Giugno 30th, 2010 Riccardo Fucile
COME IL PDL RIESCE A FARSI MALE DA SOLO: COMMISSARIATO L’ACI DI MILANO, LA MICHELA NOMINA COMMISSARIO IL FIGLIO DI ERMOLLI, AMICO DEL PREMIER…L’UNICA LISTA AMMESSA AL VOTO VEDE FUTURI MEMBRI DEL CDA IL SUO FIDANZATO, EROS MAGGIONI, E IL FIGLIO DI LA RUSSA…. GESTIRANNO IL GP DI MONZA E UN VASTO PATRIMONIO IMMOBILIARE
L’Automobile Club di Milano, quello che gestisce il Gran Premio di Monza e un vasto patrimonio immobiliare, è da mesi nell’occhio del ciclone, tra polemiche feroci e ben cinque lettere di dimissioni, di cui almeno due pilotate, proprio per far far cadere il Consiglio di amministrazione.
A questo punto, come da regolamento, l’Ente è stato commissariato, in attesa delle elezioni che si terranno il 22 luglio.
E qui cominciano le sorprese: il Ministro del Turismo, nonchè promotrice della Libertà , Michela Vittoria Brambilla, chi va a nominare commissario straordinario?
Massimiliano Ermolli, 38 anni, figlio di uno degli uomini che più vicini a Silvio Berlusconi non può esserci.
E passi, in fondo si tratta di aspettare solo un paio di mesi per il rinnovo del CdA.
Già , ma quante liste ci saranno in lizza alle elezioni?
Sorpresa: una sola, perchè una seconda lista, dal nome “Per la trasparenza”, non è stata ammessa proprio da Ermolli junior per presunti “vizi di forma”. Scriviamo a buon titolo “presunti”, in quanto la lista esclusa ha presentato ricorso al Tar e ha diffuso un comunicato stampa in cui sostiene: “Noi sentiamo l’Aci come una istituzione da difendere e vogliamo evitare che arrivi chi la spogli del suo patrimonio”.
In cosa consiste il patrimonio?
Intanto nella gestione del Gran Premio di Monza che vale 50 milioni di euro, più numerosi palazzi, terreni, aree occupate da distributori di benzina, un altro blocco patrimoniale di circa 70 milioni di euro.
Se la lista rimane una sola, chi sono i candidati destinati a sedere nel futuro consiglio di amministrazione?
E qua iniziano i dolori.
E’ infatti candidato lo stesso Massimiliano Ermolli il quale, da commissario, esclude l’altra lista e poi, da candidato della lista unica, si fa eleggere.
Altro che commissario garante delle elezioni, insomma, non si può dire che Ermolli non abbia un palese interesse in conflitto, nella sua duplice veste. Non solo: Massimiliano è pure consigliere della società paterna Sinergica che svolge un’attività di consulenza per l’Aci, per un importo, solo nel 2009, di 250.000 euro tra attività di accertamento, consulenza e promozione.
E gli altri candidati a entrare nel nuovo Cda chi saranno mai? Continua »
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Giugno 30th, 2010 Riccardo Fucile
MENTRE I VERTICI ESULTANO PER LA RIDUZIONE DELLA PENA A SETTE ANNI, BERLUSCONI ORDINA: “STATE ZITTI, POSSIAMO SOLO PERDERE CONSENSI”…IN SICILIA I GIOVANI PDL: “IL NOSTRO EROE E’ BORSELLINO, NON MANGANO”…IL FINIANO GRANATA: “C’E’ POCO DA ESULTARE, I CONDANNATI PER MAFIA NON DEVONO FARE POLITICA”
Marcello Dell’Utri voleva l’assoluzione che aspettava da 14 anni, l’accusa una condanna storica: alla fine i giudici hanno emesso una condanna a metà . Condanna ridotta da 9 a 7 anni per aver avuto rapporti con la mafia, portandola nel salotto buono della finanza e nella villa di Arcore, ma solo fino al 1992.
Dopo quindi nessun patto con Cosa Nostra, nessun connubio tra mafia e politica, da cui sarebbe sorta Forza Italia.
Si torna agli anni Settanta quando Dell’Utri, grazie al suo amico Tanino Cinà , comincia a frequentare personaggi di prima fila della gerarchia mafiosa, come Stefano Bontade e Mimmo Teresi.
E quello che ancor oggi si ostina a definire “eroe”, Vittorio Mangano, installatosi nelle vesti di stalliere nella villa di Berlusconi.
