Luglio 31st, 2010 Riccardo Fucile
SI ALLARGA IL CONSENSO POPOLARE DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA… SILVIO FURIOSO CON I SUOI “AVETE SBAGLIATO TUTTI I CONTI”: I FINIANI SONO PIU’ DEL DOPPIO DI QUELLI PREVISTI… FINI: “ALLA CAMERA SARA’ UN VIETNAM, NON PASSERA’ UNO SPILLO: LE LEGGI AD PERSONAM SE LE SCORDA”…BOSSI E TREMONTI SI DEFILANO
Mentre i berlusconiani festeggiavano, nella lussuosa cornice di Villa Aurelia, i cinquanta anni del ministro Rotondi, tra tartufi giganti, abiti da sera, capezzoli della Brambilla fuoriusciti dall’abito da sera nero, Gasparri che si strafogava di tartine, in una visione da “gli ultimi giorni di Pompei”, Gianfranco Fini, al termine della “giornata della sua vita” aveva voluto partecipare ai funerali dei nostri soldati uccisi in Afghanistan, ricevendo un “fuori programma” inatteso che denota il clima nel Paese reale.
Al termine della cerimonia funebre, mentre si stava dirigendo verso l’auto, è stato circondato da decine di persone: applausi fragorosi, urla di “bravo”, “viva la democrazia”, “mandalo a casa”, un muro umano di popolo che voleva fargli sentire la propria vicinanza.
“Futuro e Libertà ” ha appena iniziato i suoi primi passi e il consenso cresce, diventa sostegno degli italiani onesti e liberi, di uomini e donne che non sono in vendita perchè la dignità non ha prezzo.
Il premier era invece furioso coi suoi, cazziati La Russa, Matteoli, Gasparri e Alemanno che gli avevano giurato che Fini avrebbe raccolto al massimo 20 parlamentari: “Avete sbagliato i conti, mi avete nascosto la verità , ora la situazione è difficile”.
Il premier cerca disperatamente di mettere in atto una campagna acquisti nelle file dei diniani (alla Melchiorre ha promesso un posto da viceministro), ci ha provato con Lusetti e Dorina Bianchi dell’Udc ricevendo un rifiuto, ci proverà con Rutelli e persino con 4 deputati dell’Idv.
Una cosa sconcia, ricostruita dai finiani: “Funziona così: Silvio telefona, dice che ti vuole incontrare, ti offre l’universo, per lo più incarichi di governo. Ha avvicinato l’80% di noi finiani, quelli che sono qua sono quelli che hanno resistito e siamo tanti”. Continua »
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Luglio 31st, 2010 Riccardo Fucile
COTA DIMOSTRA DI AVERE PAURA DI DIMETTERSI E DI AFFRONTARE IL GIUDIZIO DEGLI ELETTORI, ANCHE SE SI DICE SICURO DI VINCERE… IN REALTA’ HA VINTO PER SOLI 9.000 VOTI E UNA SERIE DI FATTORI FAVOREVOLI: LA LISTA GRILLO, LO SCARSO APPEAL DELLA BRESSO, LA LISTA TAROCCO DEI PENSIONATI (30.000 VOTI) E QUELLA FASULLA “AL CENTRO”(15.000 VOTI)
Il Consiglio di Stato ha respinto qualche giorni fa la richiesta di sospensiva presentata dai legali del presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, relativa alla decisione del Tar del Piemonte, che ha ordinato il riconteggio elettorale di circa 15 mila schede delle ultime elezioni.
Si trascina così, tra ricorsi e controricorsi, una vicenda di cui ci siamo già occupati: in pratica Cota ha vinto sulla Bresso per appena 9.000 voti e usufruendo di due liste che non avrebbero dovuto esserci, in quanto presentano delle irregolarità , sanzionate anche penalmente.
La lista “Pensionati per Cota” ha preso 30.000 voti, ma risultano false le firme non solo dei sottoscrittori, ma persino quelle di diversi candidati.
