Ottobre 31st, 2009 Riccardo Fucile
L’OCCIDENTE RINUNCIA ALLE PROPRIE RADICI E ALLA SUA MEMORIA COLLETTIVA PER INSEGUIRE LE CARNEVALATE AMERICANE
La becera pagliacciata del ‘dolcetto — scherzetto’ che riempie il 1° di novembre l’esistenza apolide di migliaia di esseri in quella parte dell’emisfero occidentale chiamato America, ha attecchito ormai anche qui da noi.
Non poteva essere diversamente.
Poveri di spirito ma ricchi di televisioni (una ormai per ogni camera) da cui viene propugnata in ogni salsa la carnevalata di Halloween, ciò che resta dell’antico italico popolo si appresta a compiere ‘il rito’.
L’evento è alle porta.
Folle di giovani si spingono alla ricerca del tribalismo psichedelico; bambini inconsapevoli vengono accompagnati alle feste da genitori consapevolmente idioti, nonni in pensione dediti al trekking-shopping, sono pronti a riempire camerette ed armadi dei nipotini di ossa, denti da vampiro, corna, mantelli neri e tutine rosse e, soprattutto, oggettistica varia che riproduce zucche. La zucca vuota: il vero simbolo della Halloween tricolore.
Un’apparenza di felicità esterna a mascherare il vuoto del proprio essere interiore.
Le festività di Ognissanti e Dei Defunti, svanite. Come per incanto.
Celebrazioni in essere fin dal IV secolo, quindi con ‘radici’ ben profonde nella memoria collettiva del nostro popolo, eclissate.
Meglio eludere il concetto di morte, per non turbare la nostra esistenza, per non porsi ‘inutili’ domande che creino inquietudine.
Meglio tanti calorici dolcetti che lumini sulle tombe.
Meglio le canzoni di Michael Jackson che tante barbose litanie a ricordo dei nostri cari.
E soprattutto, molto meglio non pensare.
Vivere con la zucca sul collo. Vuota, come la propria esistenza.
Anche se tutti noi no.
argomento: radici e valori | 1 Commento »
Ottobre 31st, 2009 Riccardo Fucile
ALEMANNO: “E’ SCANDALOSO, UN’OFFESA PER L’INTERA CITTA”… LIBERI PER SCADENZA DEI TERMINI, IL GIUDICE NON HA ANCORA AVUTO TEMPO DI FORMALIZZARE LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO NEANCHE PER I 4 ROMENI STUPRATORI…. E’ QUESTA LA POLITICA DELLA SICUREZZA DEL GOVERNO?
Liberi per scadenza dei termini, ovvero perchè il pm, dopo la chiusura dell’indagine sullo stupro stile “arancia meccanica” di Guidonia, vicino a Roma, compiuto lo scorso gennaio, non ha ancora avuto tempo di formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio per il branco di quattro romeni, accusati di essere i violentatori, e per i loro due connazionali che li aiutarono nella fuga.
Per ora sono stati questi ultimi a tornare in libertà , per scadenza naturale dei termini, dopo sei mesi di obbligo di dimora e in precedenza gli arresti domiciliari.
I due procurarono l’auto per la fuga dei quattro stupratori.
Vittima della violenza sessuale fu una ragazzina minuta 21enne che si era appartata in auto con il fidanzato.
Il giovane venne massacrato di botte dai quattro e poi rinchiuso nel bagagliaio mentre la ragazza venne stuprata dai romeni con violenza inaudita.
I due complici nel frattempo si trovavano con l’obbligo di dimora in una località segreta del nord Italia, in quanto lo Stato italiano doveva pure “tutelarli”, ora, in attesa del processo, sono tornati in libertà .
Non solo, le forze dell’ordine dovranno pure vigilare per evitare che i due se ne tornino in Romania, sottraendosi al processo, così lo Stato dovrà pure predisporre la loro “discreta sorveglianza”, con relativi costi a carico del contribuente.
Il pm non ha ancora fomalizzato la richiesta di rinvio a giudizio neanche per i 4 stupratori: se non lo farà entro gennaio, scadranno i termini anche per loro e tornerano liberi.
