Giugno 8th, 2010 Riccardo Fucile USA ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA PER DISTOGLIERE L’ATTENZIONE DALLA MANOVRA…GLI INGAGGI DI CALCIO DI SERIE A GARANTISCONO ALLO STATO 500 MILIONI DI EURO DI TASSE: LE SOCIETA’ PAGANO DI TASSE PIU’ DEL DOPPIO DI QUANTO VERSANO I POLITICI…CALDEROLI DIA L’ESEMPIO: SI DIMETTA E CHIUDA QUELLA VERGOGNA DI MINISTERO AL NULLA
E’ già accaduto più volte che il “ministro al nulla” prendesse le sembianze di “ministro al
diversivo” e sparasse fumogeni come arma di distrazione di massa.
Ripercorrendo il suo curriculum ricordiamo tre date.
Il 19 agosto 2009, mentre gli eritrei di un barcone alla deriva accusano le autorità italiane di aver lasciato morire diversi compagni di sventura, ecco Calderoli che innesca la polemica sulla riapertura delle case chiuse e i giornali abboccano, dedicando paginate alle sue elucubrazioni mentali.
Il 24 marzo 2010 mentre i dati sulla situazione economica italiana preannunciano una crisi gravissima, ecco il ministro leghista che brucia le leggi inutili quanto lui.
Poche settimane fa esplode lo scandalo degli appalti del G8 ed eccolo proporre il taglio del 10% di stipendi a ministri e parlamentari (fino ad ora solo due “ministri non parlamentari” si vedranno ridurre di un niente lo stipendio, a partire dal 1 gennaio 2011).
E veniamo a due giorni fa: il governo annaspa sulle intercettazioni e sulla manovra e Calderoli si inventa una polemica sulla nazionale di calcio, sparando contro ingaggi e premi dei calciatori e tirandosi addosso una grandinata di critiche, senza ottenere la solidarietà di nessuno.
Anche se gli stipendi dei calciatori sono ovviamente eccessivi, va ricordato che le società calcistiche sono regolate dal diritto privato: mettere il calmiere agli ingaggi avrebbe il sapore di vecchia Urss.
Anche la Federazione Gioco Calcio è un soggetto di diritto privato e riceve i contributi dalla Fifa per partecipare ai Mondiali: 8 milioni per il primo turno e 30 in caso di vittoria.
I premi li paga con quei soldi, non incidono sulle finanze statali.
Ma il ministro al nulla dimentica che il mondo del calcio è uno dei più grossi clienti del ministro Tremonti, sia direttamente che per l’indotto, a cominciare dalle scommesse che alimentano il Coni. Continua »
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Giugno 8th, 2010 Riccardo Fucile DAL 2007, PER IL MANCATO COLLEGAMENTO DELLE SLOT AI TERMINALI DEL MINISTERO, 10 CONCESSIONARIE SONO STATE CONDANNATE DALLA CORTE DEI CONTI A PAGARE 98 MILIARDI….DIETRO LE SOCIETA’ GLI INTERESSI DELLA POLITICA CHE HA PIU’ VOLTE CERCATO DI INSABBIARE..SAREBBE BASTATO RISCUOTERE UN 25% E NON CI SAREBBE STATA NESSUNA MANOVRA
Ritorniamo su una vicenda che abbiamo trattato a lungo e nei dettagli, ricordando il merito del quotidiano “il Secolo XIX” e del suo giornalista Marco Menduni nell’aver sollevato a suo tempo il coperchio, con una inchiesta precisa e documentata, su uno dei più grossi scandali del dopoguerra.
Tutto inizia nel maggio 2007, quando il Gat, il Gruppo antifrodi tecnologiche della GdF chiude gli accertamenti sulle storture e le anomalie del grande business dell slot machine, le macchinette infernali che iniziavano a riempire i bar del nostro Paese.
I finanzieri mandano il rapporto alla Corte dei Conti: le dieci società che avevano ricevuto la concessione di Stato per le slot, tra tasse evase, contratti non rispettati, penali, multe e interessi, devono allo Stato la bellezza di 98 miliardi di euro.
In pratica il sistema di controllo telematico delle giocate e delle imposte dovute ha fatto cilecca per anni.
Anni nel corso dei quali non sono stati versati i corrispettivi dovuti allo Stato mentre i concessionari hanno intascato miliardi a palate.
Nel silenzio generale dei media (salvo “Striscia la notizia”), l’inchiesta del “Secolo XIX” va avanti e il 4 dicembre 2008 inizia il processo.
I difensori delle concessionarie contestano la competenza della Corte dei Conti e si rivolgono in Cassazione: un anno fa la Cassazione decide che il processo può invece andare avanti e inizierà a ottobre 2010. Continua »
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Giugno 8th, 2010 Riccardo Fucile LA DENUNCIA DEI SINDACATI DI POLIZIA A GENOVA: “GLI SCAFFALI SONO VUOTI DA MESI, C’E’ CHI GIRA CON LE STESSE CAMICIE DA ANNI, CON I POLSINI LISI”…”BASTA PROMETTERE PIU’ SERVIZI PER LA SICUREZZA QUANDO SIAMO RIDOTTI COSI'”… UN CONTRATTO SCADUTO DA 4 ANNI E ORA CONGELATO: RICEVUTI SOLO DA FINI
Quando qualcuno si lamenta degli statali “parassiti” e inneggia a tagli sul settore
pubblico, come se lo sfascio dell’economia italiana fosse imputabile ai soliti “fannulloni” del sud, dovrebbe prima documentarsi su come sono costrette ad operare le nostre forze dell’ordine.
E’ un tema che abbiano trattato in profondità più volte in passato, documentandolo con dati precisi, in primis denunciando il famoso taglio di 3 miliardi di euro che il buon Maroni ha avallato a suo tempo per i fondi destinati alla sicurezza.
In due anni di governo del centrodestra abbiamo dovuto leggere degli uomini antimafia della “sezione catturandi” siciliana che devono effettuare gli appostamenti con mezzi propri e con una sede che ha dovuto attendere mesi per riparare persino i servizi igienici, abbiamo dovuto leggere di volanti ferme per mancanza di pezzi di ricambio e persino di benzina, di straordinari non pagati e di reparti mobili fatti viaggiare di notte, dopo ore di servizio di ordine pubblico, per risparmiare persino sull’albergo.
E questo dovrebbe essere un governo di destra?
Ora dal sindacato di polizia di Genova arriva un nuovo allarme che, se non avesse aspetti tragici, farebbe persino sorridere: gli agenti non hanno le divise, il magazzino è vuoto, abbondano solo i calzini.
“Mentre la nave affonda, l’orchestrina suona. Indossare una uniforme decorosa è un obbligo, se non lo fai ti puniscono, ma gli scaffali sono vuoti da mesi. C’è chi gira con le stesse camicie da anni, con i polsini lisi”, denunciano i sindacati.
E ancora: “Il contratto è scaduto da 4 anni, gli scatti sono congelati e ora restiamo pure in mutande. Se qualcuno ha la cosiddetta variazione morfologica, cioè ingrassa, è spacciato. Le taglie forti non ci sono, devono fare la divisa su misura e a quel punto fai prima a dimagrire”. Continua »
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