Vittorio Feltri commenta su Libero: “Il provvedimento è praticamente inutile, si è perso tempo per niente, la popolarità del Carroccio scenderà ulteriormente”.
Cosa è stato inserito nel decreto? Poco e nulla in verità .
E’ stato introdotto il reato di stalking nel codice penale, prevedendo pene tra 6 mesi e 4 anni per molestie e persecuzioni, previsto l’ergastolo per chi uccide durante una violenza sessuale, la custodia cautelare in carcere diventa obbligatoria ma “solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza” per i reati di omicidio e alcuni reati in materia sessuale.
Per chi commette uno stupro resta sempre la possibilità degli arresti domiciliari se “gli vengono riconosciute le attenuanti”.
Stalking a parte, diciamolo onestamente, aria fritta, ci si aspettava qualcosa di più. Continua »
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Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile VIVIAMO SENZA RADICI E NELLA PAURA DEGLI ALTRI, DI QUELLE FACCE CHE ABBIAMO VOLUTO DIMENTICARE… SPECCHIO ROVESCIATO DELLA DISPERAZIONE E DELLA FAME DEI NOSTRI EMIGRANTI… ALLA FINE CE LA PRENDIAMO ANCHE CON CHI SI VUOLE INTEGRARE E SU QUESTA TERRA CI GETTA QUELL’ORGOGLIO CHE NOI NON ABBIAMO PIU’
Mario Balotelli, l’attaccante interista oggetto dei “buuu” dei tifosi iuventini,
ha liquidato l’episodio con una frase secca: “Io sono italiano più di tutti voi”, facendo capire l’orgoglio di appartenenza a una comunità nazionale che altri hanno dimenticato da tempo.
Ferdi Berisa vince il “Grande Fratello” e commuove l’Italia con la sua storia: arrivato dal Montenegro con il gommone a 8 anni, padre rom che lo costringe a rubare, madre sparita, lavoro dignitoso conquistato con le unghie dopo essere stato abbandonato.
Capita che anche lui senta l’Italia come una nuova patria, una casa dove costruire il proprio futuro, come una speranza e una appartenenza.
Mario e Ferdi sono tra coloro che sulla nostra terra ci hanno buttato l’orgoglio.
Sono quelli che, come i nostri nonni e i nostri padri, questo straccio di identità se lo sono ritagliato con il sangue, con i dialetti diversi del nord e del sud, con i campanili, la ambita auto Cinquecento, Carosello, come i tanti emigrati in America, con la mano sul cuore e il tacchino sulla tavola.
L’Italia sta vivendo una storia che non conosce e in cui ha difficoltà di radici storiche a riconoscersi.
Vede gli altri arrivare da lontano e dimentica i propri lunghi viaggi.
Teme la violenza, la diversità , gli sbarchi, gli stupri, le rapine in villa, le altre religioni. Continua »
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Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile SUI MANIFESTI AFFISSI IN CITTA’ VIENE MOSTRATA UNA FOTO DI PARTIGIANI INTENTI A PIANIFICARE UN’AZIONE, MA QUALCUNO HA TOLTO PISTOLA E BOMBA A MANO CHE C’ERANO NELLA FOTO ORIGINALE…. PAURA DI DARE UN’IMMAGINE TROPPO AGGRESSIVA DEI LIBERATORI? … ANCHE L’ORIGINALE ERA UNA POSA CINEMATOGRAFICA, IL 25 APRILE ERA GIA’ PASSATO… IMBARAZZO DELLA GIUNTA DI SINISTRA
Chi è causa del suo mal pianga se stesso: la Regione Liguria guidata ( talvolta contromano come la sua auto) dal governatore ex diessino Claudio Burlando riesce a farsi del male da sola, in una manifestazione di autolesionismo più unica che rara.
Vediamo i fatti. La Regione fa affiggere migliaia di manifesti per celebrare il 25 aprile e decide di immortalare il comandante partigiano Aldo Gastaldi,
alias “Bisagno”.
Qualche collaboratore trova la foto adatta: intorno a un tavolo ecco seduti, intenti a qualche piano strategico, i partigiani “Santo”, “Lesta”, “Bill” e “Chino”, di “Bisagno” neanche l’ombra, pazienza, tragico errore.
Sul tavolo spiccano una Colt 45 americana e una bomba a mano a pigna britannica. Qualcuno ritiene forse che la presenza delle armi getti una cattiva luce sulla combriccola e ha una brillante idea: facciamole sparire con un trucco fotografico.
Si arriva all’affissione dei manifesti per le strade e le armi non ci sono più.
Ma qualcuno che aveva visto la foto originale pubblicata su qualche rivista segnala la cosa alla sede genovese de “il Giornale” e l’amico Diego Pistacchi, grande segugio, va a fondo sulla vicenda e realizza lo scoop di cui tutti parlano in città . Continua »
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Aprile 23rd, 2009 Riccardo Fucile CONSOLE DELLA CULMV PER QUASI 30 ANNI, HA GUIDATO I PORTUALI DALLE LOTTE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE ALLA TRASFORMAZIONE IN IMPRESA… CONDOTTIERO DI GRANDI BATTAGLIE MA ANCHE UOMO DI MEDIAZIONE…COMUNISTA LEALE E COERENTE IN UN MONDO DI TRASFORMISTI
E’ morto Paride Batini, leader storico dei camalli del porto di Genova e
console della Compagnia unica merci varie. Aveva 75 anni e da circa 30 era la guida carismatica dei portuali genovesi. E’ stato il leader delle lotte più dure e dei confronti più aspri contro il processo di privatizzazione del porto di Genova, ma è stato anche colui che ha condotto i portuali sulla strada dell’imprenditoria, trasformando una categoria che gestiva le operazioni portuali in regime di assoluto monopolio in un’impresa che fornisce manodopera ai terminalisti e che gestisce un terminal in proprio. E’stato il condottiero di grandi battaglie, giuste o sbagliate che fossero, ma anche uomo di trattativa e di mediazione. Sapeva tirare al massimo la corda delle richieste per poi trattare la soluzione più idonea per i suoi camalli. Era un uomo che veniva dalle case popolari di Molassana e ha saputo non dimenticare mai le proprie origini, intransigente con se stesso e con la stessa sinistra che spesso scavalcava. Era un comunista coerente e leale in un mondo di trasformisti, un battitore libero non omologabile, ostinato e acuto. Ha fatto qualche battaglia sbagliata, ha bloccato spesso il porto per tutelare una categoria privilegiata, ma ha sempre difeso con coraggio la sua gente. E quando all’attacco del porto si sono mossi tanti interessi privati, non sempre puliti, ha saputo porre un argine a chi avrebbe voluto cancellare una parte importante della storia di Genova. Ricordo che, da posizioni di estrema destra, fui il primo a volere un manifesto di solidarietà con i portuali in una fase dove lottavano per sopravvivere. Uscì così a Genova un manifesto del Msi che dava loro un appoggio morale, fu una svolta forse, arrivò indirettamente un suo ringraziamento. A dimostrazione che nella vita conta la coerenza e il rispetto delle idee, pur nelle diverse posizioni. E nelle finte lacrime di una certa sinistra che accompagnerà il suo ultimo viaggio di comunista leale e non riciclato, il popolo della destra sociale china il capo con rispetto a un avversario che ha saputo lottare per il suo popolo a testa alta e non tramando nei corridoi.
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