I due complici hanno fatto sapere che ” è loro intenzione di voler restare al nord, nella speranza di trovare in Veneto finalmente un lavoro”. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 31st, 2009 Riccardo Fucile
LA MINIMANOVRA CHE SI CERCA DI IMPORRE A TREMONTI AVREBBE UNA GROSSA INCIDENZA SUI CONTI PUBBLICI, MA ALLE AZIENDE ARRIVEREBBERO BRICIOLE…. LE ENTRATE PREVISTE PER LO SCUDO FISCALE SONO DI 4-5 MILIARDI, MA 7 SONO GIA’ IMPEGNATI….I SOLITI DISCORSI SENZA FONDAMENTO
Atteggiamento attendista del governo nei confronti del nuovo emendamento alla finanziaria sull’Irap, presentato in commissione Bilancio al Senato.
Il testo, sottoscritto da una decina di senatori di Pdl e Lega, prevede una detrazione dell’Irap sul totale delle imposte dirette e indirette per le imprese fino a 50 dipendenti, e una detrazione parziale per quelle con più di 50 addetti.
Il ministro Tremonti, calcolando che questa minimanovrina avrebbe una incidenza sui conti pubblici tra i 4,4 e i 5,7 miliardi ha già fatto sapere, “a malincuore”, che il suo parere è negativo, in quanto il Tesoro non è affatto convinto della copertura.
Il problema è che la Finanziaria di Tremonti si affida quasi esclusivamente agli incassi dello scudo fiscale che si conosceranno solo a metà dicembre e saranno in ogni caso solo una “una tantum”.
Si accentua il solco tra chi nel Centrodestra ha necessità di recuperare qualche consenso in vista delle elezioni regionali e chi non vuole accentuare la crisi dei conti pubblici.
Se si fossero evitate certe promesse fondate sul nulla e certe sparate propagandistiche, forse sarebbe stato meglio, aggiungiamo noi.
Poi si gira sempre intorno a ipotesi minimali: se si togliesse l’Irap, lo Stato perderebbe introiti da 38 miliardi di euro, cifra che, girata alle Regioni, permette alla Sanità di non sprofondare in una gestione da terzo mondo. L’emendamento minimale ora proposto costerebbe appena 4,4 miliardi di euro, ma nessuno dice quanto risparmierebbe in concreto un’azienda di detassazione annuale: il conto lo ha fatto la Cgia di Mestre e risulta di 998 euro.
Ora pensate, con la crisi che investe migliaia di piccole aziende, cosa se ne può fare un imprenditore dello sconticino di 998 euro, spacciato come chissà quale miracolo.
Ma siamo seri, che senso ha una spesa che costa quanto l’intero incasso dello scudo fiscale per un risultato di questo genere? Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL MINISTERO DEGLI INTERNI HA UN MILIARDO DI DEBITI DI CUI 279 MILIONI ACCUMULATI NEL 2008…LA RELAZIONE RISERVATA PARLA DI “CONTI DROGATI”, “IL BILANCIO SICUREZZA E’ STATO TAGLIATO DAL GOVERNO NEL 2009 PER 414 MILIONI , L’ORDINE PUBBLICO PER 263 MILIONI”…”INADEGUATEZZA DI RISORSE PER IL PERSONALE, LA LOGISTICA E LA MANUTENZIONE”…NON CI SONO SOLDI NEANCHE PER PAGARE GLI AFFITTI
Sono mesi che Maroni, nei suoi spot televisivi, parla di incremento dei fondi per la sicurezza, di una diversa sensibilità di questo governo verso le forze dell’ordine, di “linea dura” verso chi delinque.
Qualcuno che si beve come oro colato quello che ti vogliono far credere i Tg governativi avrà dormito sonni tranquilli al pensiero che in Italia regni l’ordine, l’importante è che non esca mai di casa.
Non solo perchè i delinquenti circolano come prima e chi viene dal’estero a commettere reati arriva tranquillamente in treno, aereo e auto (senza che nessuno lo vada a cercare) e non certo col gommone dei disperati, ma anche perchè avrebbe evitato di imbattersi nella manifestazione di 40.000 agenti, carabinieri, finanzieri, polizia penitenziaria e forestale che due giorni fa a Roma ha denunciato la politica dei tagli alla sicurezza del governo “amico”.
E in piazza c’erano sindacati autonomi e di destra, non solo Cgil, Cisl e Uil.
I Tg ne hanno dato brevemente notizia, ma senza alcuna intervista ai manifestanti…ma che strana prassi.
Ora è uscito proprio dal Viminale un documento che sbugiarda il ministro Maroni, in quanto evidenzia un quadro esattamente opposto a quello che ha cercato fino ad oggi di far credere agli italiani.
Parliamo della riservata “relazione unitaria sul quadro finanziario” del Ministero degli Interni, presentato nei giorni scorsi alla Commissione Antimafia e di cui pochissimi giornali hanno parlato.
