Gennaio 31st, 2010 Riccardo Fucile
INVERSIONE DI TENDENZA CERTIFICATA DA UNO STUDIO BANCA INTESA: LA DELOCALIZZAZIONE NON SI E’ RIVELATA VANTAGGIOSA ….IL RAPPORTO QUALITA’-COSTO FA RITORNARE GLI ITALIANI DALLA ROMANIA… LA ELECTROLUX APRE A SOLARO UN NUOVO IMPIANTO PER 1.000 OPERAI
Lunedi scorso a Solaro (Mi) è stata inaugurata la nuova piattaforma produttiva per lavastoviglie del gruppo Electrolux: lavoro garantito per 1.160 dipendenti (1.000 operai), produzione di circa 1 milione di pezzi, di cui il 15% destinato al mercato italiano e il resto all’esportazione.
E’ un piccolo segnale, ma significativo: si tratta di un investimento di 40 milioni di euro per produrre un modello innovativo di lavastoviglie.
In Italia si comincia ad assistere a sporadici fenomeni di delocalizzazione inversa.
Si comincia a capire che uno stabilimento nel nostro Paese è sinonimo di “made in Italy” e questo comunque rappresenta un valore in sè.
Che una multinazionale come l’Electrolux decida, in questo momento congiunturale, di scommettere proprio su Solaro, invece che su uno sperduto paesino dell’India o della Romania, con un incontestabile risparmio economico e meno problematiche burocratiche, è sicuramente un buon segnale che non va trascurato.
Il fenomeno è più diffuso di quello che sembri: l’Ufficio Studi di Banca Intesa ha infatti monitorato il fenomeno del ritorno dall’estero all’Italia.
La delocalizzazione ha fatto il suo tempo e si è arrestata: per alcune iniziative imprenditoriali, la delocalizzazione si è rivelata tutt’altro che vantaggiosa. Continua »
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Gennaio 31st, 2010 Riccardo Fucile
IL PARLAMENTO EUROPEO FINANZIERA’ LE VACANZE DEI FIGLI DEI DIPENDENTI CON 84.000 EURO…. L’INDIGNAZIONE DEI DEPUTATI E DELLA STAMPA TEDESCA… PER GLI ITALIANI E’ NORMALE: “LE GITE SCOLASTICHE SONO SEMPRE SOVVENZIONATE CON DENARO PUBBLICO, DA NOI E’ UNA CONSUETUDINE”
Mentre al Parlamento europeo si sta discutendo se concedere o meno al personale dell’istituzione lo scatto di stipendio richiesto del 3,7%, con i governi nazionali che lo ritengono eccessivo e la commissione che invece è favorevole, mentre anche a Bruxelles scarseggiano i soldi per finanziare le grandi opere pubbliche, non si solleva alcuna obiezione per pagare le vacanze ai figli dei dipendenti.
La notizia, resa pubblica dal quotidiano tedesco Die Welt, ha suscitato invece l’indignazione dell’opinione pubblica tedesca, dei media e dei parlamentari germanici che ne erano all’oscuro.
In pratica il Parlamento europeo (finanziato dai singoli Stati e quindi anche dai contribuenti italiani) ha deliberato di finanziare la settimana bianca dei figli dei propri dipendenti.
Si tratta di 80 ragazzi, maschi e femmine, in età tra gli 8 e i 17 anni, che a febbraio trascorreranno sette giorni di carnevale a Spiazzi di Gromo, in val Seriana, in provincia di Bergamo.
Scrive il Die Welt: “la crisi economica tiene in scacco l’Europa, quasi un decimo della popolazione attiva è senza lavoro, eppure esiste una piccola isola felice, il parlamento Ue a Bruxelles”.
Ovviamente i ragazzi non andranno in un ostello, ma in un confortevole albergo: il programma prevede lezioni di sci, attività didattiche in campo linguistico e persino “esercitazioni con cani da neve”.
