Dicembre 2nd, 2009 Riccardo Fucile
DOPO AVER DECANTATO LE AUTONOMIE SPAGNOLE, BOSSI INVITA A CENA IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO CATALANO CHE NON CONDIVIDE PER NULLA LE SUE SPARATE CONTRO GLI IMMIGRATI….”NOI SIAMO FAVOREVOLI AL VOTO AGLI IMMIGRATI ALLE AMMINISTRATIVE”…. E A BOSSI VA DI TRAVERSO L’OSSOBUCO
La padagna del magna magna ha trovato la location adatta in un noto albergo milanese per
una cena in onore del presidente del parlamento catalano, Ernest Benach Pascual.
Finalmente il rappresentante di uno dei miti federalisti e autonomisti della Lega si siede a tavola imbadita con loro, curioso di conoscere le ultime novità della politica italiana.
Se il vino annebbia la vista, la Coca Cola fa forse parlare troppo il Senatur che liquida gli alleati con la solita arroganza privata: “Berlusconi? Lo controlliamo bene, senza di noi va a casa. Fini? Un ex fascista ora amico della sinistra”.
Pascual, poveretto, deve sorbettarsi le solite sparate uso gonzi del Senatur contro “chi vuole dare il voto agli immigrati, ma dovrà fare i conti con la nostra gente, prima dei diritti contano i doveri e da noi i musulmani sbatteranno sempre le corna”.
Ma, anche per Pascual, a tutto c’è un limite ed ecco che gela il Senatur con un “noi siamo favorevoli al voto agli immigrati alle elezioni amministrative”. Panico in sala, che sia anche il catalano una spia di Fini?
E Bossi fa una analisi delle sue, profonde e circostanziare : “E allora vorrà dire che li manderemo tutti da voi”.
Il leader catalano si limita a una battuta raffinata: “Lei fuma troppo” che forse non viene compresa a fondo, nella bolgia di fauci affamate. Continua »
argomento: Bossi, Immigrazione, la casta, LegaNord, moschea, Sicurezza | 1 Commento »
Dicembre 2nd, 2009 Riccardo Fucile
NEL FUORIONDA FINI HA SOLO DETTO LE COSE CHE PENSANO IL 72% DEGLI ITALIANI: LE DICHIARAZIONI DEI PENTITI VANNO VERIFICATE E LA LEADERSHIP NON E’ UNA MONARCHIA ASSOLUTA…. SE QUALCUNO INVECE CHE “FUORIONDA” E’ “FUORI DI TESTA” SI CURI…E I SERVI SI ACCOMODINO IN CUCINA
“Berlusconi confonde il consenso popolare che lo legittima a governare con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo. Confonde la leadership con la monarchia assoluta. Il riscontro delle dichiarazioni del pentito Spatuzza speriamo siano fatte con scrupolo”.
Parole e musica del presidente della Camera, Gianfranco Fini, carpite in un fuorionda, un mese fa, e ribadite ieri sera nel corso di una telefonata a Ballarò, in cui Fini afferma di “essere convinto che il premier non c’entri nulla con la mafia e di avere fiducia nella magistratura” che non va delegittimata. Dopo aver annichilito l’ex comunista Bondi, si è congedato dagli ospiti di Ballarò con un “non ho nulla da chiarire”, tra gli applausi scroscianti del pubblico in sala.
Nel pomeriggio un comunicato del Pdl invitava Fini a “chiarire cosa intendesse dire”: evidentemente a qualche ex radicale, passato a Forza Italia per sbarcare il lunario, dopo essere stato cacciato da Pannella, il senso delle parole è oscuro.
Non solo si tratta di concetti che Fini esprime da tempo, ma un recente sondaggio Ipsos ha confermato che si tratta di tesi condivise dal 72% degli italiani.
Ovvero che nessun privilegio deve essere concesso ai politici di fronte alla giustizia, alias che Berlusconi deve affrontare i processi, dove potrà difendersi dalle accuse come fanno tutti i cittadini, comuni mortali.
La maggioranza dello stesso elettorato di centrodestra la pensa così, inutile fare tanti discorsi e cercare scappatoie giuridiche.
Berlusconi si sta facendo ridere dietro da due italiani su tre, nel suo aggraparsi ieri al lodo Alfano, oggi al processo breve, legittimo impedimento o prescrizione che sia.
La magistratura lo perseguita? Ragione di più per affrontare i processi che, durando fino al terzo grado, assicurano sia la possibilità di finire la legislatura in corso, che di dimostrare la propria innocenza.
Fuggono i vili, non gli uomini con le palle. Continua »
argomento: Berlusconi, destra, Fini, Giustizia, PdL, Politica, radici e valori | 2 commenti presenti »
Dicembre 2nd, 2009 Riccardo Fucile
OTTO STABILIMENTI FINCANTIERI IN TUTTA ITALIA, MA LE COMMESSE VANNO A MONFALCONE E MARGHERA…CHIESTO LO SBLOCCO DELLE COMMESSE PUBBLICHE, SESTRI E RIVA TRIGOSO PENALIZZATI DALLE SCELTE DI VERTICE… LA LEGA HA PENSATO SOLO A PIAZZARE UN SUO UOMO NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI FINCANTIERI
Meyer Werft, i cantieri tedeschi, hanno appena “soffiato” due commesse che dovevano
andare ai cantieri italiani: lo hanno fatto grazie a una migliore dotazione tecnologica, in particolare un capannone lungo 500 metri, sotto il quale si possono costruire navi giorno e notte e con qualsiasi tempo.
E’ solo l’ultimo segnale della profonda crisi della cantieristica italiana, un progressivo aggravarsi della situazione produttiva e occupazionale di tutto il settore, con il progressivo ridursi delle commesse.
Mentre in altri Paesi europei sono stati decisi interventi a sostegno del settore, in Italia manca un disegno coordinato e un livello di interventi sulla domanda.
Nel settore della navalmeccanica lavorano ben 100.000 addetti: il principale attore è pubblico, si tratta di Fincantieri con otto stabilimenti in tutta Italia.
I lavoratori chiedono lo sblocco delle commesse pubbliche, in particolare nei cantieri più a rischio, ma anche sostegno alla domanda privata.
Caso emblematico la Tirrenia: lo Stato potrebbe cedere la flotta ai privati che si impegnano contestualmente a rinnovare le unità più obsolete.
Una sorte di rottamazione che potrebbe usufruire di bonus e incentivi europei. Il crollo dei carichi di lavoro si è già tradotto per l’indotto con l’espulsione di 500 dipendenti dal ciclo produttivo.
E si profila che eventuali commesse non saranno distribuite in modo omogeneo, ma in base a criteri geopolitici.
Mentre da un lato molti auspicano il potenziamento degli ammortizzatori sociali e chiedono investimenti pubblici per metterci in grado di sostenere la concorrenza europea, qualcuno sta lavorando sottobanco per privilegiare alcuni cantieri per mere ragioni elettorali. Continua »
argomento: economia, emergenza, governo, Lavoro, LegaNord, Politica, sindacati | Commenta »