E’ un quadro spietato della reale situazione economica del Viminale che contraddice i proclami del governo.
L’Indebitamento del Viminale ha raggiunto un miliardo di euro: 708 milioni quello pregresso, 279 milioni quello prodotto nel 2008. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL MINISTERO PUNTA A VACCINARE 25 MILIONI DI PERSONE, IL 40% DEGLI ITALIANI…UNA PRIMA FASE, PARTITA IL 15 OTTOBRE, PER 8 MILIONI DI PERSONE, UNA SECONDA DAL 30 GENNAIO PER ALTRI 16 MILIONI….MA LE REGIONI SONO NEL CAOS, MANCANO LE DOSI E I MEDICI SONO I PRIMI A NON VACCINARSI
Il virus della nuova influenza ha iniziato a correre e il numero dei decessi collegabili al contagio sono saliti a undici.
L’Italia, insieme alla Spagna, è il Paese europeo con il maggior numero di casi, circa 230.000. Nell’ultimo week-end sono più che raddoppiati, molto colpiti i ragazzi sotto i 14 anni.
La responsabile del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore della Sanità ha sostenuto che “i mesi più duri saranno la seconda metà di novembre e dicembre”.
Se il picco sarà confermato in questo arco temporale, qualcuno ci dovrebbe spiegare al Governo per quale ragione si è previsto di vaccinare i due terzi degli italiani dopo il 30 gennaio. A che serve?
Vediamo nel dettaglio il piano che prevede di vaccinare 25 milioni di persone, il 40% degli italiani.
Una prima fase è scattata il 15 ottobre, con l’obiettivo di vaccinare 8 milioni di persone: medici, infermieri, forze dell’ordine, donne in fase avanzata di gravidanza, persone con malattie croniche e a rischio.
Una seconda fase partirà dopo il 30 gennaio, con l’obiettivo di vaccinare 16 milioni di persone, ovvero quelle sotto i 27 anni.
La vaccinazione si può fare presso i medici di famiglia o presso le Asl, a seconda delle Regioni.
Questo in teoria, ora veniamo alla pratica, perchè in realtà la situazione è già piombata nel caos, con gli italiani disorientati tra dosi che arrivano a scaglioni, ritardi e burocrazia.
La prima contraddizione che emerge è che molti non sanno dove rivolgersi, non esistono regole uniche per tutto il Paese, ogni regione decide come e dove vaccinare e il programma viene fatto in base all’arrivo delle dosi. Secondo grosso problema: ci avevano detto che avremmo avuto dosi in sovrabbondanza da subito, che siamo il primo Paese al mondo ad essersi organizzato a meraviglia.
La realtà è che a Napoli ne sono arrivati 130.000 appena sugli 800.000 previsti, a Bari 30.000 sui 700.000 previsti, a Genova non si va oltre 12.000 consegne a settimane, a fronte di una richiesta di 230.000, in Lazio sono arrivati 125.000 vaccini a fronte degli 800.000 assegnati, in Sicilia 37.000 su 710.000. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL SEGRETARIO DEL PD, METTENDO FINE ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO SUL PREMIER, LO SALVERA’ CON UN LODO AD HOC….IN CAMBIO DI UNA LEGITTIMAZIONE AL TAVOLO DELLE RIFORME… ALTRIMENTI IL RUOLO EGEMONE A SINISTRA LO ASSUMEREBBE DI PIETRO…UNA STRATEGIA DA PD SUL “VIADOS DEL TRAMONTO” O REALPOLITIK ?
I segnali ci sono tutti e, se vogliamo essere maliziosi, è una soluzione che farebbe comodo a molti.
Lo scenario che si prospetta nei prossimi mesi preoccupa in primo luogo il Quirinale che vede approssimarsi a passo di carica la sentenza sul caso Mills anche per il premier: entro qualche mese la magistratura potrebbe in primo grado non solo dire che Berlusconi è colpevole, ma sentenziare la sua interdizione dai pubblici uffici, il che vorrebbe dire non tanto dimettersi, ma dover rinunciare a ricandidarsi alle prossime politiche.
Una frattura dagli esiti imprevedibili, uno scenario drammatico con metà del Paese che viene privato del proprio leader di riferimento per sentenza giudiziaria, un caso senza precedenti.
Il Quirinale si chiede quali potranno essere le possibili vie d’uscita parlamentare.
E ovviamente tra i suoi interlocutori non può non avere il neosegretario del Pd, maggiore forza di opposizione.
