Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL MINISTERO DEGLI INTERNI HA UN MILIARDO DI DEBITI DI CUI 279 MILIONI ACCUMULATI NEL 2008…LA RELAZIONE RISERVATA PARLA DI “CONTI DROGATI”, “IL BILANCIO SICUREZZA E’ STATO TAGLIATO DAL GOVERNO NEL 2009 PER 414 MILIONI , L’ORDINE PUBBLICO PER 263 MILIONI”…”INADEGUATEZZA DI RISORSE PER IL PERSONALE, LA LOGISTICA E LA MANUTENZIONE”…NON CI SONO SOLDI NEANCHE PER PAGARE GLI AFFITTI
Sono mesi che Maroni, nei suoi spot televisivi, parla di incremento dei fondi per la sicurezza, di una diversa sensibilità di questo governo verso le forze dell’ordine, di “linea dura” verso chi delinque.
Qualcuno che si beve come oro colato quello che ti vogliono far credere i Tg governativi avrà dormito sonni tranquilli al pensiero che in Italia regni l’ordine, l’importante è che non esca mai di casa.
Non solo perchè i delinquenti circolano come prima e chi viene dal’estero a commettere reati arriva tranquillamente in treno, aereo e auto (senza che nessuno lo vada a cercare) e non certo col gommone dei disperati, ma anche perchè avrebbe evitato di imbattersi nella manifestazione di 40.000 agenti, carabinieri, finanzieri, polizia penitenziaria e forestale che due giorni fa a Roma ha denunciato la politica dei tagli alla sicurezza del governo “amico”.
E in piazza c’erano sindacati autonomi e di destra, non solo Cgil, Cisl e Uil.
I Tg ne hanno dato brevemente notizia, ma senza alcuna intervista ai manifestanti…ma che strana prassi.
Ora è uscito proprio dal Viminale un documento che sbugiarda il ministro Maroni, in quanto evidenzia un quadro esattamente opposto a quello che ha cercato fino ad oggi di far credere agli italiani.
Parliamo della riservata “relazione unitaria sul quadro finanziario” del Ministero degli Interni, presentato nei giorni scorsi alla Commissione Antimafia e di cui pochissimi giornali hanno parlato.
E’ un quadro spietato della reale situazione economica del Viminale che contraddice i proclami del governo.
L’Indebitamento del Viminale ha raggiunto un miliardo di euro: 708 milioni quello pregresso, 279 milioni quello prodotto nel 2008. Continua »
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Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL MINISTERO PUNTA A VACCINARE 25 MILIONI DI PERSONE, IL 40% DEGLI ITALIANI…UNA PRIMA FASE, PARTITA IL 15 OTTOBRE, PER 8 MILIONI DI PERSONE, UNA SECONDA DAL 30 GENNAIO PER ALTRI 16 MILIONI….MA LE REGIONI SONO NEL CAOS, MANCANO LE DOSI E I MEDICI SONO I PRIMI A NON VACCINARSI
Il virus della nuova influenza ha iniziato a correre e il numero dei decessi collegabili al contagio sono saliti a undici.
L’Italia, insieme alla Spagna, è il Paese europeo con il maggior numero di casi, circa 230.000. Nell’ultimo week-end sono più che raddoppiati, molto colpiti i ragazzi sotto i 14 anni.
La responsabile del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto Superiore della Sanità ha sostenuto che “i mesi più duri saranno la seconda metà di novembre e dicembre”.
Se il picco sarà confermato in questo arco temporale, qualcuno ci dovrebbe spiegare al Governo per quale ragione si è previsto di vaccinare i due terzi degli italiani dopo il 30 gennaio. A che serve?
Vediamo nel dettaglio il piano che prevede di vaccinare 25 milioni di persone, il 40% degli italiani.
Una prima fase è scattata il 15 ottobre, con l’obiettivo di vaccinare 8 milioni di persone: medici, infermieri, forze dell’ordine, donne in fase avanzata di gravidanza, persone con malattie croniche e a rischio.
Una seconda fase partirà dopo il 30 gennaio, con l’obiettivo di vaccinare 16 milioni di persone, ovvero quelle sotto i 27 anni.