Sono gli anni dell’ascesa impreditoriale del Cavaliere, tra investimenti immobiliari e nel campo delle Tv commerciali: Dell’Utri era a capo di Publitalia, società di emanazione Fininvest per la raccolta pubblicitaria.
Per tutelare glli interessi di Berlusconi in Sicilia (Tv e Standa), occorreva avere un referente con amicizie mafiose: Marcello Dell’Utri, con le sue entrature, era la persona giusta per offrire garanzie alla criminalità mafiosa.
Questo in sintesi conferma la sentenza.
Dell’Utri teneva contatti con le varie “famiglie”, mediava, incontrava.
Queste relazioni si sono interrotte nel 1992, dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino, dicono i giudici: nessun patto con la mafia e nessuna trattativa per la discesa in campo di Forza Italia, come invece sosteneva l’accusa che aveva chiesto un inasprimento della pena.
La Corte ha in pratica tracciato un confine netto tra il prima e il dopo: fino al 1992 conferma delle frequentazioni mafiose di Dell’Utri, dopo nessun patto con la mafia.
Ora cosa accadrà ?
Se la condanna fosse confermata in Cassazione, il senatore finirebbe in carcere almeno due anni.
Ma c’è il rischio/speranza della prescrizione: se la Cassazione non dovesse pronunciarsi entro il 2012, a 20 anni dall’ultimo reato, la sentenza finirebbe in archivio. Continua »
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Giugno 30th, 2010 Riccardo Fucile
NEL PROCESSO A BRANCHER, RICOSTRUITE LE DUE CONSEGNE DELLE BUSTE DA FIORANI A BRANCHER: 100.000 EURO ERANO PER CALDEROLI IN ENTRAMBI I CASI… IL MINISTRO FINORA SE L’E’ CAVATA DICENDO CHE ERA AVANTI E NON HA VISTO, MA AL PROCESSO NULLA E’ SCONTATO
Il processo ad Aldo Brancher, quello che il neo ministro al nulla avrebbe volentieri evitato appellandosi al legittimo impedimento, potrebbe riservare delle sorprese anche per Roberto Calderoli, la cui posizione per ora è stata archiviata: se nel dibattimento infatti dovessero emergere fatti nuovi, le cose potrebbero cambiare.
Calderoli era già stato convocato il 15 maggio dell’anno scorso nella caserma di via Fabio Filzi a Milano per essere interrogato e rispondere delle accuse rivoltegli dall’ex numero uno della Banca Popolare di Lodi, Gianpiero Fiorani. In pratica Fiorani sostiene di aver versato in due occasioni a Calderoli 100.000 euro in contanti, sempre tramite Aldo Brancher.
Calderoli nega e il contante è notorio che non lascia traccia.
Il primo episodio risale a marzo 2001, una sorta di ricompensa per aver presentato nel collegio di Lodi un candidato gradito a Fiorani.
Quest’ultimo fa consegnare, tramite un suo uomo di fiducia, Donato Patrini, 200.000 euro a Brancher, all’autogrill di San Donato Milanese.
Fiorani sostiene che la somma era destinata per metà a Brancher e per metà a Calderoli.
La somma viene ritirata da Brancher da solo e Calderoli se la cava, difficile dimostrare che abbia incassato la somma, se Brancher non conferma.
Il secondo episodio avviene invece il 31 marzo 2005 nell’ufficio di Fiorani, a Lodi.
Anche in questo caso la busta contiene 200.000 euro per sostenere in Parlamento il partito del governatore dela Banca d’Italia, Antonio Fazio. Questa volta Fiorani consegna la busta personalmente a Brancher, alla presenza di Calderoli.
Si legge nel verbale che “Brancher raggiungeva Calderoli che si trovava con lui e divideva la somma in parti uguali”. Continua »
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Giugno 29th, 2010 Riccardo Fucile
I TAGLI ALLE FORZE DELL’ORDINE IMPEDIRANNO L’ACQUISTO E L’ADDESTRAMENTO DI NUOVI CUCCIOLI….DENUNCIA DEL SINDACATO UGL: SICUREZZA DEI VOLI E ANTITERRORISMO A RISCHIO…ANCHE I CANI SONO ORMAI “RIDOTTI ALL’OSSO”: LE QUESTURE NON PAGANO I FORNITORI… APPELLO AI CITTADINI PER LE DONAZIONI: ECCO LA SICUREZZA DI MARONI
Per molti è una manovra pessima, per altri necessaria, per quasi tutti migliorabile.
Ma che fosse anche una “manovra da cani”, fino ad oggi nessuno l’aveva ipotizzato.