L’eccentrica iniziativa costerà alle tasche dei contribuenti europei ben 84.050 euro, il contributo stanziato dall’Europarlamento. Continua »
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Gennaio 30th, 2010 Riccardo Fucile
LA CRISI SPINGE A RIDUZIONI FINO AL 50%, MA SI CORRE IL RISCHIO DI PROGETTAZIONI LACUNOSE….LE GARE AL MASSIMO RIBASSO STANNO INQUINANDO IL MERCATO: QUALITA’ SCADENTE, SICUREZZA A RISCHIO E AUMENTO DEI CONTENZIOSI…UN RIBASSO MEDIO E’ DEL 18%, IN ALTRI PAESI NON SUPERA MAI IL 5%
Il fenomeno in parte è da imputare alla crisi economica che spinge le imprese a praticare prezzi inverosimili, in parte alle amministrazioni pubbliche, alle prese con bilanci sempre più ridotti che le porta a risparmiare su tutto. Certamente le gare al massimo ribasso stanno inquinando il mercato, rendendo il settore edilizia ancora più pericoloso di quanto già non sia.
Ormai non è una novità quella di ditte che offrono ribassi anche del 50%, sconti con i quali non è certo possibile fare un lavoro in condizioni normali. Spesso così ci si trova di fronte a un’opera di qualità scadente, senza misure adeguate di sicurezza, con un aumento dei contenziosi notevole.
Le stesse progettazioni sono carenti e incomplete, vi sono casi di imprese che un lavoro lo iniziano e poi abbandonano persino il cantiere.
Vi sono amministrazioni che bandiscono opere di un determinato costo preventivabile, pur avendo solo l’80% dei fondi disponibili: se in corso d’opera non riescono a integrare la somma, i lavoro rischiano di bloccarsi definitivamente.
Le associazioni edilizie hanno proposto al governo di alzare la soglia massima delle gare sottoposte alla regola del massimo ribasso, nel rispetto della normative europea.
Al giorno d’oggi vi sono infatti due tipi di gare: sotto il milione di euro, vige la regola del ribasso medio, vince chi si avvicina di più alla media per difetto. Sopra il milione di euro vige invece il massimo ribasso che in tempi di crisi è pericoloso. Continua »
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Gennaio 30th, 2010 Riccardo Fucile
E’ DELL’1,23% TRA GLI STRANIERI REGOLARI CONTRO LO 0,75% DEGLI ITALIANI, SOPRA I 40 ANNI E’ ADDIRITTURA INFERIORE AL NOSTRO….IL 70-80% DEGLI STRANIERI DENUNCIATI E’ IRREGOLARE, MA L’87% RIGUARDA NON UN REATO SPECIFICO, MA LA MERA CONDIZIONE DI CLANDESTINITA’….IL PREMIER DIMENTICA CHE GLI IMMIGRATI PRODUCONO IL 10% DEL PIL E VERSANO 7 MILIARDI ALL’INPS
Due giorni fa in Calabria, in occasione del Consiglio dei ministri dedicato ai problemi della Calabria, il presidente del Consiglio ha pronunciato una frase che ha suscitato non poche polemiche: “La riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali”. Forse in quel momento la vicinanza con Maroni gli ha fatto pensare di essere il segretario della Lega, cosa che peraltro ormai nella politica governativa accade spesso, e non il premier del Paese.
Perchè certe frasi ad effetto e qualunquiste sono patrimonio dei forchettoni leghisti, ma non certo del popolo del centrodestra istruito che sa leggere le statistiche e ne trae le doverose conseguenze.
Frasi infondate alimentano, come ben sappiamo, un diffuso razzismo nel Paese che non giova neanche al vivere civile e alla sua economia.
Basta documentarsi e non sparare banalità : sono i numeri a dire che gli immigrati non delinquono più degli italiani.
Secondo i dati Istat infatti, il tasso di criminalità degli immigrati regolari in Italia, è dell’ 1,23%, contro lo 0,75% di quello dei nostri connazionali.
Se si considerano le persone oltre i 40 anni è addirittura inferiore al nostro.
La maggior parte dei reati commessi da stranieri è opera piuttosto di immigrati irregolari, ma i dati ufficiali evidenziano che sul totale delle denunce, ben l’87% riguarda solo la mera condizione di clandestinità . Continua »
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Gennaio 29th, 2010 Riccardo Fucile
IL PRESUNTO COMPLOTTO DENUNCIATO DA PANORAMA E SMENTITO DAI MAGISTRATI PUGLIESI HA UN EFFETTO BOOMERANG…SE MAI FOSSE VERO, DIMOSTREREBBE CHE IL PREMIER SI PUO’ INCASTRARE FACILMENTE: ALLA FINE E’ SPUTTANATA LA ESCORT D’ADDARIO O BERLUSCONI CHE DOVREBBE AVERE UN COMPORTAMENTO DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO?