Questo processo penale inizierà a novembre ed è il vero pericolo per il centrodestra .
Le due liste “Consumatori” e “Al centro con Scanderebech”, di cui si occupa l’attuale ricorso, presentano invece irregolarità nella sottoscrizione delle firme, non avrebbero dovuto competere e hanno portato a Cota altri 15.000 consensi.
Ora il Tar ha cercato di mediare: da un lato accettando come valide le 15.000 schede, ma chiedendo di verificare quante, tra esse, contenessero anche il voto per Cota come presidente.
Per capirci: se in oltre 9.000 schede non figurasse la volontà precisa dell’elettore di votare anche Cota, oltra alla lista scelta, Cota decadrebbe e al suo posto andrebbe la Bresso.
Stesso discorso con la causa che si aprirà a novembre.
Il rischio è quello che tra qualche mese o un paio di anni, alla fine di tutti i ricorsi, debba cambiare volto la giunta regionale. Continua »
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Luglio 30th, 2010 Riccardo Fucile
LA SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA DI GIANFRANCO FINI… COSTITUITO ALLA CAMERA CON 34 ADESIONI E AL SENATO CON 10 ISCRITTI IL GRUPPO “FUTURO E LIBERTA’ PER L’ITALIA”
Accolto da applausi, alle ore 15 di oggi è iniziata l’attesa conferenza stampa di Gianfranco Fini, di cui pubblichiamo un sunto.
“Ieri sera in due ore senza possibilità di difendermi sono stato espulso dal partito”, ha detto il presidente della Camera che ha sottolineato come Berlusconi abbia dimostrato ancora una volta un’idea illiberale di democrazia”.
Ieri, ha aggiunto Fini – “è stata scritta una brutta pagina del Centrodestra”.
Il gruppo che nascerà dai deputati e senatori che hanno lasciato il Pdl ”è formato di uomini e donne liberi che sosterranno lealmente il governo ogni qual volta saranno prese scelte nel solco del programma elettorale e lo contrasteranno se le scelte saranno ingiustamente lesive dell’interesse generale”, ha detto il presidente della Camera.
“Sostenere che devo lasciare la Presidenza della Camera dimostra una logica aziendale, modello amministratore delegato di un consiglio di amministrazione, che non ha nulla a che vedere con le istituzioni democratiche”, ha aggiuntro Fini.
“Ringrazio i tantissimi cittadini che mi hanno mostrato solidarietà e invitato a continuare per amore di patria, per la coesione nazionale, la legalità e la giustizia sociale, l’etica pubblica, il senso dello Stato, il rispetto delle regole». sottolinea.
Gianfranco Fini intende continuare la sua battaglia per la legalità : “È un impegno che avverto per onorare il patto con i nostri milioni di elettori onesti, grati alla magistratura e alle forze dell’ordine, che non capiscono perchè nel nostro partito il garantismo significhi troppo spesso pretesa di immunità “.
“Continueremo – ha detto Fini – a preservare i valori autenticamente liberali e riformisti del Pdl e a costruire un futuro di libertà per l’italia”
”Ovviamente non darò le dimissioni perchè -ha detto Fini- è a tutti noto che il presidente deve garantire il rispetto del regolamento e la imparziale conduzione dell’attività della Camera: non deve certo garantire la maggioranza che lo ha eletto”.
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Luglio 30th, 2010 Riccardo Fucile
“MI HA PORTATA PERSINO IN VACANZA A CASA DI UNA SUA AMANTE”… “E’ UN UOMO ATTACCATO AL POTERE, SE GLIELO AVESSERO OFFERTO QUELLI DI SINISTRA SAREBBE TORNATO CON LORO”…”RIFIUTA DI VEDERE NOSTRO FIGLIO SE LUI NON ACCETTA CHE VI SIA ANCHE LA SUA NUOVA COMPAGNA, LA DEPUTATA PDL MANUELA REPETTI”
Essere coordinatore del Pdl non porta bene, ne sa qualcosa Verdini.
O forse lo si diventa con determinate caratteristiche?
