Ottobre 10th, 2009 Riccardo Fucile COLLUSIONI CON LA MAFIA: DA OLTRE UN ANNO UNA RELAZIONE DEL PREFETTO CHIEDEVA LO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI FONDI… ALLA FINE VIENE SOLO COMMISSARIATO, COSI’ TUTTI POTRANNO RIPRESENTARSI ALLE PROSSIME ELEZIONI… CHIESTE LE DIMISSIONI DI MARONI
E’ trascorso un anno e un mese dalla richiesta di scioglimento da parte del prefetto di
Latina per infiltrazioni mafiose (mai accolto dal Consiglio dei Ministri): alla fine la maggioranza di centrodestra, allargata all’Udc, di Fondi, comune del sud Pontino, ha rassegnato le dimissioni. Poichè il governo non lo aveva mai sciolto, ora sarà nominato un commissario che indirà nuove elezioni per il prossimo marzo.
Il paradosso è che tutta la giunta potrà nuovamente presentarsi e farsi teoricamente rieleggere, tanto è vero che l’Italia dei Valori ha colto l’occasione, fornitagli su un piatto d’argento dal centrodestra, per accusare la maggioranza di collusione con la mafia e di chiedere le dimissioni del ministro degli Interni Maroni.
La richiesta di sciogliere il comune in provincia di Latina era sul tavolo di Maroni da un anno: oltre 500 pagine redatte da un’apposita commissione composta dalla Prefettura di Latina e da rappresentanti delle forze dell’ordine che avevano documentato la contiguità con la ndrangheta calabrese, assunzioni sospette, speculazioni edilizie, voto di scambio, riciclaggio di denaro mafioso in cantieri e negozi. Corredate dalla testimonianza di un assessore che aveva vuotato il sacco.
Di fronte a questo materiale documentale però il governo ha sempre esitato a prendere i provvedimenti del caso perchè, disse lo scorso agosto lo stesso Berlusconi, “alcuni ministri erano contrari” ( Meloni, Brunetta e Sacconi), e nessun politico era destinatario di un avviso di garanzia. Da qui le feroci critiche da parte delle opposizioni secondo le quali “quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, il governo si tira indietro” . Continua »
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Ottobre 10th, 2009 Riccardo Fucile QUATTRO I PROCEDIMENTI IN CORSO: CASO MILLS, DIRITTI TV, MEDIATRADE E COMPRAVENDITA DEI SENATORI… IN REALTA’ RISCHIA BEN POCO, FINIRANNO TUTTI IN PRESCRIZIONE…
Al di là della decisione della Consulta, gli italiani si stanno chiedendo cosa in concreto il presidente del Consiglio rischierà nei quattro processi ancora in corso e che lo vedono imputato a vario titolo. Guardando un pochino a fondo nell’intersecarsi dei vari procedimenti, cause congelate e scongelate, dichiarazioni di guerra e intrighi, la risposta degli addetti ai lavori è una sola: rischia ben poco, allo stato attuale.
Il primo processo riguarda il caso Mills: secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe versato a favore di Mills 600.000 dollari come ricompensa per non aver rivelato nei processi All Iberian e “corruzione della Guardia di Finanza” nel ’97, le informazioni su due società off-shore, usate da Mediaset per creare fondi neri.
I giudici, a causa del lodo Alfano, avevano stralciato la posizione di Berlusconi e Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi. Ora cosa succederà ?
Il processo a carico del premier ripartirà da zero, dato che il collegio giudicante, avendo emesso una sentenza sul coimputato, è divenuto per legge incompatibile a giudicare Berlusconi.
Per fissare l’udienza quindi ci vorrà del tempo e per utilizzare il materiale probatorio fino alla sospensione del processo sarà necessario il consenso della difesa ( che non ci sarà ). Continua »
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Ottobre 10th, 2009 Riccardo Fucile ANCHE PRODI ERA STATO ELETTO DAL POPOLO, ANCHE SILVIO HA AVUTO IL CONSENSO E POI GLI E’ STATO TOLTO IN PASSATO… IN POLITICA ANCHE CHI RACCOGLIE L’1% DEI VOTI MERITA RISPETTO, RAPPRESENTA UNA PARTE DEL POPOLO… SONO GLI ITALIANI TUTTI CHE MERITANO RISPETTO DAI POLITICI
Mentre il “Financial Times” ieri titolava: “L’Italia sarebbe sicuramente meglio senza
di lui” e invitava gli alleati di governo a “considerare l’ipotesi di scaricarlo”, Silvio Berlusconi ritornava sulla bocciatura dell’immunità votata dalla Corte Costituzionale, sostenendo due tesi poco conciliabili.
Se da un lato, con la modestia che gli è propria, invocava un “esigo rispetto, sono eletto dal popolo”, dall’altro sottolineava che “nessuno in Italia è super partes”, riferendosi alla Corte e al Capo dello Stato.
Iniziamo dall’affermazione finale, perchè se è vero che nessuno è super partes, non si comprende perchè allora il premier, secondo la difesa del lodo Alfano pronunciata da Ghedini, debba essere “primus super partes”.
Puoi invitare gli altri a “ridimensionarsi” se tu per primo sai dimostrare umiltà , ma se ci si rincorre nella corsa alla presunzione e alla ricerca dei privilegi, vale il principio cristiano “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
E non ci sembra che l’ambiente sia formato da molti “puri”.
Ritornando poi alla prima esternazione, riteniamo che uno il rispetto se lo debba conquistare sul campo, in politica come nella vita, non arriva per grazia elettorale ricevuta.
Anche Prodi era stato eletto con il consenso popolare e poi ha fatto la fine che ha fatto, così come Berlusconi in passato, prima votato e poi abbandonato dagli elettori. Continua »
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