Ieri le anticipazioni di “Panorama”, oggi il titolo di “Libero”: “Sputtanata: crollano le accuse della D’Addario, le prove del complotto; toghe, politici e giornali d’accordo per rovinare Silvio, Patrizia era l’esca, indagini in corso a Bari”.
Pur prendendo atto che i magistrati di Bari hanno immediatamente smentito la ricostruzione di “Panorama”, facciamo conto che sia una tesi seria e quindi approfondiamo la nuova campagna dei giornali di centrodestra.
In cosa consiste la teoria del complotto?
Nel fatto che sarebbe stata organizzata da un paio di politici, alcuni magistrati e diversi giornalisti una “trappola” per incastrare il premier.
La scelta di portare la bionda barese non sarebbe stata casuale: qualcuno avrebbe suggerito a Max Verdoscia, un amico di Tarantini, di presentarla proprio al giovane uomo d’affari, sapendo che il Tarantini, all’oscuro di tutto, era molto ben introdotto a palazzo Grazioli.
In pratica Patrizia sarebbe stata parte di un piano per mettere nei guai il governo, uno scandalo studiato a tavolino.
Secondo tale tesi, il Tarantini, noto per essere uno che si circondava di escort e le forniva ai suoi amici politici, partecipando spesso anche a cene a Palazzo Grazioli, era la persona adatta per infiltrare la D’Addario.
La escort sarebbe stata selezionata proprio perchè esperta in registrazioni e videoriprese e avrebbe percepito una somma consistente che si ipotizza abbia trasferito in Qatar, nascosta nella guepiere, o in Svizzera.
Prove a dimostrazione di tali tesi? Zero.
Prove che la magistratura stia indagando in tal senso? Nessuna.
Poniamo che la tesi del complotto sia veritiera, in tal caso pensiamo sarebbe meglio per il centrodestra tenerla segretata.
Perchè dimostrerebbe, in primis, che l’abitudine del premier ad accogliere a palazzo Grazioli donne “facilmente disponibili” era talmente risaputa che persino una D’Addario ha avuto libero accesso.
Che la possibilità di essere poi ricattato da una di queste ragazze era molto elevata, tanto è vero che i complottisti non avrebbero avuto problemi a mettere in atto la loro “strategia eversiva”. Continua »
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Gennaio 29th, 2010 Riccardo Fucile
IL LEGHISTA MOLGORA DIMENTICA LA “ROMA LADRONA” E SI TIENE STRETTE TRE POLTRONE (DEPUTATO, SOTTOSEGRETARIO E PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA)… GLI ALTRI SONO 9 DEL PDL E 2 DELLA LEGA: NELLA PRIMA REPUBBLICA I DOPPI INCARICHI ERANO VIETATI, NELLA SECONDA NON PIU’
Sotto la Prima, tanto vituperata, Repubblica, i doppi incarichi non esistevano: o uno faceva il deputato o il sindaco della sua città , o il sottosegretario o il presidente della sua Provincia.
Il primo “strappo” fu concesso dalla Giunta per le elezioni della Camera, nel 2004, al sindaco di Palermo Cammarata e da lì è iniziato il doppiopoltronismo legalizzato.
Il buon senso e l’etica sono stati messi in soffitta ed è così che ieri è stato assicurato a 12 deputati, che sono anche sindaci o presidenti di Provincia, la possibilità di svolgere entrambi i ruoli per tutta la legislatura in corso, con relativo doppio stipendio (particolare non trascurabile).
La Giunta per le elezioni della Camera ha dichiarato a maggioranza (8 voti contro 3) compatibili 9 onorevoli-amministratori del Pdl e 3 della Lega (quella contro Roma ladrona e gli sperperi altrui).
Campione assoluto è stato nominato un leghista che in realtà è addirittura triplopoltronista: si tratta di Daniele Molgora che nel giro di 18 mesi è riuscito a dividersi tra l’incarico di deputato della Lega, i compiti di sottosegretario all’Economia e pure quelli di presidente della provincia di Brescia.
