Ottobre 4th, 2009 Riccardo Fucile
I NUOVI ASSUNTI CALANO DA 171.900 NEL 2008 A 92.500 NEL 2009… L’ACQUISTO DI UNA CASA SCENDE DEL 23,7%, LE RIMESSE DI DENARO NEL PAESE DI ORIGINE DEL 10% … LA MAGGIOR INCIDENZA DI IMMIGRATI A PRATO, BRESCIA, PORDENONE E REGGIO EMILIA… SONO 67.000 LE DONNE IMMIGRATE TITOLARI DI IMPRESA
La crisi sta facendo sentire i propri effetti negativi non solo sugli italiani, ma anche sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati in Italia.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto “International Migration Outlook” realizzato ogni anno dal Censis per l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in cui vengono raccolti ed analizzati i dati disponibili sul fenomeno migratorio.
In relazione all’offerta di lavoro, le imprese del nostro Paese hanno rivisto al ribasso le previsioni di assunzione di personale immigrato: solo 92.500 assunzioni nel 2009 a fronte dei 171.900 previsti per il 2008.
Aumentano anche gli sfratti per morosità a causa del rincaro del canone o della perdita del lavoro. Tra il 2007 e il 2008 gli acquisti di immobili da parte degli immigrati sono diminuiti del 23,7%.
Le rimesse in denaro degli immigrati ai loro Paesi di origine subiscono un calo del 10% della cifra pro-capite inviata ogni mese (155 euro nel 2008 contro i 172 euro nel 2007).
Secondo il rapporto, le difficoltà legate alla crisi avvertite dagli italiani, hanno determinato anche un calo del livello di tolleranza nei confronti degli immigrati.
In aumento anche gli episodi di discriminazione, il 22,1% dei quali subiti proprio in ambito lavorativo. Continua »
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Ottobre 4th, 2009 Riccardo Fucile
COREA DEL SUD E CINA GUIDANO LA CLASSIFICA DELLE VENTI MAGGIORI ECONOMIE CHE SOSTENGONO PROGETTI A FAVORE DELLA TUTELA AMBIENTALE… L’ITALIA ALL’ULTIMO POSTO
Sono a sorpresa la Corea del Sud e la Cina a guidare la classifica delle venti maggiori economie del mondo che hanno maggiormente contribuito in quota percentuale a sostenere progetti a favore dell’ambiente, nell’ambito dei piani di stimolo internazionali.
La tabella, compilata in vista della Conferenza sul clima che si terrà a Copenaghen il prossimo dicembre, mostra come l’Italia sia riuscita a sistemarsi nelle ultime posizioni.
Fatto 100 i piani di stimolo, ecco quanto i Paesi hanno destinato ai progetti ambientali, in percentuale: la Corea del Sud il 79%, la Cina il 34%, l’Australia il 21%, la Francia il 18%, l’Inghilterra il 17%, la Germania il 13%, gli Stati Uniti il 12%, il Sud Africa l’11%, il Messico il 10%, il Canada l’8%, la Spagna il 6%, il Giappone il 6%, l’Italia l’1%.
Un anno dopo l’inizio della crisi finanziaria mondiale, l’agenzia delle Nazioni Unite rileva che complessivamente il 15% dei 3.000 miliardi del piano di stimolo sono stati destinati a progetti di carattere ambientale.
Rispetto ai progetti in cui i Paesi hanno investito, lo sforzo fatto per ridurre la dipendenza delle grandi economie mondiali dal carbone e dal petrolio non è ancora sufficiente e dovrebbe essere incrementato.
I denari investiti in energie rinnovabili non bastano a ridurre la necessità di carbone e a incidere positivamente sul surriscaldamento globale del Pianeta. Continua »
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Ottobre 4th, 2009 Riccardo Fucile
BACCHETTATI PER ESSERE MOROSI, AL G8 BERLUSCONI PROMISE CHE L’ITALIA AVREBBE VERSATO ENTRO IL 31 AGOSTO NON SOLO I 130 MILIONI DI QUOTA, MA ANCHE 30 MILIONI IN PIU’….SIAMO A OTTOBRE E NON HANNO VISTO UN EURO…ORA SI PARLA DI PAGARE NEL 2010: CHE BELLA FIGURA DA ACCATTONI
I soldi promessi dall’Italia, durante il G8 dell’Aquila, al Fondo globale per la lotta all’Aids, malaria e tubercolosi, non sono mai stati erogati e, secondo una nota del Ministero dell’economia, sembra potranno essere disponibili solo nel 2010.
Mentre tutti gli Stati versano la quota, l’Italia promette e non mantiene, suscitando le proteste delle organizzazioni non governative che avevano dato fiducia alle promesse del premier Berlusconi: da ActionAid, Aidos, Amref, Aidos, Cesvi, Coopi, Intervita, World Friends fino a Medici senza frontiere, è un coro di proteste.
Nel corso del G8, essendo stato giustamente bacchettato dagli altri Stati che versano quote ben più elevate della nostra e pure nei tempi stabiliti, Berlusconi, per salvare la faccia, nel corso della conferenza stampa serale del secondo giorno dei lavori, aveva dichiarato: “Il nostro Paese è in leggero ritardo nel versare i soldi al Global Fund, ma entro il 31 agosto verseremo 130 milioni di dollari, a cui aggiungeremo altri 30 milioni”.
Solito colpo di teatro o smargiassata, a secondo dei punti di vista?
Le organizzazioni che aiutano il Terzo mondo questa volta speravano che si mantenesse la parola data in questo grande consesso.
Per farla breve: siamo a ottobre e da Ginevra confermano che non hanno visto un dollaro. Tecnicamente ci sarebbe tempo ancora fino a fine anno, ma il timore è che, abbassati i riflettori del summit, le promesse finiscano nel dimenticatoio.
Anche perchè una nota del Ministero dell’Economia farebbe indurre a pensare che fino al 2010 non sarà erogato un bel nulla. Continua »
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