Chissà .
Certo che dal pio Bondi, ex comunista prima di convertirsi sulla via di Arcore, pose da devoto credente in Dio e in Silvio (che poi è la stessa cosa), sia in chiesa che ad Anno Zero, quando difende a spada tratta i valori della famiglia, l’elettore di centrodestra si sarebbe aspettato un po’ di coerenza.
Proprio lui che stila le pergamene contro i finiani, come ai tempi dell’Inquisizione, stabilendo cosa è lecito e cosa no, cosa è di destra e cosa no, cosa è morale e cosa no.
Pazienza che da comunista sia diventato liberista, passi che abbia lasciato la moglie per la deputata pidiellina Manuela Repetti, ma quanto emerge dall’intervista che la ex moglie ha rilasciato a “Novella 2000” e dalla querela dalla stessa presentata contro di lui, emerge un personaggio un po’ diverso da quello di sommo poeta.
Botte, tradimenti in pubblico, inadempienze col figlio, brama di potere indifferente a qualsiasi ideologia.
Secondo la moglie, il ministro “è un uomo che ha sempre cercato solo il potere. Se glielo avessero offerto a sinistra, sarebbe tornato lì”.
Ma è anche una persona con problemi psicologici, “per tutta la vita succube dei genitori e adesso della nuova compagna” (la deputata del Pdl Manuela Repetti), dopo essere stato un marito infedele e violento, oltre che (tuttora) un padre assente”
A lanciare queste accuse è l’ex moglie del ministro, Maria Gabriella Podestà , 52 anni, che si è sposata con Bondi nel ’94 (ma erano compagni di classe molti anni prima, a Villafranca, in Lunigiana) e da cui si è da poco separata legalmente, ancora in attesa di divorzio.
Secondo la Podestà , nei primi anni Bondi è stato un buon marito, anche se per diverso tempo si sarebbe fatto mantenere da lei non avendo uno stipendio.
Poi, qualche anno dopo, la svolta, che secondo l’ex moglie coincide con il trasferimento ad Arcore, quando Bondi decide di votarsi a Berlusconi.
Da quel giorno, dice la Podestà , “mi metteva sotto il naso indizi di storie coniugali, come gli scontrini dello Chanel numero 5 che regalava alle sue amiche”.
Fino al momento in cui avrebbe addirittura portato la moglie in vacanza a casa di una sua amante, con tanto di tradimento notturno scoperto in flagranza.
Dall’autunno del 1998, secondo l’ex moglie del ministro, le cose sarebbero precipitate, con tanto di violenze domestiche, schiaffi e punizioni. Continua »
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Luglio 30th, 2010 Riccardo Fucile
CON 34 DEPUTATI E 14 SENATORI NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA: SALTA GIA’ LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI… BOSSI CONTRARIATO: “MEGLIO CHE SILVIO VADA IN VACANZA”….I RETROSCENA DELLA MANCATA ESPULSIONE: FINI AVREBBE FATTO RICORSO ALLA MAGISTRATURA CHE AVREBBE CONTROLLATO BILANCI E TESSERAMENTO… ORA I FINIANI FANNO ANCHE PROSELITI TRA GLI EX FORZA ITALIA
Dovevano espellere tutti, come nella tradizione delle migliori purghe staliniste, hanno finito con un invito a Fini a dimettersi dalla presidenza della Camera, come se le istituzioni fossero cosa loro, e con il deferimento ai probiviri di Bocchino, Granata e Briguglio senza alcuna precisa imputazione (e con la proposta minima di una sospensione dai 3 ai 6 mesi).
Partiti lancia in resta, sono già caduti dal predellino.
Per una semplice ragione: Fini si era già attrezzato con la Bongiorno per fare ricorso alla magistratura, in quanto sono evidenti le mancanza di motivazioni per un provvedimento del genere.
I consiglieri giuridici del premier gli hanno fatto presente che la Bongiorno lo avrebbe “asfaltato” e gli espulsi se li sarebbe ritrovati di nuovo in casa, con un effetto d’immagine disastroso per il premier.
