Maggio 26th, 2010 Riccardo Fucile
COLUI CHE VOLEVA ESPELLERE I FINIANI ORA FINISCE LUI SOTTO INCHIESTA PER “AVER LESO IL PARTITO, SOSTENENDO IN CAMPAGNA ELETTORALE, A MERANO, UNA LISTA ANTAGONISTA AL PDL”…..LA DENUNCIA DI MICAELA BIANCOFIORE, BERLUSCONIANA DI FERRO…. “RICORSO IMPROPONIBILE” REPLICANO I COORDINATORI DEL PDL
Gli strascichi dele recenti elezioni comunali in Alto Adige, una sonora sconfitta per il Pdl,
con gli ex forzisti guidati da Micaela Biancofiore e gli ex An fedeli a Giorgio Holzmann a farsi una guerra senza esclusioni di colpi, sono ormai esplosi in una contesa da “Mezzogiorno di fuoco”, se non fosse che siamo al Nord.
Compagni di partito che si picchiano per strada per alcuni manifesti strappati, due sedi di partito distinte, due gruppi consigliari in municipio e ora una denuncia ai probiviri del Pdl per il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri. Con un’accusa grave, quella “di aver leso il partito, sostenendo in campagna elettorale a Merano una lista antagonista al Pdl”.
Con il bel risultato di una sonora sconfitta.
Certo che da un integerrimo uomo di partito e berlusconiano di ferro non ci saremmo aspettati che Gasparri appoggiasse una lista “antagonista”.
Come, proprio lui che ha passato una vita a servire un capo senza discutere e mai dissentire, fedele alla linea sempre, contro ogni tentativo di ragionare nel merito, reprimendo ogni minoranza in nome del “Papa re” del momento, ora appoggia una lista anti-Pdl?
Me se fino a ieri si battuto per cacciare persino i suoi vecchi amici finiani dal partito perchè “lui è rimasto quello che era” e gli altri sono cambiati.
Oddio, che lui sia rimasto quello che è sempre stato non avevamo dubbi in merito. Continua »
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Maggio 26th, 2010 Riccardo Fucile
SU 24 MILIARDI DI TAGLI, LA META’ RIGUARDANO GLI ENTI LOCALI CHE COSI’ DOVRANNO RIDURRE I SERVIZI E AUMENTARE LORO LE TASSE….LA FARSA DELLE 9 PROVINCE TAGLIATE, NESSUNA DEL NORD…NON SI CERCANO I FINTI INVALIDI, SI AUMENTA LA PERCENTUALE DI INVALIDITA’…STIPENDI BLOCCATI PER 4 ANNI A CHI GUADAGNA 1.200-1500 EURO AL MESE E CONDONO AGLI EVASORI
La filosofia della manovra varata ieri dal governo si può leggere in un titolo di stamane di “Libero”: “manovra nordista che fa sorridere Bossi e Tremonti”. Nel testo si precisa: “Tremonti prende le forbici e Bossi applaude, il Pdl del Sud ingoia il rospo, la legge prepara il terreno al federalismo fiscale”.
In altre pagine dei quotidiani nazionali si rivela la tensione ormai esistente tra Tremonti e Berlusconi, per nulla soddisfatto di come è stata messa a punto la manovra.
Il premier ha in mano dei sondaggi che gli fanno esclamare: “Così si aumentano le tasse, la fiducia nel governo è scesa al 40%, Giulio ci sta facendo perdere voti, stiamo bruciando la fiducia degli italiani”.
E il confronto personale di ieri con Tremonti è stato di fuoco: “Le Regioni saranno costrette ad aumentare le tasse e io ci farò una brutta figura, noi la pressione fiscale dobbiamo diminuirla, non aumentarla”.
Per concludere che “Giulio mi sta nascondendo i numeri, questa è la verità , se potessi ne farei a meno”.
Quello che non ha ancora compreso Berlusconi è che il pericolo nel Pdl non è rappresentato da Fini che perlomeno le cose le dice in faccia, ma dall’asse Tremonti- Bossi che si candida non a caso a governare in futuro quello che resterà del Paese.
Tremonti non da oggi rappresenta, per ambizione personale, le istanze della Lega, non certo del Pdl: decide tutto lui, qualsiasi iniziativa dei ministeri dipende solo dal fatto che lui allarghi o meno i cordoni della borsa.
Sfatiamo anche una leggenda: il professore di Sondrio è un tipo spocchioso e ambizioso, e passi, ma per gestire l’economia come sta facendo lui basterebbe un amministratore di condominio che dica sempre no a qualsiasi richiesta.
Basta con il Moloch del “grande esperto”: è anche lui un politico al servizio di un programma preciso, un economista pieno di contraddizioni che ha imparato presto l’arte dell’inganno e dello spot.
Guardiamo la sostanza della manovra, premettendo che era ovviamnete necessaria.
Fosse dipeso da noi, avremmo cercato i quattrini azzerando la corruzione nella Pubblica Amministrazione che è stata quantificata dalla Corte dei Conti in 60 miliardi annui, più deldoppio di quanto ora è necessario.
Se due anni fa, al momento di insediamento del governo, si fosse organizzata una task force di ispettori da mandare in giro per l’Italia con pieni poteri, a controllare anche gli spilli di ogni appalto e concorso, magari accompagnati da una legge che permettesse qualche decina di ergastoli senza sconti ai corrotti, oggi nelle casse dello Stato entrerebbero già almeno 20 miliardi l’anno in più.
Questione solo di volontà politica. Continua »
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Maggio 26th, 2010 Riccardo Fucile
LA MANOVRA TEDESCA SARA’ DI 10 MILIARDI DI EURO, QUELLA INGLESE DI 12, QUELLA SPAGNOLA DI 15, NIENTE AUSTERITY PER LA FRANCIA….ECCO I DETTAGLI DELLE LORO SCELTE
Dopo il doloroso via libera ai 750 miliardi destinati al salvataggio dei Paesi ad alto debito
di Eurolandia e mentre a Bruxelles si continua a discutere una riforma della Ue che vincoli i bilanci, nei vari Paesi europei si mettono a punto le manovre correttive per il risanamento dei conti.
Una prima cosa risulta evidente: se l’Italia predispone una manovra da 30 miliardi in due anni, in altri Paesi si lavora su cifre leggermente inferiori. Vediamo che accade altrove, esaminando caso per caso.
Germania Tagli ai trasferimenti ai Laender, abolizione delle esenzioni fiscali, riduzione di spesa per tutti i ministeri, tassa sulle transazioni finanziarie, tagli a sovvenzioni, probabilmente un leggero aumento delle tasse, ancora da valutare: sono questi i pilastri della manovra finanziaria che dovrebbe portare a un risparmio di 10 miliardi annui.
Un piano drastico di austerity che fa tremare alcuni elementi cardine del modello tedesco di welfare e che sta creando non poche polemiche.
Va in ogni caso considerato che le tutele sociali in Germania sono molto più estese delle nostre, quindi l’impatto di una contrazione delle stesse non è paragonabile ai riflessi che potrebbero avere nel nostro Paese.
Gran Bretagna Qui si lavora solo a sostanziosi tagli alla spesa pubblica per 6 miliardi di sterline per ridurre il deficit.
Sia la Banca d’Inghilterra che i tecnici del Tesoro hanno concordato che c’è bisogno di azioni immediate per tagliare gli sprechi del settore pubblico. Nessuno toccherà invece l’Nhs, la sanità pubblica e la scuola.
Nessun impatto sull’occupazione, solo un blocco delle assunzioni. Continua »
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