Novembre 17th, 2009 Riccardo Fucile
MENTRE IL VERTICE FAO DISCUTE SULLA FAME NEL MONDO, IL LEADER LIBICO, CUI L’ITALIA HA REGALATO 5 MILIARDI, SI DILETTA LA SERA ALL’AMBASCIATA LIBICA A RICEVERE 250 RAGAZZE…MA DEVONO ESSERE ALTE NON SOTTO L’1,70, TACCO DI ALMENO 7 CM, BELLE, TAGLIA 42-44, UNDER 35, ELEGANTI… SELEZIONATE DA UN’AGENZIA DI HOSTESS E PAGATE 50 EURO NETTI…CORANO IN OMAGGIO E MISERO SPUNTINO
Altro che cene a Palazzo Grazioli, dove almeno il servizio era di prim’ordine e tra una portata e l’altra il premier intratteneva l’uditorio femminile con barzellette e canzoni napoletane, dove si entrava e usciva in limousine e nella peggiore delle ipotesi si tornava a casa con la tartarughina d’oro in omaggio. Quella che sta andando in scena a Roma in questi giorni è una pessima pieces teatrale, più precisamente una farsa con problematiche senili.
Mentre il vertice Fao discute della fame nel mondo, dividendosi come sempre tra impegni di facciata e sostanziale indifferenza a garantire a milioni di bambini una reale possibilità di sopravvivenza, il buon Gheddafi, cui l’Italia ha appena regalato 5 miliardi di euro per presunti “danni di guerra” che gli abbiamo già pagato tre volte in venti anni, si diletta la sera a organizzare conferenze all’ambasciata libica a Roma, per promuovere la lettura del Corano.
Poco cibo, poca acqua e molta dottrina.
Uno si immagina che il pubblico della conferenza sia composto da studiosi dell’islamismo o da rappresentanti delle istituzioni e della società civile? Sbagliato.
Si tratta di 200 hostess a sera, reclutate dall’agenzia Hostessweb: appuntamento alle 19.45 in via Veneto, sede dell’agenzia e poi alle 21 si parte.
Ma se il tema è “convertitevi all’Islam”, appare chiare che non tutte le donne sono all’altezza di un tale passo.
Infatti per essere ammesse a udire il verbo di Gheddafi occorre essere alte almeno 1,70 (precisato senza tacchi), alte, belle, magre, taglia 42-44, vestito elegante, tacco di almeno 7 cm. e under 35.
Non solo: non devono parlare con i giornalisti e devono segnalare le colleghe che fanno troppe domande.
Non si sa mai che ci scappi un’altra D’Addario, meglio tenere tutte sotto controllo. Continua »
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Novembre 17th, 2009 Riccardo Fucile
QUARANTA INDAGATI, TRA CUI UN ASSESSORE PD E DUE CONSIGLIERI REGIONALI ( UNO PD E UNO PDL) .. NEL MIRINO 30 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI EUROPEI GESTITI DALLA REGIONE…FALSE SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE PER CREARE FONDI NERI… TROVATE ALCUNE SOMME DELLA CORRUZIONE
Gli addetti ai lavori parlano di una bufera giudiziaria dalle dimensioni ancora non ipotizzabili, sicuramente destinata a creare grossi sconquassi nella politica e nell’imprenditoria ligure.
Ieri sono scattate 40 perquisizioni a fronte di altrettante persone iscritte nel registro degli indagati, da parte della Procura di Genova, per i reati di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, truffa ai danni dello Stato ed emissione di fatture false.
Sono destinatari degli avvisi l’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Cassini (Pd), e due consiglieri regionali, Vito Vattuone (Pd) e Nicola Abundo (Pdl).
E ancora una lunga lista di consiglieri e assessori comunali, funzionari pubblici, nonchè imprenditori nel settore del sociale e della ristorazione.
Si parla di finanziamenti europei spartiti e dirottati ad enti locali e aziende amiche, di appalti truccati e “vestiti su misura” per i vincitori designati, di tangenti e fondi neri creati con il sistema delle sponsorizzazioni sportive fittizie.
Dopo mesi di lavoro e numerose intercettazioni, emergerebbero tre filoni di inchiesta.