La vaccinazione si può fare presso i medici di famiglia o presso le Asl, a seconda delle Regioni.
Questo in teoria, ora veniamo alla pratica, perchè in realtà la situazione è già piombata nel caos, con gli italiani disorientati tra dosi che arrivano a scaglioni, ritardi e burocrazia.
La prima contraddizione che emerge è che molti non sanno dove rivolgersi, non esistono regole uniche per tutto il Paese, ogni regione decide come e dove vaccinare e il programma viene fatto in base all’arrivo delle dosi. Secondo grosso problema: ci avevano detto che avremmo avuto dosi in sovrabbondanza da subito, che siamo il primo Paese al mondo ad essersi organizzato a meraviglia.
La realtà è che a Napoli ne sono arrivati 130.000 appena sugli 800.000 previsti, a Bari 30.000 sui 700.000 previsti, a Genova non si va oltre 12.000 consegne a settimane, a fronte di una richiesta di 230.000, in Lazio sono arrivati 125.000 vaccini a fronte degli 800.000 assegnati, in Sicilia 37.000 su 710.000. Continua »
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Ottobre 30th, 2009 Riccardo Fucile
IL SEGRETARIO DEL PD, METTENDO FINE ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO SUL PREMIER, LO SALVERA’ CON UN LODO AD HOC….IN CAMBIO DI UNA LEGITTIMAZIONE AL TAVOLO DELLE RIFORME… ALTRIMENTI IL RUOLO EGEMONE A SINISTRA LO ASSUMEREBBE DI PIETRO…UNA STRATEGIA DA PD SUL “VIADOS DEL TRAMONTO” O REALPOLITIK ?
I segnali ci sono tutti e, se vogliamo essere maliziosi, è una soluzione che farebbe comodo a molti.
Lo scenario che si prospetta nei prossimi mesi preoccupa in primo luogo il Quirinale che vede approssimarsi a passo di carica la sentenza sul caso Mills anche per il premier: entro qualche mese la magistratura potrebbe in primo grado non solo dire che Berlusconi è colpevole, ma sentenziare la sua interdizione dai pubblici uffici, il che vorrebbe dire non tanto dimettersi, ma dover rinunciare a ricandidarsi alle prossime politiche.
Una frattura dagli esiti imprevedibili, uno scenario drammatico con metà del Paese che viene privato del proprio leader di riferimento per sentenza giudiziaria, un caso senza precedenti.
Il Quirinale si chiede quali potranno essere le possibili vie d’uscita parlamentare.
E ovviamente tra i suoi interlocutori non può non avere il neosegretario del Pd, maggiore forza di opposizione.
A differenza di Franceschini che aveva cercato di usare toni dipietristi, cavalcando l’antiberlusconismo per tamponare l’emorragia di voti verso l’Idv, Bersani è un uomo prudente, di pragmatica scuola d’alemiana, chiamato a sciogliere i nodi della sinistra e tentato anche dai “lodi”.
Bersani pensa che il Pd non possa continuare in eterno la lotta civile nel Paese tra frazioni e che Berlusconi, proprio perchè in un momento di estrema debolezza, non aspetterebbe l’ora di trovare un interlocutore in grado di risolvergli i problemi giudiziari, con cui aprire un dialogo, dedicare la seconda parte della legislatura alle riforme condivise e infine legittimarsi per la corsa futura al Quirinale.
Uno scenario perfetto per un “d’alemiano doc”, capace di sedersi al tavolo degli imprenditori o degli operai con la stessa disinvoltura.
Se il Pd mettesse fine alla politica dell’accanimento terapeutico contro il malato Berlusconi, garantendogli una via d’uscita, Bersani potrebbe cogliere due obiettivi di non poco conto: legittimarsi di fronte al Paese come sinistra responsabile e istituzionale, sedersi con tutti gli onori al tavolo delle grandi riforme con un ruolo determinante, risalire la china dei consensi elettorali nel ceto moderato, isolare la strategia oltranzista di Di Pietro senza doverlo rincorrere.
Se si va alla guerra totale, la parte egemone la farà l’Idv e il Pd non sopravviverebbe al viados del tramonto, travolto com’è anch’esso da scandali e scandaletti. Continua »
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