Non solo, Fini aveva aggiunto: “Lo porto davanti ai giudici, indagherà la magistratura, verranno controllati i bilanci, gli elenchi di chi aderisce, ne vedremo delle belle…L’art. 700 del codice di procedura civile è palese. Silvio non ha capito che la pagherà cara”.
Nel frattempo i finiani sono una macchina da guerra, oggi conferenza stampa di Fini e costituzione di gruppi autonomi (ieri hanno già consegnato le dimissioni a Cicchitto): 34 deputati alla Camera e 14 senatori (ne sarebbero bastati rispettativamente 20 e 10).
Primo risultato politico raggiunto: fatta saltare la legge sulle intercettazioni. Quando il premier ha capito che i finiani avrebbero potuto votare l’eccezione di incostituzionalità , ha preferito far rinviare formalmente la discussione a settembre, in realtà finirà in un binario morto.
I risultati politici sono tutti a favore di Fini: Silvio parlava di non più di 10 finiani tra deputati e senatori, se ne ritrova 48, uno smacco tremendo anche per l’arroganza degli ex An che ora annaspano, accusati dalla base di stare coi mafiosi e con i corrotti.
L’irruzione della legalità ha fatto saltare il banco del Pdl: chi distribuiva le carte taroccate non sa più come uscirne e i giocatori-elettori hanno scoperto il bluff. Continua »
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Luglio 30th, 2010 Riccardo Fucile
FINI CENSURATO, BOCCHINO, GRANATA E BRIGUGLIO DEFERITI PERCHE’ NON SONO PIU’ “POLITICAMENTE VICINI” AD INQUISITI, COLLUSI, CONDANNATI PER MAFIA E CORROTTI…. IL PARADOSSO DI UOMINI DI DESTRA “GIUDICATI” DA EX COMUNISTI, FINANZIATORI OCCULTI DI PARTITI, CORTIGIANI DI PALAZZO… IL PDL IN MANO A CHI HA TRADITO I VALORI DELLA DESTRA SOCIALE E POPOLARE… MA NE AVRANNO PER POCO PIU’
Comunque vada a finire, la Destra italiana non potrà che essere riconoscente al gruppo raccolto intorno al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per aver evitato il tracollo degli ideali di riferimento: legalità , unità d’Italia, socialità , solidarietà , giustizia.
Il tradimento del mandato elettorale portato avanti da tempo da una corte di miracolati al servizio di un capo incapace di fare politica, ma solo di tutelare se stesso con leggi ad personam, attraverso provvedimenti inadeguati di fronte alla crisi economica, derive razziste censurate a livello internazionale e tagli spacciati per riforme, è ormai evidente all’elettore di destra.
Quattro milioni di voti perduti in due anni, oltre il 5% di calo in percentuale, ministri e sottosegretari sotto processo e anche già condannati, un partito allo sfascio anche a livello locale, i continui cedimenti ai razzisti della padagna del magna magna, un premier sputtanato a livello internazionale per le sue frequentazioni private.
Il “ciarpame senza pudore” ormai è dilagato, ha oltrepassato gli argini, ha deluso milioni di italiani.
Fini, per la prima volta in vita sua, ha dimostrato carattere, lungimiranza e ha bloccato leggi liberticide e illiberali, ha cercato di far comprendere il cammino di una destra “normale”, moderna, legalitaria, sociale.
Quella destra che esiste in tanti altri Paesi, ma non nel nostro.