Ce lo induce invece a pensare un sindacato non certo di sinistra, la Ugl settore agenti di polizia, da cui è partita la denuncia: i tagli della manovra di Tremonti impediranno di acquistare e allevare nuovi cuccioli, con grave rischio per la sopravvivenza delle “unità cinofile”.
Siamo arrivati al punto che il sindacato lancia un appello a tutti i cittadini e agli enti locali perchè comprino un cane e lo regalino alla polizia, ricordando che “la squadra cinofila è essenziale per la sicurezza dei voli e la lotta al terrorismo”.
Dalle caserme italiane si alza lo stesso coro di critiche feroci: scarsi gli uomini e scassati i mezzi.
Se ormai si era fatta l’abitudine alle Volanti che si erano “bevute” da tempo la benzina di riserva, che si arrivasse al “blocco delle assunzioni” e al razionamento dei croccantini per i cuccioli antidroga rappresenta una novità che ci qualifica certamente in Europa.
Se allarghiamo un attimo il quadro generale e lasciamo parlare le cifre, balza agli occhi di tutti che i veicoli in dotazione alle forze dell’ordine sono vecchi, molti hanno sette anni e sono spesso in officina.
Nel 1996 la polizia a Roma disponeva di 35 Volanti, oggi sono 15.
A Torino si è passati da 40 a 15, a Milano da 20 a 15, a Cremona da 4 a 1, a Venezia da 7 a 4, a Napoli in tutto sono 12 le auto disponibili. Continua »
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Giugno 29th, 2010 Riccardo Fucile
ANGELO ALESSANDRI COLLEZIONA IN DUE ANNI 70 MULTE, 52 IN AUTO BLU LE CONTESTA, 18 PRIVATE SE LE FA PAGARE DAL PARTITO PER 2.855,83 EURO… IL SEGRETARIO DELLA LEGA IN ROMAGNA: “IL PARTITO FACCIA CHIAREZZA, IO LE MULTE LE PAGO DI TASCA MIA”… ALESSANDRI NON HA VERSATO NEANCHE I 500 EURO MENSILI DI QUOTA DI COMPETENZA ALLA SUA FEDERAZIONE
Angelo Alessandri, deputato della Lega Nord, eletto a Reggio Emilia, è presidente della Commissione Ambiente della Camera.
Ma ormai in Emilia è più noto per le sue scorribande in auto che per la sua opera in Parlamento: è riuscito tra il 2008 e il 2009 a collezionare ben settanta multe in 15 città diverse.
La fretta istituzionale ha portato Alessandri, che è anche consigliere comunale a Reggio Emilia, nonchè presidente della Lega Nord Emilia, a mettere insieme 52 multe in auto blu che ha pensato bene di impugnare davanti ai prefetti di mezza Italia, facendo leva sulla norma per cui le auto blu e le scorte non sono soggette per legge ai limiti di velocità , “quando la personalità da scortare dichiari per iscritto giorno e ora in cui tale limite è stato superato per ragioni di sicurezza o di istituto”.
Dove debba sempre correre il deputato leghista non è chiaro: anche la sua presenza istituzionale in verità potrebbe essere garantita ugualmente partendo magari mezzora prima.
La maggior parte delle sanzioni riguardano infatti eccessi di velocità , ma nel caso di altre 18 multe che Alessandri ha pensato bene di far pagare alla Lega nazionale si spazia dal transito in zone a traffico limitato (per cui non è possibile chiedere l’annullamento) a quello sulle corsie riservate agli autobus.
Il tutto in una apoteosi di verbali anche di 778 euro, alcuni saldati pure in ritardo con relativa maggiorazione, tanto pagava il partito.
A parte il discorso sulle 52 multe e i relativi ricorsi, sono le 18 multe fatte pagare al partito ad aver innescato una grossa polemica all’interno della Lega, sfociata in pesanti dichiarazioni sul “Resto del Carlino” da parte di Gianluca Pini, segretario della Lega Nord della Romagna: “Mi auguro che i vertici nazionali del partito facciano chiarezza sulla vicenda. Io le multe me le pago di tasca mia: è l’ennesima differenza tra emiliani e romagnoli”.
