IL PDL TEME L’EFFETTO DOMINO A MILANO: DOPO PROSPERINI, GARIBOLDI E PENNISI SI PARLA DI ALTRI ARRESTI IN ARRIVO
Febbraio 20th, 2010 Riccardo FucileDOPO I RECENTI CASI DI TANGENTI, BERLUSCONI TEME CHE IL PDL MILANESE SIA TRAVOLTO DAGLI SCANDALI E MINACCIA DI “AZZERARE IL PARTITO”… MA LE MELE MARCE ESISTONO PERCHE’ QUALCUNO CE LE HA MESSE E LE HA COLTIVATE
Qualcuno ormai ricorda i tempi di Tangentopoli: in Lombardia gli elettori di centrodestra hanno dovuto leggere del consigliere comunale Pdl Mirko Pennisi arrestato mentre intascava mazzette da 10.000 euro, celate in un pacchetto di sigarette, preceduto dagli arresti, qualche settimana fa, dell’assessore regionale allo sport e al turismo, Piergianni Prosperini, e da quello dell’assessore Pdl pavese Rosanna Gariboldi, moglie dell’ex assessore alla Sanità , Giancarlo Abelli.
Per far buon peso, arrestato anche il presidente Pdl della provincia di Vercelli. Che succede nel Pdl lombardo? Se lo chiedono in molti.
Non sono pochi a sostenere, nei palazzi della politica milanese, che Pennisi finirà per innescare una reazione a catena: è da tredici anni consigliere comunale, conosce tutto e tutti.
Da giorni si parla di altri probabili due arresti tra i consiglieri comunali di maggioranza e l’emissione di provvedimenti giudiziari sarebbe imminente: in entrambi i casi si tratterebbe di politici con incarichi di giunta.
Il Pdl rischia ormai di presentarsi alla elezioni regionali con l’immagine del partito delle mazzette, in questo caso non destinate al partito, come accadeva ai tempi di Tangentopoli, ma alle tasche e ai sollazzi di qualche suo singolo esponente.
Pennisi ha sostenuto davanti ai giudici che “la politica costa, ho preso i soldi perchè mi servivano per la campagna elettorale”: siamo tornati alla fascinazione del potere, costi quel che costi.
L’esponente del Pdl milanese pare abbia sostenuto di aver dovuto soddisfare anche le richieste di altri due o tre membri della Commissione urbanistica, fondamentale appoggio per oliare le pratiche.
Un quadro che è stato forse inizialmente sottovalutato dai vertici del Pdl (uno dei tre coordinatori, Verdini, si trova pure lui inquisito a Firenze), ma che ora Berlusconi teme.
Un conto è sostenere Bertolaso e Verdini, pare la filosofia che si respira a Palazzo Grazioli, altra cosa difendere degli “indifendibili”. Continua »