Quella destra che potrebbe governare per anni se fosse rappresentata da persone credibili e non inquinate da conflitti di interessi e da cronica mancanza di cultura politica. Continua »
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Luglio 29th, 2010 Riccardo Fucile
BRUTTA FIGURA DI BERLUSCONI CHE PARLAVA DI APPENA 10 SEGUACI DI FINI TRA CAMERA E SENATO…. IN ATTESA DELLE DECISIONI DEL VERTICE PDL DI STASERA, I FINIANI SI SONO GIA’ ORGANIZZATI …IL GOVERNO AL COMPLETO AVREBBE SOLO 25 VOTI IN PIU’, A QUESTO PUNTO NON PASSERA’ PIU’ NULLA SENZA IL VOTO DEI FINIANI….E ORA SCATENERANNO LA BATTAGLIA IN TUTTA ITALIA
I “finiani” alla Camera si stanno organizzando per formare un nuovo gruppo parlamentare, fuori dal Pdl, se dall’Ufficio di presidenza di questa sera a Palazzo Grazioli scatterà qualche espulsione.
A quanto si apprende, stamane i deputati vicini al presidente della Camera, hanno avuto una riunione nell’ufficio di Italo Bocchino per sottoscrivere la richiesta al presidente di Montecitorio per costituirsi in un gruppo autonomo. Uno dei sottoscrittori, dice che le firme raccolte, al momento, dovrebbero essere oltre una trentina.
Ma il documento è in ‘stand-by’ in attesa di capire le decisioni della maggioranza del partito.
Stamane Bocchino ha avuto un colloquio con Gianfranco Fini nel suo studio, probabilmente per aggiornarlo dell’iniziativa.
Sarebbe infatti Fini, in qualità di presidente della Camera, a dover dare l’autorizzazione per il nuovo gruppo.
Da regolamento, a Montecitorio, bastano almeno venti firme per formare un gruppo autonomo.
Secondo quanto si apprende dalle stesse fonti, gli aderenti sarebbero: Bocchino, Briguglio, Granata, Raisi, Barbareschi, Proietti, Divella, Buonfiglio, Barbaro, Siliquini, Perina, Angela Napoli, Bellotti, Di Biagio, Lo Presti, Scalia, Conte, Della Vedova, Urso e Tremaglia.
Secondo quanto riferiscono le fonti parlamentari, ci sarebbero poi altri deputati finiani, che non aderiscono a Generazione Italia, che stanno per firmare il modulo. Fra questi, Bongiorno, Paglia, Lamorte, Rubens, Menia, Angeli, Ronchi, Moffa, Cosenza, Patarino.
«Questi numeri mettono la golden share del governo nelle mani di Fini», ha detto convinto una fonte parlamentare che partecipa al progetto.
Questa è una prima risposta a chi, come il premier, sosteneva che “i finiani saranno al massimo una decina tra Camera e Senato” e che “non ci sarà alcuna ripercussione sul Governo”. Continua »
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Luglio 29th, 2010 Riccardo Fucile
CHIEDIAMO L’ESPULSIONE DAL PDL DI CHI HA DETTO UNA FRASE DEL GENERE, OFFENDENDO GLI ISCRITTI E LA STORIA POLITICA DEL MOVIMENTO… BRANCHER CONDANNATO, VERDINI, DELL’UTRI, CALIENDO, COSENTINO INQUISITI, MA QUALCUNO HA LA FACCIA DI TOLLA DI CHIEDERE L’ESPULSIONE DI CHI DIFENDE LA LEGALITA’
Due anni di galera per ricettazione e appropriazione indebita a un sottosegretario che qualcuno voleva proteggere dalla giustizia, promuovendolo ministro.
Espulsione dal Pdl per chi si era opposto alla nomina, facendola cadere.
Inquisiti per associazione a delinquere e associazione segreta due sottosegretari, un coordinatore del Pdl, un condannato a sette anni per collusioni con la mafia.
Espulsione per chi ha chiesto le loro dimissioni dagli incarichi.
Una legge sulle intercettazioni che avrebbe favorito, nella stesura originale, la criminalità mafiosa, impedendo il lavoro dei giudici e della polizia, oltre che a limitare la libertà di stampa.
Espulsione per chi ha criticato il favore alla criminalità .
Al grido “il Pdl è cosa nostra” le schiere berlusconiane cercano ora di espellere chi ha difeso la legalità e il decoro del Pdl, senza neanche immaginare a cosa andranno incontro, ovvero alla loro fine.
