Maggio 9th, 2009 Riccardo Fucile
MIRAFIORI, POMIGLIANO D’ARCO E TERMINI IMERESE LE SEDI A RISCHIO… SCAJOLA SCRIVE ALLA FIAT: NON VI ABBIAMO AIUTATO CON LE ROTTAMAZIONI PER POI VEDERE LICENZIATI GLI OPERAI IN ITALIA… QUALCUNO PUNTA A RISPARMIARE 1,5 MILIARDI DI EURO L’ANNO, MA LO FACCIA ALMENO SENZA I SOLDI DEI CONTRIBUENTI ITALIANI
Emerge l’inghippo. Mentre in Italia si festeggia l’operazione della Fiat che entra in Chrysler e il tentativo della stessa di dare la scalata a Opel, il quotidiano tedesco Handelsbatt dettaglia le ricadute a livello industriale della potenziale maxifusione tra Fiat e d Opel.
Secondo il giornale teutonico, il piano che la Fiat ha presentato lunedì al governo tedesco prevede la chiusura di alcuni impianti in Europa, inclusi due in Italia, uno al nord e uno al Sud.
E siccome Opel nel nostro Paese non ha alcuna unità produttiva, il riferimento non può che riguardare la casa di Torino.
Ne deriva che gli stabilimenti a rischio chiusura sono Mirafiori al nord e Pomigliano d’Arco e Termini Imerese al sud.
Il progetto presentato in Germania da Marchionne e denominato “Progetto Fenice”, consentirebbe un risparmio per l’azienda torinese di 1,5 miliardi di euro l’anno.
Di fronte al silenzio Fiat, il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, ha preso carta e penna e ha scritto alla dirigenza Fiat sostenendo che “la centralità delle fabbriche italiane è fondamentale. Il governo ha supportato le domande del settore con gli incentivi alla rottamazione e i risultati sono stati positivi”. Continua »
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Maggio 9th, 2009 Riccardo Fucile
IL DEPUTATO LEGHISTA MATTEO SALVINI PRIMA DICHIARA CHE BISOGNA RISERVARE POSTI A SEDERE SUL METRO’ AI MILANESI DOC…POI DI FRONTE A CRITICHE BIPARTISAN SOSTIENE CHE ERA UNA BATTUTA….MA RILANCIA AFFERMANDO CHE LE PRIME DUE VETTURE DOVREBBERO ESSERE RISERVATE ALLE DONNE PER EVITARE I PALPEGGIAMENTI DEGLI EXTRACOMUNITARI… QUELLI NOSTRANI SONO LECITI?… MA A CHE SERVONO LE RONDE PADANE ALLORA?
Era partito sostenendo che sarebbe stato opportuno che sulla metropolitana milanese venissero riservati dei posti a sedere e delle carrozze ai milanesi doc, per evitare loro la presenza fastidiosa e invadente di troppi extracomunitari.
Un clima da apartheid che ha suscitato, oltre alle ovvie critiche dell’opposizione, un’immediata presa di distanza da tale demenziale proposta da parte sia del governo che della maggioranza.
Il ministro delle Pari Opportunità , Mara Carfagna, è stata particolarmente dura: “I cittadini italiani e gli immigrati regolari sono tutti uguali davanti alla legge. Nessuno può condividere la proposta avanzata oggi di carrozze riservate sui mezzi pubblici ad una singola tipologia di cittadini, siano essi milanesi o di altre città , uomini o donne, bianchi o neri”.
Matteo Salvini, che nella Lega non è certo l’ultima ruota del Carroccio, essendo autorevole deputato, nonchè candidato alle elezioni europee, ha dovuto incassare le critiche bipartisan e dopo qualche ora ha precisato che la sua era una battuta.
Salvo precisare meglio ( o peggio) il suo concetto in una lettera al presidente di Atm, la municipalizzata milanese: ” Occorre valutare la possibilità di riservare le prime due vetture di ogni convoglio alle donne, italiane e no, visto le denunce di palpeggiamenti e apprezzamenti pesanti che le donne subiscono ogni giorno. Continua »
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