Ai componenti della Giunta che gli chiedeva spiegazioni, il Molgora ha spiegato che non c’è nessun problema, lui vola da Brescia a Roma come un albatros, è uno e trino, e poi basta convocare la giunta a Brescia quando non ha impegni a Roma.
Ovviamente nessun accenno alla questione morale dei tre stipendi percepiti. Sempre a Brescia, doppio incarico anche per il sindaco Adriano Paroli che è anche deputato del Pdl.
Poi a seguire abbiamo Maria Teresa Armosino, deputato Pdl e presidente della provicia di Asti, Luigi Cesaro, presidente Pdl di quella di Napoli, Edmondo Cirielli, presidente Pdl della provincia di Salerno, Nicolò Cristaldi, sindaco Pdl di Mazara del Vallo, Giulio Marini, sindaco Pdl di Viterbo, Antonello Iannarilli, presidente Pdl della provincia di Pordenone, Antonio Pepe, presidente Pdl della provincia di Foggia, Ettore Pirovano, presidente leghista della provincia di Bergamo, Roberto Simonetti, presidente leghista della provincia di Biella, Marco Zacchera, sindaco Pdl di Verbania. Continua »
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Gennaio 29th, 2010 Riccardo Fucile
SI DOVEVA RECEPIRE UNA DIRETTIVA COMUNITARIA CHE PREVEDE LA CONCESSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO AI CLANDESTINI CHE EMERGONO O DENUNCIANO IL DATORE DI LAVORO E IL CAPORALE CHE LI SFRUTTA…IN EUROPA SI STA CON GLI SFRUTTATI, IN ITALIA CON GLI SFRUTTATORI
Quello che è accaduto ieri al Senato è grave e merita un resoconto oggettivo. Esiste una legge delega alla direttiva comunitaria 2009/42 che era stata approvata in commissione dalla stessa maggioranza di centrodestra.
Si tratta dell’art. 48 che prevede una delega al governo per l’attuazione di una direttiva comunitaria sull’emersione del lavoro nero, comprese sanzioni per i datori di lavoro che impiegano cittadini extracomunitari irregolari.
A chi si autodenuncia viene concesso un permesso di soggiorno temporaneo, in modo di permettergli di cercare un altro lavoro regolare in quel lasso di tempo.
Se si autodenuncia invece un datore di lavoro, non si applicano le sanzioni per il lavoro nero cui ha sottoposto il dipendente, purchè da domani lo regolarizzi.
In pratica tutti i Paesi europei hanno deciso che era opportuno far emergere il lavoro nero degli irregolari e dare una stretta al capolarato.
Si legge nel testo: “Al fine di favorire con tutti i mezzi concessi dalla legislazione vigente, la comunicazione da parte del lavoratore clandestino alle autorità competenti della propria posizione di irregolare, bisogna introdurre meccanismi per facilitare la denuncia dello sfruttamento lavorativo e delle condizioni di illegalità del suo rapporto di lavoro, anche prevedendo che venga concesso un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di lavoro, trascorso il quale si potrà procedere ad espulsione”.
Attualmente l’art 18 del testo unico sull’immigrazione garantisce tale possibilità solo in caso di “grave sfruttamento da parte di organizzazioni criminali” (casi estremi insomma nell’ambito della prostuzione).
La nuova direttiva invece permetterebbe un discorso più ampio con sanzioni anche per i datori di lavoro sfruttatori e per i caporali che reclutano manodopera illecita.
La norma europea prevede una stretta sulle sanzioni, meccanismi per garantire il pagamento delle retribuzioni arretrate, delle imposte e dei contributi previdenziali evasi.
Qualsiasi Paese civile vedrebbe in questa norma europea un fatto positivo. Invece ieri in aula, a nome della maggioranza, ecco improvvisamente Gasparri che annuncia il voto contrario del gruppo, chiede uno stralcio e il rinvio in commissione “anche alla luce del nuovo atteggiamento del governo dopo i fatti di Rosarno”.