Si è consumato ieri sera il suidicio politico di Silvio Berlusconi e del suo delirio di onnipotenza, circondato dalla corte dei miracolati.
Con senso di responsabilità verso gli elettori di centrodestra, Fini ha cercato di offrire al premier una tragua basata su 5 condizioni:
1) definire un “codice etico” interno
2) convocazione degli stati generali dell’economia per affrontare i problemi degli italiani
3) azzeramento delle cariche di partito
4) aggiornamento del programma di governo
5) commissione interna per valutare i costi del federalismo
Berlusconi ha respinto ogni proposta assumendosi l’intera responsabilità di aver tradito il mandato degli elettori.
Ora il Pdl sarà il partito degli indagati che espelle chi chiede legalità e gli italiani sapranno come regolarsi.
Espulsioni farsa a parte. Continua »
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Luglio 29th, 2010 Riccardo Fucile
COME CON BOFFO, ALLA FINE SARA’ COSTRETTO ALLE SCUSE PER EVITARE LA RADIAZIONE DALL’ALBO: LA CASA DI 40 MQ LASCIATA AD AN E’ STATA VENDUTA CON ATTO REGISTRATO E MESSA A BILANCIO DEL PARTITO… IL COGNATO DI FINI HA UN REGOLARE CONTRATTO DI AFFITTO REGISTRATO
Due giorni di serrate indagini e un pugno di mosche in mano: sul circuito di Montecarlo è andato in onda il solito “gran premio dello sputtanamento” ad opera di Perdente Feltri, longa manus del padrone del vaporetto.
Per mesi è andata in onda la farsa dell’armatore che non sa mai la rotta che segue il capitano, ora i giochi sono evidenti.
Dopo aver killerato il direttore dell’Avvenire Boffo con accuse e documenti tarocco, salvo poi dover esprimergli pubbliche scuse per evitare la radiazione dall’albo dei giornalisti, dopo essersi guadagnato una raffica di querele da Fini e Bocchino, tanto paga il fratello del premier, ora “il Giornale”, in coincidenza con un attacco politico a Fini (che strane queste coincidenze…), ha provato lo scoop.
Che consisterebbe , in sintesi, nel sostenere o far intendere quanto segue:
che un appartamento lasciato in eredità ad An a Montecarlo e quindi facente parte del patrimonio immobiliare del partito, sia stato sottratto da Fini per farvi abitare Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, moglie del presidente della Camera, che non avrebbe quindi titolo a starci.
Questa la sintesi della prima puntata di ieri.
Peccato che il tesoriere di An e attuale responsabile della fondazione che gestisce il patrimonio di An, Donato La Morte, abbia ieri precisato:
1) L’appartamento di 40 mq (e non 75 come sostenuto da il Giornale), lasciato in eredità da Anna Maria Coleoni nel 1999 ad An, fu tenuto fermo per ben 6 anni, tanto è vero che (lo dice annche il Giornale) era in pessime condizioni.
Alla fine è stato venduto a una società monegasca e il relativo introito è stato regolamente iscritto a bilancio del partito.
Non solo: è servito per l’attività politica di quegli anni, contribuendo all’attivo: come confermato da La Morte e come risulta a bilancio.
Quindi Fini non si è fregato un bel nulla.
2) La società Timara Ltd che ha acquistato l’appartamentino ha fatto dei lavori di ristrutturazione minimi e poi lo ha affittato.
Probabilmente il Tulliani, che era a conoscenza dell’opportunità , ma non certo il solo a saperlo, visto che lo sapeva tutta Alleanza nazionale, si sarà precipitato a fare un’offerta per averlo in affitto.
I suoi legali ieri, annunciando querela a Feltri; chiariscono infatti che “Tulliani ha un regolare contratto di locazione registrato e versa regolarmente il canone”.
Contratto a disposizione quindi in sede giudiziaria.
Crolla pprtanto l’accusa di viverci, per compiacenza di Fini, gratuitamente. Continua »
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