Il primo riguarda i finanziamenti europei Fse ( Fondo sociale) e Fesr (Fondo per lo sviluppo regionale) , con una torta di 34 milioni di euro.
Secondo l’accusa, i funzionari regionali avrebbero creato bandi su misura per gli Enti destinati a vincere, i quali a loro volta erano in contatto con consorzi, imprese e cooperative che presentavano progetti ad hoc.
In questo filone risultano indagati anche Laura Canale, dirigente del settore Affari Comunitari, Tommaso Lamendola, dirigente della Provincia di Imperia, Stefano Bersanetti, assessore comunale a Recco e dipendente della Regione, uno dei saggi che il candidato del centrodestra alle prossime elezioni aveva chiamato per collaborare alla stesura del programma. Continua »
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Novembre 17th, 2009 Riccardo Fucile
QUESTO E’ IL COMUNE PENSARE DEL POPOLO ITALIANO DI DESTRA O SINISTRA CHE SIA….VA BENE FISSARE IN 6 ANNI LA DURATA MASSIMA DI UN PROCESSO, MA LE NORME NON SIANO RETROATTIVE… INVECE CHE PENSARE AGLI IMMIGRATI, SI RADDOPPINO LE PENE AI POLITICI PER I REATI DI CORRUZIONE E CONCUSSIONE…..SI FACCIA PULIZIA E SELEZIONE NATURALE
Fino a Natale ne sentiremo di tutti i colori, alla fine Berlusconi porrà la fiducia sul processo breve e dato che non conviene a nessuno far cadere il governo nell’immediato, tutti mangeranno il panettone a Natale.
Salvo improvvise acellerazioni al processo di indebolimento del premier che ormai è un fatto irreversibile.
La strategia di Berlusconi è chiara: modificherà gli aspetti palesemente incostituzionali del decreto sul “processo breve” ( distinzione tra 1° e 2° grado, tra pregiudicati e incensurati, norma sugli immigrati), basta salvare la pelle dai processi milanesi e, anche in caso di impugnazione davanti alla Suprema Corte, questa non si pronuncerà prima di un anno e nel frattempo via al lodo Alfano per via costituzionale o a una nuova legge sull’immunità . Una coperta lunga per cercare di sopravvivere nel marasma da lui stesso generato.
Inutile minacciare Fini con conte interne o congressi straordinari per delineare una linea politica che non esisterà mai, perchè il Pdl è sempre stato un contenitore nato da una fusione a freddo di due partiti diversi.
E se Silvio pensa di ridimensionare Fini così, vuol dire che, come purtroppo ha dimostrato in questo anno, di politica ne capisce poco.
Siamo pronti a scommettere che Fini otterrebbe il 10% alle elezioni, ma fosse anche solo l’8%, Forza Italia non sarebbe più il primo partito italiano e addio sogni di gloria, addio processi in aria…
Senza contare che bastano 30 parlamentari vicini a Fini per far saltare in qualsiasi momento ogni legge che venisse proposta dalla Lega e firmata dal socio di minoranza Berlusconi.
Quanto al presunto consenso del popolo italiano, è solo questione di tempo: come per i migliori spot pubblicitari di un nuovo prodotto, la gente è anche disposta a comprarlo al supermercato, ma se la qualità è scadente alla lunga la pubblicità serve a poco.
L’ultimo pasticcio sul “processo breve” è stato una vergogna.
Un illustre costituzionalista di area di centrodestra come Antonio Baldassare, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha detto: “del lavoro di Ghedini non salvo nulla”.
Di profili di incostituzionalità Baldassarre ne vede tanti: “vengono fatti rientrare nella procedura del processo breve alcuni reati e ne vengono esclusi altri di peso inferiore, come il reato di immigrazione clandestina. Non si può fare differenza di fronte alla legge tra un immigrato e un cittadino italiano, o che la legge sia applicabile solo agli incensurati e non ai pregiudicati: di fronte alla legge tutti sono uguali. I precedenti penali possono essere valutati per applicare o escludere eventali aggravanti e basta. Non si può applicarlo poi solo al processo di primo grado e i sei anni computati era meglio non dividerni in tre blocchi da due anni ciascuno”. Continua »
argomento: Berlusconi, Giustizia, governo, la casta, Politica | 1 Commento »