A differenza di Franceschini che aveva cercato di usare toni dipietristi, cavalcando l’antiberlusconismo per tamponare l’emorragia di voti verso l’Idv, Bersani è un uomo prudente, di pragmatica scuola d’alemiana, chiamato a sciogliere i nodi della sinistra e tentato anche dai “lodi”.
Bersani pensa che il Pd non possa continuare in eterno la lotta civile nel Paese tra frazioni e che Berlusconi, proprio perchè in un momento di estrema debolezza, non aspetterebbe l’ora di trovare un interlocutore in grado di risolvergli i problemi giudiziari, con cui aprire un dialogo, dedicare la seconda parte della legislatura alle riforme condivise e infine legittimarsi per la corsa futura al Quirinale.
Uno scenario perfetto per un “d’alemiano doc”, capace di sedersi al tavolo degli imprenditori o degli operai con la stessa disinvoltura.
Se il Pd mettesse fine alla politica dell’accanimento terapeutico contro il malato Berlusconi, garantendogli una via d’uscita, Bersani potrebbe cogliere due obiettivi di non poco conto: legittimarsi di fronte al Paese come sinistra responsabile e istituzionale, sedersi con tutti gli onori al tavolo delle grandi riforme con un ruolo determinante, risalire la china dei consensi elettorali nel ceto moderato, isolare la strategia oltranzista di Di Pietro senza doverlo rincorrere.
Se si va alla guerra totale, la parte egemone la farà l’Idv e il Pd non sopravviverebbe al viados del tramonto, travolto com’è anch’esso da scandali e scandaletti. Continua »
argomento: Politica | 1 Commento »
Ottobre 29th, 2009 Riccardo Fucile
GRAZIE ALLA LEGGE MARONI CHE PREVEDE UN DOMICILIO VERO E CON PRECISI REQUISITI IGIENICI, I SENZA TETTO DIVENTANO FANTASMI….NON AVRANNO PIU’ DIRITTO A DOCUMENTI, ALLA SANITA’ E AGLI ATTI AMMINISTRATIVI, IN QUANTO PRIVI DI RESIDENZA…. ALL’ESTERO I BARBONI LI ASSISTONO, IN ITALIA LI SCHEDIAMO
Solo a Genova, i dati parlano di mille “genovesi fantasma”, che vivono in mezzo a una strada, in quanto le strutture sociali del nostro Paese non sono in grado neanche di assicurare un tetto a chi non ce l’ha.
Ora costoro rischiano di scomparire del tutto, perchè ad una attenta lettura del “pacco sicurezza”, approvato dal Parlamento il 2 luglio, si evince che la norma prevede che “il domicilio deve essere vero e non virtuale, con precisi requisiti igienico sanitari”.
In senso stretto quindi, l’anagrafe non concederà più una residenza ai senza dimora, con conseguenze gravissime: migliaia di persone non avranno più documenti, nè accesso alla sanità pubblica o agli atti amministrativi.
In pratica “svaniranno nel nulla”, come sostiene allarmato il presidente della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 29th, 2009 Riccardo Fucile
ALTRO CHE FEDERALISMO, SIAMO AL CENTRALISMO ASSOLUTO…. PRIMA TOGLI L’ICI E LASCI I COMUNI SENZA SOLDI PER I SERVIZI, ORA SE TAGLI L’IRAP, CON CUI LE REGIONI PAGANO IL 40% DELLE SPESE SANITARIE, COME SI FARA’ A FAR FUNZIONARE GLI OSPEDALI?… NON SI TAPPA UN BUCO PER APRIRNE UNO PIU’ GRANDE
Sembra che il Governo italiano sia perennemente calato nella parte di quegli abili giocatori delle tre carte che, approfittando di quei passanti che rischiano qualche azzardata puntata, riescono sempre a nascondere dove sta la carta vincente, spostandola da destra a sinistra con rara maestria.
Un giorno ci viene venduta l’abolizione dell’Ici come la soluzione ai mali italici, anche se si trattava in realtà della abolizione della metà rimanente ( l’altra l’aveva già tolta il governo Prodi).
Peccato che l’Ici l’incassassero i Comuni italiani per finanziare i servizi e che ancor oggi attendono 800 milioni di euro di rimborso sui 3,2 miliardi promessi. Ora si parla di abolire l’Irap, 38 miliardi di gettito, che copre però il 40% della spesa sanitaria nazionale: è evidente che l’eventuale abolizione non permetterebbe più di sostenere i sistemi sanitari regionali
Altro che federalismo, siamo al centralismo assoluto: Lombardia, Veneto e Lazio sarebbero in ginocchio, con un taglio dell’Irap. In queste regioni il contributo Irap alla Sanità è pari al 65%, al 48% e al 44,6%.