Che cosa c’entri Rosarno, lo sa solo Gasparri, a corto di argomenti. Continua »
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Gennaio 28th, 2010 Riccardo Fucile
“BASTA SPECULAZIONI DEI COLOSSI DEL CREDITO, NON E’ VERO CHE IL MERCATO HA SEMPRE RAGIONE, E’ FALLITA UN’IDEA DEL MONDO”… “VI SONO REMUNERAZIONI CHE NON HANNO ALCUN LEGAME CON IL MERITO”….”IL BANCHIERE DEVE FINANZIARE L’ECONOMIA REALE, NON LE SPECULAZIONI”…AL WEF IN CORSO A DAVOS, SARKO ATTACCA LE BANCHE E SI SCHIERA CON OBAMA
In Italia probabilmente certe affermazioni non le sentiremo mai da un nostro presidente del consiglio, magari qualche concetto di questo tipo un nostro ministro dell’economia lo scriverebbe in un libro, salvo poi contraddirsi nei fatti, finanziando le banche.
Siamo notoriamente un “Paese di prudenti”, che agisce sottotraccia, senza mai esporsi troppo.
Sarà anche per questo che, sia che vinca la sinistra che la destra, il popolo italiano poi di cose di sinistra o di destra ne vede e ne sente ben poche.
Per ascoltare qualcosa “di destra”, trasferiamoci allora a Davos dove, aprendo i lavori del World Economic Forum, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha sparato a zero contro le speculazioni dei colossi del credito, appoggiando la linea di Obama.
Di fronte al Ghota della finanza mondiale, Sarko non ha avuto peli sulla lingua, arrivando anche ad accusare la Cina di manipolazione valutaria e di concorenza sleale.
Il presidente francese ha esordito dicendo: “senza l’intervento degli Stati sarebbe crollato tutto, un’intera visione del mondo è fallita: dal momento in cui passò l’idea che il mercato ha sempre ragione, la globalizzazione è impazzita. Le statistiche che hanno guidato le nostre decisioni sono distorte, il Pil cresceva, ma aumentava il disagio sociale”.
Ed ecco l’affondo contro i banchieri: “I comportamenti indecenti non saranno più accettati, vi sono remunerazioni che non saranno più tollerate perchè non hanno alcun legame con il merito” . Continua »
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Gennaio 28th, 2010 Riccardo Fucile
LA POLI BORTONE HA DECISO POCO FA: “VADO AVANTI DA SOLA, RAPPRESENTO I VALORI DELLA SOCIALITA’ PROPRI DEL MERIDIONE”, E IL PDL RESTA COL CULO PER TERRA…SOLO ADRIANA RIESCE A INCALZARE VENDOLA A TRE PUNTI, GLI ALTRI CANDIDATI STACCATI DA NICHI…IN LIGURIA, MARCHE E BASILICATA L’UDC CON IL CENTROSINISTRA
Ieri, al termine di un interminabile Ufficio di presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli, di fronte a un Raffaele Fitto inferocito di fronte alla prospettiva di dover far rientrare la candidatura del suo pupillo Rocco Palese nella corsa alla presidenza della Regione Puglia, il premier è andato giù duro: “Sei tu che ci hai messo nei guai, hai imposto il tuo uomo come fatto compiuto. Lo capisci o no che perdere la Puglia potrebbe essere decisivo e portarci, a livello nazionale, a un 7 a 6 per sinistra?”.
A quel punto Fitto ha dovuto accettare: Palese fa un passo indietro e il premier lancia un appello affinchè lo faccia anche la Poli Bortone.
Nella prospettiva di cercare un terzo nome di comune gradimento sia al Pdl che all’Udc.
L’Udc fa capire subito che è disponibile solo a una convergenza del Pdl sul nome della Adriana.
Ma poi chi sarebbe questo terzo candidato se da mesi non se n’è trovato uno che andasse bene a tutto il Pdl?
Qualcuno propone l’imprenditore Francesco Divella (ramo pasta), peccato che l’interessato non ci pensi neppure lontanamente a buttarsi in politica. Ritornano nomi consueti: il presidente della locale Confindustria, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, il solito giudice.
Mentre Fitto accusa Quaglieriello di aver tramato contro di lui (ma non era diventato il Pdl il “partito dell’amore”?), emerge il sondaggio segreto che Silvio nascondeva in tasca.
Attendibile o meno che sia, dà Vendola con il vento in poppa, l’unica che riesce a stargi dietro di 3 punti è la Poli Bortone, gli altri sono distaccati di brutto. Continua »
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