Siamo già alla secessione anche in Emilia-Romagna, insomma. Continua »
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Giugno 29th, 2010 Riccardo Fucile
PER SCONGIURARE CHE LE REGIONI RESTITUISCANO LE DELEGHE PERCHE’ NON POSSONO GARANTIRE I SERVIZI, ALLA FINE SI ANTICIPERA’ A GENNAIO UNA QUOTA DI AUTONOMIA FISCALE….TAGLI OGGI E NUOVE TASSE DOMANI…E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI (MENO GLI ITALIANI)
Le parole più chiare sulla manovra finanziaria sono state pronunciate dal governatore lombardo Formigoni: “Gli enti locali in questi anni hanno sempre fatto la loro parte. Si pensi agli ammortizzatori sociali: si è deciso che fossero le Regioni a mettere un terzo delle risorse che servivano allo Stato. Lo abbiamo fatto per più di 9 miliardi di euro. Ma ora Tremonti vorrebbe che tagliassimo di un terzo i contributi per il trasporto pubblico locale, di due terzi i fondi per le piccole e medie imprese, la totalità di quelli per la famiglia e cosi via. Se il governo vuole farci cancellare un treno pendolare su tre perchè ritiene che si possano far funzionare gli stessi treni con un terzo di risorse in meno, allora diciamo: bene, vi restituiamo le deleghe, provateci pure voi”. Secondo Formigoni i tagli dei trasferimenti avvengono proprio sui capitoli che dovrebbero avviare il federalismo fiscale che, a questo punto, è finito ancor prima di inizare.
Tremonti pare inamovibile sui tagli, continua a parlare che il saldo finale deve rimanere lo stesso, ma poi in concreto non pare disposto a modificare quasi nulla.
Gli unici due punti che saranno soggetti a modifica sono quello relativo
alla assurda norma che portava dal 74% all’85% la soglia per ottenere l’assegno di invalidità (256 euro almese), lasciando fuori categorie come sordi e persone con sindrome di Down.
L’altra modifica riguarderà gli scatti di anzianità degli insegnanti che vengono congelati per tre anni, ma con l’impegno a recuperarli nel 2014, utlizzando il 30% dei risparmi nel comparto scuola.
Tutto fermo invece per ora per forze dell’ordine e magistrati.
Per i Comuni vi sarà la possibilità di recuperare le entrate tagliate, attraverso la istituzione dell’Imu, imposta municipale unica, che dovrebbe accorpare più imposte.
Ma se si limitasse solo ad accorpare l’esistente non uscirebbe un euro in più, lo capirebbe anche un bambino, quindi è evidente che ci sarà un arrotondamento a crescere.
Ora Tremonti e Calderoli ne stanno preparando un’altra, che riguarda le Regioni. Continua »
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Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
SECONDO L’EX CAPO DELLA BANCA POPOLARE DI LODI, DOVEVANO SERVIRE AD AMMORBIDIRE LA POSIZIONE DELLA LEGA CONTRO IL MANDATO A VITA DEL GOVERNATORE FAZIO….100.000 EURO SAREBBERO STATI DESTINATI A CALDEROLI PER LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE…GIA’ NEL 2001 FIORANI CHIESE LA SOSTITUZIONE DI UN CANDIDATO NEL COLLEGIO DI LODI
La nomina del sottosegretario Aldo Brancher a un dicastero senza portafoglio non meglio precisato, ha sollevato un legittimo mare di polemiche: dopo essere stato scaricato con grande imbarazzo anche dalla Lega, il neoministro ha dovuto rinunciare al legittimo impedimento e dovrà quindi presentarsi alle prossime udienze del processo che lo vede imputato per concorso in appropriazione indebita e ricettazione e che nasce da uno stralcio della vicenda Antonveneta.
Brancher, già ai tempi di Mani Pulite, era stato condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti e assolto poi in Cassazione solo grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo.
Ma vediamo meglio cosa riguarda questo nuovo processo per evitare il quale, secondo l’opinione di molti osservatori, il premier ha nominato ministro il suo fidato collaboratore.
I testi dell’accusa sono diversi e tra essi spicca Gianpiero Fiorani, ex numero uno della banca Popolare di Lodi: nel 2006 sono state le loro dichiarazioni a inchiodare Brancher.
Fiorani ha fatto mettere a verbale: “Nel 2004 ho erogato a Brancher 100.000 euro che gli ho consegnato in ufficio a Lodi per ringraziarlo dell’attività svolta in Parlamento a favore di Antonio Fazio. Altri 100.000 euro glieli ho consegnati a Roma, nel suo ufficio di Montecitorio”.
Ma non finì qua.
Continua Fiorani: “A Lodi gli ho portato ancora 200.000 euro: ho consegnato la busta a Brancher, la doveva dividere con Calderoli (che era presente nella sala del Consiglio), perchè anche il ministro aveva bisogno di soldi per la sua attività politica “.
A Fiorani serviva l’aiuto dei due per attenuare le posizioni della Lega contro il mandato a vita del governatore Antonio Fazio.