Vediamo di fare un po’ di storia di questa tassa.
L’imposta sulle attività produttive è nata nel 1997 ed è versata su base regionale da industrie, commercianti ed artigiani.
La base d’imposta è il valore della produzione al lordo dei costi per il personale, degli oneri e dei proventi finanziari.
Il prelievo è del 3,9%, ma sono le Regioni a gestire l’aliquota.
Il contenitore fiscale accorpa bel 7 balzelli: contributi sanitari, tassa sulla salute, Ilor, Iciap, patrimoniale, tassa sulle partite Iva e quella di concessione comunale.
Il gettito fiscale incassato grazie all’Irap nel 2007 è stato di 40,9 miliardi di euro, nel 2008 si è ridotto a 38,1 miliardi.
Questi fondi finiscono, su base territoriale, direttamente nelle casse della Regione, con questi i governatori pagano gran parte della spesa sanitaria. Secondo una ricerca di questi giorni del Centro Studio Sintesi per stimare l’impatto che avrebbe la cancellazione dell’Irap sull’economia italia, ecco i risultati. Continua »
argomento: Politica | Commenta »
Ottobre 29th, 2009 Riccardo Fucile
LA CEI AMMONISCE: “OLTRE ALLA SICUREZZA, L’ITALIA PENSI A UN PACCHETTO INTEGRAZIONE”…BASTA EQUIPARARE GLI IMMIGRATI AI DELINQUENTI, SENZA FARE NULLA PER GARANTIRE LORO ANCHE I DIRITTI….FINI ESORTA: “LO STATO DEVE EDUCARE A SUPERARE I PREGIUDIZI, ANTICAMERA DEL RAZZISMO”
“E’ ora che l’Italia, in tema di immigrazione, oltre alla sicurezza, punti all’integrazione, perchè senza un pacchetto integrazione non ci potrà mai essere una vera politica migratoria”: a tirare le orecchie alla politica del governo italiano stavolta è il presidente della Commissione episcopale migrazioni, mons. Bruno Schettino, in occasione della presentazione del XIX Rapporto Caritas/migrantes sull’immigrazione nel nostro Paese.
“Da più di un anno sentiamo solo parlare di pacchetto sicurezza, rafforzando il malinteso dell’equiparazione tra gli immigrati e i delinquenti. Non si parla mai del pacchetto integrazione, di un’impostazione più equilibrata che non trascuri gli aspetti relativi alla sicurezza, ma li contemperi con la necessità di considerare gli immigrati come nuovi cittadini, portandoli a essere soggetti attivi e partecipi nella società che li ha accolti”.
La vera sicurezza nasce dall’integrazione, “dalla concezione del migrante come persona portatrice di diritti fondamentali inalienabili: le decisioni politiche trovano un limite nel rispetto della dignità delle persone”.
In Italia il problema, per speculazione politica, è stato posto solo in funzione della presunta sicurezza (nei fatti neanche poi garantita), mentre parlando di immigrazione regolare prevalgono di gran lunga i benefici che essa arreca, rispetto agli inconveniente che comporta.
Basti pensare ai milioni di immigrati che lavorano onestamente, alle badanti che assistono i nostri anziani, agli operai che fanno lavori che gli italiani non sono più disposti a fare, alle tasse che pagano allo Stato italiano, alle imprese che hanno creato.
“Non si tratta di un fenomeno eliminabile a piacere, la loro presenza è funzionale allo sviluppo del Paese, costituendo un puntello al nostro andamento demografico e alle carenze del mercato occupazionale”, ricorda mons Schettino.
I dati del nuovo Dossier Caritas ridimensionano poi l’allarme criminalità legato agli immigrati e fa vacillare il clichè degli “italiani brava gente”, a seguito dei ricorrenti atti di razzismo e intolleranza nei confronti degli immigrati.
Per queste ragioni, secondo la Cei “bisogna cambiare e favorire condizioni di vita più serene per noi stessi e per gli immigrati, agevolando un loro inserimento nella società “.
Un processo che comporta diritti e doveri, ma che “può passare anche attraverso le regolarizzazioni per chi lavora, la concessione della cittadinanza e maggiori aperture sul voto amministrativo”. Continua »
argomento: Caritas, Fini, Immigrazione, Politica | Commenta »