Agosto 18th, 2009 Riccardo Fucile
Il 29,9% DEI DIPLOMATI SCEGLIE L’UNIVERSITA’, IL 52,6% HA TROVATO LAVORO, IL 14,8% LO CERCA ANCORA… IL GUADAGNO MEDIO MENSILE E’ DI 1.045 EURO… LE DONNE TROVANO OCCUPAZIONE MENO DEGLI UOMINI… AL NORD CHI TROVA LAVORO TOCCA IL 62,6%, AL SUD SI FERMA AL 44,6%… TROVA OCCUPAZIONE PIU’ FACILMENTE CHI PROVIENE DA ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI.
L’Istat, dopo l’indagine sullo stato dei diplomati del 2004, è andato a verificare tre
anni dopo, nel 2007, che piega avesse preso la vita di questi ragazzi.
Tre anni dopo la maturità , il 29,9% dei diplomati è impegnato ancora negli studi universitari, mentre il 67,4% si è diretto verso il mercato del lavoro.
Oltre la metà dei diplomati si dichiara occupata (52,6%), e il 14,8% in cerca di un’occupazione. Quelli che hanno un lavoro si dichiarano soddisfatti, con un contratto regolare e un guadagno medio mensile di 1.045 euro.
Ma vi sono parecchie difformità .
Intanto le ragazze risultano meno frequentemente occupate ( 45,3%, contro il 60% dei ragazzi), più sovente alla ricerca di un lavoro ( 16,9%, contro il 12,7%) e maggiormente impegnate negli studi universitari (34,7%, a fronte del 25% dei maschi).
La prosecuzione degli studi universitari vede la prevalenza delle donne anche quando già lavorano (14,8%, rispetto all’11,7% dei maschi) o quando sono alla ricerca di un’occupazione ( 9,5%, contro il 6,5%). Continua »
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Agosto 18th, 2009 Riccardo Fucile
LE INSOLVENZE QUEST’ANNO AUMENTERANNO DEL 31%… VANNO VERSO LA CHIUSURA 30 IMPRESE AL GIORNO… MANIFATTURA E COSTRUZIONI IN DIFFICOLTA’ PER RISPETTARE I PAGAMENTI
Unioncamere, l’associazione delle Camere di Commercio, ha calcolato di recente che il numero dei fallimenti in Italia è salito da 21 a 30 al giorno.
Il dato, proiettato sull’intero anno, vuol dire che ben 10.950 aziende chiuderanno i battenti: mentre la crisi penetra in profondità nell’economia reale, la moria di aziende aumenta.
Nel suo primo rapporto trimestrale sul 2009, Euler Hermes prevede un aumento di fallimenti quest’anno pari al 31% in più rispetto all’anno precedente.
Primo operatore mondiale dell’assicurazione dei crediti, facente capo al gruppo Allianz, Euler Hermes prevede che in Italia alla fine del 2009 avremo 11.500 fallimenti, come dire che ogni ora 1,3 aziende fanno crac, ovvero 13 ogni 10 ore.
Nei numeri come nelle previsioni allarmanti c’è sicuramente il retaggio di eredità del passato, acuite però dalla situazione economica attuale.
A soffrire sono soprattutto i subfornitori, a cui cominciano a scarseggiare le commesse rilevanti, quelle che permettevano di reggere un minimo di programmazione.
Le grandi imprese, infatti, si riorganizzano, cercano di arrangiarsi in proprio e tutta la catena di fornitura è costretta ad adeguarsi. Continua »
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Agosto 18th, 2009 Riccardo Fucile
IL CANONE MEDIO E’ SALITO A 1.000 EURO NEI GRANDI CENTRI URBANI… IN DIECI ANNI AFFITTI AUMENTATI DEL 150%… ROMA, MILANO E VENEZIA LE CITTA’ PIU’ CARE… MA IL 77% DELLE FAMIGLIE IN AFFITTO HA REDDITI SOTTO I 20.000 EURO
Le offerte delle abitazioni in affitto sono sempre più ampie, ma il livello del
canone rimane ancora troppo alto per la capacità di reddito di molte famiglie.
Nelle grandi città il canone medio arriva a superare i 1.000 euro con punte di 2.000 euro a Milano e Venezia.
Crescono le offerte per alloggi di taglio minore (monolocali e bilocali rappresentano il 60% delle offerte, i trilocali il 35%) situati in zone periferiche.
Contemporaneamente però non si riduce il livello dei canoni: per una casa di circa 80mq nei grandi centri urbani il canone medio nel primo semestre 2009 è risultato pari a 1.030 euro.
Nel 2008 il canone medio per lo stesso tipo di abitazione era stato di 740 euro, sulla base dei contratti registrati.
Tra il 1999 e il 2008 i canoni rilevati sono aumentati in media del 150%, con punte ancora più alte nelle grandi città .
Roma, Milano e Venezia sono le più care, Bari, Palermo e Catania quelle con i canoni più bassi.
Per un monolocale il canone oscilla da un minimo di 360 euro a Bari a un massimo di 1.100 euro a Roma, per un trilocale si va dai 750 euro di Catania e Palermo ai 2.000 euro di Milano.
Il livello medio dei canoni dei contratti sottoscritti negli ultimi anni è quasi ormai incompatibile per le famiglie con redditi annui netti inferiori a 20.000 euro ( il 77,1% delle famiglie in affitto), mentre le attuali offerte del mercato privato incontrano la domanda solo nel caso di redditi superiori a 35.000 euro annui ( solo il 3,3% delle famiglie in affitto ha un reddito di oltre 35.000 euro). Continua »
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