Racconta a verbale Fioroni: “Quando ci fu la discussione sul ddl Risparmio, Brancher fu una delle persone che contattai per primo e che si dimostrò disponibile a sostenere il “partito di Fazio”. Continua »
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Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
LA PRESIDENTE FINIANA DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA PUNITA PER AVER CERCATO DI PORRE UN FRENO ALLA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI…. CHIUSA LA RUBRICA IN DIFESA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA….IL VATE SIGNORINI: “ERA POCO ADATTA A UNA SETTIMANALE DI INTRATTENIMENTO”… MEGLIO LE ASPIRANTI VELINE IN TUBINO NERO?
Partiamo dalla notizia: Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera ed esponente di punta dei finiani contro la legge sulle intercettazioni, non avrà più la sua rubrica che sul settimanale “Chi” teneva da tre anni con Michelle Hunziker, cofondatrice dell’associazione “Doppia difesa”.
L’appuntamento fisso dedicato al problema delle violenze e degli abusi sulle donne è stato cancellato nello stesso giorno in cui la Bongiorno aveva prolungato il calendario delle audizioni a Montecitorio, suscitando l’ira dei falchi del Pdl.
In una intervista al “il Giornale” Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, respinge ogni accusa di “rappresaglia” e si lancia un una profonda disamina sociologica dei suoi lettori.
In pratica , sostiene, il suo settimanale è di intrattenimento e svago, parla di spettacolo, flirt, scandaletti, è ricco di tette al vento: una lettrice resta seccata della presenza di una pagina dove si parla di stupri e si rovina la sana lettura. Forte di un non meglio noto sondaggio in tal senso della casa editrice Mondadori, peraltro a uso e consumo interno, meglio quindi alleggerire il settimanale di una rubrica “pesante” e concedere due pagine in più a qualche chiappa abbronzata.
D’altronde, sostiene Signorini, la Bongiorno e la Huzinker erano al corrente della decisione.
Ma la “doppia difesa” di Signorini pare fare acqua da tutte le parti.
Smentito dalla meno politica delle due cofondatrici, la bionda Michelle, che ha dichiarato di aver appreso della soppressione della rubrica solo aprendo l’ultimo numero della rivista e non trovandola più.
Non solo: Michelle e Giulia hanno fatto numerosi tentativi per conoscerne i motivi e, solo dopo varie insistenze, è stato detto loro che non si tratta di “una scelta del direttore”, ma di una “scelta editoriale”, ovvero della Mondadori. L’opposto di quanto ha sostenuto Alfonso Signorini che ha rivendicato come sua l’iniziativa. Continua »
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Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
SIAMO GLI UNICI IN EUROPA A NON AVERE UN VERO PARTITO SOCIALISTA, UNO LIBERALE E UNO DEMOCRISTIANO: DA NOI SOLO PARTITI LEADERISTICI O PERSONALI…CANCELLATE IDENTITA’ POLITICHE E CULTURALI, SI E’ PERSA UNA VISIONE GLOBALE…SI PREFERISCE LIVELLARE IN BASSO, MAI IN ALTO…CONTANO SOLO L’IMMEDIATO CONSENSO E SI CORRE DIETRO AI SONDAGGI
Vestite per qualche minuto i panni del “viaggiatore” in terra sconosciuta, del “turista per caso”, alla ricerca di usi e costumi di una terra poco nota.
Anche di un semplice visitatore proveniente da un altro Paese europeo, costretto a leggere i nostri giornali per qualche settimana, durante le sue vacanza nelle nostre belle località turistiche.
Il quadro generale del nostro Paese che percepirebbe è formato da scandali quotidiani che coinvolgono i massimi vertici della politica, liti continue all’interno della medesima coalizione, sia di governo che di opposizione, interessi privati e leggi personali, conflitto costante tra poteri dello Stato e istituzioni.
Scendendo nella cronaca, avrebbe la sensazione di un Paese dove la tutela ambientale non è mai all’ordine del giorno, le infrastrutture latitano da anni, i trasporti pubblici boccheggiano e i grandi evasori se la spassano.
In compenso abbondiamo di girotondi e marce della sinistra, di messaggi video a misteriose riunioni senza pubblico dei Promotori della libertà , di amarcord medioevali stile Pontida.
Roba da stropicciarsi gli occhi e piegare la pancia dal ridere, per uno che non è abituato.
Un Paese senza più identità unitaria, dove si allarga ogni giorno di più la forbice tra una minoranza sempre più ricca e una maggioranza sempre più povera. Continua »
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