Giugno 12th, 2009 Riccardo Fucile ELIMINATE 40 ANNI FA, VENGONO RIPROPOSTE DAL PARTITO PIU’ VECCHIO DEL PARLAMENTO… LA LEGA FA IL SUO SOLITO SPOT A BASSO COSTO….LE RETRIBUZIONI, SEMMAI, DOVREBBERO ESSERE PROPORZIONATE ALLA CAPACITA’ E AL MERITO, NON USATE PER PENALIZZARE IL SUD
“I lavoratori vogliono più soldi in busta paga, non lasciarli allo Stato” dichiara Bossi alla
stampa.
Se fosse solo questo il problema, per compensare lo Stato dei mancati introiti, i leghisti potrebbero iniziare a dare l’esempio, rinunciando a metà del loro stipendio di parlamentari, sindaci, presidenti di Provincia, assessorati, alle centinaia di auto blu che usano quotidianamente, a sciogliere l’inutile Ministero della Semplificazione, chi è ministro o sottosegretario a evitare di prendere anche l’integrazione di parlamentare, ad abolire le inutili Province, a uscire dai consigli di amministrazione degli Enti, della Rai, delle Comunità montane dove percepiscono fior di quattrini. Se la prima è “una proposta del popolo”, come sostiene il Senatur, la nostra lo è certamente ancor di più, ma evidentemente da quell’orecchio il boss padano non ci sente.
E’ più facile fare bassa demagogia e dire che ci vogliono stipendi più alti al Nord perchè il costo della vita è più alto.
Ma allora perchè non abbassare le tasse nazionali o locali? Perchè non agire sulle tariffe? Ma in tutta Italia, non solo al Nord. Fosse possibile, si sarebbe fatto.
Anche perchè se lo Stato incassa meno, distribuisce meno risorse agli Enti locali e questi aumentano i tributi locali.
Come avverrà , tanto per capirci, con il tanto decantato federalismo fiscale quando tra 10 anni andrà in vigore ( se mai ci andrà ).
Il problema non è se le carte le dà lo Stato le regioni, è se chi le distribuisce è un baro o no. E ogni riferimento alla competenza padana nella gestione delle cartelle dei Bingo e dei Casinò in Croazia, nonchè ai risparmi bancari dei padani è puramente casuale. Continua »
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Giugno 12th, 2009 Riccardo Fucile MENO MALE CHE HANNO VIETATO I CELLULARI IN “GABINA ELETTORALE”, ALTRIMENTI BOSSI GLI CHIEDEVA LA FOTO DELLA SCHEDA, COME FA LA CAMORRA… FINI SI SOTTRAE AL PIZZO E VOTA SI’… AGLI ELETTORI DELLA LEGA SOTTRARRANNO LA SCHEDA, NEL TIMORE CHE SI SBAGLINO… NOI SIAMO PER IL NO
Non eravamo tra coloro che sarebbero andati a votare per il referendum relativo all’abrogazione del collegamento tra le liste e all’attribuzione del premio di maggioranza a un solo partito (anzichè alla coalizione di liste, come prevede l’attuale legge), ma, dopo che la Lega ha messo i picchetti morali davanti ai seggi, abbiamo cambiato idea.
Perchè non ci piace il “pensiero unico” e aborriamo il “partito unico”, ma non amiamo i ricattatori. Quindi andremo a votare e voteremo no.
Alla faccia di chi vuole non ritirare le schede, nel timore di perdere qualche poltrona ben remunerata.
Cerchiamo di spiegare in sintesi il motivo della nostra contrarietà ad un’ulteriore svolta che metterebbe l’Italia nelle mani di un solo “partitone” che col 40% dei consensi prenderebbe il 60% dei seggi.
E partiamo dai risultati delle ultime Europee: i primi due partiti hanno preso insieme il 61% dei consensi su circa il 65% di votanti. In pratica se si andasse a votare col nuovo sistema due partiti che insieme rappresentano il 40% degli Italiani si contenderebbero il diritto a governare il Paese.
Se uno dei due vince col 21% reale contro il 19% dell’altro comanda per 5 anni.
Anche se il 79% non condividesse quello che andasse a legiferare.
Questo in Italia sarebbe il bipartitismo o bipolarismo tanto reclamizzato. Continua »
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Giugno 12th, 2009 Riccardo Fucile TRATTENUTE IN BUSTA PAGA A CHI DONA IL SANGUE, L’AVIS REGISTRA UN CALO E I DONATORI SONO IN RIVOLTA… MOLTI DIPENDENTI PUBBLICI SI SONO TROVATI EQUIPARATI AGLI ASSENTEISTI… BRUNETTA ORA SI ACCORGE DI ECCESSI DI SEVERITA’ NELLA NORMA CONTESTATA
Con l’applicazione della legge Brunetta, essere contestualmente donatore di sangue e
dipendente pubblico pare sia diventato un grosso problema.
I donatori italiani sono 1.600.000 e il loro mondo è in fibrillazione in questi giorni per le conseguenze che sta determinando una legge, approvata evidentemente senza troppi approfondimenti.
Negli uffici pubblici sta capitando in pratica che chi prende un giorno di permesso per donare il sangue, si trovi dopo qualche mese con una trattenuta sugli incentivi legati alla presenza in servizio e abbia quindi un danno economico per aver compiuto un gesto di solidarietà .
Il fatto è che la legge stabilisce, senza fare distinzione tra i motivi che possono spingere un lavoratore a chiedere un permesso, che agli assenti dal servizio venga applicata una decurtazione economica.
La sede ligure dell’Avis parla, a questo proposito, di un calo delle donazioni del 2% riconducibile all’effetto di questa legge.
Sono stati numerosi anche i fax che si sono dovuti fare, da parte dell’Avis, a diversi uffici pubblici per ricordare che la giornata di lavoro del donatore di sangue non va detratta dallo stipendio.
Si teme che, se non si pone rimedio a breve, si possa arrivare a una flessione delle donazioni intorno al 15% in Liguria, con gravi conseguenze per i malati. Continua »
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