Agosto 20th, 2009 Riccardo Fucile GLI EX DI AN FANNO NOTIZIA SOLO PER LE LITI DA BALLATOIO…ALEMANNO DICE “PDL APPIATTITO SUL GOVERNO, I PORTAVOCE SONO MOSCI”, GASPARRI REPLICA “NON ABBIAMO BISOGNO DI CONSIGLI, NE AVREBBE BISOGNO PIU’ LUI”.… TANTE ANIME PERSE DI UNA DESTRA CHE NON C’E’ PIU’ … VENEZIANI: “NON VEDO SEGNI DI VITA, PARTITO LIQUEFATTO”
C’era una volta un partito, radicato sul territorio, con le sedi difese con il
sangue dei militanti e i sacrifici dei dirigenti, poi è stato traghettato in un altro contenitore meglio arredato e ora forse, come dice Storace, “da Salò siamo arrivati ai salotti” buoni.
Ma evidentemente i dissapori tra “fratelli coltelli” ogni tanto riemergono e ne è prova lo scambio velenoso di battute tra Alemanno e Gasparri di due giorni fa.
Alemanno ha prima criticato la Lega e poi ha piazzato l’affondo: “I vertici del Pdl devono farsi sentire di più, i messaggi del partito sono schiacciati sul governo e affidati solo a Berlusconi. Abbiamo bisogno che i capigruppo diano voce al partito, invece che essere mosci”.
Apriti cielo, ecco arrivare la replica di Gasparri: “Su tutti i temi, le posizioni del Pdl sono chiare e scandite con forza e continuità . Non abbiamo bisogno di molti consigli e del resto ci asteniamo dal darli al sindaco che pure potrebbe trarre giovamento da qualche parere in più”.
A cosa si riferisce Gasparri? Pare a qualche nomina fatta da Alemanno che Gasparri non avrebbe gradito, probabilmente dovendo piazzare qualche amico suo.
Insomma si vola alto, d’altronde Gasparri è così pronto ogni sera a confermare le posizioni della Lega e a smentire quelle di Fini che magari Alemanno avrà pensato che avesse cambiato partito e non l’ha informato. Continua »
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Agosto 20th, 2009 Riccardo Fucile NON SI DOVEVA LICENZIARE NESSUNO, ANZI CI SAREBBERO STATE 16.000 NUOVE ASSUNZIONI… E’ USCITA LA GAZZETTA UFFICIALE COI TAGLI REGIONE PER REGIONE… A CASA IL 4% DEI DOCENTI, SARANNO 87.000 GLI INSEGNANTI TAGLIATI IN TRE ANNI, GIA’ 42.000 NEL 2010…. PIU’ ONESTO STARE ZITTI, INVECE CHE PRENDERE PER I FONDELLI TANTE FAMIGLIE
Venti giorni fa aveva annunciato 16.000 nuove assunzioni per settembre, precisando che la sua non è “la scuola dei tagli”.
Ma le affermazioni del ministro Gelmini stridono con i numeri del Regolamento del personale Ata (quello non docente) pubblicato due giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale e che diventerà legge tra due settimane.
Un provvedimento da lacrime e sangue, che prevede il taglio di 44.500 precari nei prossimi tre anni.
Una scure che rischia di lasciare centinaia di istituti senza collaboratori scolastici, ma la Gelmini preferisce parlare di “razionalizzazione dei costi”.
In tre anni verrà tagliato il 17% del personale Ata, composto da assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
Tutti precari in un settore dove un lavoratore su tre ha un contratto a termine che solitamente scade il 30 giugno per poi essere rinnovato a settembre.
Su 250.000 lavoratori Ata, 80.000 sono precari. Una cifra che verrà più che dimezzata con il taglio di 14.500 lavoratori l’anno.
Un’emorragia che inizierà a settembre con il nuovo anno scolastico e a cui il ministero conta di supplire ampliando l’orario del personale di ruolo.
Assistenti e bidelli a tempo indeterminato potranno lavorare di più, venendo però pagati molto meno dei loro colleghi precari nelle ore facoltative. Non più del 50% di quanto sarebbe spettato al personale tagliato, come recita il regolamento. Continua »
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Agosto 20th, 2009 Riccardo Fucile LO STUDIO DELLA BANCA D’ITALIA CONFERMA CHE GLI STRANIERI SVOLGONO MANSIONI POCO QUALIFICATE CHE AGLI ITALIANI NON INTERESSANO… VENGONO PAGATI L’11% IN MENO E IL TASSO DI OCCUPAZIONE E’ DEL 67% CONTRO IL 58% DEGLI ITALIANI PERCHE’ HANNO BISOGNO DI LAVORARE… CADONO I LUOGHI COMUNI LEGHISTI
Gli immigrati non rubano lavoro agli italiani: è questo il senso
dell’approfondito studio della Banca d’Italia sulla presenza e il ruolo degli stranieri nel nostro Paese.
Dal dossier emerge che gli stranieri svolgono in genere attività e mansioni meno qualificate, senza togliere quindi opportunità di lavoro agli italiani.
Inoltre gli stranieri occupati nel settore privato guadagnano circa l’11% in meno rispetto agli italiani. Il loro tasso di occupazione risulta pari al 67%, cioè 9 punti percentuali in più rispetto agli italiani: un divario che si spiega con il fatto che gli immigrati sono più giovani ed hanno bisogno di lavorare per avere il permesso di soggiorno.
Il mito che gli stranieri arriverebbero in Italia con altri fini, rispetto alla ricerca di un’occupazione, viene sfatato anche dal dato che su 650.000 stranieri irregolari più della metà , circa 350.000, contribuiscono ad alimentare il mercato del lavoro anche se non in regola.
Dice lo studio che “la crescita della presenza straniera non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani che sembrano invece accrescersi per gli italiani più istruiti e le donne”. Continua »
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